parolescritte
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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Enzo Striano, Il resto di niente, 1986

concordanze di «d»

nautoretestoannoconcordanza
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1986
puntuali, i funebri accordi d’organo. Poi seppe ch
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1986
di servizio, una pacchiana d’Avezzano forte e scema
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vostra sofferenza di vittima d’un bruto...” Io, io
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questo a imbestialirla più d’ogni altra cosa. Si
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1986
pugni sopra il pavimento, d’un tratto le sprizzò
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Avrebbe pagato doppio, ma d’acqua ora ne voleva
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disse, con energia. Colmò d’acqua una pentola grande
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erbosi dietro la fabbrica d’arazzi, costeggiare il monastero
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Si tolse tutto. Prima d’indossare biancheria pulita volle
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Fra un certo numero d’anni sarebbe giunta la
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dorate. Nell’interno, filari d’alberi perfettamente allineati sagomavano
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io non sono quello d’una volta. Veder cadere
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libertà che mi ritrovo.» ¶ «D’altra parte non c
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tavolino bianco a fregi d’oro, tappetini d’Oriente
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fregi d’oro, tappetini d’Oriente, il baule delle
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de Cane s’accontentò d’un ducato e mezzo
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Naso de Cane e d’altre due. Non ci
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Graziella non rispondeva, torva. D’un tratto scappò in
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fa’ ’nculo pure tu». ¶ D’istinto le tirò uno
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palazzo Filangieri al Largo d’Arianello. ¶ Gaetano sempre bassino
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stringeva le mani, tremando, d’un tratto bisbigliò cupamente
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con Pietroburgo. Io pensavo d’inserire nei festeggiamenti una
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avere... Necessità di guadagno. D’aiuto.» ¶ Divenne dura nello
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è Cesare Marra, cadetto d’artiglieria, alto due metri
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e folleggiano. Così belli, d’altra parte! Lui ha
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Germania, una bell’arpa d’oro, che illeggiadrisce un
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pergamena con lo stemma d’oro a rilievo, devi
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corrispondenza con gli amici d’Europa. Oh, non più
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Anche la semplice traduzione d’un vecchio libro scritto
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voce da tenore motivi d’opera. Sta con la
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fervide ardite itale menti, / d’ogni altra cosa insegnatori
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avez su chez moi.» ¶ «D’accord» ride Manthonè. «Nous
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ed economico non sono d’accordo. Io dico che
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intendono risolvere i problemi d’un’economia forzata, devono
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rincalza Marra. «L’unità d’Italia è possibile, ma
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tuoi carissimi Stati Uniti d’Italia!» sorride lei. «Come
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l’Amérique!» grida Manthonè. ¶ «D’accordo. L’America ha
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liberarsi da sola.» ¶ «Smettiamola d’aspettare che lo faccia
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mare, sole e melloni d’acqua. ¶ Si chiacchiera stancamente
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diverte: s’è impadronito d’una canterina tutta bianca
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Carlo Lauberg, un pezzo d’uomo stempiato, dai favoriti
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un po’ inquietanti. Discorre d’una novità: il pallone
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cena, incurante degli sguardi d’odio, delle scortesie di
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di San Leucio. ¶ Momenti d’entusiasmo incontenibile. Sembravano impazziti
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angolo dell’enorme studio d’oro, dove un tavolo
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Bastille, l’horrible prison d’État. Le gouverneur De
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verifica. Qualcuno affermò trattarsi d’un momento storico: si
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n’era andata. Tremante d’emozione aveva confidato: «Signo
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Carolina, affinché operasse meglio d’Orfeo, sotto la guida
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da Palazzo un piattino d’argento con le cifre
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ti protegge. Non avanzi d’un passo. ¶ 2 ¶ Tornò svogliatamente
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e la fedele compagna d’ogni sua nefandezza, la
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il ragazzo le chiese d’istruirlo sulla vita del
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beh, vi mettete paura d’una femminella? Tutto sommato
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ai tempi di Ferdinando d’Aragona» sospirò qualcuno. Ruvo
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bella dormiente a filo d’acqua. ¶ Passeggiò, da sola
