parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovan Battista Marino, La sampogna, 1620

concordanze di «d»

nautoretestoannoconcordanza
1
1620
più vigorosi e fermi ¶ d'amor negli altrui petti
2
1620
veri incendi e gravi ¶ d'insopportabil fiamma. ¶ E Fortuna
3
1620
chi chiuse ¶ l'occasion d'un male, ¶ viè maggior
4
1620
non è però, che d'ira ¶ contro chi la
5
1620
cotanto ¶ di veleno e d'orgoglio, ¶ ch'ala sua
6
1620
manca, ¶ dimmi, donde imparasti ¶ d'incenerire un core, ¶ che
7
1620
e sferze, ¶ amorosi flagelli ¶ d'animo desperato. ¶ Tanto fuor
8
1620
gemiti, e cenni, ¶ confusion d'affetti ¶ dolcemente penosi, ¶ parosismi
9
1620
saprei. ¶ Che congiura crudele ¶ d'Amor e di Fortuna
10
1620
ala lontananza, ¶ infallibile tocco ¶ d'ogni amor vero e
11
1620
tanto non sapea ¶ dir d'amar, quanto amava. ¶ – È
12
1620
membranza? ¶ Ma favelliam pur d'altro; ¶ ciò non cercar
13
1620
certezza. ¶ Quante volte temendo ¶ d'averti già perduto ¶ per
14
1620
tu, Piramo, or quale ¶ d'amor fu maggior segno
15
1620
con sguardi, ¶ che questi d'amor sono ¶ i saluti
16
1620
stessi, ¶ e dice ciascun d'essi: ¶ – Che refrigerio scarso
17
1620
guisa di due rote ¶ d'oriuol ben temprato ¶ che
18
1620
e sovente piangendo ¶ tentavan d'ammollire ¶ di quel duro
19
1620
inabitate. ¶ Sol dela dea d'Atene ¶ lo svergognato augello
20
1620
indi partita. ¶ Amor figlio d'un fabro, ¶ d'ogni
21
1620
figlio d'un fabro, ¶ d'ogni ferrato ordigno ¶ ingegniero
22
1620
per contrafar la suora, ¶ d'argento travestito. ¶ Nel celeste
23
1620
l'aria mille ¶ mescolanze d'odori; ¶ cose ch'ai
24
1620
chiunque infermo ¶ del mal d'Amor languisce ¶ soglion crescer
25
1620
stilla a stilla ¶ lagrimette d'argento. ¶ L'altro dal
26
1620
per poter poi vantarsi ¶ d'averlo prevenuto ¶ e per
27
1620
manto, che fu poi ¶ d'ogni suo mal cagione
28
1620
vede aperta la bocca ¶ d'una spelonca opaca, ¶ là
29
1620
gran re di Babelle, ¶ d'imagini assai bella, ¶ ma
30
1620
io scorgo, ¶ presente affezzione ¶ d'amarti a gran ragione
31
1620
in non veduto scoglio ¶ d'improviso s'incontra, ¶ sì
32
1620
se s'inganna, ¶ bramoso d'ingannarsi, ¶ ma quanto più
33
1620
parer minore, ¶ v'empie d'invidia e d'ira
34
1620
empie d'invidia e d'ira. ¶ Oh luna, invida
35
1620
desiri ¶ volata al ciel d'amore, ¶ prendi l'anima
36
1620
diede ¶ quant'ella avea d'amaro, ¶ fra tante sue
37
1620
la fronte, i gigli d'oro. ¶ Quinci a varcar
38
1620
leggi, ch'io ¶ son d'intender pur troppo ¶ ambiziosa
39
1620
cui, con dolce vena, ¶ d'amor vezzose e molli
40
1620
Natura, ¶ tra le belle d'Amor, leggiadro mostro. – ¶ Ma
41
1620
encomi ingrandir cosa ¶ maggior d'ogni concetto e d
42
1620
d'ogni concetto e d'ogni stile; ¶ ché se
43
1620
di paradiso ¶ e caligin d'inferno? ¶ Tormento di dannati
44
1620
non punisce ¶ la giustizia d'Amor, né vi condanna
45
1620
ritieni avinti, ¶ dolcissimo tiranno, ¶ d'invisibil catena; ¶ e qualor
46
1620
sospiri ardenti, ¶ così più d'una volta ¶ dagli occhi
47
1620
per le siepi ¶ ali d'argento e foco, ¶ alternar
48
1620
Non è l'arco d'Amor, quel c'hai
49
1620
moro. ¶ Ringrazio lo stral d'oro, ond'uscì piaga
50
1620
amante insieme, e ladro ¶ d'un bel volto leggiadro
51
1620
laggiù dannate, e sgombre d'uman velo, ¶ sarà l
52
1620
empie sorelle, ¶ ti serviran d'ancelle. A piè venirti
53
1620
le mura appese, ¶ e d'ognintorno accese ¶ dela camera
54
1620
gemito tace. Ale percosse ¶ d'Aletto e di Megera
55
1620
e da fredde paure ¶ d'auguri infausti, e di
56
1620
strepitose pompe ¶ dele feste d'Eleusi, ¶ e di Sicilia
57
1620
e la canuta polve ¶ d'aurea messe feconda ¶ rese
58
1620
affanni e i pianti ¶ d'una madre, che perde
59
1620
amata prole, et orba ¶ d'ogni suo ben si
60
1620
con l'accorto velame ¶ d'un silenzio facondo ¶ quelch
