Hans Tuzzi, La belva nel labirinto, 2017

il poeta. Nel miracolo d’esser due in uno

e ci si mise d’impegno. Poi, quando rimase

era toccato a lui d’alzarsi e vestirsi nelle

c’erano patente, carta d’identità, tessera bancomat – era

dell’Estate. ¶ Il brigadiere D’Aiuto confermò che di

Era di pessimo umore, D’Aiuto. Appena deciso un

collega, inclinato il pianale d’acciaio, impugnava il gancio

morto. ¶ «Oh, no!» Pallido, D’Aiuto si voltò verso

occhi dal faldone fissando D’Aiuto, «un’Audi 80 nera

Predis 5...» ¶ «Case popolari» spiegò D’Aiuto, che aveva svolto

così come qualcuno – forse D’Aiuto stesso – doveva averla

lacrime di luce». Fissò D’Aiuto, che non aprì

data, 28/9». ¶ «Già» commentò cupo D’Aiuto, «come le due

già visto che significa?» ¶ D’Aiuto spiegò un foglietto

prelude a una rinascita». ¶ D’Aiuto tacque. Melis calò

quel poveraccio». E mentre D’Aiuto, sempre affidabile, prendeva

valva di una conchiglia d’acciaio. Ma al suo

la luna dalla pozza d’acqua saliva verso la

Pasolini, il brigadiere Massimo D’Aiuto non l’aveva

amiche». ¶ A modo suo, D’Aiuto si divertiva anche

si stia nude lì d’inverno, se non si

attinta da un proiettile d’arma da fuoco allo

a metà, offrì a D’Aiuto un bicchiere di

arrampicante. È il vantaggio d’essere l’ultima portafinestra

poiché l’espressione di D’Aiuto faceva capire che

domanda negli occhi di D’Aiuto: «Sono venuto qui

E rise. ¶ Soltanto allora D’Aiuto si rese conto

Aveva nemici, Carmine?» tagliò D’Aiuto, pensando al tempo

me gusta ir desnuda». D’Aiuto non le diede

asqueroso?» ¶ «No» rispose cupo D’Aiuto, intuendo che quel

sotto lo sguardo di D’Aiuto sbassò l’insolenza

sai, sulla Darsena...» ¶ Sì, D’Aiuto sapeva. ¶ Intanto, Vito

il caffè sul fuoco. D’Aiuto lo rifiutò, ma

Samantha!» ¶ «No, no» intervenne D’Aiuto. «C’è stato

La Carlussi?» chiese perplesso D’Aiuto. ¶ L’altro alzò

che il brigadiere Massimo D’Aiuto stava già facendo

senza pudore, il brigadiere D’Aiuto poteva sentire, sempre

ero un giardino coronato d’uccelli quando tu te

nel pannolino, capito?» ¶ «Cespuglio d’ortiche, stronza!» ¶ «E da

sudicia. ¶ «Carlussi?» chiese asciutto D’Aiuto. ¶ «Sono io» si

un brusco «Bè?» di D’Aiuto, s’allontanò lungo

gli porse la carta d’identità. ¶ Aveva visto giusto

visto giusto, si disse D’Aiuto: quarantasette a settembre

lo sguardo fermo di D’Aiuto: «E poi gli

A volte sì, pensò D’Aiuto. Ma non si

po’ breve, come storia d’amore?» ¶ La lingua del

chiamare. Il prima possibile. D’accordo? Non c’è

esilissima traccia scovata da D’Aiuto. Chi era? Da

la Carlussi. Ci credeva, D’Aiuto, che ora doveva

Guglielmo Crollalanza; ci credeva, D’Aiuto, che aveva proposto

pensavo a un incidente d’auto». ¶ Già: era un

pistola, non un incidente d’auto. ¶ Ma la ragazza

nella camera: sulla scrivania d’angolo erano ben disposti

e questo lo fa D’Aiuto; dare un nome

nemmeno nel dopo Tito». ¶ «D’accordo. E per la

sempre se lei è d’accordo, non accennerei al

