parolescritte
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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Fabio Bussotti, L'invidia di Velasquez, 2008

concordanze di «d»

nautoretestoannoconcordanza
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oppure in un libro d’arte. Questa è una
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ritornato nella sua camera d’albergo. I gendarmi, magari
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hai ragione…». ¶ «Ho ragione!». ¶ «D’accordo. Quando vogliamo provarci
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ti sto a dire!». ¶ «D’accordo. Mercoledì, alle nove
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cinesi. Erano sorrisi formali, d’accordo, ma per il
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permessi di soggiorno, stringere d’assedio la mafia cinese
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bene. Ecco la parola d’ordine: volersi più bene
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si accendeva di riflessi d’oro. Si immaginò più
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determinare il suo stato d’animo. L’anatra era
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L’anatra era buona, d’accordo, ma non tanto
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e attese il bis d’anatra laccata. Maria glielo
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Si tolse il berretto d’ordinanza e cominciò a
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e no un quarto d’ora. La faccenda non
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mani. ¶ La piccola sala d’attesa era affollata. Una
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trovato il professor Paolo D’Amico, che aveva già
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altri passeranno al professor D’Amico. Moltiplicheremo le forze
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volta, verso la fine d’aprile per un convegno
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mentre Vitaliano era docente d’Estetica. Il nostro modo
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Estetica. Il nostro modo d’interpretare la materia era
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teorie». ¶ Il professor Paolo D’Amico agitava le manone
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attimo il gesticolare di D’Amico. Il professore si
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di uno e novanta. D’Amico era diventato d
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D’Amico era diventato d’improvviso una statua. Aveva
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fosse anche un professore d’Estetica? Questo sì che
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uscito». ¶ Il tono di D’Amico s’era fatto
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Faticoso, estenuante e inutile. D’Amico non gli piaceva
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a torso nudo, ma D’Amico lo imbarazzava. ¶ Stavano
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vino che, un quarto d’ora prima, D’Amico
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quarto d’ora prima, D’Amico gli aveva offerto
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zolla di fango secco. D’Amico si fermò di
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Le braccia robuste di D’Amico tornarono esauste lungo
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Il sorrisetto morì a D’Amico tra le pieghe
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a-temporale dell’opera d’arte, mentre Foucault ha
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scodinzolare alla vista di D’Amico. Bertone non vedeva
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l’incontro era finito. D’Amico, che al contrario
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già acceso il motore. D’Amico ebbe un sussulto
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Pizzo che lo convocava d’urgenza nell’ufficio del
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visto uscire un quarto d’ora prima; trovò, invece
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tingersi di rosso e d’oro sui vetri delle
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Trascorsero altri tre quarti d’ora di nulla fumoso
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bar andò a colorare d’arancione i capelli irti
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strabuzzò. ¶ «Cosa?». ¶ «La porta d’accesso al terrazzo del
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Bertone si era messo d’impegno a leggere i
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a malapena le iniziali D.R. Ma non ci
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confidenziale «tu». ¶ «Flavio, sarai d’accordo con me nel
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aver lasciato la porta d’ingresso aperta è stato
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broncopolmonite. ¶ In quella mattina d’agosto non c’era
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la canna della pistola d’ordinanza in bocca al
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non era un appassionato d’arte: il suo retroterra
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dotte spiegazioni del professor D’Amico che tanto lo
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Filippo iv e Marianna d’Austria. Invece c’era
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della Cultura. Una targa d’ottone, bisognosa di una
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ordine di acquistare opere d’arte in Italia, durante
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clienti in un tavolino d’angolo, un uomo e
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mamma argentina. S’intendeva d’arte, naturalmente, ma aveva
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Quando aveva 12 o 13 anni, d’estate, andava con suo
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Naturalmente, da tre quarti d’ora erano passati al
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pensato ad altre donne. D’accordo, essere innamorati e
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di sensazioni e stati d’animo che solo uno
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gelata l’aveva bevuta d’un fiato, con il
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po’ là. I capelli d’argento riflettevano il sole
