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Alessandro Manzoni, Adelchi, 1822

concordanze di «d»

nautoretestoannoconcordanza
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1822
di ventimila Sassoni e d'uomini d'altre nazioni
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1822
Sassoni e d'uomini d'altre nazioni nordiche, scese
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terre; e tentarono anche d'impossessarsene stabilmente. ¶ 754 ¶ Astolfo, re
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re. Ratchis, quel fratello d'Astolfo, ch'era stato
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desiderosa di stringer legami d'amicizia tra la sua
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vede come possa fidarsi d'un uomo il quale
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tempo col papa, pensò d'indur questo a incoronar
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disegno; del resto, disse d'esser pronto ad abboccarsi
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pure Pietro, il legato d'Adriano (xxii). ¶ Circa quel
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l'esercito alle Chiuse d'Italia. Erano queste una
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anni, ottenne il comando d'alcune truppe greche, sbarcò
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anacronismo, e l'altro d'aver supposta Ansa già
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morale, s'è cercato d'accomodare i discorsi de
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trovati. Il carattere però d'un personaggio, quale è
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fondamenti storici: i disegni d'Adelchi, i suoi giudizi
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una rissa, il figlio d'Anfidamante, è mandato da
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lo mette al servizio d'Achille, suo figlio (xlv
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anche molto dei bagni d'acque termali: e perciò
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fece fabbricare il palazzo d'Aquisgrana.(l) ¶ Il vocabolo
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stessa significazione, ed è d'evidente origine germanica (li
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Desiderio ¶ ANFRIDO, TEUDI, scudieri d'Adelchi ¶ BAUDO, duca di
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conti ¶ LATINI ¶ PIETRO, legato d'ADRIANO papa ¶ MARTINO, diacono
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che degni eran color d'averla ¶ Sempre a regina
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rende ¶ Con l'ignominia d'un ripudio in fronte
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di sventura al cor d'un padre ¶ È udirsi
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senta prima ¶ Una voce d'amor che la conforti
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vivi, che ci stan d'intorno ¶ Quei che le
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Alla faccia del sol, d'una diletta ¶ La sventura
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incerta ¶ È la risposta d'Adrian? di lui ¶ Che
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Che parli ¶ Or tu d'Astolfo e di Pipin
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io solo, ¶ Io, fratel d'Ermengarda! e al tuo
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DESIDERIO ¶ Questa è voce d'Adelchi. Ebben, quel giorno
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grido imbelle, ¶ Ma riverito, d'Adrian, vegg'io ¶ Carlo
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Quello sarà de' successor d'Astolfo ¶ Incontro al figlio
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e che la vista ¶ D'un'insegna straniera ogni
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de' Romani; amici ¶ Siam d'Adriano: ei lo desia
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più riverita e cara ¶ D'allor che ne partisti
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finisca ¶ La mia sventura. D'amistà, di pace ¶ Io
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rallegri: io stessa ¶ Temo d'interrogarlo: ogni passata ¶ Cosa
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non poss'io, legata ¶ D'un altro nodo; ma
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viene, ¶ Ma legato è d'un re. ¶ ERMENGARDA ¶ Padre
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con le Donzelle) ¶ DESIDERIO ¶ D'un re dicesti, Anfrido
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suo stromento il tempo ¶ D'esercitarle non si dia
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Sappia nemmeno ch'io d'uscirne ardea. ¶ - Nulla son
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mi lega, una speranza... ¶ D'esservi pari un dì
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esservi pari un dì! - D'oro appagarmi ¶ Credete voi
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DUCHI ¶ Nessuna! ¶ ILDECHI ¶ È d'uopo un patto ¶ Stringer
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fianco: e fu pensier d'Adelchi. ¶ ILDECHI ¶ Vada adunque
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avvegga il mondo, ¶ Che d'un pruno scemato alla
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si mosse, al varco ¶ D'Italia s'affacciò volenterosa
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intentato ¶ Per la salvezza d'Adriano io voglio ¶ Lasciar
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Presenta il pianto, e d'Adrian. ¶ CARLO ¶ Tu vedi
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varcai. Qui nulla ¶ Traccia d'uomo apparia; solo foreste
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1822