messaggio? Abbiamo un quarto d’ora abbondante». ¶ Perso nella

di calzoleria – Scarpe diem – D’Aiuto si riscosse. Era

abituale. ¶ Questi, spalle a D’Aiuto, era un vecchio

bicchiere, salutò e uscì. ¶ D’Aiuto lo seguì pigramente

volte gli steccati...» ¶ Ma D’Aiuto non poté apprezzare

fossi tu ad affiancarmi, d’accordo?» ¶ «Dottore, voi cummannate

mesi di sostituzione maternità... D’Aiuto e sua moglie

Meglio, si sarebbe parlato d’altro. Al mattino, davanti

fatti suoi». ¶ «Sì, certo». D’Aiuto mostrò due foto

le auto». ¶ Color caffè... D’Aiuto si era guardato

disegnate». ¶ «Certo, capisco» sorrise D’Aiuto di buon umore

è stato il colpo d’occhio di mezzo secondo

café». ¶ «Sì. E luna d’agosto spaca i meloni

Hai successo?» ¶ «Sì» confermò D’Aiuto, masticando la pizza

professionale con la materia d’indagine». ¶ Erano rincasati tardi

Pensa, mi raccontò che d’estate, le mogli in

obitorio su un’auto d’ordinanza guidata da Lambiase

suoi antenati in armature d’acciaio, li trafiggeva con

stessa. ¶ Il brigadiere Massimo D’Aiuto si strofinò la

immatricolata all’altro estremo d’Italia, o risultare intestata

inutili. Ma il lavoro d’indagine è spesso lungo

satrapo, il brigadiere Massimo D’Aiuto impugnò la cornetta

scrivania, ma al tavolino d’angolo, in una delle

uccide». Iurilli sembrava conscio d’aver detto una gran

Massimo, cosa c’è?» ¶ D’Aiuto s’era affacciato

Giovannini, che alla lettera D non avevano ancora trovato

sul computer dell’ufficio; D’Aiuto, consapevole di quanto

è da professionisti» chiosò D’Aiuto. ¶ «Certo, hai ragione

collegati». ¶ Bevve un sorso d’acqua, e Iurilli gli

il secondo particolare?» chiese D’Aiuto. ¶ «Il secondo» rispose

interruppe subito Ferrini. ¶ Ignorandolo, D’Aiuto riprese: «Achille Bellani

Eh, lo so: vita d’entrata, vita stentata. Beato

dibattito. Così le minoranze d’opposizione diventano sette ereticali

lì nella tua giungla d’asfalto, noi dobbiamo resistere

Elisa!» Poi, rivolto a D’Aiuto: «Quela ariverà in

il volto! E adesso D’Aiuto era sulle tracce

retro. Alla vista di D’Aiuto cercò, sbuffando e

la classica – si disse D’Aiuto – sì, la classica

padrone. ¶ «Buongiorno» la salutò D’Aiuto mentre il corpulento

vero?» ¶ «Comunque» le sorrise D’Aiuto, «mi ha detto

pegno» buttò lì asciutto D’Aiuto. ¶ «Eh, aspetta: e

ma lo lasciò brillare d’una luce allusiva. Se

Bellani chiese svogliato a D’Aiuto, mentre con la

cosa vuole?» ¶ «Parlarle» disse D’Aiuto esibendo, senza ostentarlo

replicò pacato il brigadiere D’Aiuto. E, allo sguardo

che vuol dire?» chiese D’Aiuto. ¶ «Per le munizioni

costo di far notte». ¶ D’Aiuto uscì, e Melis

stare insieme per forza d’inerzia». ¶ «E adesso, dov

un noto marchio, come D’Aiuto si era premurato

di scatto. «Non cercate d’incastrarmi». ¶ Melis socchiuse gli

con la testa a D’Aiuto, «mi ha chiesto

gli buttò in faccia D’Aiuto. ¶ Prima che Bellani

il Cotequito?» aveva chiesto D’Aiuto; «Sì, come il

