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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giuseppe Marotta, L'oro di Napoli, 1947

concordanze di «d»

nautoretestoannoconcordanza
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1947
più accessibile dal nord; d’improvviso Napoli e la
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1947
al largo certe zone d’acqua appaiono egualmente meditabonde
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1947
spume, palpitanti come gole d’uccelli. È in quest
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1947
deriva al mio passo, d’inverno i ghiacciuoli esplodono
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1947
un muro di cinta; d’estate il corretto dolore
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1947
tanto per qualche volo d’uccelli: poi il ramo
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1947
coi fiori in mano. D’inverno bisogna rompere col
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1947
umido e grigio Musocco d’inverno; vedi che non
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1947
l’odore dei fiori d’arancio di un vicino
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1947
Dovreste saperlo, signori morti d’importanza, che i meriti
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1947
Presso il cancello è d’obbligo la restituzione del
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1947
ha scritto: pregovi disporre d’urgenza che mi venga
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1947
era un popolare giuoco d’azzardo, immune da ogni
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1947
e delle loro tuniche d’oro, il pirotecnico dà
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1947
vampe, opponendo allo spostamento d’aria dei petardi più
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1947
grigio, e gli occhiali d’oro. Concetta fu una
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1947
lire al mese pagavamo d’affitto. ¶ Come guardarobiera e
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1947
di guardare mia madre; d’altronde immagino che essendo
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1947
sedie contro la parete d’ingresso, specialmente della mia
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1947
cappelli bianchi inamidati apparivano d’improvviso sulle creste dei
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1947
ho detto. Rivolgeva loro, d’improvviso, domande irriferibili; appuntava
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1947
a cena il canonico D., nel vassoio su cui
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1947
particolari sulla prima notte d’amore (seconda serie) della
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1947
era un nuvoloso pomeriggio d’estate, sulla città bagnata
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1947
interminabile mese, scrissi lettere d’amore a mia madre
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1947
dormivamo nel grande letto d’ottone in cui ero
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1947
sensibilissimi pomi del letto d’ottone, il minimo tintinnìo
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1947
di grasso sembrano monetine d’argento, i canapi arrotolati
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1947
mucchio e lo spruzza d’acqua per stirarlo, è
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1947
le dicevo nelle lettere d’amore che cominciai a
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1947
faccio che scrivere lettere d’amore a te, madre
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1947
usando una rauca voce d’uomo, quasi parodiava Raffaele
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1947
si può desiderare freddo d’estate e caldo d
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1947
d’estate e caldo d’inverno; in casa mia
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1947
o i levigati gradini d’altare sotto le ginocchia
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1947
quel distribuire le gocce d’olio senza fargli toccare
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1947
si sente una mano d’angelo sulla spalla e
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1947
celle i sette monaci d’allora, noi giocavamo in
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1947
capiva. In certi pomeriggi d’estate, quando Napoli non
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1947
stipati e angusti, tacciono d’improvviso, raggiunti forse dall
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1947
il mio normale stato d’animo era quello di
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1947
precedente e per iniziare, d’altra parte, quello successivo
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1947
quel sapore di confetti d’arance e di viole
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1947
lo scriva. Il bisogno d’amore è per l
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1947
vecchio come il tanfo d’argilla che ci investiva
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1947
non ci accolsero meglio; d’altra parte l’eventuale
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1947
vestiti e di soprabiti d’ogni foggia e colore
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1947
dense giornate estive, e d’inverno soffuso dal vapore
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1947
leggermente ebbri di fumi d’inchiostro, lo distribuimmo alle
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1947
a scrivere almeno come D’Annunzio e come Papini
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1947
sia un mio collega d’allora, se la prima
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1947
portalo presto – il cuore d’argento alla Madonna – tu
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1947
frutto...», un lunghissimo filo d’incenso vi lega mani
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1947
ha sempre il posto d’onore nel male e
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1947
grossa e bruciante mano d’uomo. Non di rado
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1947
sono entrati i fiori d’arancio, deve convenire che
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1947
farina e un cucchiaio d’acqua in una tazza
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1947
fiato del cantante dura: d’accordo? ¶ E infine abbiamo
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1947
ubbriaco di vino e d’amore – ucciderò questa stella
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1947
un principio di apoplessia; d’improvviso balzò in piedi
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1947
di una soverchiante voce d’uomo. ¶ «Ho visto che
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1947
capriccioso vento di marzo. D’improvviso don Saverio si
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1947
una impagliata inammissibile voce d’uccello piena di ruggine
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1947
un torrente, allegre trecce d’acqua che levigano il
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1947
arraffa; il mezzo filo d’aria che ha in
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1947
tramonto col suo bastone d’oro sotto il braccio
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1947
lo piglio. Il vecchio, d’altra parte, era vagamente
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1947
gatto al sole; e d’improvviso, con una bianca
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1947
per lunghi minuti: poi d’improvviso accendeva la luce
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1947
soglia del vetusto edificio; d’estate mangiava foglie di
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1947
cinque o sei tangheri d’ambo i sessi che
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1947
dice, il suo sogno d’amore. L’indomani riprese
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1947
piazzetta è una bolla d’aria, un embolo nelle
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1947
consiglio su una tovaglia d’altare; gli si rivolgevano
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1947
per volgarità o meschinità d’intelletto, un intero, vivo
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1947
tasti neri, e tasti d’avorio nel migliore ordine
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1947