61
1620
la fronte orribilmente adorno ¶ d'aurate conche, e di
62
1620
schernir l'arco. ¶ Arse d'insano sdegno, indi s
63
1620
è chiesta, ¶ ma nemica d'Amor segue Diana. ¶ Questa
64
1620
la vita ¶ poco ho d'andare a rimanerne ucciso
65
1620
giro, ¶ ond'al sol d'un bel volto ¶ par
66
1620
anzi prima e fatal d'ogni mio moto ¶ virtù
67
1620
ma che giova, ¶ se d'Amor lo stral m
68
1620
t'ami. ¶ La radice d'esta pianta ¶ che t
69
1620
artiglio di falcone, o d'aquila, ¶ accelerando il piè
70
1620
dele Furie ¶ o pur d'Amor l'incendio ¶ in
71
1620
trovar rimedio, ¶ a guisa d'una fiaccola. ¶ Da che
72
1620
caligini, ¶ finch'alo spuntar d'Espero ¶ s'offusca l
73
1620
rigando il mio tugurio ¶ d'un continuo diluvio ¶ di
74
1620
più robusto e valido ¶ d'un, che sia molle
75
1620
vincoli ¶ con le braccia d'avorio ¶ questa mia pelle
76
1620
avorio ¶ questa mia pelle d'istrice, ¶ e la bocca
77
1620
conformasi: ¶ il baston torto d'acero, ¶ che ne la
78
1620
n'ebbe l'orecchie d'asino, ¶ questa fu poi
79
1620
a tante fiamme gelida, ¶ d'esser ognor ti glorii
80
1620
latte barbaro ¶ dele fere d'Armenia? ¶ Bevesti il ghiaccio
81
1620
piè, ch'a par d'un folgore ¶ presto, leggiero
82
1620
cupido ¶ per ritenerla, o d'afferrarle l'abito, ¶ o
83
1620
ha di pini e d'ebuli, ¶ né vuol mai
84
1620
spesso stringela, ¶ e mentre d'abbracciarla il cor non
85
1620
a un nero tronco d'elice ¶ accompagnando canzonette e
86
1620
mantici ¶ del petto essalano, ¶ d'auretta musica ¶ gonfino gli
87
1620
n perpetuo ¶ resti vedovo ¶ d'ogni giubilo, ¶ siate (pregovi
88
1620
il vertice, ¶ e fatto d'ognintorno al cantor ottimo
89
1620
entrambo ¶ di bellezza e d'etate ¶ due care e
90
1620
disgiunse. ¶ Non stampavano ancora ¶ d'orme perfette il suolo
91
1620
ben avezzi ¶ a sospirar d'amore. ¶ Quelle tenere membra
92
1620
era il confin traposto ¶ d'una sottil parete, ¶ ma
93
1620
e non eran ragioni ¶ d'artificio composte, ¶ ma naturali
94
1620
le dettava apunto ¶ simplicità d'affetto, ¶ sol di quel
95
1620
l'assecura ¶ il saver d'esser bella. ¶ Ma l
96
1620
e l'adora, ¶ stima d'esserne indegno, ¶ né degno
97
1620
or di pelo e d'artiglio ¶ veste le membra
98
1620
arma le branche, e d'orso, ¶ di leon, di
99
1620
Contiene il corpo tutto ¶ d'ogni ragion di frutto
100
1620
rustica figura ¶ fantastica mistura. ¶ D'un gran popone è
101
1620
Due poma casolane ¶ dipinte d'un rossor ridente e
102
1620
compongono le guance. ¶ Ufficio d'occhi e di palpebre
103
1620
il mento, e formato ¶ d'un susin di Damasco
104
1620
per orecchie ha fitte ¶ d'una noce divisa ambe
105
1620
le cosce pende ¶ fatto d'un cedrolotto ¶ noderoso e
106
1620
gran genitore, ¶ qualche impresa d'amore. ¶ Io so ch
107
1620
doppiamente l'alletti, ¶ fuor d'ogni usato stile ¶ misto
108
1620
ordito ¶ la bella Dea d'amor seco sorrise. ¶ Ver
109
1620
quasi di foco e d'oro ¶ tremolanti baleni, ¶ ferian
110
1620
improviso ¶ pullular meraviglie, e d'ognintorno, ¶ contro l'antico
111
1620
reina di Pafo e d'Amatunta: ¶ – Ecco sereno e
112
1620
sua leggiadra vesta ¶ è d'un drappo contesta ¶ d
113
1620
d'un drappo contesta ¶ d'argento e seta del
114
1620
per tutto ¶ di fiamme d'oro il purpurino campo
115
1620
negli estremi lembi ¶ pur d'aurea banda in triplicata
116
1620
aggrava il biondo crin d'elmo pesante, ¶ al cui
117
1620
diamante ¶ serto s'attorce d'intrecciato olivo, ¶ e per
118
1620
ch'aborre il lume. ¶ D'asta acuta e forbita
119
1620
al vivo ¶ con chiome d'angui attorte ¶ spira spavento
120
1620
zendado, ¶ che con cintola d'oro al sen si
121
1620
angoscia e pena. ¶ È d'un giallo amariglio ¶ sparso
122
1620
stringe nel sen, tocca d'argento. ¶ Sovra tela d
123
1620
d'argento. ¶ Sovra tela d'or fin, tra fiore
124
1620
