parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Italo Calvino, Fiabe italiane, 1956

concordanze di «d»

nautoretestoannoconcordanza
1
1956
trovò un’ampollina piena d’unguento. Con questo unguento
2
1956
sopra la mano unta d’unguento e la ferita
3
1956
sposar solo la figlia d’un Re o d
4
1956
d’un Re o d’un Imperatore, – disse il
5
1956
mi considero più figlia d’un uomo che m
6
1956
E non aspettò nemmeno d’essere tornato a casa
7
1956
La sposa, disgustata, invece d’accarezzarlo gli diede un
8
1956
e la Principessa, pur d’aver tutta quella roba
9
1956
male. Decise di mettersi d’accordo con la maestra
10
1956
felice e contento e d’allora in poi felici
11
1956
donna che sradicavano ciocchi d’albero. ¶ I soldati gli
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1956
a nome Bobo, sveglio d’ingegno e con gran
13
1956
e con gran voglia d’imparare. Il padre lo
14
1956
E il padre, irato d’aver buttato via i
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1956
che riposavano all’ombra d’un castagno. Si sdraiò
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1956
a canti e grida d’allegrezza fu issato sopra
17
1956
un trono e vestito d’abiti preziosi. S’alzò
18
1956
pensò. Prese un paiolo d’acqua e lo mise
19
1956
con un gran libraccio d’astrologia, e penna carta
20
1956
entravano, per darsi aria d’uomo d’autorità, parevano
21
1956
darsi aria d’uomo d’autorità, parevano loro occhiate
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1956
Cominciarono ad aver paura d’essere scoperti, e non
23
1956
siamo spacciati. ¶ Così decisero d’andare dall’astrologo e
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1956
perduti. Eccovi questa borsa d’oro: vi preghiamo di
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1956
se ne vedevano, regalo d’un Re d’altro
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1956
regalo d’un Re d’altro paese. ¶ – Tu che
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1956
me: vado in cerca d’un posto dove non
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1956
bene, ma avrei voglia d’andare a vedere un
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1956
le dica? Ho voglia d’andare a vedere i
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1956
c’era un mucchio d’ossa: erano le ossa
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1956
e pensò: «Dev’essere d’una bellissima fanciulla». Fece
32
1956
c’era il pergolato d’una vigna. La vecchia
33
1956
una borsa di monete d’oro che bastava a
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1956
una borsa di monete d’oro, ma il vagabondo
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1956
Fata seduta sulla schiena d’un granchio. La Fata
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1956
più la Principessa, pensava d’essersi messo in un
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1956
Re: – Papà, ho voglia d’andare a suonare il
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1956
se lei è capace d’andarlo a prendere dove
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1956
che le fece cenno d’avvicinarsi, ma lei scosse
40
1956
bambino, ma la suocera, d’accordo con la comare
41
1956
spiegò che era marinaio d’un bastimento naufragato e
42
1956
scrisse una lettera consigliandogli d’armare bene casa sua
43
1956
vuoi! Io farò conto d’averti persa! – disse il
44
1956
a prendere un bicchier d’acqua e poi ti
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1956
a prendere un bicchier d’acqua, ché ho sete
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1956
caso come il suo, d’un Re fatato, che
47
1956
a chi sarebbe toccato d’esser sposa del Re
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1956
sentono dire della figlia d’un Mago, bella, bella
49
1956
in un palazzo tutto d’oro, e i servitori
50
1956
ai suoi comandi erano d’oro anch’essi dalla
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1956
e i letti erano d’oro con tutte le
52
1956
con tutte le lenzuola d’oro e il cuscino
53
1956
oro e il cuscino d’oro e il baldacchino
54
1956
