Ada Negri, Il dono, 1936

giorno in giorno ¶ e d'anno in anno da

riposo, o morte. ¶ SOLE D'OTTOBRE ¶ Godi. Non hai

fatta di luce e d'aria: questa ¶ serenità ch

questa ¶ serenità ch'è d'ogni cosa intorno ¶ a

cosa intorno ¶ a te, d'ogni pensiero entro di

foglie che non sanno ¶ d'esser presso a morire

sei luce: trasparente luce ¶ d'ottobre, al cui tepor

stelo. ¶ LA CAMPANELLA ¶ Campanella d'argento, del convento ¶ qui

caprïola, occhi ridenti ¶ pieni d'aprile: vo con la

del primo albore, colme d'un silenzio ¶ abbandonato, che

occhi di bimba ¶ stupefatta d'esistere; e dinanzi ¶ ondeggiar

sí bianco ¶ reggevo, specchio d'innocenza. Dove ¶ si nasconde

ROSÀRI ¶ Avevo due rosàri ¶ d'argento, con la piccola

dovizia umile e lieta ¶ d'arbusti e fiori, in

dormono i colombi ¶ gonfi d'amore: dolce ¶ nella sera

delle lontane stelle. ¶ SOLE D'INVERNO ¶ Capo d'anno

SOLE D'INVERNO ¶ Capo d'anno: sí mite, e

marzo, in questa luce ¶ d'oro, che so breve

che morrà domani ¶ prima d'aprirsi. Gemme senza fiore

nel mio cuore, ¶ gioia d'un giorno, conscia d

d'un giorno, conscia d'esser viva ¶ sol per

sue linfe stilla. ¶ Dolor d'amore, in questo ¶ mattino

allegrezza: come dell'arrivo ¶ d'un fratello, improvviso, da

un giorno sul finir d'aprile. ¶ Quali de' fiori

quali ¶ stretti nel boccio, d'un pallor che in

noi con quel ronzio d'ingorda ¶ felicità. ¶ Perché non

nell'aspro marzo, ¶ ma d'un rosso di porpora

dei coralli ¶ nell'intrico d'immobili foreste ¶ sottomarine; ma

uno squillo. – Era color d'aurora, ¶ e splendeva lassú

luce, ebbra del gaudio ¶ d'essere aperta. Sola, e

steli diritti come sbarre ¶ d'acciaio, mi salutano i

e il fiume. ¶ Giaggioli d'una carne vïoletta ¶ quale

di sguardo, e rilucenti ¶ d'una grazia guerriera; e

chiome ¶ di rampicanti. Ronzio d'api intorno ¶ fa pesante

pensiero, ¶ senza memoria. ¶ Petali d'un denso ¶ profumo, e

stesa, sulla scura terra ¶ d'un solco che dal

questa mane, al sol d'ottobre: fresca ¶ sentirla contro

vita è breve. ¶ OMBRE D'ALI ¶ Cielo di giugno

nell'aria. Ombre ombre d'ali ¶ vedo guizzar sul

scrivono col nulla ¶ parole d'un linguaggio ¶ perduto; e

darmi. Basta ¶ l'ombra d'un bacio alla memoria

memoria, basta ¶ l'ombra d'un'ala alla felicità

verde un fresco ¶ pispigliare d'uccelli, una fragranza ¶ di

come bisce ¶ fra verzure d'occulti orti da fiaba

dell'ala. ¶ I GLOBI D'ORO ¶ Son globi d

D'ORO ¶ Son globi d'oro i kàki del

estate senza notti?) ¶ ma d'un oro sanguigno. Dalle

San Martino li attraversa d'una ¶ liquida luce, in

al palato, ultima gioia ¶ d'autunno: in essi il

tuo verde aprile. ¶ PIOGGIA D'AUTUNNO ¶ Stanotte udíi, fra

tenebre: la prima ¶ pioggia d'autunno, dopo un'arsa

l'avvolge. ¶ Vorrei, pioggia d'autunno, essere foglia ¶ che

a primavera. ¶ Vorrei, pioggia d'autunno, essere foglia, ¶ abbandonarmi

giorno di perdono ¶ e d'incantata purità, concesso ¶ da

oro di fronde, immensità d'azzurro ¶ sopra l'albero

vie di luce e d'aria ¶ inesplorate – e lo

invochi Iddio con onde ¶ d'olezzo unite all'onda

graticci ¶ di legno, gialle, d'un bel giallo ardente

le pannocchie al sol d'autunno, ¶ tutte certezza; ed

nel paiolo rimesta, e d'un sol colpo ¶ sul