groppi di rubini e d'altre gemme, ¶ la cui
125
1620
cento mammelle, in vece d'acque ¶ (per opra di
126
1620
Lieo, ¶ che dela Dea d'amor fu sempre amico
127
1620
et Himetto, ¶ e quanto d'odorato ¶ si scote dale
128
1620
di Primavera. ¶ In quel d'Autunno poi ¶ tutto ciò
129
1620
cui di sopra ¶ sta d'un mese del'anno
130
1620
truppa, in guisa apunto ¶ d'un essame di pecchie
131
1620
fregi implica. ¶ Ma più d'ogni altra a vaneggiar
132
1620
or empie, or vota ¶ d'odorifere foglie ampi panieri
133
1620
di semplici rari, e d'erbe elette ¶ un riccamo
134
1620
cui groppi e figure ¶ d'aviticchiati cori, ¶ caratteri e
135
1620
cori, ¶ caratteri e scritture ¶ d'amorosi concetti ¶ non presentano
136
1620
occhio altro ch'amori. ¶ D'amori e di trastulli
137
1620
et intanto ¶ del'aguato d'Amor l'essito aspetta
138
1620
fiero passaggio adito dia. ¶ D'ognintorno alte rupi, aspre
139
1620
lume superno ¶ i cavalli d'Averno, ¶ già lungo tempo
140
1620
smarriti ¶ al novello splendore ¶ d'altro mondo migliore ¶ torser
141
1620
vieti ¶ sacrilegio sì rio, ¶ d'aver riguardo al zio
142
1620
in un co' capei d'oro ai venti ¶ questi
143
1620
turgidetti e rosseggianti lumi, ¶ d'amorose rugiade umidi e
144
1620
qual fato il re d'Averno, ¶ signor del foco
145
1620
mi concede pure ¶ o d'orecchio pietoso, ¶ udito che
146
1620
o di balene, o d'arche ¶ o ver d
147
1620
d'arche ¶ o ver d'orsi e di lupi
148
1620
colei, ch'esser devea ¶ d'Atene alta reina. ¶ Deh
149
1620
pendente. ¶ No, no, che d'altro nodo ¶ più saldo
150
1620
tosco nocente ¶ per uscir d'ogni affanno ¶ fora miglior
151
1620
l petto ho pieno ¶ d'amoroso veleno, ¶ e pur
152
1620
mi lava il mento, ¶ d'allegria bear mi sento
153
1620
crudel, di quel villan d'Atene? ¶ Dunque ancor ti
154
1620
tua patria Creta. ¶ Destin d'alto pianeta ¶ qui non
155
1620
sorte ¶ invidia porterà più d'una dea. ¶ Né di
156
1620
Né di Cassiopea, ¶ né d'Andromeda il lume al
157
1620
mondo ¶ ammirerà viè più d'ogni altra stella –. ¶ A
158
1620
persuasa ella s'accende ¶ d'altre faville, e de
159
1620
Ma di purpurei fior, d'arabe fronde ¶ agli sposi
160
1620
di cristallo il piè d'argento; ¶ e l'aure
161
1620
lavoro, ¶ o serica testura ¶ d'etiopica tela, ¶ era trapunto
162
1620
scelta a portar càlato d'oro, ¶ del gran fabro
163
1620
la bella giovinetta, ¶ desiosa d'ordire ¶ ghirlande e serti
164
1620
stessi ¶ ambiziose gare, ¶ quasi d'arabi incensi ¶ le fean
165
1620
L'immortale amaranto, ¶ vago d'esser reciso ¶ dala nova
166
1620
esser reciso ¶ dala nova d'Amor Parca innocente, ¶ parea
167
1620
di quelle vaghe piante, ¶ d'amoroso pallor tinta la
168
1620
braccio al'erba. ¶ Clizia d'Apollo amante, ¶ per meglio
169
1620
Il lieto fiordaliso ¶ languì d'amor soavemente anch'egli
170
1620
scrittura, ¶ tutto per man d'Amore ¶ lineato a caratteri
171
1620
la rosa, ¶ bella figlia d'aprile, ¶ sì come a
172
1620
di Zefiri ministri, ¶ porta d'or la corona e
173
1620
or la corona e d'ostro il manto. ¶ Mentr
174
1620
ella in cotal guisa ¶ d'ogni ricchezza lor spogliava
175
1620
di fattezze nobili e d'aspetto ¶ superbo, e non
176
1620
e confonde. A' piè d'Europa ¶ piega l'alta
177
1620
tremante e già pentita ¶ d'aver sestessa al mentitor
178
1620
correan bramosi e vaghi ¶ d'imprigionarsi entro l'aurate
179
1620
per fren traea ridendo ¶ d'una dele sue corde
180
1620
indovino ¶ non so che d'infelice, ¶ perduti ho i
181
1620
oh quanto meglio ¶ torrei d'errar ignuda ¶ tra le
182
1620
sozzo, ¶ dele profane voglie ¶ d'un vilissimo bruto ¶ esser
183
1620
diletta Europa ¶ in balia d'un rapace ¶ tauro crudele
184
1620
l tauro feroce ¶ provar d'Amor acceso ¶ l'infuriato
185
1620
quivi il frutto ¶ colse d'amor. Poi per memoria
186
1620
di sdegno impaziente e d'ira, ¶ non tanto perché