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di pelle tenera, bastoncini d’avorio, orologini preziosi appesi
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ventagli di Venezia, scatoline d’onice, collane scaramazze. ¶ Le
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zoccoli di legno. ¶ Odor d’incenso dalle chiese parate
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quale splendevano mille stelle d’oro e sfavillava una
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Quei pastori indossavano abiti d’autentica stoffa. Una pacchiana
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Magi rutilanti di zimarre d’argento, d’oro, stendardi
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di zimarre d’argento, d’oro, stendardi purpurei. ¶ Paggetti
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scimitarre. Elefanti con baldacchini d’ebano, d’ambra, gualdrappe
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con baldacchini d’ebano, d’ambra, gualdrappe di broccato
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spezzate, sotto un volo d’angeli nudi dalla pelle
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calze. Comprò una testa d’aglio, friarielli, aranci. Poi
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calamaio ficcò una penna d’oca nuova, bianca e
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fosse stato più anziano d’un lustro ne avrebbe
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un riccio, impercettibili riflessi d’argento. ¶ Il pomeriggio della
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il braciere, spargendovi granellini d’incenso, bucce di mandarino
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cui pendeva il campanello d’argento portato da Ripetta
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avvolta nell’enorme jabot d’uno sparato bianco, secondo
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elegante: colletto a foglie d’oro, alamari d’argento
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foglie d’oro, alamari d’argento, stivali gallonati. Pascual
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a coccarda bianca e d’oro, con l’altro
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pulito. Spandeva leggero profumo d’acqua francese e cuoio
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il legume a te d’Aleppo / giunto e da
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1986
colline tramontana gelida spazzava d’infilata, spandendo immondizia dappertutto
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il freddo: si parlava d’un ritorno del vaiolo
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alta tenuta blu e d’oro, aspettava sull’altare
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sorpresa udì le note d’un organo, che si
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1986
potuto? Davvero il terrore d’un futuro indigente la
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1986
mescolava grassume di ragù, d’olio pesante. ¶ I servi
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1986
una stanza semibuia, puzzolente d’orina e malattia. Il
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1986
po’ infelice, le parve. D’un tratto egli emise
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1986
posti, fuori è pittata d’orletta, con lo stemma
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verso quel minuto avanzo d’uomo nel letto. Giunta
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1986
Intollerabilmente nitidi, immagini perfette d’una realtà che fu
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1986
tonda, non più grande d’un pugno. Scacciano il
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ore di travaglio e d’urla. Ma era valsa
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suoni inarticolati. ¶ Lei cercava d’interpretarli. A volte non
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Poi s’era accorta d’aspettare il figlio, le
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Una fatica provvedersi sempre d’acqua, bollirla, lavarsi le
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manera! Chi ti credi d’essere?» ¶ 6 ¶ Si sente venire
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meno sulla seggiola: mucchio d’ossa, sacco vuoto, straccio
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tenevano accesi giganteschi bracieri d’ottone, cinti da predelle
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buttavano polveri odorose, scorzette d’arancio. Alitava profumo caldo
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arancio. Alitava profumo caldo d’agrumi e vaniglia. ¶ Mancavano
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non adulta, immatura, piena d’incoerenze irrisolte. Assolutamente incapace
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1986
molte sere, molte occasioni d’abbandono. ¶ Mentre la vettura
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i contenuti maschi, privi d’allegorie forzate. ¶ «Non sono
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1986
po’ pensare all’artiglio d’un falco. ¶ Alla stessa
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tapisseries celesti a fili d’oro, mobili di valore
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pallido, l’aria scontenta d’uomo senza qualità, eppure
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in discesa, fra campi d’insalata e finocchi. Poche
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1986
reggevano in testa balle d’erba. ¶ «Vuoi mangiare? Hai
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No, Vosti’. ’Na giarra d’acqua.» ¶ Sperava d’allontanare
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giarra d’acqua.» ¶ Sperava d’allontanare i ghiribizzi, ma
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1986
ma lei s’accorse d’ardori che gli passavano
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1986
Non vedeva l’ora d’arrivare giù, nella città
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1986
si destò con voglia d’andare in barca. Come
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1986
per l’Encyclopedie di D’Alembert e Diderot, in
