Pietro Metastasio, Giustino, 1713

e perché sono ¶ Seguaci d'Arrio e d'ogni

Seguaci d'Arrio e d'ogni sua dottrina, ¶ Di

la servitute antica ¶ Sciolta d'Italia, e discacciati i

il desio che ho d'ubbidire a voi, ¶ Dal

gran desio ¶ Che ho d'esser pronto ad ogni

vien da questa sorte ¶ D'esser compagno a Belisario

Che in voi rimiro d'acquistarvi onore ¶ Reca letizia

me, perché mi sembra ¶ D'animo generoso illustre segno

il vile apparir pien d'ardimento, ¶ E mill'altri

Che son per voi d'intollerabil pondo. ¶ GIUS. Tutto

su questo lido, ¶ Dopo d'aver colla ferrata prora

sofia sola. ¶ Dura legge d'amor, come sì tosto

Per fuggir la cagion d'ogni suo danno, ¶ In

mi celi, ¶ Mostri poco d'amarmi, ¶ E che d

d'amarmi, ¶ E che d'Asteria tua poco ti

Le stridule procelle ¶ Tutte d'intorno al gran tridente

lagnar ¶ Del giusto dio d'amor, ¶ Se solo il

tener possiamo ¶ Per rivocar d'Italia il bel Giustino

chiedete a lui ¶ Che d'unir sia contento in

messo ¶ Che'l rivochi d'Italia a queste nozze

Cui di speme e d'amore aura soave ¶ Il

doglia maggiore ¶ Il desio d'ottener l'amato bene

duolo ¶ Più grave par d'ogni passata noia; ¶ Perché

è il nome, ¶ Tosto d'Italia partirà Giustino, ¶ Che

SOF. Sempre ha portato d'amoroso fuoco ¶ Per Asteria

severi petti ¶ Con volto d'amicizia amor si avanza

sangue ¶ Forse destato avria d'Asteria in seno ¶ Qualche

in seno ¶ Qualche scintilla d'amoroso ardore; ¶ Ma la

ignoranza nostra ¶ Facciam ragion d'un'incertezza immensa: ¶ Perché

Come liquido umor che d'alto cada, ¶ Il quale

quiete ¶ I cari frutti d'un sì puro amore

ardire, ¶ E Italia scioglierà d'ogni timore. ¶ IMP. Ma

figliuol crudele, ¶ Che sarà d'empietade al padre eguale

Non ti parca bastante ¶ D'aver con moli eterne

E al gran nume d'amor ¶ L'arco fatale

tempeste. ¶ Mira qual serie d'infelici eventi ¶ Pendono sul

tal pensiero. ¶ FOS. Ma d'un'alma real prova

sul mare a guisa d'arco, ¶ E nel cui

Mirate che al soffiar d'Africo e Noto ¶ Si

gli porga aita! ¶ Parmi d'udir che nelle voci

Che far degg'io? D'abbandonar Giustino ¶ Non mi

Sofia, di doglia e d'ira ¶ Tutta nel volto

Trovar posa giammai. Sempre d'affanni ¶ Si pasce l

Alimento di pena, esca d'affanno. ¶ Ovunque il guardo

core; ¶ La man ricusa d'ubbidir la mente. ¶ Questa

crudo Ciel, pena maggiore ¶ D'ogni altra che fin

ora t'arreco, ¶ Colme d'ogni piacer, d'ogni

Colme d'ogni piacer, d'ogni contento. ¶ SOF. Per

sazio ancor, fato tiranno, ¶ D'aver versata l'urna

versata l'urna dolorosa ¶ D'ogni travaglio sopra il

sorbii per trarmi fuor d'affanni, ¶ Talché picciolo indugio

mio duol, luci, piangete. ¶ D'Amor nel regno ¶ Non

Quando le destre irate ¶ D'acuto ferro e di

due costanti petti, ¶ Degni d'esser gloriosi in mille

terra, ¶ Col volto acceso d'improvviso fuoco. ¶ Talor può

tenera donzella ¶ La vergogna d'amor sempre nemica, ¶ Che

affanni terminati, ed ecco ¶ D'ogni vostro piacere il

vostro petto ¶ Qualche scintilla d'amoroso fuoco, ¶ O di

CLE. Di ricchezze e d'imperi io non ho

Amore ¶ Unito m'ha d'indissolubil nodo. ¶ IMP. Asteria

giustamente il mondo ¶ O d'ingrato o di vil

vil taccia mi dia. ¶ D'acconsentir vi piaccia; in

raggi ¶ Per la convessità d'un chiaro vetro ¶ Piegando

Scherza lieto agli amanti d'intorno ¶ Imeneo colla madre

intorno ¶ Imeneo colla madre d'Amor: ¶ E nel fin