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Vittorio Alfieri, Agide, 1788

concordanze di «d»

nautoretestoannoconcordanza
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DI CARLO PRIMO RE D'INGHILTERRA ¶ Parmi, che senza
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come voi, per quello d´un ingiusto parlamento. Ma
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nella tomba. ¶ I disegni d´Agide, generosi e sublimi
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fare tragedia: della morte d´Agide (ancorché tentata io
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assiso. Intera Sparta, ¶ o d´essa almen la miglior
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Anfare ¶ E temi tu d'esserne or vinto? Io
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soltanto ¶ non figlio ei d'Agesìstrata, ed avverso ¶ apertamente
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error fu il mio, ¶ d'avere a lui donna
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sacri ancora ¶ che quei d'amore: e al fianco
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allor, che schiavi ¶ eran d'Agesilào, più a lui
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lascia. ¶ Ecco la madre d'Agide: gran donna ¶ ogni
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i tuoi, quai sien d'Agide i falli, ¶ è
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Falli son l'opre d'Agide, perch'havvi ¶ copia
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tentato invano lo avrei: d'Agide madre, ¶ mostrarmi io
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il sacro incarco ¶ contaminando d'eforo, impediva ¶ la sublime
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non del re, né d'altri ¶ temer de' mai
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non trarre? ¶ Agesistrata ¶ Perché d'armi e d'oro
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Perché d'armi e d'oro ¶ tu ti fai
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presenti sue strane vicende ¶ d'un de' suoi re
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suoi prodi Achei, ¶ tremar d'Agide imberbe; antico tanto
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i pensieri, ¶ non che d'Agide l'opre, al
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Donna, sei madre; e d'uom ch'ebbe già
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folla ¶ presso all'asilo d'Agide ogni giorno ¶ adunati
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Sparta ancor la maraviglia d'essa. ¶ Anfare ¶ Si affolla
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buoni. Assai tu puoi, ¶ d'Agide madre, entro a
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son del destino e d'Agide, e di Sparta
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ell'era... ¶ Agide ¶ Donna, d'amare il padre tuo
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mio schietto dir, tu d'altro padre ¶ degna, deh
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O donna; ¶ Spartana sei, d'Agide moglie; il pianto
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la intera alta rovina ¶ d'uopo non era, ad
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quante volte io piansi ¶ d'essergli figlia! ed io
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in altri tempi e d'altro sangue nata ¶ tu
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esporti alla maligna rabbia ¶ d'un Leonida vuoi? d
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d'un Leonida vuoi? d'efori compri ¶ agl'iniqui
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che affrontar m'è d'uopo, ¶ per ischiarir qual
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deggio ¶ di vergogna e d'infamia. Essi vorranno ¶ accusar
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e l'alta brama ¶ d'oprare il bene, a
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vidi; agli inumani messi ¶ d'Agesilào già in mano
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stava quasi, ¶ quando opportuni d'Agide gli amici ¶ gli
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asilo, Agide, in mezzo ¶ d'una tal turba io
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niuna ei puote ¶ negar d'udirmi, e nol vorrà
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non sarem da nessun d'essi uditi. ¶ Anfare ¶ Poiché
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voi brevi momenti estremi ¶ d'alcun privato dolce, infin
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tutto; e non indegna ¶ d'Agide; e troppa, agl
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soverchia ingiusta ¶ possa, vincea d'assai l'util di
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trono, e lui cacciato ¶ d'eforo: or me de
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spento, appien tu scarco ¶ d'invidia resti: e gli
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ti appresenti, m'è d'uopo. — Altro hai che
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sorte; or, nell'avversa ¶ d'Agide, a lui nulla
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Leonida, l'intero ¶ scempio d'Agide, il so; tutti
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non io, si duole ¶ d'Agide, e a darle
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piedi, ¶ non tue ginocchia d'abbracciar, se pria ¶ lo
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Sparta, senza orribil taccia ¶ d'ingiusto re, d'uom
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taccia ¶ d'ingiusto re, d'uom snaturato e atroce
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mestier ch'io tosto ¶ d'Agide conto, e del
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può, quanta n'è d'uopo ¶ a nostre mire
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il fine. ¶ Ben sostener d'ogni mia forza io
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Sparta, ¶ Agide egli è d'Eudàmida. Già il regno
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con sì gran parte d'ascoltanti, a un tempo
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nuovi Spartani in armi; ¶ d'eforo fatto Agesilào tiranno
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accetto; ove pur colga ¶ d'alcune mie virtudi il
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ma i crudi modi ¶ d'Agesilào? che fare altro
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possa ¶ soffrir l'altezza d'animo innocente, ¶ spontaneo me
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da più cose indotti: ¶ d'Agesilào l'oprar, d
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d'Agesilào l'oprar, d'Anfare i gridi, ¶ di
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omai, che a trar d'error ciascuno, ¶ egli è
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segua: ad affrettarlo è d'uopo ¶ d'Agide il
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affrettarlo è d'uopo ¶ d'Agide il sangue, e
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e queste, ¶ parole son d'uom che morir sol
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patria sua. Già posto ¶ d'Agide in salvo il
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di gloria il riuscir d'altrui, ¶ dopo il tentar
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amor, di libertade, e d'armi. ¶ Popolo ¶ Grande è
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Grande è l'animo d'Agide: ingannati ¶ forse noi
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cui mura ¶ nulla uscirà d'Agide omai, che il
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ah! no. — Se degna ¶ d'Agide sei, non mi
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a cosa ¶ che sia d'Agide indegna. ¶ Agiziade ¶ E
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tu dei, s'è d'uopo, il tuo donar
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tuo donar: ma prova ¶ d'amor ben altro ad
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donna ammirerei, qual prova ¶ d'amore immenso e di
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chieggio, e il dei ¶ d'Agide moglie, ad infelice
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me sottrarre al colpo ¶ d'infame man, non accogliea
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mi estimi, o madre ¶ d'Agide, tu? Pochi mi
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compri soldati, instupiditi stanno ¶ d'Agide a fronte immobili
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Ma, voglio ¶ trarti tosto d'angoscia. A te sol