oro e il baldacchino d’oro, e nelle voliere
55
1956
nelle voliere volavano uccelli d’oro. In un giardino
56
1956
oro. In un giardino d’aiuole d’oro e
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1956
un giardino d’aiuole d’oro e di fontane
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1956
di fontane con zampilli d’oro, colse un mazzolino
59
1956
un mazzolino di fiori d’oro da mettere sul
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1956
tornò su un cavallo d’argento con paramenti d
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1956
d’argento con paramenti d’argento e la sua
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1956
la sua armatura era d’argento e la sua
63
1956
e il suo scudo d’argento. Vinse tutti e
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1956
tornò su un cavallo d’oro, tutto armato d
65
1956
d’oro, tutto armato d’oro. Vinse anche la
66
1956
regalato fiori di cristallo, d’argento e d’oro
67
1956
cristallo, d’argento e d’oro, dei giardini dei
68
1956
suoi castelli di cristallo, d’argento e d’oro
69
1956
cristallo, d’argento e d’oro. ¶ E allora si
70
1956
pietra arrivò sul tetto d’un forno; ed egli
71
1956
in una carrozza fatta d’una foglia di fico
72
1956
fermata davanti una carrozza d’oro, imbottita di velluto
73
1956
maggiori che si rodevano d’invidia disse che chi
74
1956
la ragazza. E messosi d’accordo con una vecchia
75
1956
bosco. Arrivò alla Corte d’una Regina e ci
76
1956
della Regina. Si contentò d’una borsa di monete
77
1956
borsa di monete e d’un vestito da uomo
78
1956
esser ricevuta e diceva d’esser sua zia. (Non
79
1956
quella donna che dice d’essere mia zia. ¶ – No
80
1956
presentato sotto le spoglie d’un pappagallo per intrattenerla
81
1956
i suoi intrighi. Credo d’esserci riuscito e di
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1956
le domandarono che confessò d’esser andata per fuoco
83
1956
trovarono dodici scodelle piene d’acqua. Si buttarono a
84
1956
di marmo con mangiatoie d’oro. ¶ Ma le streghe
85
1956
lo dài un grappolo d’uva? ¶ – Sì, buona vecchia
86
1956
di mangiare un pezzo d’agnello. Sgozzami quello là
87
1956
osteria mangiava al tavolo d’uno sconosciuto. Fa per
88
1956
un giorno il figlio d’un Re. Inseguiva un
89
1956
giallo, con la scusa d’andare a caccia, era
90
1956
su un basso ramo d’albero. Allora ella voltò
91
1956
lezione», pensò. Le chiese d’andare a preparare un
92
1956
a preparare un bicchiere d’acqua e zucchero; poi
93
1956
con un disperato annaspare d’ali, si affidò al
94
1956
notte fonda: le pareva d’aver sentito un fischio
95
1956
dottore, e un paio d’occhiali, e andò a
96
1956
Il finto medico chiese d’esser lasciato solo col
97
1956
figlia? – E così Naso d’Argento tornò con l
98
1956
andò a letto, Naso d’Argento s’avvicinò al
99
1956
mattina dopo, appena Naso d’Argento fu uscito, la
100
1956
fece la ragazza fu d’andare ad aprire la
101
1956
era sicura che Naso d’Argento era il Diavolo
102
1956
senza scampo. Tornò Naso d’Argento e per prima
103
1956
po’, – si disse, – Naso d’Argento m’ha messo
104
1956
finta di niente. Naso d’Argento guardò il gelsomino
105
1956
per dire, – fece Naso d’Argento. – Tu mi sembri
106
1956
continuerai così andremo sempre d’accordo. Sei contenta? ¶ – Sì
107
1956
vedo!» ¶ Quando venne Naso d’Argento, Lucia gli disse
108
1956
niente a lavare? ¶ Naso d’Argento si mise in
109
1956
distante!», si disse Naso d’Argento, e rimessosi il
110
1956
la malinconica con Naso d’Argento, e a dirgli
111
1956
roba sporca. Così Naso d’Argento si portò via
112
1956
ormai sapeva che Naso d’Argento era il Diavolo
113
1956
altra volta, ma Naso d’Argento posò il nuovo
114
1956
Perina s’era vantata d’andare a pigliare il
115
1956
che ti sei vantata d’andare a pigliare il
116
1956
arrivò a un fiume d’acqua rossa che pareva
117
1956
una gallina coi pulcini d’oro. Zampettavano via così
118
1956
la gallina coi pulcini d’oro. – Sciò, sciò, – fece
119
1956
la gallina coi pulcini d’oro rientrò nella cassetta
120
1956
la gallina coi pulcini d’oro. – Domanda quello che
121
1956
ho paura, – e invece d’un paniere di roba