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ricalcando la sottile linea d’ombra disegnata dai palazzi
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poi proseguiva. Un quarto d’ora così, apparentemente senza
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due o tre litri d’acqua, comperare dei fazzoletti
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ombra da dove tenerlo d’occhio. ¶ Era senz’altro
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del pittore…». ¶ Stava improvvisando. D’altronde, non aveva fatto
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in mezzo alla schiena. ¶ D’istinto, il commissario era
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a cercare la pistola d’ordinanza. Ma naturalmente, non
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di vetro azzurrognolo bordati d’alluminio. Fuori, il panorama
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di mettere un po’ d’ordine in testa. ¶ Allora
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paio biascicavano qualche parola d’inglese. Gli altri appartenevano
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bagno, lasciando una scia d’acqua per tutta la
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silenziosa di un pomeriggio d’agosto a Siviglia. ¶ Dopo
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ritratto L’Infanta Margherita D’Austria, per esempio. Fino
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lo faccio sapere domani, d’accordo?». ¶ «D’accordo. Sei
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sapere domani, d’accordo?». ¶ «D’accordo. Sei davvero una
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stento una dignitosa via d’uscita. ¶ «… una grande persona
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E basta. La parola d’ordine era riservatezza! ¶ Con
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del museo di Cap D’Antibes per una mostra
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o tre lunghe boccate d’aria. Scoprì che stava
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erano un bel po’ d’impronte ma, naturalmente, non
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di pesce con contorno d’insalata mista. E non
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opinione… L’unica via d’uscita era consultare una
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Gli era piaciuto subito, d’accordo. I colori, la
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al muro con ganci d’ottone. Ogni due scalini
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di crostini croccanti odorosi d’aglio. Bertone si riempì
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all’orlo. E giù d’un fiato. ¶ Questa volta
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albergo – in quello stato d’animo – si sarebbe rigirato
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se l’avesse bevuta d’un fiato sarebbe morto
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dai riflessi smeraldini. Spruzzi d’acqua che, dalle crepe
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a ritagliare un rettangolo d’azzurro. Poi, un’altra
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ceramica della sua camera d’albergo. Era nudo e
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intorno muovendosi lentamente, tutto d’un pezzo, come un
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di sostenere una notte d’amore con la Venere
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fedele del suo stato d’animo. ¶ Il controllo durò
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espletare tutti i rituali d’imbarco. Dal bus alla
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mano che i tocchi d’intonaco cadevano a terra
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per cercare un po’ d’aria respirabile. Aspettò che
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era in uno stato d’animo simile al suo
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non era mai andato d’accordo, ma che, naturalmente
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due bottiglie di Nero d’Avola. Tra un bicchiere
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per lato, le damigelle d’onore: a sinistra doña
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tre minuti, un quarto d’ora. Chi può dirlo
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un campo di girasoli. ¶ «…D’Amico». ¶ Il professore si
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in contemplazione di Paolo D’Amico. Non era ancora
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ora, in quella stanza. D’Amico era tornato sul
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riusciva a far nulla. D’Amico, invece, aveva gli
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è che dire, professor D’Amico, lei s’è
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da fare…». ¶ «Zitto, stronzo!». ¶ D’Amico aveva parlato con
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commissario pensò che presto D’Amico si sarebbe avventato
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scherzo. Anzi, un paradosso…». ¶ D’Amico continuava a martoriare
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ora mi scuserà, professor D’Amico, se mi permetto
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il ragionamento di Bertone. D’Amico aveva scagliato l
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gli occhi dal commissario, D’Amico infilò la manona
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non a lei, professor D’Amico. E quindi, come
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un pesce all’amo, D’Amico aveva abboccato. Ripose
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alla parete di fondo. D’Amico afferrò lo specchio
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buono nel momento cruciale. ¶ D’Amico, terminato l’esame
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da terra e afferrò D’Amico per le spalle
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furia attaccasse. ¶ E infatti, D’Amico si lanciò su
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a rovinare sul tavolinetto. D’Amico ruggì ancora una
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avesse mai fatto, perché D’Amico, lungi dall’aver
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tenerlo a distanza. Ma D’Amico non era un
