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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Sgorlon, La conchiglia di Anataj, 1983

concordanze di «d»

nautoretestoannoconcordanza
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silenziose. Solo il campanellino d’ottone del cavallo ne
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in contatto con qualcosa d’altro. Gli eventi di
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di confidarsi ero io. D’estate sul lago faceva
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quando arrivano le brinate d’autunno. Per incredibile che
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di loro iniziativa cercavano d’infiammare i cuori degli
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città, covando la speranza d’incontrare una torma di
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trovarsi dappertutto, nel palazzo d’inverno di Pietroburgo, nella
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e di pioppi, dove d’estate le signore amiche
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venivano tagliate dal filo d’acciaio elicoidale ero sfiorato
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terra. Non tentava neppure d’impadronirsi di qualche parola
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indifferenza e della delusione d’essere stato collocato a
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non avevo altra fonte d’informazione, perché le donne
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con lo stampo pieno d’argilla dal soprastante, friulano
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mi restò un seguito d’impressioni stralunate, e si
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a riempire gli stampi d’argilla. «Auf! Auf!» Per
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pareva addormentato o vuoto d’abitanti anche di giorno
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lontani. Provai un filo d’invidia per loro. Durante
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con lui parevano tacitamente d’accordo anche i cosacchi
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mia impressione di allora d’essere sdrucciolato fuori del
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isbe sparse a perdita d’occhio in una vasta
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a spaccare i pezzi d’abete e di cedro
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piena di scaffalature fasciate d’ombra e di odori
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di cacciatori o cercatori d’oro, e continuassero a
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le spalle e parlavano d’altro. Avevano l’aria
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tutto e per tutto d’accordo con Mironicha. Per
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scoperta che aveva sapore d’amaro. Non me l
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di una piccola lampada d’acetilene. L’aria era
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si aspettasse ogni momento d’intravedere tra i rami
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era lungo a perdita d’occhio. Non se ne
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e dopo un paio d’ore sentivamo persino i
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vedere lungo i corsi d’acqua, perché mi sentivo
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in me, avrei cercato d’insegnare ai compagni, per
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dove volevo arrivare, e d’ora in poi la
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sempre stato il punto d’arrivo, ogni cosa ed
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in tutti i boschi d’Europa, dal Tirolo alla
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notte luccica e sembra d’argento. Con i suoi
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in qualche modo familiari. D’istinto volevamo che anche
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le sue insidie sia d’estate che d’inverno
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sia d’estate che d’inverno. ¶ Adesso che era
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anche da una nebbia d’incredulità, perché la cosa
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stipare il suo tempo d’insulsi lavori casalinghi. Cos
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ogni mese dieci rubli d’argento. ¶ Anche Bastiano andava
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giorno nella taiga, anche d’inverno, quando la temperatura
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loro un vago desiderio d’imprese da compiere in
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come una sua storia d’amore finita malamente, erano
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delle notti, nel freddo d’inverni iperborei. Del resto
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un uomo alto, ma d’aspetto flaccido e cascante
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in licenza, nei quartieri d’inverno, come i soldati
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un brillio di pepite d’oro. Andavamo nella piana
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dalle tormente. Il sogno d’immergersi nel bosco del
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curiosi. ¶ Camminammo un paio d’ore nella solitudine più
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più in fretta, e d’istinto misi mano al
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taiga, di quelli che d’estate vi passavano giorni
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capito, e un lampo d’intelligenza gli balenò negli
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accanto ai sentieri percorsi d’estate dalle carovane dei
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periodo dei nostri quartieri d’inverno, in cui avevamo
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dove. Pareva un fardello d’ossa cucite insieme malamente
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un bastione imprendibile. Cercavo d’inventare qualche lavoro per
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nelle regge, nei palazzi d’estate o d’inverno
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palazzi d’estate o d’inverno, nelle stanze piene
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tasche tintinnanti di rubli d’argento. Zio Eroska, il
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vicino a lui, cercavo d’infilare la cruna d
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d’infilare la cruna d’ago del suo segreto
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a Kirkovsk, a memoria d’uomo, non avevano assalito
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stagno e ogni pozza d’acqua, gelati i vetri
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e molti altri, che d’inverno scendevano più a
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in tutti i teatri d’Europa, suscitando entusiasmi e
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Il tempo c’era, d’accordo. Ma Ulan Ude
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una sorta di parola d’ordine: “la stalla di
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Marco. Scambiai un gesto d’intesa con i compagni
