Ada Negri, Il dono, 1936

palpitar del mio tenace cuore ¶ che non s'arrende

ossa nostre ¶ e del cuore che pulsa e del

mi sento cader sul cuore i giorni ¶ del mio

fugace: intatti; e il cuore ¶ vorrebbe, ma non può

negli acquitrini. ¶ Sgorga dal cuore della terra: terra ¶ di

han punto carni e cuore ¶ (tante; ed alcuna è

gran pace, finalmente, in cuore, ¶ fratello. ¶ TRAMONTO ACCESO ¶ S

rami e nel mio cuore, ¶ gioia d'un giorno

distinguo ¶ fra il mio cuore che batte e un

arrivi a rinfrescarmi il cuore. ¶ Io non so come

se pesante ho il cuore, ¶ me l'avventano su

sguardo e liete al cuore. ¶ Voi superbe, o massaie

il canto del giovine cuore, ¶ i due forti maschietti

pietra: la stringo, sul cuore di pietra, per sempre

sogno a scomparir dal cuore. ¶ Eppur, lo sai, viver

sebben del tuo segreto ¶ cuore non tutto tu mi

sotto i moti del cuore, e l'innocente ¶ maestà

non fu dal tuo cuore) t'appariva ¶ spesso, nel

già passata; e il cuore, ¶ mentre l'accoglie, già

che muore – ovunque sia ¶ cuore che duole, lagrima che

schiaccia ad essi il cuore, ¶ nascosta; e lor mal

onde nel sangue, ¶ dal cuore al capo, dal cervello

capo, dal cervello al cuore, ¶ come presagi. Ho nelle

degli esseri, il mio cuore oda Te solo.