gli buttò in faccia D’Aiuto. ¶ «Oh, insomma, ho

Per lei aveva acquistato d’impulso quella strepitosa coloratissima

finito, un lungo gradino d’asfalto che si perdeva

si perdeva fra cumuli d’erba e terra in

Assentì. ¶ Cenarono con filetti d’aringa in salsa di

di insalata primaverile, formaggio d’alpeggio e fragole. E

Portafoglio con patente, carta d’identità e carta di

ai due poliziotti occhiate d’insolente disprezzo. «Eppure servite

egli Colnaghi fraterno amico d’infanzia del Viganò padre

Gigi Viganò, Luigi, amico d’infanzia e compagno d

d’infanzia e compagno d’armi del Colnaghi, che

un fazzolettone a scacchi d’incerto colore. Poi: ¶ «C

spetta... ah, sì: procacciatore d’affari, consulente». Sorrise arguto

torturata e lasciata morire d’asfissia nel bagagliaio dell

non è né Dio d’amore né terribile Dio

Ma il brigadiere Massimo D’Aiuto, maschia bellezza italica

Proprio vero, pensò invece D’Aiuto, la televisione è

Finito il caffè, pessimo, D’Aiuto si qualificò. ¶ Sì

una regolata, chiaro?» staffilò D’Aiuto. ¶ «Sì, sì, mi

sta masculiata, si disse D’Aiuto uscendo. Vero che

dello zio, a Villafranca d’Asti, quando due topi

Asti, quando due topi d’appartamento, Bartolomeo Calleri e

una cascina a Canale d’Alba, meno di venti

delle più ricche campagne d’Italia». Si ricompose, aveva

della città, disumani nastri d’asfalto che sembravano venire

così come di pesci d’acqua dolce è formata

enormi vasche per pesci d’acqua dolce e salata

pesce di Galilea è d’acqua dolce, quello dei

quello dei Cesari è d’acqua salata, e comprende

e nell’anguilla, pesci d’acqua dolce e salata

fanciulla pallida? Sul punto d’uscire, cercò i fiammiferi

interrogati a lungo da D’Aiuto, Giovannini, Ferrini e

disse Melis ai suoi. ¶ D’Aiuto scosse la testa

riorganizzazione del partito fascista?» ¶ D’Aiuto assentì. ¶ Ferrini sussurrò

no?» Ebbe uno scatto d’impazienza: «Forza, su, muovetevi

quel che ha scoperto D’Aiuto, smantella la struttura

collo, e che venimo d’aa montagna c’aa

Di fronte, un uomo d’età, elegante, immobile, fissa

Della ragione e modi d’imbrigliar cavalli di Malatesta

cui gli aveva parlato D’Aiuto, nemmeno l’ombra

bigotta, brodo di coltura d’ogni latente barbarie: quel

mondo e la possibilità d’incontro tra persone. Secondo

tecnica, aveva suggerito a D’Aiuto di far vedere

molto. Per di più D’Aiuto, oberato dai controlli

ancor fresco il discorso d’addio tenuto da un

piano di uno stabile d’età umbertina in viale

stesura dei suoi testi d’occasione non sapeva, dunque

i timori per quanto d’insicuro vi è nel

e progressive! L’orizzonte d’attesa dell’umanità! Ma

impreziosito da una fascia d’oro recava inciso credere

alle pistole da duello d’Antico Regime: ci sono

un guardia alta, eh? D’altronde, in assenza d

D’altronde, in assenza d’argomenti... Ma perché chiede

di quei due giorni d’indagini? ¶ A questa domanda

Centrale, da ogni parte d’Italia. Dragare in quella

un saluto e giocò d’anticipo: «Il dottor Villa