122
1956
capo chicchi di melagrana d’oro, e che lavandosi
123
1956
tra le dita pesci d’ogni qualità. ¶ Quel giorno
124
1956
di chicchi di melagrana d’oro. Il figlio del
125
1956
i rami s’alzassero d’un palmo. Visto che
126
1956
le melagrane. Vennero ragazze d’ogni semenza, ma per
127
1956
po’ le assomigliava, credette d’essersi sbagliato lui a
128
1956
il cavallante. Difatti, era d’inverno. ¶ Ma la mattina
129
1956
chiedere per dei fichi d’inverno? – disse il cavallante
130
1956
Dovete chiedere un paio d’occhi, – disse la ragazza
131
1956
rise e caddero chicchi d’oro, pianse e caddero
132
1956
era messo in testa d’andare a fare il
133
1956
di cristallo, tra viali d’alberi di cristallo sui
134
1956
C’era una chiave d’argento. Alzò la pietra
135
1956
pietra, mise la chiave d’argento nella toppa ed
136
1956
in un palazzo tutto d’argento, e accorsero servitori
137
1956
e accorsero servitori tutti d’argento dicendo: – Comandi, signor
138
1956
portarono a vedere cucine d’argento, in cui polli
139
1956
argento, in cui polli d’argento cuocevano su fuochi
140
1956
argento cuocevano su fuochi d’argento, e giardini d
141
1956
d’argento, e giardini d’argento in cui pavoni
142
1956
argento in cui pavoni d’argento facevano la ruota
143
1956
un mazzolino di fiori d’argento e se lo
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1956
e trovò una chiave d’oro. Mise la chiave
145
1956
nel palazzo dal pavimento d’oro e dalle pareti
146
1956
trono di cristallo e d’oro. ¶ – Sono venuti re
147
1956
il cielo fu nero d’avvoltoi che scendevano a
148
1956
la figlia del Re d’Inghilterra dicendo: – Finalmente sono
149
1956
l’ancora. ¶ Il Re d’Inghilterra scrutava ogni giorno
150
1956
chiamare il giovane, dicendo d’una questione urgente. Il
151
1956
fece preparare un barile d’olio bollente e disse
152
1956
Tignoso! – disse il Re d’Inghilterra. – Il più crudele
153
1956
la mia condanna è d’essere tartaruga durante il
154
1956
vecchia: in un quarto d’ora tutta la canapa
155
1956
mento, s’allungarono più d’un palmo e le
156
1956
chiese altra ricompensa che d’essere invitata al banchetto
157
1956
galoppo. Dopo un quarto d’ora era domato, ubbidiente
158
1956
servitori cominciarono a rodersi d’invidia. E si misero
159
1956
s’era vantato pubblicamente d’andarla a liberare. Il
160
1956
volò fino al davanzale d’una finestra chiusa. Poi
161
1956
lanciandosi beccate e colpi d’artiglio, finché l’aquila
162
1956
tagliare la testa. Siamo d’accordo? ¶ Il Principe restò
163
1956
comandò un’oca tutta d’argento che aprisse e
164
1956
un sacco di monete d’oro. – Pensateci: questa è
165
1956
tirava dietro l’oca d’argento con un nastro
166
1956
sola con l’oca d’argento, mentre stava a
167
1956
domattina. Voi potrete dire d’avermi parlato e salvarmi
168
1956
Principe era nell’oca d’argento che il Re
169
1956
pollaiola con una corba d’uova sulla testa; tirò
170
1956
bagno in un guscio d’uovo. ¶ – Chi passa? ¶ – Amici
171
1956
ma tieni questo pettine d’avorio che ti verrà
172
1956
buttò via il pettine d’avorio: e il pettine
173
1956
sono trasformata in seme d’albero e poi in
174
1956
Entroterra genovese) ¶ 9 ¶ Il naso d’argento ¶ C’era una
175
1956
compito, e col naso d’argento. ¶ – So che avete
176
1956
c’era quel naso d’argento che non le
177
1956
mondo uomini col naso d’argento non ce ne
178
1956
non vedeva l’ora d’andarsene di casa, partì
179
1956
un gran chiarore come d’un incendio. – Cosa c
180
1956
a sentire un po’ d’apprensione. ¶ – Casa mia. Là
181
1956
Là andiamo, – disse Naso d’Argento. ¶ La ragazza proseguì
182
1956
gran palazzo, e Naso d’Argento la portò a
183
1956
bella dell’altra, e d’ognuna le dava la
184
1956
dell’ultima stanza, Naso d’Argento le diede la
185
1956
sotto!» e si ripromise d’aprire quella porta appena
186
1956
quella porta appena Naso d’Argento l’avesse lasciata
187
1956
sua cameretta, quando Naso d’Argento entrò furtivamente, s
188
1956
L’indomani mattina, Naso d’Argento uscì per i
189
1956
fumo c’era pieno d’anime dannate che bruciavano
190
1956
Capì allora che Naso d’Argento era il Diavolo
191
1956