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1986
San Marco. Vanno troppo d’accordo, quelle due!» proseguì
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1986
Ferdinand? Il me dégoûte d’ailleurs!» ¶ Pagano passò dalla
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1986
la Corte è piena d’Austriaci. Sapete chi prenderà
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1986
si prendeva più cura d’aprire le impannate, dopo
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1986
biancheria, le sei posate d’argento, il lavamani e
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1986
compreso il gran letto d’ottone. La casa era
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1986
gettando in terra secchiate d’acqua che poi spargeva
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1986
la natura autentica, segreta, d’un essere umano gli
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1986
opera nascosta, umile, serva, d’una donna che distrugge
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sposarsi: per nutrirsi, disporre d’un alloggio. Le contraddizioni
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1986
forza che l’impediva d’essere normale, le rendeva
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Graal che tu ritieni d’essere. La storia di
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1986
ripulirli con ovatta intrisa d’olio al benzoino. E
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assai minute, due orecchini d’argento in filigrana, un
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1986
a prendermi. Avrei bisogno d’uno scialle. Quello nero
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1986
cuffia spagnola epoca Viceré d’Ossuna. Se ne stava
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1986
Nel salone coi marmi d’Ercolano, i tavolini per
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1986
in Fiandra merlettata, posate d’argento massiccio, piatti Capodimonte
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nous danserons la passacaille. D’accord? Monsieur le duc
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1986
dipinta, in un gruppo d’antichi signori. «Les temps
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di sollevare la gonna d’una dama, un altro
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minuit dans un quart d’heure!». ¶ Parapiglia indescrivibile: l
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nce puo’ fa’?» credé d’udire, nel frastuono che
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eternità. Frizza irrequieta attesa d’avvenimenti ignoti. ¶ S’erano
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come per l’idea d’un incesto. ¶ Lavorò molto
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Pagano. Si procurò testi d’economia politica, persino di
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1986
da millenni. Il numero d’uomini nuovi minimo, l
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preti. Esse avevano necessità d’alleati, avrebbero potuto trovarli
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1986
la fossa. ¶ Era piena d’entusiasmo. Tutto quanto leggeva
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guerra dei coloni inglesi d’America contro la madrepatria
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Nella prima, la favola d’Orfeo mandato da Giove
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che ti stai occupando? D’una piccola principessa che
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colta. E in grado d’aiutare una regina a
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a scrivere, le penne d’oca, il calamaio. Questo
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1986
di vetro verde pieno d’acqua la polverina sciolse
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1986
con Maria Carolina arciduchessa d’Austria, di Eleonora de
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1986
Provò anche lieve senso d’angoscia. Era come se
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grigio, il principe Diego d’Aragona, il giurista Pianelli
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1986
trattava. Nell’aria tenerissima d’una sera di maggio
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1986
era rivelato. Come parlasse d’amore, le aveva spiegato
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1986
cielo di Posillipo. Parlò d’un mondo meraviglioso che
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1986
società. Una donna intelligente, d’elevato sentire, come voi
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rassegnazione, propongono il modello d’un piccolo Ebreo troppo
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proposto anche a me d’entrarci, ma c’è
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1986
va bene, ma prima d’ogni altra cosa libertà
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1986
Qui avevano ragione Rousseau, d’Holbac: come può esser
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1986
ogni tanto l’idea d’un matrimonio. Papài ne
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1986
mamãe e vovó sembravano d’accordo: bisognava cercare, trovare
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1986
innocente. Non desiderava che d’esser felice. Non occorreva
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1986
in cui figuravano ambizioni d’altezza, nonché assonanza con
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1986
di tutti gli Arcadi d’Italia e d’Europa
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1986
Arcadi d’Italia e d’Europa. ¶ S’avviò scambio
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1986
Un giorno, in balenìo d’improntitudine, decise di scrivere
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1986
di concordanza tra persone d’ingegno. Era fonte di
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1986
gioco malizioso e innocente d’allusioni inconsce. Quando s
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1986
agitazione, quasi alla vigilia d’un convegno. ¶ Talvolta immaginava
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1986
