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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Egisto Roggero, Komokokis, 1902

concordanze di «d»

nautoretestoannoconcordanza
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Les Ambassadeurs, l’Alcazar d’Eté e altri simili
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caro zio!... ¶ — Ricordo infatti d’un tuo ottimo zio
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moderni possa essere fonte d’inspirazione e di poesia
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impenitente en tourist, malato d’una sua strana malattia
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da una fiaschettina cerchiellata d’oro e ci chiese
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enorme bourgeois che armato d’uno spettacoloso bouquet all
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Allora attraversammo la saletta d’aspetto della stazioncina e
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roseo-lilla si fe’ d’un bell’arancione tenue
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sfolgorò vivido e ardente, d’un bel colore di
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tutta luminosa. La luce d’oro del sole scendeva
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degli alberi, i corsi d’acqua che scintillavano come
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veramente. Figuratevi: sulla vetta d’una montagna che scende
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quel castellaccio lì, tutto d’un pezzo, dagli abissi
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suoi neri occhi spiritati d’aquilotto…. che la notte
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sembra meriti la pena d’aver ereditato tale meraviglia
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uno o due mesi d’estate, tutti gli anni
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fanno venir la pelle d’oca a guardarli.... ¶ — La
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con la sua canzoncina d’ogni ora, la grande
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Il quadro era degno d’una scena di pennello
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vino occupava il posto d’onore; due stuzzicanti capponcini
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di que’ capponcini color d’oro vecchio, di quel
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vedere, una strana roccia d’un nerume d’inferno
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roccia d’un nerume d’inferno che era rimasta
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una bella Cronaca, manoscritta, d’un tal frate Francesco
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certi libri e memoriali d’antiqui authori, nei quali
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di dicto Castello et d’altri lochi scripti del
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dalli fratelli dalle Montagne d’Armenia dove si posò
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di accennare, era legato d’una mezza pelle abbastanza
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più ad una quarantina d’anni circa. Come ho
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aveva trovato sull’alto d’una scansìa, esposto all
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famosa verità. ¶ — Difatti, trattandosi d’un pozzo.... e della
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te ne pare! ¶ — È d’una chiarezza lampante. ¶ — Sembra
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che tale mistero sia d’una tale natura.... dirò
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tesoro? ¶ — Chissà? se non d’oro, di qualche prezioso
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ricerche, del mistero.... ¶ — Siamo d’accordo. ¶ * ¶ E sin dal
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pozzo – così, per curiosità d’ispezionarne il fondo! – si
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quali dovean tener continuamente d’occhio le due sottili
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io, fornitomi, per prudenza, d’un poco pesante ma
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per abitudine, dal manico d’oro cesellato. ¶ — Le dieci
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sulla porta del bugigattolo d’un inaspettato personaggio ci
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stavate almanaccando.... di nuovo.... d’inaudito!... ¶ — Ebbene e con
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fare una piccola gita d’ispezione..... negli abissi di
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avveniva – come eravamo rimasti d’accordo – piuttosto lenta, quindi
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era – non avevamo pensato d’inumidirla alquanto! – essa ci
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dal fuoco. ¶ Fu cosa d’un attimo. ¶ Vedemmo i
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troviamo quaggiù? ¶ — Un paio d’ore certamente.... difatti, osserva
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già come l’abitante d’un altro mondo. ¶ — Oh
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famoso scudiscio dal manico d’oro cesellato. ¶ — Non c
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trasformata in zattera – e d’ora innanzi la chiameremo
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quand’essi sien colpiti d’altra luce, sia pur
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luce, sia pur quella d’un modesto fiammifero, la
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tesoro di questo e d’altri fatti venuti a
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percettibile ad una classe d’individui, dotati di una
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una luce che varia d’intensità e di colore
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rosse, verdi, cilestrine, color d’oro.... secondo la differente
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berilli, rosei finissimi, azzurri d’una tenuità ideale si
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con certi sprazzi ardenti d’oro liquido, con certi
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nostri bottoni, dal manico d’oro dello scudiscio di
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bianca, difatti, vestita come d’un paludamento candido, errava
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umana – di forme e d’altezza comune – e tutta
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boschetto di enormi licheni d’argento luminoso. ¶ La sabbia
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piedi, avea la morbidezza d’un velluto e il
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specie di tempio, fornito d’un’alta porta ogivale
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da una breve tenda d’un tessuto finissimo che
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voce profonda e dolce – d’una strana dolcezza a
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sopra certi soffici cuscini d’un leggerissimo tessuto pari
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avvolgeranno in essi, cercando d’imitare il vecchio. ¶ — Io
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dalle bellissime foglie corinzie d’una eleganza e elasticità
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Sottili ombrelline trasparenti e d’argento, bocciuoli candidi dai
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pieno di stupore e d’animazione la fantastica flora
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di seta rosei, cilestrini, d’un sottil grigio venato
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Essi eran tutti bianchi, d’una bianchezza abbagliante, come
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manto; donne e fanciulli d’una bellezza di sogno
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con gli occhi traccia d’imbarcazioni. Il paesaggio era
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alveari di farfalle e d’insetti luminosi. ¶ Ad un
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la fantastica città come d’una corona di verde
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nella roccia piccoli getti d’acqua cristallina che saltellando
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siderea che copriva come d’un velo tutte le
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solito linguaggio, dolcissimo, pieno d’inflessioni lunghe e di
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dove non chiediamo che d’essere lasciati tranquillamente vivere
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volto me: ¶ — Ah – credo d’indovinare..... oh, bella! bella
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abissi del mare fervono d’inteso fremito di Vita
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fra’ quali vi troverete d’ora innanzi.... la vostra
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anche, con il desiderio d’un mondo così lontano
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di mondi ignoti, assicurava d’aver avuto cognizione di
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fanciulla, bianca e luminosa, d’una dolce bellezza ideale
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sorta di mammiferi o d’altri animali, giacchè non
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di creature divine, viventi d’una vita a noi
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a mille imprevedute rivelazioni d’una vita così lontana
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prima impressione era quella d’un colossale getto d
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d’un colossale getto d’acqua cristallizzato. Pareva che
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grandioso di elevazione, come d’una forza mai sospettata
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fuori della mia natura d’uomo animale. ¶ Io sentiva
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cambiò. ¶ Eravamo sul culmine d’una altura, donde il
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lago era uno specchio d’argento scintillante. ¶ Le foreste
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in quel verde smeraldino d’una bellezza inesprimibile. Sulla
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quasi direi, l’essenza d’ogni cosa vivente o
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eravamo perfettamente sulla cima d’una specie di collina
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a noi era quella d’una mistica creatura dal
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specchiava le sue frondi d’argento nelle acque di
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sentii le sue forme d’una delicatezza quasi evanescente
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spaventato, che le conseguenze d’una follia, per l
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detto: ma io credo d’averlo intuito. La morte
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abbandonare questo tuo sogno d’amore.... ¶ — Impossibile! ¶ — Che sarebbe
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da un improvviso rovescio d’acqua, come se ne
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pieno di luce e d’incanti.... ¶ VI. ¶ La terribile
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con le mani, comprendemmo d’essere sotto una galleria
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m’immagino, dei tronchi d’alberi, delle tavole.... ¶ — Non
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strane ombrelle a guisa d’imbarcazioni. ¶ — Benissimo, – esclamai, volto
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sei sicuro, tu? ¶ — Sicurissimo. ¶ — D’onde hai tu tanta
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fondo del nostro corso d’acqua, pel momento trasformato
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nostro sole, – ripetei, – che d’ora innanzi dovrà far
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color di rosa, frangiate d’oro, coronavano la scena