tra i capelli. ¶ Naso d’Argento tornò a casa
192
1956
molto e ha bisogno d’aiuto. Ci mandereste anche
193
1956
fiabe di Perrault, Mme d’Aulnoy, Mme Leprince de
194
1956
e per l’inquadramento d’essi in una generale
195
1956
ricordano soprattutto una contadina d’un villaggio presso Cassel
196
1956
persone colte, come ricordavano d’averle sentite narrare nell
197
1956
del Conte. ¶ 10. La Val d’Aosta è una regione
198
1956
fiabe toscane di GIANFRANCO D’ARONCO, Olschki, Firenze 1953. ¶ 12. In
199
1956
servito. Più precise indicazioni d’ogni libro sono reperibili
200
1956
Bibliografia delle tradizioni popolari d’Italia, Palermo 1894, pp. 51-54 (nn
201
1956
ora di cena o d’andare a letto) e
202
1956
luoghi – non aveva nulla d’originale. ¶ 20. «… Le briciole della
203
1956
Milano 1950. ¶ 21. Egli era autore d’un Saggio sopra i
204
1956
fiabe toscane di GIANFRANCO D’ARONCO, Olschki, Firenze 1953). Le
205
1956
fino a cento racconti) d’IDELFONSO NIERI non sono
206
1956
carte Comparetti al Museo d’Arti e Tradizioni Popolari
207
1956
pubblicò un gran numero d’opuscoli e raccolte, contenenti
208
1956
friulane» (a. I, 1887). Gianfranco d’Aronco ha pubblicato recentemente
209
1956
delle fiabe friulane. ¶ 27. Pochissimo d’altro fu pubblicato dell
210
1956
opere del De Nino, D’Annunzio trasse molta della
211
1956
è reperibile al Museo d’Arti e Trad. Pop
212
1956
ha fiabe senza sapore d’originalità. Esistono moltissimi libri
213
1956
dicevo per la Val d’Aosta). ¶ 33. La Novellaja Milanese
214
1956
tipi più vari e d’ampio sviluppo, ma sono
215
1956
trovare nell’unica annata (1896) d’un settimanale di Ascoli
216
1956
Castelli. Poco v’è d’interessante nel volume della
217
1956
non ho trovato nulla d’utilizzabile. STANISLAO PRATO fece
218
1956
testi troppo rudimentali. Spero d’aver modo di colmare
219
1956
popolari italiane», nel volumetto d’uno scrittore in dialetto
220
1956
dialetto, EUGENIO CIRESE (Tempo d’allora, Campobasso 1939), e in
221
1956
XVI conti in dialetto d’Avellino di GAETANO AMALFI
222
1956
c’è gran che d’interessante. Molto materiale sardo
223
1956
per fornire i presupposti d’ogni ricerca interpretativa o
224
1956
America e in Europa) d’un lavoro del Propp
225
1956
cascò giù una gamba d’uomo. Giovannino bevve un
226
1956
c’erano tre marmitte d’oro. – Portale su! – disse
227
1956
paura con quelle monete d’oro fu ricco e
228
1956
morì. ¶ 2 ¶ L’uomo verde d’alghe ¶ Un Re fece
229
1956
acqua un uomo coperto d’alghe verdi dalla testa
230
1956
riva, e tutto parato d’alghe che gli coprono
231
1956
davanti l’uomo verde d’alghe. Il corteo si
232
1956
capitano fu arrestato. Verde d’alghe com’era si
233
1956
era piena di monete d’oro e servirono a
234
1956
esilio e ho bisogno d’un erede. Appena letta
235
1956
caro padrino, il Re d’Inghilterra. Post scriptum: In
236
1956
il figlioccio del Re d’Inghilterra –. E in così
237
1956
liberare mia figlia, prigioniera d’un incantesimo in un
238
1956
con un equipaggio composto d’un solo uomo, e
239
1956
la figlia del Re d’Inghilterra. Sbarcarono, attraversarono una
240
1956
la figlia del Re d’Inghilterra? – domandò il giovane
241
1956
curiosi «tipi» e varianti, d’un’immaginazione carica, colorata
242
1956
a darci l’idea d’un mondo narrativo con
243
1956
non ci lascia giudicare d’una particolare fantasia di
244
1956
su sparsi indizi soggettivi – d’un gusto fantastico goticizzante
245
1956
più grave è quella d’una buona raccolta napoletana
246
1956
sempre con una lama d’ironia, mi pare caratteristico
247
1956
fiaba italiana ¶ La questione d’una povertà di produzione
248
1956
risalire alla forma prima d’ogni racconto popolare e
249
1956
dalla fortuna anche popolare d’alcune delle Mille e
250
1956
il popolo (parlo, beninteso, d’un popolo ottocentesco, che
251
1956
che in qualche parte d’Italia esiste ancora) non
252
1956
confusione nell’ambito stesso d’un dialetto (per esempio
253
1956
e che ai tempi d’Apuleio prendeva paludamenti ed
254
1956
suggestioni e trasfigurazioni, quella d’origine orientale, che s
255
1956
fiaba «borghese» delle fortune d’Aladino o d’Alì
256
1956
