Vittorio Alfieri, Rosmunda, 1783

ILDOVALDO ¶ ROMILDA ¶ Soldati ¶ Seguagi d'Ildovaldo ¶ Scena, la Reggia

scoppi: or voglio ¶ te d'Alboìn figlia abborrita, (ond

Romilda ¶ Io sposa?... ¶ io, d'Alarico?... ¶ Rosmunda ¶ Sì. Poca

empio avanzo ¶ del sangue d'Alboìno. In cambio darti

pianto non è, non d'innocenza grido, ¶ che al

me di morte) ebro d'orgoglio, ¶ d'ira, e

morte) ebro d'orgoglio, ¶ d'ira, e di sangue

mio padre? indi inviarmi ¶ d'abborrita bevanda ridondante ¶ l

adirarsi ei parla; ¶ e d'essa pur senza adirarsi

vena il sangue. O d'Alboìno ¶ figlia esecrata già

uscia?... ¶ Rosmunda ¶ E che? d'avermi vendicata ardisci ¶ pentirti

il mio onor perduto, ¶ d'ogni altra cosa immemore

alcuni ¶ invidi vili. Ei d'Alarico i tardi, ¶ e

nimici son io: ma d'Ildovaldo ¶ l'alto coraggio

Rosmunda ¶ Duolmi, che lente d'Alarico l'armi ¶ non

della possanza rapida crescente ¶ d'Alboìn suo legittimo signore

vittoriosi alti suoi passi, ¶ d'Italia, quanto il Po

Appenin, l'Alpe, e d'Adria il mar ne

Stanca or la plebe d'assoluto sire, ¶ vessillo alzar

mel torria? — Deh, vieni ¶ d'alcun riposo a ristorarti

tuo parlar modesto ¶ ben d'alto cor fa fede

forza di tempo, o d'opre modo, ¶ che un

Non mi accusar, Romilda, ¶ d'aver pugnato. A vendicar

opre accordarsi ¶ potesser poi d'alma già rea; mi

ancora. — ¶ Deh! se men d'essa iniquo esser tu

marital ventura. ¶ Almachilde ¶ Ma, d'Alarico... ¶ Rosmunda ¶ E che

tale ¶ strazio chi può d'una regal donzella ¶ mirar

volta ancor bramava; ¶ darti d'amor l'estremo addio

e quindi ¶ stromenti assai d'iniquità: feroce, ¶ ma accorta

già sotto ¶ le insegne d'Alboìn; molti ho de

visto. Ogni uom sospira ¶ d'Alboìn la memoria; e

lo avrai, ch'ebro d'amore, e d'ira

ebro d'amore, e d'ira, ¶ e di vendetta

invano ¶ lo spereresti. E d'esser tua, qual posso

no, ti chieggo ¶ sol d'indugiar finché il morir

finché il morir sia d'uopo. ¶ Giuralo. ¶ Romilda ¶ Il

io, ben altro... ¶ Tu d'Alarico preda, a cui

ciel! tu, che dovresti ¶ d'ogni virtù, d'ogni

dovresti ¶ d'ogni virtù, d'ogni gentil costume ¶ essere

posso ¶ cessare io mai d'odiarti? in suon di

giova il lusingarla? ¶ Almachilde ¶ D'uomo è il fallir

di crudo? ¶ Romilda ¶ E d'Alboìn la figlia, ¶ nell

Il modo ¶ forse così d'appien servirti... ¶ Romilda ¶ E

spero, ¶ che vi godrai d'ogni tuo sacro dritto

Ardo, è gran tempo,... ¶ d'amor... per te. ¶ Romilda

core, ¶ a farmi udir d'amor: quanto esecrando ¶ a

no mai, ¶ son io d'amare... ¶ Almachilde ¶ Ami? ¶ Romilda

menzogna? ami Ildovaldo? ¶ Romilda ¶ D'amore io l'amo

il cor trafitto ha d'altro ¶ strale... Dolor, ch

e qual più avvampi ¶ d'ardente amor; qual più

man morrà. ¶ Rosmunda ¶ Né d'amor lieve ¶ l'ama

indegna ¶ sua passion fa d'ogni ostacol sprone. — ¶ Chi

comando io. — Si taccia ¶ d'ogni altro sposo di

Poc'anzi in fondo ¶ d'ogni miseria noi, solo

È la cagion primiera ¶ d'ogni mio mal Rosmunda

mio mal Rosmunda; ella d'oltraggi ¶ mi ha carca

presta ¶ a seguirmi sarai; d'ogni altra cosa ¶ non

cosa ¶ non prender cura. D'Almachilde intanto ¶ sfuggi la

nasca ¶ rimorso in lei d'opra pietosa. ¶ Ildovaldo ¶ Addio

mena innante? ¶ Romilda ¶ Cinto d'armati!... ¶ Almachilde ¶ Ove i

osi tu far, qui d'ogni intorno cinto ¶ di

guardo ¶ puoi sostener, tu d'Ildovaldo? e s'anco

anco emendarlo: io vendicarla; d'ogni ¶ suo prisco dritto

ogni ¶ suo prisco dritto, d'ogni ben perduto ¶ io

tema, ove l'amore ¶ d'una Rosmunda non contendi

e il saldo giuramento ¶ d'eterno amore, oltre la

tua vista!... ¶ Romilda ¶ Ancor d'amore?... Ah! che non

sol non si vieti ¶ d'adoprarmi per te. S

commisi; ¶ ma ben più d'una in mente opra

sia costo ¶ io difensor d'ogni tuo dritto farmi

in me, trafitta ¶ non d'altra man che della

empio, ingrato Almachilde, ebro d'amore, ¶ lo scettro a

il valor mi affida ¶ d'Ildovaldo guerriero. — Empio, a

a me. — Né sol d'un passo ¶ fia ch

Oh ciel!... Che fia? ¶ D'orride grida la cittade

ho già i ceppi d'Ildovaldo; armata ¶ già gli

ROMILDA, ILDOVALDO, ROSMUNDA, seguaci d'Ildovaldo ¶ Romilda ¶ Ah! vieni

ROMILDA soldati e seguaci d'Ildovaldo ¶ Ildovaldo ¶ In traccia

vibralo: morrommi ¶ così almen d'Ildovaldo... ¶ Rosmunda ¶ Or, qual

nieghi ¶ con un delitto d'acquistar l'amata, ¶ freddo

tempo ¶ mi pento ancor, d'aver vendetta tanta ¶ fidata

e in te, spergiuro, ¶ d'aver creduto io mai

pur morrai.In atto d'avventarsi col brando a