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la barba a regola d’arte.» Lui rise e
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le fece un impacco d’acqua fredda e aceto
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polverosa come una strada d’estate. Finché i miei
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canapa, fette di pane d’orzo e del burro
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dei serpenti. Qualcuno moriva d’inedia con un boccone
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capitavano al villaggio, cercatori d’oro, cacciatori, boscaioli, operai
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dava. Metteva i rubli d’argento in un cofanetto
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Ajdym preparava lo zucchero d’orzo nel tegame, unto
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orzo nel tegame, unto d’olio perché non si
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fantasia un’infinita processione d’immagini colorate. Ma mentre
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nastri, tele, forbici, ditali d’ottone, zoccoli di legno
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felici perché gli accampamenti d’inverno erano finiti e
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fondi destinati alla ferrovia, d’accordo con un appaltatore
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i compagni era qualcosa d’incomprensibile, come la cattiveria
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la donna più bella d’Europa, la cui fotografia
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cose, senza un minimo d’informazione, e soprattutto senza
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non lontano un bramito d’orso. Udimmo le urla
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Nasarka, o il cercatore d’oro trovato con il
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era appunto il fatto d’essere stato costretto a
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operaio, per la gioia d’aver ricevuto un salario
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palude s’era stancata d’ingoiare la terra di
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mie sicurezze. Allora capivo d’istinto perché i vecchi
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piccolo fiume di rubli d’argento, di divertimenti proibiti
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lo ricordavano ed erano d’accordo con lui. Arrigo
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e il bel tempo d’autunno sarebbe tornato. Non
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essere entrato nel clima d’incertezza dell’anno prima
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contenderci aspramente il diritto d’ingoiarla. Con quel vento
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petto, come il cercatore d’oro di cui nessuno
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conoscevo, perché la sensazione d’essere sempre in via
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contento che tu sia d’accordo. Io, mi ricordo
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era pieno di rubli d’argento, e si perdette
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Aveva guardato le cupole d’oro delle chiese e
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come entrasse nel cerchio d’ombra di un’eclisse
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un predone. Nelle sere d’inverno ricordava ad Ajdym
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generosi e resistentissimi. Più d’uno gli era morto
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abbandonato tante altre cose. D’altra parte neppure la
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fucilate, straccioni, vagabondi, cercatori d’oro, gente venuta da
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lo guardavano con tanto d’occhi, incerte se dovessero
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ad ascoltare con tanto d’occhi spalancati. Quando ebbe
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e tutti sgranavano tanto d’occhi perché il principe
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come a me. Avvertivo d’istinto che anche lui
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di loro di andare d’estate nei campi di
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saprebbero cavarne soltanto ragli d’asino. Senza il suono
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fuoco. Esse, se crescevano d’importanza, erano anche destinate
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capisci, vero? Non sei d’accordo?» ¶ «Penso di sì
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che già possedevo. E d’altra parte non era
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bianchi con gli indiani d’America. Avevano le loro
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per correre nei rivoli d’acqua e nei ruscelli
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mesi all’anno, dove d’inverno le navi dormivano
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dell’erba; di miniere d’oro, dove il metallo
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anzi di tenere sempre d’occhio il filo, tirando
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Ma era triste pensare d’aver scoperto i loro
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cacciatori e di cercatori d’oro lungo la strada
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posta. Pensò ai sogni d’incubo dei pescherecci nella
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dei cacciatori e cercatori d’oro. Non v’era
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Maledisse la sua gamba d’invalido, che non gli
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far tintinnare i rubli d’argento nel suo scrigno
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Poi ricadevano nelle fasi d’ingordigia e di desiderio
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il brulichio di monete d’oro del tramonto. Ogni
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come sassi al sole, d’estate, e le labbra
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ma piuttosto un seguito d’immagini fluttuanti e confuse
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capire come. Mi pareva d’essere solo nella stanza
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volte la sensazione era d’esser portato da un
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un veicolo, o comunque d’esser trascinato via da
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e dispersa… ¶ Nel divincolio d’immagini che mi attraversava
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inquietudine. Il misterioso notiziario d’informazioni della ferrovia aveva
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tutto aveva un punto d’incontro e un luogo
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incontro e un luogo d’origine, era senza dubbio
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le coperte, e cercavo d’immaginarmi cosa potesse provare
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in ogni altro luogo d’Europa, avevano visto soltanto
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esistiti per davvero. ¶ Cercai d’immaginare a come mi