fortune d’Aladino o d’Alì Babà. ¶ Tutto questo
257
1956
più riconoscibile un piacere d’invenzione «moderno», o una
258
1956
o persiano?), che meriterebbe d’esser tutta invenzione del
259
1956
invenzione del Basile52 o d’un visionario tessitore di
260
1956
piega ad una legge d’armonia. Non c’è
261
1956
continua e sofferta trepidazione d’amore. Già parlavo, a
262
1956
prova nell’assenza; storie d’amanti inconoscibili, che si
263
1956
ed elementare di storia d’amore: l’innamoramento e
264
1956
di conquista o liberazione d’una principessa, trattano sempre
265
1956
amarla; finito il periodo d’iniziazione essi tornano alle
266
1956
non aveva una destinazione d’età: era un racconto
267
1956
fatto di raccontarle e d’udirle. E ciò può
268
1956
essere inteso nel senso d’un moralismo prudenziale e
269
1956
mia 15), questa fiaba cornice d’altre fiabe, che il
270
1956
interminabile, salva la virtù d’una fanciulla. Pare una
271
1956
sfugge con una sorta d’istintiva furberia: lui stesso
272
1956
altro come i mattoni d’un muro, sbrigandosela con
273
1956
essa le sue ragioni d’esperienza storica (come allo
274
1956
di trovarsi a corto d’inventiva quando racconta la
275
1956
qualcosa di generico e d’astratto, un vago simbolo
276
1956
mondo e una terminologia d’invenzione, di cui queste
277
1956
regale, né l’idea d’una Corte, d’una
278
1956
idea d’una Corte, d’una gerarchia aristocratica, e
279
1956
gerarchia aristocratica, e neppure d’uno Stato territoriale. Così
280
1956
re vicino di casa d’un altro re, che
281
1956
il dato di partenza d’una condizione d’estrema
282
1956
partenza d’una condizione d’estrema miseria, di fame
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1956
sradicato apre lo spiraglio d’un mondo sotterraneo dove
284
1956
è solo un motivo d’apertura della fiaba, una
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1956
rozze, tradizioni sparse, frantumi d’un’epopea di braccianti
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1956
donne, quella bellissima Odissea d’umili mestieri femminili che
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1956
apprezzerà queste punte estreme d’un’autocoscienza che non
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1956
non rifiuta l’invenzione d’un destino, questa forza
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1956
da tutto il resto d’Italia: circostanziato, verboso, perfin
290
1956
del narratore orale, e d’eliminare – cioè di ridurre
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1956
gli altri dialetti) cercare d’abbassare d’un grado
292
1956
dialetti) cercare d’abbassare d’un grado il tono
293
1956
distribuzione geografica molto ineguale. D’alcune regioni mi sono
294
1956
una miniera di materiale, d’altre quasi nulla.12 Raccolte
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1956
lettura; è il libro d’uno scrittore. L’altro
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1956
comparatistiche; è il libro d’uno scienziato. Tutt’e
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1956
italiana, in cui meritano d’entrare a tutti i
298
1956
dei pezzi rimarchevoli, prodotti d’un artigianato narrativo finissimo
299
1956
sia pur qualche accenno d’un mondo d’immaginazione
300
1956
accenno d’un mondo d’immaginazione più sofferto, d
301
1956
d’immaginazione più sofferto, d’un ritmo interiore, una
302
1956
di metodo folkloristico, parliamo d’uno speciale spirito con
303
1956
che nell’esistere stesso d’una tradizione di racconto
304
1956
Messia, «cucitrice di coltroni d’inverno al Borgo (quartiere
305
1956
resta qual è, pieno d’ispirazione naturale, a immagini
306
1956
così la lingua ricca d’invenzione ma pur ancorata
307
1956
Psiche raccontata nell’Asino d’oro di Apuleio (secolo
308
1956
di Apuleio (secolo II d.C.), e vivo fin
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1956
cento e cento storie d’abbracci e sparizioni, di
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la fiaba toscana mostra d’essere un territorio aperto
311
1956
grandi linee è quella d’una fiaba assai diffusa
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1956