187
1620
Padre sovrano ¶ ala madre d'Amor rivolto il ciglio
188
1620
spada, e l'altro d'arco, ¶ ne contendon tra
189
1620
ha tra le balze d'Etna e di Peloro
190
1620
region secura ¶ dagli assalti d'Amore ha l'universo
191
1620
si vede ¶ frondeggiar, verdeggiar d'arbori eccelse, ¶ un'altra
192
1620
ventre ¶ dela montagna alpestra, ¶ d'incendio vivo inestinguibil fonte
193
1620
tuo dolce figlio ¶ fatto d'altra natura. ¶ Piagni del
194
1620
a vil nozze mortali, ¶ d'immortali imenei vaga la
195
1620
qual mai cervo udissi ¶ d'altro cervo seguace? ¶ Atteon
196
1620
cervo seguace? ¶ Atteon, ricoverto ¶ d'adulterino manto, ¶ giace a
197
1620
verdi, frondose, antiche piante ¶ d'un, non so se
198
1620
a terra il carro d'oro. ¶ Sotto il celeste
199
1620
valle Gargafia, ale radici ¶ d'un solitario monte, ¶ spaziosa
200
1620
verdi crini ¶ dela madre d'Amor recisi e sparsi
201
1620
Dea lentando ¶ l'arco d'argento, e disarmando il
202
1620
acconcia ¶ di rose e d'altri fior purpurea cuccia
203
1620
ciò che non lice ¶ d'una vergine dea, ¶ d
204
1620
d'una vergine dea, ¶ d'altra vergine dea gravai
205
1620
selvaggio ¶ colà del foro d'Ida il Pastor frigio
206
1620
e faggi ¶ per ascoltar d'Orfeo la dolce voce
207
1620
il mio concetto ¶ vestir d'umani accenti unqua non
208
1620
avanza, ¶ prendo meco partito ¶ d'uscir del chiuso e
209
1620
uscir del chiuso e d'occupar l'aperto. ¶ Così
210
1620
la mia traccia spiando. ¶ D'Etolia i can loquaci
211
1620
di Creta, ¶ e quei d'Epiro e d'Argo
212
1620
quei d'Epiro e d'Argo. ¶ Con gli arcadi
213
1620
di cagna ircana ¶ e d'adultero tigre, onde commisto
214
1620
sguardo e 'l piede. ¶ D'articolar le voci ¶ ben
215
1620
soviene, o madre,) ¶ testo d'oro e d'argento
216
1620
testo d'oro e d'argento, ¶ e riccamato di
217
1620
e rubelli, ¶ ohimè, voi d'ora in ora ¶ tornate
218
1620
soffrir che sien fatte ¶ d'altri cani che miei
219
1620
al suolo ¶ l'autor d'ogni mio danno, arco
220
1620
Qui sepolta si serba ¶ d'Atteone una parte. Il
221
1620
candida notte ¶ le saette d'Apollo iva fuggendo. ¶ L
222
1620
bianca e bruna, ¶ tinta d'ombra e di luce
223
1620
un bel misto facea d'alba e di luna
224
1620
innamorata donna; ¶ nuda no, d'una gonna ¶ velata sol
225
1620
porpora con oro. ¶ Pendean d'ambe l'orecchie ¶ due
226
1620
fino smeraldo, ¶ ch'avean d'oro le sarte e
227
1620
oro le sarte e d'or gli arredi. ¶ Cerchiava
228
1620
di smalto ¶ a foggia d'angue attorno, a cui
229
1620
dela fronte ¶ un'aquiletta d'or tenea tra l
230
1620
legge ¶ scompigliate serpendo ¶ fuor d'un bel nastro di
231
1620
Stupido e tutto pien d'alta vaghezza ¶ pende da
232
1620
volto. ¶ Sfavillan gli occhi d'un purpureo raggio, ¶ e
233
1620
superbe corna. ¶ Picchiata spoglia d'indica pantera ¶ è la
234
1620
gioia, e meraviglia ¶ più d'amor che di vin
235
1620
forse Teti ¶ dai piè d'argento, ¶ ch'uscita è
236
1620
e non ha punto ¶ d'asprezza in volto. ¶ Chi
237
1620
già di destarsi e d'aprir gli occhi al
238
1620
strido, ¶ e perché lena d'arrivar tant'oltre ¶ la
239
1620
e poi ¶ ti servirò d'ancella, ¶ se non vorrai
240
1620
mar sei nata, ¶ madre d'Amor benigna, ¶ bellissima Ciprigna
241
1620
non ricusò con preghi ¶ d'intercedergli il dono. ¶ Fu
242
1620
innamorate affrena? ¶ Troppo è d'indugio impaziente, e raro
243
1620
aura molle ¶ già fuor d'ogni periglio e si
244
1620
si rivolse, ¶ che cinto d'infernali orride larve ¶ alto
245
1620
cavernoso e buio ¶ baratro d'Acheronte. Allor colei, ¶ che
246
1620
vo nel cupo fondo ¶ d'Acheronte. ¶ Ciò comanda, così
247
1620
sposa, ¶ nel breve spazio d'una vita angusta, ¶ due
248
1620
già la seconda volta ¶ d'ogni sua gioia privo
249
1620
il ritorno. ¶ Ma quando d'aspettarla invan s'accorse
250
1620
pien di cordoglio e d'ira ¶ fu per romper