bisogno, si disse soddisfatto D’Aiuto, di andarli a

sucaminchia della Carlussi» sussurrò D’Aiuto. ¶ «Bellino, sì... farebbe

che, come ben sapeva D’Aiuto, rispondeva al nome

voi!» rincarò la Carlussi. ¶ D’Aiuto calò con calma

che produciamo è miele, d’accordo. E, per fortuna

dalla Buoncostume, andavano, come D’Annunzio, verso la vita

nell’antinferno. ¶ Iurilli e D’Aiuto, per due mattine

in tribunale, come testimoni d’accusa in due differenti

c’era troppa differenza d’età, fra loro e

grigi i pantaloni, studiava D’Aiuto da dietro due

greve montatura nera. Studiava D’Aiuto, in attesa di

Dottor Ragonese» riprese paziente D’Aiuto, «possiamo dire che

il sangue versato». ¶ «Capisco». D’Aiuto era più asciutto

fra buste e faldoni, D’Aiuto fece altre cinque

scarpe brogue color becco d’oca, come la cintura

nu biondulille. Mi spiace d’avervi ’nzallanuto». ¶ «D’avermi

spiace d’avervi ’nzallanuto». ¶ «D’avermi cosa?» ¶ «Eh... sconfonduto

Cioè, confuso. Mi spiace d’avervi confuso». ¶ «Eh, caro

Bonaria, la moglie di D’Aiuto, le aveva segnalato

si cava ’na cròccia d’o pertuso. Ma ’o

e pronti per dimenticare d’un balzo la guerra

di corruzione. Mah! Parliamo d’altro, di moda, di

quei due avevano quozienti d’intelligenza altissimi, Loeb 168 e

cono di luce giallastra d’un lampione – una luce

al vespasiano, tra fetore d’orina e punture di

Marco, qui, ha cercato d’istinto di tirarli fuori

l’AIDS» protestò Giovannini, d’umore pessimo perché, quando

sufficiente a far morire d’infarto questi poveracci». ¶ Melis

di melograni, col rischio d’esser tampinato da attempati

uomini anziani son morti d’infarto». ¶ «Eh, a una

c’entrassero i piccioni, d’agosto, continuò: ¶ «Certo, una

e persino alla pioggia d’oro, ma quelle cose

televisivi invidiavano i colleghi d’oltreoceano, loro sì faro

presero a squillare. Quando D’Aiuto s’affacciò, lui

tanto sangue, si disse D’Aiuto senza sapere di

La maschera» disse sordo D’Aiuto. «La cassiera ha

fatti a mano» osservò D’Aiuto. «L’assassino è

della Scientifica. E a D’Aiuto: «Avvisa Ferrini e

chiesto i documenti!» sbottò D’Aiuto, dopo aver riferito

faccia. ¶ «Il cinema» osservò D’Aiuto, «è un tranquillo

fragola». ¶ «Ah, però» commentò D’Aiuto: «Uno specchietto per

all’improvviso due gallinelle d’acqua che razzolavano sull

siamo!» Per l’emozione, D’Aiuto spalancò la porta

invitato a cena i D’Aiuto. Stretti stretti nel

Amilcare Benassi... lui e D’Aiuto non ci avevan

dolore, e la casa, d’un vago Liberty salmonato

trova, che li troviamo». ¶ D’Aiuto scosse appena il

disgraziati e ’na vaiassa d’o re de Francia

chiunquo, ips o ipslon». ¶ D’Aiuto ebbe un sorriso

potremo fare un calendario!» ¶ D’Aiuto fulminò Ferrini con

si lascia la famiglia d’origine e si diventa

e i venticinque anni d’età». ¶ Ci fu un

scambio di sguardi, poi D’Aiuto chiese: «L’altro

Giovannini. ¶ «Angeli vendicatori» corresse D’Aiuto. ¶ «Dei sociopatici» concluse