interpretazione dell’etnologo; oppure, d’altro canto, di quelle
313
1956
un rifacimento nel gusto d’Occidente) da escludere che
314
1956
escludere che si tratti d’apporti anticamente giunti chissà
315
1956
pietas arcaizzante possa sperare d’aver ritrovato il filo
316
1956
borghese»: novella o romanzo d’avventura oppure histoire larmoyante
317
1956
a una principessa risolvitrice d’enigmi, e così vince
318
1956
ma è un giovane d’iniziativa pratica, disposto a
319
1956
di lui in cambio d’un vantaggio economico; e
320
1956
la prima in cambio d’un oggetto magico (o
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1956
più praticamente, in cambio d’una rendita fissa. L
322
1956
una virtù da uomo d’affari. ¶ L’Agatuzza Messia
323
1956
di Canestrino «operante», e d’altri ancora. Il libro
324
1956
se c’era modo d’impiegarsi in qualche casa
325
1956
lavorato, insomma, dalla penna d’uno scrittore, e il
326
1956
dicevo – più come opera d’autore che come volume
327
1956
Nerucci; nulla io credo d’avergli tolto della sorpresa
328
1956
fiabe raccolte. A fianco d’esse, appena un passo
329
1956
qui conta è quello d’un laboriosissimo ricercatore di
330
1956
fiabe.23 E sono fiabe d’una grande limpidezza, piene
331
1956
può riconoscere in fiabe d’altra fonte da me
332
1956
raccontate, con un’immaginazione d’ambienti un po’ allucinata
333
1956
la fiaba diventa pretesto d’un divertimento verbale, a
334
1956
sospirosa, come un sogno d’Aligi; e quello dell
335
1956
De Nino (1836-1907), amico di D’Annunzio, che invece rinarrò
336
1956
di Maglie in terra d’Otranto: «tipi» notissimi, ma
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1956
fiaba di meraviglie e d’incantesimi, con un ritorno
338
1956
incantesimi, con un ritorno d’immaginazione tra gotica e
339
1956
è come il sogno d’un deforme Shakespeare partenopeo
340
1956
ancestrale che aveva colore d’un atemporale medioevo, per
341
1956
da lui e dal D’Ancona – dei «Canti e
342
1956
e promettendone un paio d’altri, che non uscirono
343
1956
Nerucci. E che il D’Annunzio, nel momento dei
344
1956
lo scoprire i frantumi d’una antica religione della
345
1956
oscuri e sanguinosi riti d’iniziazione dei giovanetti delle
346
1956
i freudiani, un repertorio d’ambigui sogni comuni a
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1956
questo mondo sottomarino disarmato d’ogni fiocina specialistica, sprovvisto
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1956
ogni fiocina specialistica, sprovvisto d’occhiali dottrinari, neanche munito
349
1956
munito di quella bombola d’ossigeno che è l
350
1956
da quei testi, e d’altra parte guardandomi dall
351
1956
chiedermi perché avevo accettato d’occuparmene, se non fosse
352
1956
tutto Proust in cambio d’una nuova variante del
353
1956
faceva – come nei maniaci – d’una mostruosa acutezza, per
354
1956
fiabistico popolare italiano è d’una ricchezza e limpidezza
355
1956
di formica, la penna d’aquila e l’unghia
356
1956
discreto chiaroscuro degli stati d’animo, si vedevano rapite
357
1956
prova da percorsi irti d’ostacoli, verso felicità prigioniere
358
1956
ostacoli, verso felicità prigioniere d’un assedio di draghi
359
1956
appunto è il farsi d’un destino: la giovinezza
360
1956
suo riscatto come termini d’una dialettica interna ad
361
1956
soggiacere a incantesimi, cioè d’essere determinato da forze
362
1956
essere nascosta sotto spoglie d’umile bruttezza come un
363
1956
l’ultimo quarto frutto d’arbitrio individuale. È scientifica
364
1956
folkloristi che nello spazio d’un secolo hanno messo
365
1956
mio, paragonabile come tipo d’intervento alla seconda parte
366
1956
spesso senz’alcuna freschezza d’autenticità – provare – spinoso compito
367
1956
con una mano leggera d’invenzione i punti che
368
1956
tener tutto sul piano d’un italiano mai troppo
369
1956
leggende religiose, novelle, favole d’animali, storielle e aneddoti
370
1956
non quelle della Val d’Aosta,10 quelle di Zara
371
1956
la determinazione della zona d’origine di ciascun tipo
372
1956
o Marche o Terra d’Otranto non significa che
373
1956
