Paola Capriolo, Mi ricordo, 2015

a una facciata dipinta d’azzurro. Abbastanza per poter

e io pensavo che d’ora in avanti, per

incantato, trasfigurato dalla luce d’argento dei suoi versi

dritta filata alla porta d’ingresso e premette il

Credo che potremo metterci d’accordo, purché le sue

che su questo siamo d’accordo. Quanto ai termini

sconcertante, in una trattativa d’affari…» ¶ «Mi scusi, ma

con lei una trattativa d’affari. Se vuole, farò

nella piccola, ariosa cameretta d’angolo tappezzata di rosa

e protezione. Molte cose d’altronde, nella casa, erano

Jugendstil, quegli armadi massicci d’anteguerra, persino la dormeuse

vero e proprio accesso d’odio, come forse avrebbe

brillio, come di pagliuzze d’oro, sebbene suo padre

jour, l’alto bracciale d’argento che portava sempre

scorgere, come un paio d’ali appena accennate, il

me, sono così poco d’accordo che me li

incuriosiva quel suo bracciale d’argento. Lo porta sempre

nulla del suo bracciale d’argento.» ¶ «Tanto meglio. Buonanotte

con le domande strane.» ¶ «D’accordo, Sonja. E domattina

romani impressi in caratteri d’oro sulle coste: proprio

passaggio abita una stanza d’albergo, senza preoccuparsi di

sgorgando come un rivolo d’acqua che scorre limpido

canzone polacca, un canto d’amore: se come il

le caraffe, i bricchi d’argento ordinatamente disposti sulla

e prendere un po’ d’aria non può che

giorno dalla mia finestra.» ¶ «D’accordo: se crede che

reso ancora così duro d’orecchio.» ¶ «Se le dà

il campanello della porta d’ingresso (il solito, gentile

di farlo. Non è d’accordo, Maestro? Per giunta

tranquillizzarla sul mio stato d’animo e sulle mie

struggimento in questa nostalgia d’amore che si insinua

solo che nel palco d’onore, debitamente imbandierato, sedessero

si spalancano a perdita d’occhio… Peccato che per

già preparato la valigia.» «D’accordo. Prima di andarsene

davvero nuova, un’altalena d’oro, degna del palazzo

quella bianca, linda sala d’attesa, sulle cui vetrate

vediamo qualcuno inciampare e d’impulso, a costo di

cerchio intorno a lui. D’istinto: come accade sempre

uno sguardo strano, carico d’imbarazzo. ¶ «Ho qualcosa da

famiglia una protettiva coltre d’ignoranza, come aprirebbe un

il campanello della porta d’ingresso emise il suo

erano libri, capisce? Pagine d’inchiostro.» ¶ «No, Kurt, non

leggere oggi, nello stato d’animo in cui si

che aprendo la porta d’ingresso, la mattina, lo

ad aprire la porta d’ingresso: non vorrei che

certo, da oggi sono d’accordo. Non ho più

lei una diversa forma d’aiuto, fantasticare ad esempio

altra secondo ignoti meccanismi d’associazione. ¶ «Ma no, signore

le piacciono quegli orecchini d’oro… Prima aveva paura

professore, come ritiene meglio. D’altronde, ormai non sarebbe

sembra restringersi a vista d’occhio riducendosi a qualche

a qualche sparuto lembo d’Europa, o ritrarsi nell

anni di guerra o d’anteguerra dei quali, stranamente

misto di commozione e d’invidia, Sonja provò a

Per realismo, per spirito d’adattamento? Per il necessario

da sempre, senza pause d’incertezza, e così sarà

essere preciso.» ¶ «Bravo, siamo d’accordo. Quindi giocavate a

ex concittadini? E noi, d’altra parte, come avremmo

padre e io fui d’accordo con lui, sebbene

abiti acquistati nei tempi d’oro è di buona

lontana, sognata, ¶ tenue sospiro d’inchiostro, ¶ in quale gorgo

resterà forse una pagliuzza d’oro ¶ impigliata ai miei

affissa accanto alla porta d’ingresso della panetteria, una

più di una decina d’anni, senza dubbio. Ancora

Gli orecchini di Lise. D’oro, con i brillantini

Se vediamo qualcuno inciampare, d’impulso tendiamo la mano

sordo alla mia invocazione d’aiuto (perché cos’altro

e attori affermati, direttori d’orchestra e stelle della

fa provare un senso d’esclusione ancora più grande

pubblico senza quel marchio d’infamia. Ma stasera voglio

grigia e piovosa giornata d’ottobre e io tremavo

gola dallo spavento e d’istinto mi portavo la

preservata per un gesto d’amore. Dopo essere stata

divenuta il mio stato d’animo normale; come vivendo

te ne avverto sin d’ora. Anche con mio

una buona, vecchia anticamera d’anteguerra, con mobili stile

di passi mi scostai d’un balzo dallo specchio

un cenno brusco dicendo: «D’ora in poi, devi

poi, devi soltanto obbedire». ¶ D’ora in poi? pensai

carne sotto un bracciale d’argento che da allora

pianoforte i cui tasti d’avorio scintillavano spettrali in

colonne e i fregi d’oro affacciati sul buio

scelta, ma per forza d’inerzia. E così, destata

questo. È la forza d’inerzia: che altro dire

casa dai muri dipinti d’azzurro, e giocare in

che la sua vita, d’ora in poi, non

tenere sgombro il viale d’accesso spalando la neve

di provare una punta d’invidia per quella bambina

quella bambina dagli orecchini d’oro cui era stata

in un torrido giorno d’estate, per imboccare da

disperata il sottile filo d’inchiostro sino al carcere

incontestabilmente grande. Un colpo d’ala, diceva pressappoco quel

romano impresso a caratteri d’oro sulla costa, poco

acquavite. Speranza: un colpo d’ala… Quell’immagine le

questo il famoso colpo d’ala? ¶ VII ¶ Venne il

bambina con gli orecchini d’oro, e a domandarsi

giuste proporzioni. Un problema d’igiene… Troppi zuccheri, troppi

tè o il bicchier d’acqua; ma quasi subito

tramutate in rigidi tronchi d’albero. Non era affatto

infermieri potevano tenere sempre d’occhio tutti i degenti

temuta) in un rito d’iniziazione particolarmente crudele, celebrato

aveva chiesto un bicchier d’acqua alla custode dell

in un sottile disco d’argento o in un