251
1620
rileva ¶ cerchiar le tempie d'immortal corona, ¶ figlio del
252
1620
re di Pindo e d'Elicona, ¶ e nato di
253
1620
Così devea fallace ¶ riuscir d'un gran Dio l
254
1620
ciglia e i serpentini ¶ d'aspi fischianti inviluppati crini
255
1620
aborro ogni diletto, ¶ stato d'egual miseria. ¶ A queste
256
1620
udranno i boschi ¶ parlar d'amor, né vo che
257
1620
sua chiamando invano. ¶ Mai d'altra donna agli occhi
258
1620
l'erbette minute ombra d'arbusto, ¶ (oh miracol di
259
1620
ali e quasi avinti ¶ d'invisibil catena, ebri di
260
1620
ond'ebbero a temer d'aver perduti ¶ i tributarî
261
1620
verdeggiante pioppo, ¶ dele tempie d'Alcide altero fregio. ¶ Seguillo
262
1620
destre ¶ de' feroci guerrier d'aste ferrate, ¶ rapido ancor
263
1620
premio de' vincitori, onor d'Idume, ¶ né 'l bianco
264
1620
e tutti insieme ¶ fecero d'ognintorno ¶ al musico gentil
265
1620
disprezzatrice ¶ già del'arti d'Apollo e dele Muse
266
1620
si ruppe il fianco d'oro e le nascoste
267
1620
avenne, ¶ tutto si ringemmò d'arabi fiori. ¶ Il gelso
268
1620
arancio odorato i pomi d'oro, ¶ già con vigilie
269
1620
vigilie tante ¶ ne' giardini d'Atlante ¶ guardati là dal
270
1620
allori, ¶ non poca ambizion d'essere a parte ¶ di
271
1620
a mezo il volo ¶ d'oblio soave innebriato e
272
1620
celesti rime ¶ gran turba d'animali ¶ mansueti e feroci
273
1620
fosti a Bacco cagion d'estrema doglia. ¶ Allora in
274
1620
e degli umani petti ¶ d'umanitate ignudi ¶ non potesti
275
1620
senso? ¶ Su la riviera d'Ebro ¶ le sacrileghe donne
276
1620
piace il lagrimabil caso ¶ d'Atteone infelice. Era Atteone
277
1620
Atteone infelice. Era Atteone ¶ d'Autonoe e d'Aristeo
278
1620
Atteone ¶ d'Autonoe e d'Aristeo ¶ unica prole, unica
279
1620
branca aspra e crudel d'orsa montana ¶ non gli
280
1620
man, macchiato spoglio. ¶ Porta d'osso indiano ¶ d'auree
281
1620
Porta d'osso indiano ¶ d'auree fila vergato ¶ lungo
282
1620
serpe un arco, che d'avorio e d'oro
283
1620
che d'avorio e d'oro ¶ tutto è commesso
284
1620
pende ¶ distinto al'arabesca ¶ d'argento fin, di fino
285
1620
udìo la casa tutta ¶ d'ululati, e di pianti
286
1620
la bella imago. ¶ Più d'una volta il doloroso
287
1620
passò senza pensarvi. ¶ Più d'una volta ebbe a
288
1620
di profonde ferite, e d'atro sangue ¶ tutto tutto
289
1620
di Rinaldo, l'ira d'Achille in Omero; l
290
1620
quando parte da Armida, d'Enea quando lascia Didone
291
1620
et abbracciata da Rinaldo, d'Abra sconfitta et appunto
292
1620
sono ingegnato anch'io d'osservar l'imitazione. ¶ Per
293
1620
i particolari, non nego d'avere imitato alle volte
294
1620
s'io questa sorte d'imitazione mi abbia male
295
1620
taluno sceglierà qualche sentenza d'un autore che da
296
1620
si possono ben vantare d'aver rubato a' napoletani
297
1620
hanno da me imparato) d'esser divenuti immortali; o
298
1620
Orazio riprende lui, notandolo d'impurità. ¶ Or come può
299
1620
per lo più non d'altro fonte suol nascere
300
1620
fonte suol nascere che d'invidia, perché pensano costoro
301
1620
né risentirci; ma sforzandoci d'appagare il desiderio di
302
1620
che mi stimo più d'ogni altro degno di
303
1620
bastasse a farmi degno d'essere più compatito, che
304
1620
avendo più tosto occasione d'amarmi, se non per
305
1620
a sostentamento de' seguaci d'Apollo si dispensano. ¶ Conviene
306
1620
più tosto ben forniti d'orecchi che d'altre
307
1620
forniti d'orecchi che d'altre armature. ¶ Gracchino pure
308
1620
il tacere et procurar d'avanzarsi ogni giorno di
309
1620
era in procinto già d'inviarne alcuna, mi è
310
1620
Il pensier mio era d'istoriarla tutta, ornandola di
311
1620
tutta, ornandola di figure d'intaglio dolce o almeno
312
1620