delle Marche, della Terra d’Otranto, ma soltanto che
374
1956
Marche o della Terra d’Otranto, perché tra le
375
1956
egual misura nel materiale d’ogni regione; è da
376
1956
testimonianza della diffusione mondiale d’un motivo piuttosto che
377
1956
piuttosto che sulla definizione d’un accento particolare del
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1956
sono in certi casi d’una evidenza assoluta (in
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1956
non mi potrà perdonare d’averci «messo le mani
380
1956
mani» e anche soltanto d’aver preteso di «tradurre
381
1956
preteso di «tradurre». Chi d’altra parte rifiuta il
382
1956
uccidere; e quante volte d’altro canto d’una
383
1956
volte d’altro canto d’una fiaba non trovavo
384
1956
voglia a qualche lettore d’andare a ricercarle e
385
1956
la signora gli disse d’essere la cavallina e
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la notte in casa d’un curato. Il curato
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1956
finché arrivarono al palazzo d’un Gigante. – Bussiamo, – disse
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1956
toccasana; mi pare anzi d’averla vista qui nel
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1956
bollire in una pentola d’olio. ¶ – L’avverto che
390
1956
gli rovesciò la pentola d’olio bollente negli occhi
391
1956
male sopportavano il fatto d’obbedirlo, e tanto lo
392
1956
mandò ambasciatori alla Regina d’Inghilterra per concludere le
393
1956
addormentai in un tronco d’albero cavo. E la
394
1956
e si disse pentito d’averlo fatto rinchiudere nella
395
1956
Segretario. – Un fornaio innamorarsi d’una figlia del Re
396
1956
nascerà un guaio! ¶ Approfittò d’un giorno che il
397
1956
il Re si ricordò d’avergli dato la sua
398
1956
loro prendere un po’ d’aria e le mandò
399
1956
saltò fuori una palla d’oro, e gli si
400
1956
degli altri, la palla d’oro si spaccò in
401
1956
neppure. E poiché era d’animo tristo, pensò: «Se
402
1956
saltò fuori la palla d’oro. Anche lui la
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fuoco, e la palla d’oro cominciò a ruzzolargli
404
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un po’ la palla d’oro si stancò di
405
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disse Fioravante, – sono innamorato d’una fanciulla, e tutto
406
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Re che s’innamora d’una tessitrice? Non ci
407
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il cielo si riempì d’un mucchio di nubi
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gli disse: – Non perderti d’animo. Va’ dal tuo
409
1956
bolle, una gabbia tutta d’oro, staggi d’oro
410
1956
tutta d’oro, staggi d’oro, gretole d’oro
411
1956
staggi d’oro, gretole d’oro, e beverello d
412
1956
d’oro, e beverello d’oro; e una nave
413
1956
non faccia un pelo d’acqua. ¶ Fioravante andò dall
414
1956
agguantò. – Mettilo nella gabbia d’oro, – disse la cavallina
415
1956
figlia del Re, ornata d’oro e di diamanti
416
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ti porti la treccia d’Isolina. ¶ La treccia era
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1956
treccia intorno al capo d’Isolina, fece per alzarla
418
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Badessa disse: – Lo spirito d’Isolina è così lontano
419
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l’uccello dalla gabbia d’oro. ¶ L’uccello spiccò
420
1956
ho preso l’aspetto d’una cavallina. E ora
421
1956
le mandò due monete d’oro, e insieme un
422
1956
le diede tre monete d’oro e una gonnellaccia
423
1956
essere usciti dalle mani d’una contadina. Bene, le
424
1956
nel becco un ciuffo d’una certa erba, strusciarli
425
1956
ritornò con un fascio d’erbe nelle zampe. La
426
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alle tre sorelle maggiori, d’avere una cognata lattaia
427
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me portami una cesta d’aglio! – disse la terza
428
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fiasco di latte, fiasco d’argento con la veste
429
1956