chiamava? Eugenio, Eugenio Borrelli. ¶ D’Aiuto scosse il capo

concedeva le prime brezze d’autunno, e rendeva preziose

Sono sfumature di nero, d’accordo, ma è differente

di Diritto privato» borbottò D’Aiuto. «Sgozzato, come il

Un assistente universitario. Perché?» ¶ D’Aiuto mostrò a Melis

non sa ancora niente». ¶ «D’Aiuto?» ¶ «Sta andato alla

iscritti alle ultime sessioni d’esame di Diritto privato

come appurato dal brigadiere D’Aiuto: o meglio, quel

aggredito durante una sessione d’esami, nel Sessantotto! Ma

altro che l’immagine d’un santino: se infatti

gusto. Da una casa d’angolo, in vista, s

fratelli ci si mette d’accordo sull’eredità». ¶ «Oh

screziava di rosso e d’oro. ¶ Fiorenza si era

uomo non mostrò nemmeno d’aver udito. ¶ Il cameriere

caffè e il bicchiere d’acqua minerale, che la

vasche in tre quarti d’ora e adesso sono

americani devono formare gruppi d’azione speciale tra gli

preview delle migliori gallerie d’arte diceva di essere

l’uomo orgoglioso, ammantato d’effimera autorità, sommamente ignorante

controlla le ultime sessioni d’esame, chi lo ha

ci offre uno spunto, d’accordo?» ¶ Il giovane agente

Guido da Velate, colpevole d’aver scomunicato Arialdo da

anzi, diciamolo, in via d’estinzione. E poi quella

metropolitana bloccata? Tre quarti d’ora... Non sarebbe venuta

quante inutili logomachie, quante». ¶ D’istinto, Iurilli sostituì logomachie

col capo. «Se è d’accordo, la farò parlare

Dico, professore» ripeté calmo D’Aiuto, «che Sofia Alazaj

ma non è venuta». ¶ D’Aiuto si limitò ad

insegno a C e D». ¶ D’Aiuto si chiese

a C e D». ¶ D’Aiuto si chiese oziosamente

se voi siete qui...» ¶ D’Aiuto assentì: «Non è

mi sembrò una boccata d’aria. Oggi, forse, sarei

volto del poliziotto, capì d’essere il primo ad

Melis ebbe un gesto d’impazienza: «So io cosa

caffè: tè verde, fiocchi d’avena con un cucchiaio

bicchiere con un dito d’acqua e una punta

bordo superiore, dai vertici d’un rombo nero gemmavano

Elena Colli, perché negarla? D’altronde, Dazzi appariva chiaramente

notte quando la porta d’ingresso si spalancò. ¶ «Chi

porta sul pianerottolo: «Prima d’uscire, vuol chiedere a

sarebbero concessi il fuoco d’artificio dei luoghi comuni

dito, un minuscolo anello d’oro giallo e due

stesso che il raggio d’indagine, in quel caso

diciott’anni!» osservò incredulo D’Aiuto. ¶ «Appunto: questo li

essere un ragazzino» sbottò D’Aiuto. ¶ «Non ho detto

tasca, seguito da Lambiase D’Aiuto e Vitulli, Melis

Resta con loro». ¶ Mentre D’Aiuto si dirigeva nello

chiamava, bokken? – e una d’acciaio: su un ripiano

i Souvenirs et reflexions d’une aryenne dove, alla

una specie di brivido d’orrore sacro, che egli

capelli rossi a cespo d’insalata. Questo l’aveva

dei reati fatti oggetto d’inchiesta fossero accaduti quando

di reliquia si trattava... ¶ D’Aiuto fece irruzione, eccitato

subito Melis. ¶ «No» confermò D’Aiuto, «non è una

una all’Argentario» concluse D’Aiuto. O poteva essere

Ripercorriamo i suoi alibi, d’accordo? Lei ha detto

Lambiase aveva saputo vederlo. ¶ D’impeto, senza preavviso, Melis

Perché schiacciato dal rimorso. D’aver ucciso l’amico

Melis bevve un bicchier d’acqua, caricò la pipa