misera gloria, il ciuffo d’erba sotto le loro
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1947
sempre sono nelle cose d’amore i maschi dei
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1947
maschi dei vicoli, furente d’aver dovuto farsi rappresentare
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1947
tremante di desidero e d’ira come forse ogni
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1947
un occhio sui fiori d’arancio, forse. ¶ Oppure, a
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1947
firma a una lettera d’amore, qualora si faccia
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1947
romanzo è un grido; d’istinto la gente dei
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1947
l’abbondanza; come ricordo d’aver mangiato il giorno
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1947
perentori inviti è perché d’improvviso ci ricordiamo, trasalendo
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1947
un disertore. Fu bisogno d’aria, ognuno esponeva al
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1947
ne avevano, il crocifisso d’ottone che dondola sul
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1947
non deludere don Pietro d’Aragona che lo fondò
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1947
sale per raggiungerlo; talvolta, d’estate, vi si fiuta
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1947
per terra si gioca d’abilità con levigati sassolini
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1947
intrecci detti per approssimazione d’immagine “la culla”, “lo
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1947
Napoli dal tuo calice d’oro e me l
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1947
alle labbra; un campanello d’altare squilla. Penso queste
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1947
Foria su un lettino d’erbe al Pascone, fra
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1947
era già avviata ma d’improvviso tornò indietro a
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1947
la punta del bastone (d’altra arma non si
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1947
come suo eventuale compare d’anello se mi accordate
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1947
un verdetto in Corte d’Assise; voi don Vito
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1947
paglia fin da stasera, d’accordo?, e questo è
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1947
era mancato un fermaglio d’oro per il recupero
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1947
antichi tempi don Alfonso D’Aragona (dateci i comandi
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1947
quelle segrete carezze potesse d’improvviso abbattersi il frastuono
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1947
fatta costruire da Ferrante d’Aragona nel 1484; chi sa
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1947
contusi – vivacissime bretelle, che d’estate trattenevano una parte
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1947
scirocco, e sulle quali, d’inverno, infilava il pastrano
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1947
di carica», oppure: «Quadro d’autore raffigurante Otello»; poi
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1947
disparati oggetti; in mancanza d’altro, oppure quando non
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1947
e cioè si tenga d’occhio donna Carmela Abbate
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1947
di rassettare la casa. ¶ D’estate, marito e moglie
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1947
i carretti di fichi d’India: era evocativa di
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1947
la fiamma dell’acetilene. ¶ D’estate, la notte, quando
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1947
diffondeva un concitato bisbiglio. D’improvviso la porta si
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1947
dicevano di non perdersi d’animo; «Forse con una
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1947
silenzio di certi pomeriggi d’estate balzava improvvisamente in
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1947
ceri; un compatto fumo d’incenso stagnò nel cortile
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1947
soglia vidi una signora d’età, con gli occhi
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1947
età, con gli occhi d’argento. Pareva una monaca
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1947
limoni, sotto un sole d’agosto che velava gli
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1947
l’acquisto veniva deciso. ¶ D’altronde, don Raffaele riusciva
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1947
aprì gli occhi perché d’improvviso, nel vasto letto
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1947
improvviso, nel vasto letto d’ottone, non si sentì
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1947
della sua frusta era d’oro zecchino, che autentiche
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1947
piazzale foglie e fili d’incenso fuggivano nel vento
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1947
cornice sacra, fra cuori d’argento, l’immagine della
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1947
domandarono che cosa fervesse, d’amaro e d’ineffabile
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1947
fervesse, d’amaro e d’ineffabile, negli sberleffi di
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1947
questo, l’incerto stato d’animo e la vaga
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1947
al suono del campanello d’argento che faceva stramazzare
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1947
alla mostra di Natale; d’altro non si compose
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1947
di meloni di fichi d’India di ananas, col
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1947
quale fosse possibile tener d’occhio anche il più
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1947
braciere è uno scaldino d’ottone dall’orlo levigato
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1947
pensò don Aniello; e d’improvviso, senza rimettersi le
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1947
legge (un nano anche d’aspetto, non solo forense
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1947
qua. La gente è d’improvviso raddoppiata nelle vie
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1947
siete capace... »; e adesso? D’improvviso, è mezzanotte, il
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1947
cosa sia un ragù d’autore chi non sedette
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1947
o lupini o fichi d’India o pesce; domani
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se lo avesse tenuto d’occhio fin da quando
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1947
Acampora, seduta al posto d’onore, sembra scavata nel
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adattiate sempre agli stati d’animo e alle circostanze
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braccio, miope o duro d’orecchio, contento o disperato
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ci si misero poi d’impegno, io infatti nacqui
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Rivedo le grosse bilance d’ottone, coi vasti piatti
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vicolo, è perché soffre d’insonnia o d’amore
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soffre d’insonnia o d’amore; se tra la
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colore di acqua stagnante, d’improvviso trasalivi e si
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un fuochista nel forno D., scoppiò il serbatoio G
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mentre pranzava al «Giardino d’Italia», mancò poco che
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come quello delle macchie d’inchiostro asciugate con la
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ritenere che lo sterno d’uccello e le braccia
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ai gatti e ululare d’angoscia i cani; i
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don Nicola disse amaramente: ¶ «D’accordo. Nemmeno a me
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pensava, ma nulla accadde. D’improvviso gli parve che
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studiava un complicatissimo piano d’azione, don Nicola Angarella