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lo scagliò, mancandolo, contro D’Amico. Quasi quasi, gli
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mano con l’arma, D’Amico lasciò a Bertone
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piegare il braccio di D’Amico finché un fiotto
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rosso sprizzò all’improvviso. D’istinto chiuse gli occhi
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io a uccidere…». ¶ Chi? D’Amico non riuscì a
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Guardò il cadavere di D’Amico riverso in una
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lo lesse. ¶ palau berenguer d’aguilar 194x260 ¶ Si chiese
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parole di Mafalda Moraes. ¶ «D’accordo, sarò lì a
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Della lotta furibonda con D’Amico, culminata con la
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l’enigma. ¶ «Palau Berenguer D’Aguilar è la sede
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ricerca, digitare Palau Berenguer D’Aguilar 194x260 e avrebbe
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peggiorare il suo stato d’animo. ¶ Per uscire dalla
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le impronte digitali di D’Amico alla polizia di
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confrontato le impronte di D’Amico con quelle trovate
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scoperto che il professor D’Amico aveva soggiornato all
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cercare il professore sbagliato, D’Amico era diventato senz
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anche con i colleghi D’Amico e Giussani. Dice
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suo stile. ¶ Punto terzo. D’Amico ha capito che
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mano al suo collega. D’Amico perde la pazienza
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pazienza. I due lottano. D’Amico strangola Natoli. Si
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palazzina accanto. ¶ Punto quarto. D’Amico non si arrende
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Faceva caldo, come sempre d’estate a Siviglia. Attraversò
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di Siviglia». Una burla d’inestimabile valore. ¶ Ma non
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sono Giussani, Bertone e D’Amico. Mentre i primi
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in casa di Natoli, D’Amico trova quel rompicoglioni
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del commissario Bertone. Lottano. D’Amico muore… ¶ La ricostruzione
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dovuto mandare al creatore D’Amico, si era messo
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possa scomporre un’opera d’arte, violentandone i particolari
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Yeoshua Schilton e di D’Amico? ¶ Bertone non poteva
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oscurità e della mancanza d’aria. Poteva essere trascorso
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essere trascorso un quarto d’ora o anche il
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e percorse a passo d’uomo un breve tratto
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Filippo iv e Marianna D’Austria di Juan Bautista
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Filippo iv e Marianna D’Austria di Juan Bautista
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le è grato: Paolo D’Amico era diventato troppo
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rotta di collisione con D’Amico. Pensavamo ci volesse
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Ribonskij non è stato D’Amico…». ¶ Non sono stato
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le ultime parole di D’Amico. Il riflesso dello
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afflosciato come una camera d’aria squarciata. ¶ Cercò di
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stritolata da una morsa d’acciaio. Un paio di
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minuti, forse un quarto d’ora. Troppo, per le
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Barcellona. ¶ Era stato operato d’urgenza e poi schiaffato
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solo per un quarto d’ora con la speranza
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ometto non si perse d’animo. Afferrò l’unica
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della giacca il biglietto d’ingresso del museo che
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far digerire ‘stu rumanze d’appennice al giudice Valentini
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deciso di affibbiare a D’Amico pure il delitto
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che l’assassino è D’Amico, accussì Valentini fa
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Il sorriso di Giuliana, d’ora in avanti, sarebbe
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Pedinamenti, appostamenti, controlli, ricerche d’archivio e quant’altro
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Sedettero a un tavolino d’angolo e ordinarono due
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del saggio sia stato D’Amico». ¶ «Perché?». ¶ «D’Amico
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stato D’Amico». ¶ «Perché?». ¶ «D’Amico, nell’ambito accademico
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A spiarlo c’è D’Amico ormai disposto a
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di incontrare me. Così D’Amico gli subentra, inosservato
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perché non sa niente. D’Amico lo minaccia con
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e allora racconta a D’Amico che il segreto
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Non è vero, ma D’Amico ci crede. Ammazza
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mani. Però, per eliminare D’Amico, tornano al metodo
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ad attirare lì anche D’Amico. Non può essere
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Optarono per la camera d’albergo prenotata da Flavio
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mento con una piuma d’oca. ¶ «Sappiamo che state