riformarle raccorciandole alquanto et d'aggiugnervene parecchie che mi
313
1620
Quelle che io penso d'aggiugnervi son queste: il
314
1620
si trovano, ma aspettiate d'accoppiarle con un libro
315
1620
Idillio 1 ¶ Lungo la riva d'Ebro ¶ con le ninfe
316
1620
moglie ¶ del gran figlio d'Apollo e dela Musa
317
1620
soggiogator sagace, ¶ novello osservator d'ignote stelle, ¶ primo espressor
318
1620
con scorno ¶ dele piante d'Esperia ¶ e de' rami
319
1620
de' rami di Cuma, ¶ d'annella d'or la
320
1620
di Cuma, ¶ d'annella d'or la povertà del
321
1620
vi restò prigionier più d'un augello. ¶ Era ormai
322
1620
lividi tratti intorno intorno ¶ d'atra nebbia e mortal
323
1620
così si gonfia ¶ cumulo d'onde in cavo rame
324
1620
il seno ¶ da' soffi d'Euro ingravidato lino, ¶ come
325
1620
prole ¶ orbato rossignuol, che d'alte strida, ¶ e di
326
1620
pur dianzi ¶ dal nipote d'Atlante il suo gran
327
1620
superbia crudele, ¶ non aborrì d'errar vivo tra' morti
328
1620
grave ¶ se medesmo compose. ¶ D'una giuppa purpurea era
329
1620
era vestito, ¶ la qual d'oro brunito ¶ stringea per
330
1620
persa ¶ legatura leggiadra, ¶ broccata d'oro, il vago crin
331
1620
lungo tratto ¶ linea sottil d'impegolate sete. ¶ Con questo
332
1620
reggi; ¶ per questi luoghi d'ogni luce privi, ¶ e
333
1620
da' vivi, ¶ spargendo rivi d'angosciosa vena ¶ Amor mi
334
1620
crudo pasto ¶ levò vago d'udire ¶ a suo dispetto
335
1620
ai dolci pomi, ¶ né d'attuffar le labra ¶ ne
336
1620
orrendi ¶ obliaro la cura ¶ d'essaminare i rei. ¶ A
337
1620
stampe il presente volume d'Idilli, già da me
338
1620
patria mi ritrovo. ¶ Impedimenti d'altri affari mi hanno
339
1620
hanno trattenuto et distrazzioni d'altri accidenti mi hanno
340
1620
fare senza qualche nota d'incostanza et di leggerezza
341
1620
venuto prima per rispetto d'altre mie occupazioni, quanto
342
1620
si distilla in pioggia d'oro, dona nondimeno volentieri
343
1620
et specialmente nell'assedio d'Asti et nel soccorso
344
1620
poca gente, la moltitudine d'un'armata reale et
345
1620
quasi solo l'impeto d'un numerosissimo essercito; l
346
1620
et di Marte, ma d'Apollo istesso nella persona
347
1620
pastorale, non si sdegnava d'ascoltare le semplici canzonette
348
1620
ritrovata dal famoso dio d'Arcadia, non perché quella
349
1620
Mirtillo, è stato permesso d'accostarvi degnamente le labra
350
1620
Apollo, questa è opera d'un famigliare et devoto
351
1620
io, consacrandola al nome d'un personaggio immortale, posso
352
1620
personaggio immortale, posso dire d'averla fabricata d'eterno
353
1620
dire d'averla fabricata d'eterno et solido diamante
354
1620
dal suo rogo. ¶ Moro d'impazienza per non potervi
355
1620
ideale, allora credesse fermamente d'aver veduto per contemplazione
356
1620
fo, dovunque mi sia, d'esser parziale del suo
357
1620
gradire questa qualsisia dimostrazione d'osservanza mia ver so
358
1620
prenderle senza alcun sospetto d'adulazione, sì perché da
359
1620
deono tacere, o penuria d'ingegno in non saper
360
1620
et che a guida d'un privilegio immortale sia
361
1620
Autunno del conte Lodovico d'Agliè, suggetto conpiuto in
362
1620
tesoro veramente non meno d'incomparabil gentilezza che di
363
1620
in molte famose Academie d'Italia, et principalmente in
364
1620
divino dalle rauche trombe d'infiniti ignoranti. ¶ Non darei
365
1620
di Portes, dal marchese d'Urfé, da monsignor il
366
1620
padre Giulio Mazarini, torrente d'eloquenza et specchio di
367
1620
non solo nel suggetto d'alcun poemetto favoloso già
368
1620
l'innanzi sarò irritato d'avantaggio, dimostrerò senza alcun
369
1620
più di natura che d'arte), sono per altro
370
1620
la fraude, cercare ingratamente d'intaccar la mia riputazione
371
1620
o spagnuoli, ma eziandio d'altre lingue, percioché chi