lo vide sul rispetto d’un libro. Chissà lui
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1986
vide spuntare quello arcano d’un viaggio a Vienna
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1986
in rilievo, lo stemma d’oro coi gigli. Le
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1986
mise insieme tre sonetti d’allegorie mitologiche, in cui
174
1986
Con raccapriccio s’accorse d’esser l’unica donna
175
1986
Corte, il duca Marullo d’Ascoli, gentiluomo del re
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1986
Tanucci. Al duca Marullo d’Ascoli, bel giovanotto nero
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1986
giovanotto nero, riccio, compagno d’infanzia e gentiluomo di
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1986
Fece segno ad Ascoli d’avvicinare l’orecchio. ¶ «Maru
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1986
regina seguiva il gioco d’occhi del re, con
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1986
perlustrarla. Le parve addirittura d’avvertirsi, sul petto seminudo
181
1986
Marullo. ¶ Improvvisamente ebbe émpito d’orgoglio, furore, voglia di
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1986
che distribuissero i lauri d’oro e d’argento
183
1986
lauri d’oro e d’argento. ¶ PARTE QUINTA ¶ 1 ¶ Se
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1986
imbacuccata accanto al braciere d’ottone che andava alimentato
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1986
se stessa, con angoscia d’incamminarsi per vie ignote
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1986
Napoli ne aveva visto, d’innocui riti pagani... ¶ Una
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1986
corteo. Inalberava la statua d’un barbuto, zimarra rossa
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1986
nuca imparruccata il cerchio d’un’aureola. ¶ «San Giova
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1986
non gridava più, bisbigliava. D’un tratto l’epilogo
190
1986
di Maria. Squittio, battere d’ali come scariche di
191
1986
di legno sulla testa d’uno spettatore distrattosi a
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1986
so» concluse triste, vuota. ¶ D’istinto ricorse all’unico
193
1986
d’acqua tavolati ricciuti d’alghe, ascidie, erbe marine
194
1986
candide: malinconico il vetro d’acqua in ombra, pei
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1986
pei fondali fluttuavano capigliature d’alghe. ¶ «La cala di
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1986
muri, arcate, fornici, rivestiti d’alghe. Sul fondo di
197
1986
ci sono i resti d’una villa di Augusto
198
1986
della Terra, l’inizio d’uno spazio senza tempo
199
1986
grande cala immota, tutta d’oro, scintillante sopra un
200
1986
andarono un’arida mattina d’estate. Si sudava, s
201
1986
una spiaggia polverulenta, tanfosa d’orina, pesce morto, immondizia
202
1986
foresta: pennoni, maestre, trinchetti d’ogni dimensione, fasciati da
203
1986
Ne giungevano grasse nuvole d’odori: crusca, formaggi, cuoi
204
1986
dall’odore strano, come d’orzo acidulo, si ficcava
205
1986
lato della strada palazzi d’un brutto giallo sbavato
206
1986
e decapitava, la centrale d’ogni delinquenza, il quartier
207
1986
scenario. Intonaci caduti, chiazze d’umido, balconcini a pezzi
208
1986
Nel mezzo vagavano bestie d’ogni sorta: s’intricavano
209
1986
camminava su strato molle d’escrementi e fango che
210
1986
altissima antenna a forma d’L rovescia, aggrovigliata di
211
1986
che aveva... Aveva abusato d’una bambina. Un’altra
212
1986
la comitiva, a casa d’Angiola Cimino di Petrella
213
1986
Angiola Cimino di Petrella, d’Eleonora Fusco... ¶ Gli strani
214
1986
laureato, eran solo complicità d’artista. ¶ Qualche occhiata la
215
1986
propri studi di legge. D’un tratto la piantò
216
1986
la circostanza una giambergona d’azzurrissima seta, con jabot
217
1986
Li radunò nel saloncino d’angolo, quello dei canapè
218
1986
era anagramma quasi perfetto d’Eleonora Pimentel Fonseca. ¶ Dopo
219
1986
cuoio vermiglio a nappe d’oro, dové leggere il
220
1986
in giro in cerca d’aiuti. ¶ Ma Sanges, dopo
221
1986
re, del progetto tanucciano d’invadere lo Stato pontificio
222
1986
Giordano s’agitava più d’ogni altro, ma anche
223
1986
una grande organizzazione culturale! D’uomini che l’Europa
224
1986
aussi tu as décidé d’abandonner Orphée? Un sorbetto
225
1986
matrimonio, Caterina de’ Medici d’Ottaiano, come dama della
226
1986
sullo stomaco. Senza preoccuparsi d’abbassare la voce le
227
1986
Arrivò Giordano, al seguito d’una biondina senza petto
228
1986
spedizione che Tanucci preparava, d’accordo con Francia ed
229
1986
Porpora era capace solo d’allevare castrati. Come Farinello
230
1986
delle carni. Dava sensazione d’isolare dal mondo, per
231
1986
talenti, in luogo frutto d’arte, intelligenza, bellezza, che
232
1986
giamberga rossa tutta ricami d’oro. Si gettò al
233
1986
centrale sormontato dallo stemma d’oro comparvero la figurona
234
1986
esile collo un monile d’oro bianco e diamanti
235
1986
bianco. Sul petto croci d’oro, grumi di smeraldi
236
1986
commessi in livree fogliate d’oro scivolavano a smoccolare
237
1986
S’inchinarono. ¶ Silenzio pruriginoso d’applausi trattenuti, di grida
238
1986
a indugiare col binocoletto d’oro sulle persone in
239
1986
frantumavano in stelle azzurre, d’argento, plananti dolci dolci
240
1986
Maravilhoso» mormorò. Si stupì d’aver pensato in portoghese
241
1986
fresca. Soverchiava il tanfo d’esseri viventi e roba
242
1986
mezza età, grasso, sporco, d’aspetto e comportamento volgarissimi
243
1986
gli uomini in caso d’emorroidi. ¶ «Eccellenza, guardateve lo
244
1986
grassa, sudicia, sebbene ricoperta d’anelli, ciondoli, brillanti. La
245
1986
s’intrattenevano a giocare d’azzardo e in chiacchiere
246
1986
Lusignano avevano l’onore d’invitare il marchese e
247
1986
caffè, biscotti, cioccolata, tabacco d’Olanda o dell’Avana
248
1986
bianco. Più cinque palle d’oro ripetute in blu
249
1986
pelle nera a fregi d’oro: una crestomazia di
250
1986
s’andava “rilevando”. Tentava d’immaginare il volto della
251
1986
un altro libro, vecchio d’un secolo, ma che
252
1986
che l’appassionò più d’un romanzo: le Conversazioni
253
1986
poi. Sorse la necessità d’imparare il francese. Vovó