uomo apparia; solo foreste ¶ D'intatti abeti, ignoti fiumi
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sempre; o se talvolta ¶ D'accessibil pendio sorgermi innanzi
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le foreste, e, sibilando, ¶ D'una in altra scorrea
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Suon di favelle e d'opre e di pedate
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da lungi, un agitarsi ¶ D'uomini immenso. Il cuor
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un'ampia pianura, e d'erbe è folta, ¶ Non
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oh! vidi ¶ Le tende d'Israello, i sospirati ¶ Padiglion
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de' Franchi narrator venisse ¶ D'inutile portento? ¶ CARLO ¶ Oggi
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Egli era ¶ Un fantasma d'error quel che parea
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Colui che tutti, pria d'oprar, volesse ¶ Prevedere i
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come li scerna, e d'essi ¶ Ti valga, udrai
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lunge ¶ Che la misura d'una lancia. Il dite
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ed in sospetto ¶ Sta d'un assalto; e più
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parte, il vile ¶ Offensor d'Ermengarda, ei che giurava
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alla salvezza ¶ Poté bastar d'un regno: i traditori
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il mio ¶ Destino è d'agognarla, e di morire
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1822
su un popol regna ¶ D'un sol voler, saldo
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puoi? Securo ¶ Dalle minacce d'esti Franchi, incontro ¶ L
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sentirla almeno. Al cor d'Adelchi ¶ Dir che d
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d'Adelchi ¶ Dir che d'omaggi, di potenza e
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omaggi, di potenza e d'oro ¶ Sia contento, il
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è tolto ¶ Esser largo d'onor: farti più grande
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1822
e l'alte ¶ Lodi d'un padre. Salvator d
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1822
d'un padre. Salvator d'un regno, ¶ La tua
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1822
Sempre così, sempre fia d'uopo a forza ¶ Traggerti
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1822
È invaso e rotto d'ogni parte: al dorso
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1822
la spada al petto d'uno di essi e
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1822
Tutto l'onor. Terra d'Italia, io pianto ¶ Nel
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1822
prodi miei. Bello è d'un regno, ¶ Sia comunque
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1822
il tempo ¶ Questo è d'oprar. Prodi Fedeli, ai
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1822
barde, all'armi, ¶ Uom d'alto affar parea: quattro
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1822
Anfrido egli è, scudier d'Adelchi. ¶ CARLO ¶ Anfrido, ¶ Tu
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io potea ¶ Morir quello d'Adelchi? Al ciel diletto
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e di poter, ma d'alma ¶ Nessun mortale: un
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1822
ti stringe la man, d'onore in segno, ¶ E
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onore in segno, ¶ E d'amistà. Nel suol de
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1822
alla sua traccia ¶ Più d'un fido inviai, che
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1822
pro? dove? in traccia d'un sepolcro ¶ Privo di
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1822
ha spersi; a te d'intorno ¶ Li chiamerà l
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Che un'esecranda ora d'infamia ha spento! ¶ VERMONDO
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1822
di mura intatte, ¶ Ricca d'arme è Pavia: due
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1822
fianco. ¶ DESIDERIO ¶ Il duca ¶ D'Ivrea. ¶ ADELCHI (a Guntigi
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1822
Morto cader. ¶ ADELCHI ¶ Giorno d'infamia e d'ira
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1822
Giorno d'infamia e d'ira, ¶ Tu se' compiuto
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1822
sofferto ¶ Col misero orgoglio d'un tempo che fu
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1822
Li vede, e rapito d'ignoto contento, ¶ Con l
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Membrando i fidati colloqui d'amor. ¶ Gli oscuri perigli
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delusi, rivolger le sorti, ¶ D'un volgo straniero por
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insieme sui campi cruenti ¶ D'un volgo disperso che
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1822
è soave ¶ Questo raggio d'april! come si posa
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1822
il sol colui, che, d'anni ¶ Carco, fuggir sente
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1822
nol vedrò: disciolta ¶ Già d'ogni tema e d
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d'ogni tema e d'ogni amor terreno, ¶ Dal
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rancor passa Ermengarda: oggetto ¶ D'odio in terra non
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1822
sacre. ¶ ERMENGARDA ¶ Amata! e d'una ¶ Cosa ti prego
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lo spirto seco, e d'ogni umana ¶ Cosa l
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Lui; sposa illibata, ¶ Ma d'un mortal. - Felici voi