372
1620
far di non servirsi d'alcuni luoghi topici communi
373
1620
quando entrano nella specolazione d'un soggetto, corrono dietro
374
1620
tradurre, o a fine d'imitare, o a fine
375
1620
ciò lasciato anch'essi d'essercitarvisi. ¶ Tradurre intendo, non
376
1620
trasportate da due Elegie d'Ovidio et stampate nella
377
1620
estivi et l'Incostanza d'Amore. ¶ Qualora si prende
378
1620
Eneade i versi intieri d'Ennio et di Catullo
379
1620
Ovidio, et forse prima d'Ovidio alcun altro greco
380
1620
avevano, io possa dire d'aver sopra di esse
381
1620
qualche giusta giuridizzione et d'essermene non senza ragionevole
382
1620
di semi i fantasmi d'una lettura gioconda, entrano
383
1620
conciso et semplice motto d'un poeta cose alle
384
1620
da Perseo? lo scudo d'Atlante dal teschio di
385
1620
e dele belle ¶ fanciulle d'Elicona ¶ arma innocente e
386
1620
ben son mostro misero d'amore, ¶ e mostro di
387
1620
sorda ¶ ch'ai lamenti d'Apollo ¶ l'inessorabil figlia
388
1620
di tenero lauro, ¶ ma d'aspra quercia alpina, ¶ sì
389
1620
del mio core, ¶ qual d'agnello innocente, ¶ fa strazio
390
1620
Filaura ¶ Indegno è ben d'aita ¶ chi chiude aspra
391
1620
vista) i miei lamenti. ¶ D'amorosi martiri ¶ nascono i
392
1620
dicessi che pieno ¶ è d'Amor l'universo, e
393
1620
che le stelle ¶ ardon d'Amor anch'elle, ¶ sì
394
1620
scena ¶ di misti e d'elementi ¶ tu tel vedi
395
1620
Vedi il suo tortorello ¶ d'un in altro arboscello
396
1620
là dove dolcemente ¶ più d'amor che di sol
397
1620
vile. ¶ Or, per virtù d'un nodo e d
398
1620
d'un nodo e d'un innesto, ¶ fatta è
399
1620
innesto, ¶ fatta è dolce, d'amara, ¶ di selvaggia, gentile
400
1620
onde lascive, ¶ e, parlando d'amor, bacian le rive
401
1620
ogni core ¶ ala guerra d'amore. ¶ O fera d
402
1620
d'amore. ¶ O fera d'Erimanto, ¶ o neve d
403
1620
d'Erimanto, ¶ o neve d'Appennino, o quercia d
404
1620
d'Appennino, o quercia d'Alpe, ¶ anzi alpe e
405
1620
la sua ninfa ¶ tentar d'amor talora, ¶ in sì
406
1620
or sì lieti ¶ spargon d'amor faville, ¶ sparger, pentiti
407
1620
indarno. ¶ Allor t'accorgerai d'aver perduto ¶ scioccamente e
408
1620
Fileno ¶ Amor è sol d'amor prezzo conforme. ¶ E
409
1620
ma cieco, ¶ e tien d'oscuro vel bendati i
410
1620
non ha le corde d'oro. ¶ Se pur canto
411
1620
del'uomo. ¶ Uom che, d'alto consiglio armato e
412
1620
già da un pomo d'oro, ¶ benché pudica e
413
1620
errar mi giova. ¶ Poma d'or non dimando, ¶ poma
414
1620
or non dimando, ¶ poma d'or non desio. Venga
415
1620
o pendente; ¶ sia pur d'oro il presente ¶ in
416
1620
Ciel ch'io fossi ¶ d'armenti e gregge e
417
1620
degna mercede, ¶ quanto povero d'or, ricco di fede
418
1620
di fede. ¶ Filaura ¶ Amor d'oro ha gli strali
419
1620
ha gli strali e d'oro ha l'arco
420
1620
ala sua ruota. ¶ Fileno ¶ D'oro ha ben l
421
1620
ben l'arco Amor, d'oro gli strali; ¶ ma
422
1620
gemme non caduche ¶ e d'oro incorrottibile e d
423
1620
d'oro incorrottibile e d'argento, ¶ ch'ogn'ingordo
424
1620
communi; ¶ e pretend'io d'avervi ¶ altrettanta ragion quanta
425
1620
seta le lane e d'or le corna, ¶ io
426
1620
trasforma il metallo; ¶ se d'auree marche ibere ¶ i
427
1620
mucchi possedessi; ¶ e se d'ongare stampe ¶ gravide l
428
1620
mi fosse dato ¶ grandini d'or diluviarti in grembo
429
1620
Filaura ¶ Un gran cumulo d'oro, ¶ pastor, facesti; onde
430
1620
miseria, anzi la morte ¶ d'un'anima innocente. ¶ Pur
431
1620
ma tal qual io. ¶ D'invisibil vivanda, ¶ che mi
432
1620
quanto sostien l'usanza ¶ d'una astratta sostanza. ¶ SELVAGGlA
433
1620
è colui ¶ che priva d'alma altrui. ¶ Ma l
434
1620
suo regno) ¶ pagato esser d'amore, e non di
435
1620
cedri ¶ ne le nozze d'Elcino ¶ (volgon sei mesi
436
1620
assise, ¶ e tutto pien d'imperioso foco ¶ degli spirti