254
1986
in grado di leggere d’un fiato, come quelli
255
1986
veglia o una colonia d’Arcadia.» ¶ «Ma cosa dovrei
256
1986
di capelli, gli occhialetti d’oro, poi seppe ch
257
1986
uno di quei Napoletani d’origine angioina: biondi, gli
258
1986
ho avuto il piacere d’avviarla agli studi e
259
1986
che due o tre d’argomento scientifico. Tornò abbastanza
260
1986
C’è un’infinità d’autori moderni da leggere
261
1986
autori moderni da leggere... D’Holbac, Lamettrie, Helvétius.» ¶ «Per
262
1986
chiamarli dogmi. Si tratta d’opinioni che nessuno può
263
1986
più acconcia all’ingegno d’una donna» sorrise, meravigliata
264
1986
io scrivo sforzandomi non d’imitarlo, ma di carpire
265
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qua, nelle Due Sicilie, d’ordine nuovo, di società
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perché Pagano, accerrito, tentava d’interromperlo. ¶ «Siete fuori della
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la città più libera d’Europa.» ¶ «Cèveze!» gridò Giordano
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a ripulire, ancora calda d’eccitazione, trattenne titìo per
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Pensa ch’è figlio d’un fruttivendolo: oggi esiste
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dai tempi di Carlo d’Angiò che il re
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di vassallaggio, il dono d’una cavalla bianca, ingualdrappata
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per l’ignota maniera d’analizzare le persone, guardò
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per la crudele franchezza. D’impulso esclamò: «Ma anche
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pregio lo possiedo: quello d’essere obiettivo, anche verso
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istruita. Con buone capacità d’esprimersi, soprattutto in versi
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Non so, l’intervento d’un notaio, le cure
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un notaio, le cure d’un medico. Insegnamento nelle
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legno bianco in forma d’H, facendosi sfilare lo
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tra pollice e indice d’un piede. ¶ In certe
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rena umida, nerastra, barche d’ogni forma e colore
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fame. Ma più orgogliosi d’un re. Forse perciò
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re. Forse perciò vanno d’accordo con Ferdinando. Va
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compagni del re. Chiese d’entrare nel Pallonetto, Sanges
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costruzione: bianchi a filetti d’oro, rosati, con cornici
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sventolavano bandiere bianche e d’oro. Due grandi, minacciosi
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verso barconi dalle sponde d’oro, donde altre persone
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I piani superiori, privi d’intonaco, mostravano ragnatele di
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che spandeva a fior d’acqua tavolati ricciuti d
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nuvole, invividiva nell’oscurità. ¶ D’un tratto sentì l
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tratto sentì l’avvicinarsi d’un abitato grande. S
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come morta, sulla fiancata d’un carro. Reggeva un
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un tamburello con sonagli d’ottone, nastrini, e l
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luci sparse tra macchie d’alberi dalle colline al
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mare, quell’immota distesa d’acqua nel grembo fra
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e le case barbagli d’oro vecchio, era Napoli
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vestite. Galoppò una pattuglia d’usseri dagli alamari argento
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dagli alamari argento. ¶ Folla d’uomini, ragazzi, quasi tutti
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stendardo bianco a gigli d’oro. Imprecazioni, urla, strazio
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sudore, i soldati, cercando d’aprir strada al postiglione
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spiegazioni, in tono misto d’orgoglio, cortesia, furbizia. ¶ «Llà
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disse, indicando al sommo d’una collina fitta d
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d’una collina fitta d’alberi un solitario palazzone
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carro contadino, dal picchiare d’altri strani strumenti. Uno
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a scoperchiare i vapori d’un’altra marmitta, gettava
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di limone, maliziosi fiati d’anice, pizzicore d’aglio
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fiati d’anice, pizzicore d’aglio, esalazioni grasse d
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d’aglio, esalazioni grasse d’intingoli, salsedine di roba
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in strada. E canestre d’uva dai chicchi color
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cavallo che caricavano bande d’energumeni in berretti rossi
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era più possibile avanzare d’un palmo. Mille carrozze
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come scogli dal mare d’una folla in gioiosa
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oltre cancelli a gigli d’oro. Accanto, un altro
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odoroso di rena umida, d’alghe, che scapricciava le
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le bandierone a gigli d’oro. ¶ La scosse la
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dal piano all’impervio d’una terribile salita, un
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tavolino accanto, al lume d’una torcia infilata nel