argento con la veste d’oro; alla seconda cognata
430
1956
diede la ricotta, ricotta d’argento in un paniere
431
1956
argento in un paniere d’oro; alla terza cognata
432
1956
cognata diede la cesta d’aglio, spicchi di brillanti
433
1956
Regina vecchia, questa storia d’avere una nuora di
434
1956
e con la scusa d’aiutare la nuora tornò
435
1956
non trovò una pozza d’acqua, dove una vecchina
436
1956
accorge che è tutto d’oro. ¶ – Questa è roba
437
1956
le mostrò il mortaio d’oro dicendole che lo
438
1956
mia vigna questo mortaio d’oro massiccio, e m
439
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regalo, se le garba d’accettarlo. ¶ Il Re prese
440
1956
la cavezza al carro d’un altro contadino. Ecco
441
1956
negli interessi dello Stato: d’ora in avanti non
442
1956
vacca non poteva capacitarsi d’una sentenza tanto ingiusta
443
1956
il contadino, lo consigliò d’andare a sentire la
444
1956
secco, senza un filo d’acqua. Voi fate così
445
1956
non t’avevo detto d’andare a casa tua
446
1956
lo trascinò sulle spiagge d’un’isola, mentre il
447
1956
selvaggi vestiti di pelli d’animali. Giuseppe andò loro
448
1956
tirò fuori una moneta d’oro e la porse
449
1956
avesse mostrato il tacco d’una scarpa. Mostrò un
450
1956
esso tagliò il ramo d’un albero: i selvaggi
451
1956
separarono piangendo, ma sempre d’amore e d’accordo
452
1956
sempre d’amore e d’accordo. Giuseppe sposò la
453
1956
morti c’erano tesori d’oro, d’argento e
454
1956
erano tesori d’oro, d’argento e di pietre
455
1956
La scoperta lo riempì d’allegria, ormai si sentiva
456
1956
ormai si sentiva sicuro d’uscir vivo dalla caverna
457
1956
Calarono giù il cadavere d’un uomo, e dietro
458
1956
stava ad aspettarlo piena d’ansia laggiù in fondo
459
1956
sé. Erano le pelli d’animali tolte ai morti
460
1956
ai morti e riempite d’oro, argento, e pietre
461
1956
si diressero al confine d’un altro Regno che
462
1956
morti aperse una bottega d’orefice e gioielliere; e
463
1956
disse: – E se cercassimo d’arrampicarci alle finestre mettendo
464
1956
ben bene con fasce d’oro da regina, la
465
1956
figlia del Sole, invece d’aprire la porta, passò
466
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giù per la tela d’un ragno a prendere
467
1956
c’era una trina d’oro che le veniva
468
1956
fargli prendere una pappa d’orzo, ma d’un
469
1956
pappa d’orzo, ma d’un orzo che in
470
1956
un occhio la pappa d’orzo, a me figlia
471
1956
e chiesero la Regina d’Inghilterra. ¶ Questa Regina d
472
1956
d’Inghilterra. ¶ Questa Regina d’Inghilterra aveva una cavallina
473
1956
sposo che la Regina d’Inghilterra non va a
474
1956
con sopra la Regina d’Inghilterra vestita da sposa
475
1956
cavallina arrivò alla casa d’un contadino, e si
476
1956
non gli parve vero d’avere un vestito da
477
1956
via. ¶ Arrivarono al palazzo d’un altro Re. La
478
1956
che era la Regina d’Inghilterra, la madre del
479
1956
di gran larghezza, copioso d’acque; il Drago penò
480
1956
fuggire via la cavallina d’in sul campo di
481
1956
la stola, al capezzale d’un letto, sì, il
482
1956
bambagia i tre chicchi d’uva salamanna, e ne
483
1956
non si levava mai d’in sui libri. Leggeva
484
1956
Re: – Mi permette, Maestà, d’andare a far visita
485
1956
si sedette a piè d’un albero, col cuore
486
1956
piatti e bicchieri erano d’oro e d’argento
487
1956
erano d’oro e d’argento; le tende, la
488
1956
dal soffitto penzolavano lampadari d’oro massiccio grandi come
489
1956
vino, ficcò un manciata d’oppio nella bottiglia. Quando
490
1956
si svegliò, la rabbia d’aver perso quest’ultima
491
1956
Pietroburgo, e gli riuscì d’arrivare in tempo a
492
1956
Io sarò la fortuna d’una delle tue figlie
493
1956
il padre le disse d’alzar la giubba, ubbidì
494
1956
bufala le insegnava lavori d’ogni sorta, a tener
495
1956
cucina, a stirare, meglio d’una mamma vera e
496
1956
e cresceva a vista d’occhio, sicché presto si
497
1956
mamma». ¶ Dopo un po’ d’anni che era in
498
1956
a prendere un po’ d’aria. ¶ Testa di Bufala
499
1956
le diede una veste d’argento, una seggiolina, e
500
1956
più vedere. Dapprima pensò d’ordinare un rogo e