437
1620
non so) divenne amore. ¶ D'amor nacque il pensiero
438
1620
doti ¶ di Natura e d'Amor, ricca e pomposa
439
1620
se sei sì nemica ¶ d'amore e di pietate
440
1620
esser infida. ¶ Se ricusi d'amare, ¶ almen non ingannare
441
1620
union di voleri, e d'ambiduo ¶ son contrari i
442
1620
mio core, ¶ gran possanza d'Amore. E l'una
443
1620
ver, che l'amante ¶ d'ogni arbitrio si spoglia
444
1620
Mandami pur tra' mostri ¶ d'Erimanto e di Lerna
445
1620
orrori ¶ di Cocito e d'Averno. ¶ In virtù d
446
1620
d'Averno. ¶ In virtù d'un tuo cenno, il
447
1620
begli occhi splende ¶ raggio d'amor vitale ¶ che, nonché
448
1620
l'amore, et io ¶ d'esser amata amassi, amar
449
1620
et io ¶ al tribunal d'Amor me ne richiamo
450
1620
Mancan forse pastori ¶ ricchi d'alto valor, di sommo
451
1620
a' tuoi sublimi amori, ¶ d'una semplice ninfa assai
452
1620
chi gode il fin d'Amore, ¶ sazio di quel
453
1620
fiori s'intreccia e d'or s'implica, ¶ e
454
1620
or s'implica, ¶ e d'odori s'impingua. ¶ Apena
455
1620
fa ghirlanda. ¶ La colpa d'un sol reo nocer
456
1620
se pur ama, ¶ ama d'amor ferino, ¶ che nulla
457
1620
ardo ¶ di puro ardor, d'amor celeste, e come
458
1620
taci, ¶ non ti curar d'abbracciamenti e baci. ¶ Laurino
459
1620
col tronco abbracciata, ¶ rende d'uva soave ¶ semedesma feconda
460
1620
e sozza e mostruosa, ¶ d'una vergine vecchia? ¶ S
461
1620
dotto campione ¶ qualunque questione ¶ d'amor risolver sai. ¶ Quindi
462
1620
mente un dì lucidissimo d'amorosi pensieri. ¶ Sì come
463
1620
di criare metalli preziosi d'alti desiri, et gemme
464
1620
desiri, et gemme illustri d'affetti nobili et generosi
465
1620
potete distemprare il ghiaccio d'ogni petto adamantino, così
466
1620
miracolo del Cielo, o d'Amore, il vostro corso
467
1620
co' sospiri? ¶ I Sospiri d'Ergasto vengo perciò ad
468
1620
dell'anima. ¶ I sospiri d'Ergasto ¶ Idillio 12 ¶ I ¶ Già
469
1620
pastor, le tempie adorno ¶ d'una treccia di lauro
470
1620
di lauro, a piè d'un faggio ¶ tra dolente
471
1620
il duro petto armi d'orgoglio? ¶ V ¶ Deh, volgi
472
1620
vedrai, che molli ¶ versan d'amaro pianto eterna vena
473
1620
me, lasso, convien non d'altro ognora ¶ pascersi, che
474
1620
suo linguaggio: ¶ «Abbi pietà d'Ergasto, o Clori avara
475
1620
che non cotanto offeso ¶ d'amorose quadrella era il
476
1620
inteso ¶ fu da più d'una ninfa e d
477
1620
d'una ninfa e d'un pastore. ¶ Or queste
478
1620
n quella ancor che d'uva purpurina ¶ il pampinoso
479
1620
insterilito in tutto ¶ vede d'ogni sua gioia il
480
1620
del'estiva Cagna ¶ tutto d'aliti ardenti il mondo
481
1620
la mordace bruma, ¶ pien d'aspre cure il tuo
482
1620
co' lupi ¶ sien più d'ogni altro, can pronti
483
1620
stamane entro 'l pedal d'un pioppo ¶ fuggendo entrar
484
1620
la ladra, ¶ onde fur d'alte grida i boschi
485
1620
armò di pastor più d'una squadra. ¶ Ma, però
486
1620
tempo a me recida ¶ d'amor la Parca e
487
1620
strida ¶ di sampogna o d'augello unqua non odi
488
1620
in su la scorza d'una quercia vecchia ¶ queste
489
1620
vi vidi volar più d'una pecchia, ¶ tratta dal
490
1620
presentar di quelli ¶ e d'altri prigionier querulo stuolo
491
1620
talvolta ¶ «Donami in cambio d'un amor gentile ¶ quella
492
1620
che l'or vince d'assai. ¶ Vedrassi il foco
493
1620
e sospirando alfine, ¶ dirai, d'ira e di doglia
494
1620
sacro io penso invero. ¶ D'edra, d'appio e
495
1620
penso invero. ¶ D'edra, d'appio e di musco
496
1620
XXXVII ¶ Qui dale piaghe d'una rupe alpestra ¶ sorge
497
1620
conca. ¶ XXXVIII ¶ V'apprestan d'ognintorno erbose piume ¶ e
498
1620
di natura e sembra d'arte, ¶ dove nasconderan le
499
1620
lunghi pianti, ¶ nel ciel d'Amor tra' più beati
500
1620
loglio e 'l cardo ¶ d'aneto e cassia, e