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torcia infilata nel collo d’una giara. ¶ Poi momento
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A Napoli la mano d’opera costa e se
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in mezzo a ciuffi d’alberi, una delle torri
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da quello fresco, vitale, d’erbe, verdure, frutta. ¶ Vide
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un continuo, lento salire d’uomini scalzi recanti sulle
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bilico sul capo, cestoni d’uva, fichi. Alcuni reggevano
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di ceste: fra trine d’alghe, vi luceva l
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insalatina riccia dal cuore d’oro pallido che si
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immobili, vendevano grandi ruote d’un pane simile a
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grigio senza remissione: baratro d’acque cupe che crosciano
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Dietro i vetri madidi d’un balcone, osservava il
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osservava il cupo spettacolo d’una fiumana giallastra che
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anni andava scalzo, armato d’un coppino di legno
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di perla, enormi orecchini d’oro. Lunghe catene pure
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oro. Lunghe catene pure d’oro le avvolgevano il
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ragazzine scalze, con brocche d’acqua, scatoloni. ¶ La maestosa
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fiocchetti di bambagia, bottigline d’olio, spazzolini. La capèra
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arava nella chioma sparsa: d’un tratto levò la
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ficcava spille dalla capocchia d’oro, ogni tanto lucidava
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Gli oggetti pronti splendevano d’oro zecchino. Veniva da
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alba, estenuata. Nelle notti d’agosto, alla vecchia casa
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insieme con spago, carogne d’animali, stracci. ¶ Norcinai e
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poi spazzavano a secchi d’acqua, facendo precipitare pei
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di grasso, cordate palpitanti d’intestini. ¶ Ma le piaceva
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mai dimenticato una sera d’inverno che il padre
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1986
sommovendo di bagliori e d’ombre il popolo di
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di chiedere il nome d’un oggetto, il senso
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1986
un oggetto, il senso d’una frase ascoltata lì
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mori! È portughesa. Fijetta d’oro! Vor sape’ che
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quasi li aspettasse sbucare d’improvviso, in toghe bianche
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una sterminata campagna, fitta d’alberi e canne, tormentata
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colonne, capitelli sbreccati, frammenti d’architrave. ¶ S’erano arrampicati
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Non vedevo l’ora d’andar via da questo
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abbiamo avuto la fortuna d’incontrare Sã Pereira, che
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sottilissime montate in filo d’oro. Parlò in francese
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Ils ne craignent pas d’envoyer des danseuses sur
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stava spargendo piccolo sentore d’insicurezza infelice. ¶ L’era
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L’era sempre parso d’essere una bambina abbastanza
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la sua. Quella normale d’una ragazzina che sta
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imparando a vivere, quella d’una persona che deve
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Stranamente le pareva, infatti, d’esser già partita, nella
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tra esse quella bruna d’un monte, in cima
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Appia, strano, sottile entusiasmo d’avvenire, d’ignoto, l
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sottile entusiasmo d’avvenire, d’ignoto, l’avvivò. Le
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1986
eserciti di Roma e d’Alba, l’antichissima madre
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grembo. Era pallida, cerchiata d’occhiaie. Tutti, nella diligenza
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asciugavano i volti madidi. D’improvviso le paludi comparvero
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Ne salivano voli neri d’uccelli dalle lunghe zampe
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sempre uguale, monotona, infelice. D’un tratto vide con
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animali, ebbe persino impressione d’esser punta sul viso
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stava entrando un pulviscolo d’insetti, leggero ma fastidioso
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sopra i monti, riapparir d’alberi in cresta alle
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colline, diradarsi di canne. D’un tratto il sole
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bandierone bianco, a gigli d’oro. In cima una
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bello augurare a uno d’“essere buono”. O forse
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1986
al porto: una casupola d’assi, tronchi, ficcata sotto
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1986
ficcata sotto l’arco d’un acquedotto romano ricoperto
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un acquedotto romano ricoperto d’erbacce e folgorato da