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fronte all'uom! Ma - d'altri io sono. ¶ ANSBERGA
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1822
tua, non rea ¶ Pur d'un pensiero, intraveder nol
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1822
infelice: odio la voce ¶ D'ogni mortal; ma al
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sono Ansberga: a te d'intorno ¶ Stan le donzelle
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volti ¶ Di pace e d'amistà. - Da un tristo
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Eterno un candido ¶ Pensier d'offerta, e muori: ¶ Fuor
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Quando ancor cara, improvida ¶ D'un avvenir mal fido
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volto ¶ Volgea repente, pallida ¶ D'amabile terror. ¶ Oh Mosa
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errante! oh tepidi ¶ Lavacri d'Aquisgrano! ¶ Ove, deposta l
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cui l'empia ¶ Virtù d'amor fatica, ¶ Discende il
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fatica, ¶ Discende il refrigerio ¶ D'una parola amica, ¶ E
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diverte ai placidi ¶ Gaudii d'un altro amor. ¶ Ma
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Eterno un candido ¶ Pensier d'offerta, e muori: ¶ Nel
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era allor che improvida ¶ D'un avvenir fallace, ¶ Lievi
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SCENA SECONDA ¶ Notte. Interno d'un battifredo sulle mura
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posso ¶ Obbliarlo, signor? ¶ GUNTIGI ¶ D'allor che, morto ¶ Il
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più scudo, ¶ Divenir servo d'un Romano. ¶ GUNTIGI ¶ Ascolta
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il fido ¶ Degno è d'onor, più che il
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Veder grandi cadute, ombre d'estinta ¶ Fortuna, o favellarne
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tu fermar la sorte ¶ D'un popolo e la
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tranne pochi, ognuno ¶ Brama d'uscirne, e dirsi vinto
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1822
un dì, membra disciolte ¶ D'avulso capo: i re
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1822
certo ¶ Pavia gli è d'uopo; ed ei l
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e il mio ¶ Nome d'inutil macchia io coprirei
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abbandonò; ma in capo ¶ D'ogni pensier s'affaccia
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il meglio ¶ Esser cinti d'amici? in una folla
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Su cui corriamo; ma d'inciampi è sparsa ¶ E
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inciampi è sparsa ¶ E d'insidie: il vedrai. Tristo
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sgombro; e tutto ¶ Tace d'intorno. ¶ GUNTIGI (ad Amri
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I giorni estremi ¶ Uomo d'altrui vivrà, soggetto al
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casa ¶ Di Desiderio, ove d'invidia è degno ¶ Chi
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invidia è degno ¶ Chi d'affanno morì! - Di fuor
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vili: udrammi alcuno; ¶ Più d'un compagno troverò, s
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nemico; e questo peso ¶ D'ira, di dubbio e
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cerchi? In questo istante ¶ D'ogni travaglio il fin
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color che amici ¶ Eran d'Adelchi. ¶ ADELCHI ¶ E che
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A cui sol tarda d'esser vinti appieno. ¶ ADELCHI
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Parla. ¶ DESIDERIO ¶ In difesa d'Adrian, tu il brando
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Assaggiar la sventura, e d'un amico ¶ Pensier che
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mi vieni a imperversar d'intorno, ¶ Come il mendico
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e infaticato ¶ Non è d'offeso vincitor l'orecchio
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invano. ¶ Sorpresi nella fuga, d'ogni parte ¶ Cinti, pugnar
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ma per poco, offeso ¶ D'immedicabil colpo. Il padre
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dolor. Pensoso, ¶ Non esultante, d'un gagliardo il fato
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fato ¶ Io contemplo, e d'un re. Nemico io
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re. Nemico io fui ¶ D'Adelchi; egli era il
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non giunge ¶ La nimistà d'un pio. ¶ DESIDERIO ¶ Dono
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questi, ma il Signor d'entrambi. ¶ DESIDERIO ¶ Oh desiato
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sarà, supplice, e schivo ¶ D'ogni ricordo ad ambo
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1822
saria, ¶ Vano il pregar d'ogni mortale. Immoto ¶ È
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Quant'esser può, scevra d'insulto sia ¶ La prigionia
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1822
destinava. Il venerabil capo ¶ D'ogni oltraggio difendi: i
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ei non deve sopportar d'alcuno ¶ Che vassallo il
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chiedon guerrieri e duchi ¶ D'esser ammessi. ¶ ADELCHI ¶ Carlo
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È signor qui. Solo d'Adelchi il padre, ¶ E