dell'alba, ¶ per intridersi d'oro incontro al sole

ravviso dal tuo riso d'oro, ¶ nube che ardi

ed ecco, il sole ¶ d'ogni scoria ti monda

in cerchio ¶ nell'aria d'un nitor grigio di

occhi è viva. ¶ Fruscío d'acqua sorgiva ¶ da presso

grembo ¶ portasti, il nato d'oggi, nuova carne, ¶ nuovo

quei solchi fatta bella ¶ d'una beltà sofferta, che

il seno, ¶ per prodigio d'amor torni ventenne. ¶ EPITAFFIO

bambina! – In un'alba ¶ d'inverno, venne. Con ciglia

di rauchi echi e d'ombre ¶ che son persone

sangue ¶ che t'avvedesti d'esser donna: il pianto

che sarà? Nella battaglia ¶ d'ogni giorno, d'ogni

battaglia ¶ d'ogni giorno, d'ogni ora, il tuo

Grete implorano grazia, pensose ¶ d'amor celeste: Amina solleva

gettando anni, memorie, corone d'effimere glorie ¶ ai piedi

io non ho mai d'averti ¶ fra le mie

di cullarti sui ginocchi, ¶ d'accompagnarti per la mano

fiamma. Sono gli occhi ¶ d'allora, in cui mi

di schiava ¶ regina, occhi d'amore. E sei tu

sei che amore, desiderio ¶ d'amor, pena d'amore

desiderio ¶ d'amor, pena d'amore. Or le supreme

ch'ogni giorno avanza ¶ d'un passo. Dalla legge

M'è dato ¶ solo d'amarti. Ed io vedrò

sé cantando una canzone ¶ d'amore; e quella voce

lo stesso pianto. ¶ E d'anello in anello si

adolescente ¶ di Donata occhi d'ambra e nella ferma

al mare. ¶ L'ANELLO D'ACCIAIO ¶ XVIII DICEMBRE MCMXXXV

anulare un infrangibil cerchio ¶ d'acciaio, e non hai

gemme oltre quel cerchio ¶ d'acciaio, anello di superbe

Incoronata ¶ all'Umile che d'erba s'inghirlanda; ¶ e

focolare: per l'anello ¶ d'acciaio offerto alla tua

fuoco, o piú sicuro ¶ d'ogni difesa, anello di

del Calvario, per salvezza ¶ d'uomini in colpa, di

ella veda Te ¶ prima d'esser con Te nel

nel tuo splendore, ¶ Dio d'ogni grazia. ¶ PREGHIERA PER

riso, e gli occhi ¶ d'acqua sorgiva, ed il

tutti? E quella ¶ radïanza d'amor chi piú la

toccan terra ¶ con leggerezza d'ali, nel timore ¶ di

sempre ¶ di nero, o d'un color di scure

lutto ¶ velando lo splendore ¶ d'un'anima riflessa nella

sera ¶ dietro la porta d'una buia stanza ¶ nella

con la segreta ¶ musica d'un gorgheggio ¶ d'usignolo

musica d'un gorgheggio ¶ d'usignolo, sorella, io non

al tuo giardino? ¶ Tutte d'un chiaro azzurro, ch

multisplendenti, tra infinito riso ¶ d'alberi e d'erbe

riso ¶ d'alberi e d'erbe e d'acque

e d'erbe e d'acque e d'aure

e d'acque e d'aure; ed egli ¶ ti

LE STELLE ¶ Ore notturne d'una calda estate ¶ sulla

e il cielo rutilante d'astri ¶ sul nostro capo

con l'estenuante ¶ sforzo d'essere viva accanto ai

un lieve grido, se d'un rapido ¶ guizzo segnava

Non di croco ¶ né d'amaranto; ma il riflesso

raschi e un po' d'affanno. ¶ Bello veder mattoni

non cessa; e pare ¶ d'un'elica lassú, perduta

sinora, e tutte son d'oro e d'azzurro

son d'oro e d'azzurro; ¶ e chi vi

Innumeri respiri a te d'intorno ¶ aliteranno, d'anime

te d'intorno ¶ aliteranno, d'anime già accolte ¶ nell

de' tuoi morti, ¶ né d'alcuno che amasti, o

Egli sarà te. ¶ ATTO D'AMORE ¶ Non seppi dirti

amai – t'amo sapendo ¶ d'amarti; e l'ineffabile

sei, mi fa tremante ¶ d'una gioia piú grande

mia casa, con misericordia ¶ d'ombre e di stelle