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e fratte guizzavano fughe d’animali. Tutt’intorno fresco
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1986
Tutt’intorno fresco senso d’umido. La campagna andava
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frutteti, vigneti, con canali d’irrigazione tracciati pazientemente. Ruote
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irrigazione tracciati pazientemente. Ruote d’acqua, mulini, cascinali, pascoli
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1986
per la fatata apparizione d’un solitario palazzo dalle
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finestre, tra i vapori d’una vallata verdazzurra. Dalla
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vallata verdazzurra. Dalla cima d’un monte scintillava il
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1986
monte scintillava il nastro d’una cascata che scivolava
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1986
Balenii di zampilli, giochi d’acqua, candidissimi marmi. ¶ «I
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candidissimi marmi. ¶ «I giardini d’Armida» mormorò titìo, scuotendo
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i pacchi che odorano d’inchiostro fresco. ¶ «Ma che
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cucina a prendere mestolate d’acqua, per rinfrescarsi, tornare
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nitido, da farle perdere d’un colpo la fermezza
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ben più grossi. Meritavano d’essere puniti. Ma non
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fuligginoso, di Primicerio. Cerca d’immaginare l’unione. Possibili
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dare. A questo rottame d’uomo. Fargli tornare dignità
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in questa minima dimensione d’una casa serrata sul
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il Tiratoio. ¶ «Dove pensi d’andare?» ¶ «Ora è il
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spacca. Non un filo d’ombra. Gli alberi, nei
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1986
è un maledetto filo d’ombra!» ¶ Salgono verso la
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1986
imboccatura, nei loro cerchi d’acqua si riflette la
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la costa sorrentina bagliori d’oro sopra fasce azzurre
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Napoli splende, rosea e d’oro essa pure. Verso
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vascello scoppietta il fuoco d’un incendio. ¶ «Evviva!» gridano
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caldo, come sul ponte d’una nave in mare
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fagioli assoluti, un filo d’olio. ¶ Il cannoneggiamento continua
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il tricolore sventoli ancora. D’un tratto, sugli spalti
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se n’intravedono barlumi d’argento. Pian piano anche
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il Petraio a perdita d’occhio. L’avanguardia straripa
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mai hai capito niente d’artiglieria? Va’ a scrivere
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fucili da tre quarti d’oncia, polvere e munizioni
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del crinale: ci coglierebbero d’infilata. Gli voglio dare
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meglio. Anche lei cerca d’aggiustarsi, ma... Ha ancora
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un cencio immondo, macchiato d’ogni sorta di cose
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Marra e Ciaia cercano d’ordinare il drappello. ¶ «Usciamo
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le batte forte, cerca d’assumere espressione coraggiosa. Non
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S’odono spesso sciaguattio d’acque lente, tonfi, trepestio
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Deus. Forse han deciso d’affogarci come topi. Ma
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s’è sfilacciato, puzza d’orina, sudiciume, sudore. E
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sandali! Persa la polvere d’oro, son diventati lerce
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della costa. Un paese d’oro, segreto. Com’è
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basso, le pesanti catene d’ancora ben tese. Sì
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come colui che più d’ogni altro merita l
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un morto. Un torso d’uomo vestito di bianco
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1986
di bianco, gonfio, coperto d’alghe e d’erbe
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1986
coperto d’alghe e d’erbe. La testa va
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1986
giù nel moto ondoso, d’un tratto, quasi avesse
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1986
fanno cenno alle barche d’andar via. Il re
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1986
in Francia?» Un barlume d’interesse: riprenderò a scrivere
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1986
ouvrirai une belle école d’escrime» dice Marra, è
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1986
conduire la vie normale d’un bon père de
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1986
le concede un secchio d’acqua. ¶ Il pomeriggio trascorre
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1986
in questi giorni abbacinanti d’agosto appare torpido, spento
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come in una bolla d’aria, in una di
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subentrato, al contrario, desiderio d’ordine esteriore, pulizia. Non
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puntigliosa mania. Estrema confessione d’aver sbagliato vita? Non
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1986
perché non vi preoccupate d’altro? Della vostra anima
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1986
su sedie, in attesa d’un soffio d’aria
433
1986
Cominciava con uno squillo d’entusiasmo, «Siamo liberi in
434
1986
ma non si cura d’informarsi, né d’informare
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1986
cura d’informarsi, né d’informare. Così il giornale
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1986
Si sente stanca, priva d’entusiasmo. Un giornalista ha
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1986
Meola sono stati prodighi d’approvazione, ma le vogliono
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1986
Ha un primo moto d’entusiasmo, poi si spegne
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1986
svogliato, sebbene le parole d’Antonio l’abbiano destata
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1986
pieno di buona fede, d’entusiasmi, come siete voi
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1986
puro e semplice esercito d’occupazione?» ¶ «S’io venissi
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1986
giorni fa, nella Sala d’Istruzione, un dialogo significativo
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Bisogna insistere sul concetto d’educazione della plebe. Anche
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1986
Governo napoletano ha smesso d’occuparsi d’eforati e
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ha smesso d’occuparsi d’eforati e gherusie: una
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Molo: quelli contano favole d’eroi potenti, fatati, fanno
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scocciatori emeriti, fastidiosi perturbatori d’un mondo quieto, fantastico
448
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sacrifici, s’ha diritto d’imporli a chi pensa
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1986
hanno chiesto l’onore d’alloggiare eroici soldati della
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1986
anche l’età provetta d’ogni professione si prestano
451
1986
O, per caso, siete d’accordo anche voi?» ¶ «Lenòr
452
1986
Napoletani insigniti del toson d’oro e altre decorazioni
453
1986
vanità! Non dobbiamo mostrare d’aver sbagliato tutto. Ma
454
1986
di Terra a Sud d’Italia! Ai Napoletani? I
455
1986
eccetera, fan la figura d’aver sbagliato tutto.» ¶ «Te
456
1986
umano che taluni cerchino d’abbandonar la nave. D
457
1986
d’abbandonar la nave. D’altra parte, vorresti restare
458
1986
di prima. Brillìi improvvisi d’entusiasmo, velature di tristezza
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1986
dalla feluca blu e d’oro, inzuppata di pioggia
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1986
sgorgare improvvise in forma d’eroismi, delitti, grandiosità? Fatti
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ha vinto a Cassano d’Adda, marcia su Milano
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1986
mieux de s’occuper d’autres nouvelles dans les
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1986
un mobile, le consolles d’oro dai sontuosi ricami
464
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soffitto affrescato con scene d’Arcadia. Il generale affonda
465
1986
République, mes chers amis. D’autre part la République
466
1986
col suo smorto sorriso, d’esser Presidente della Legislativa
467
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parte della prima sinfonia d’un giovane musicista tedesco
468
1986
chissà come il libretto d’un poeta veneziano, un
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1986
Merita, poi, questa vita d’esser conservata con la
470
1986
discorso ch’abbia senso d’avvenire. Quali strani sorrisi
471
1986
Ma non sono difese d’un timido sperduto? ¶ 4 ¶ Il
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1986
Championnet. No. Devo parlarvi d’altro. Guardate.» ¶ Dal taschino
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1986
signora Sanfelice è amica d’uno dei capi di
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1986
articolo informato.» ¶ Un attimo d’esitazione. ¶ «Forse sarebbe bene
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1986
Repubblica non deve trascurare d’eternare il fatto e
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sul «Monitore» s’accorge d’un’incredibile dimenticanza: ha
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1986
sonno... Ha appena tempo d’indossare il camicione di
478
1986
nere. Fisse, fastidiose. Cerca d’evitarle, va a sedersi
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ripreso l’aria padrona d’una volta? Lei prova
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1986
estenuata di sudore e d’afa, li guarda, senza
481
1986
servi di Capeto?» ¶ Coro d’acclamazioni furibonde. Inveiscono soprattutto
482
1986
al discorso precedente. Sono d’accordo io pure d
483
1986
d’accordo io pure d’aspettare Pagano.» ¶ «Anche questo
484
1986
può dipendere la vita d’una repubblica!» ¶ «Aspetteremo che
485
1986
cittadino Lucio qui presente, d’accogliere nel forte centinaia
486
1986
sono tanti altri pieni d’entusiasmo.» ¶ Guarda i fratelli
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1986
ti viene: è espressione d’una forza politica. D
488
1986
d’una forza politica. D’un momento di storia
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ragazzi arrabbiati, uomini delusi, d’umiliati e offesi che
490
1986
il resto. “I destini d’Italia devono adempirsi: scilicet
491
1986
avere le sue carte d’un tempo! Le copie
492
1986
da scartare l’idea d’imporre ai parroci la
493
1986
Elmo, partecipa al grido d’entusiasmo: le bandiere bianche
494
1986
pergamena. Con voce strozzata d’emozione, però squillante, grida
495
1986
rombi si susseguono, colonne d’acqua spumeggiante si levano
496
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Ancora rombo, un urlo d’entusiasmo. ¶ «È cogliuto! L
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vuoi mangia’?” Finalmente uno d’essi s’illumina, grida
498
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uno spillo. Un lettino d’ottone lo prese da
499
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ho una casa piena, d’antichi mobili. E ormai
500
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guardava, impenetrabile. ¶ «I cocchieri d’affitto napoletani si convertono