parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Renzo Bistolfi, Il segreto del commendator Storace ovvero, quando si dice morire sul più bello, 2019

concordanze di «d»

nautoretestoannoconcordanza
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della Paglia, verso levante. D’altra parte il campanone
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e giù il pomo d’Adamo nel collo scarno
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disgusto) e le sembrava d’esser diventata una marchesa
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grande quanto la stiva d’un barco. ¶ Di fronte
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gli aveva mai provocato. D’accordo vederci doppio, ma
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sembrarlo, lo sembrava. ¶ Ellamiseria! D’una miseriaccia vacca e
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un’ambulanza, delle fontane d’acqua: un mondo confuso
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In fondo al salone d’ingresso, quadrato, arredato in
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campanella accanto alla porta d’ingresso, azionata da un
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cucina, posò un catino d’acqua sulla mensola di
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di domandare la strada. ¶ D’altronde era la terza
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la fornitura dei ceri d’altare, trattativa della massima
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notte, durante un temporale d’agosto, e gli era
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impotenza, di dispiacere o d’esasperazione. «E chi può
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di limone, un catino d’acqua e un asciugamano
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petto. ¶ Monsignore si ritrasse d’istinto, allargando le braccia
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del prete. Dal mucchietto d’ossa si sprigionò un
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sarà ripagato in marenghi d’oro. Uno che si
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afferrò una poltroncina Retour d’Egypte e la spostò
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avevano attraversato il salone d’ingresso ed erano passati
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il suo bel caratterino, d’accordo, ma dopotutto...» ¶ «Be
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vedere un po’ lei d’altronde, cara la mia
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provava quell’inspiegabile fame d’aria che da sempre
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stato ritirato, lo sportello d’imbarco si era chiuso
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pesanti gomene dalle bitte d’ormeggio lasciandole cadere in
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anche questa volta, diavolo d’un uomo!» ¶ Il dottor
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Battista Piranesi. Una scaletta d’ardesia si torceva su
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che immetteva nel salone d’ingresso. ¶ Dal monumentale letto
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Non di prima grandezza, d’accordo, ma pur sempre
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per l’appunto. Ragli d’asino. E, si sa
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E, si sa, raglio d’asino non sale in
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sarà ripagato in marenghi d’oro», aveva detto l
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presto distinse i tetti d’ardesia, le torri, le
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porta dimostrava una sessantina d’anni: aveva i capelli
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il suo carattere, andremo d’accordo.» ¶ Nick non sapeva
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attimo con lo sguardo. «D’accordo. Allora anch’io
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ampia e confortevole, tappezzata d’azzurro, e disponeva di
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aveva cercato di origliare, d’accordo, ma con la
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infilata in un bocchino d’avorio. Gli destinò un
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prima ancora il portiere d’albergo.» ¶ Il cavaliere lo
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tassello, quello del grado d’istruzione. «E che studi
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e cercarmi un lavoro. D’altra parte, siccome sono
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calici intagliati, sulle posate d’argento. La tovaglia era
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salate, caffettiera e teiera d’argento. Tutti andavano e
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in un altro paio d’occhi e ve lo
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raccogliere un muto cenno d’intesa. ¶ «Partiamo dal mio
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di negare la verità. D’altronde devo dire che
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più palanche della Banca d’Italia...» ¶ «Oh, suvvia Bertina
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in testa il cappello d’ordinanza poiché piovigginava. E
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anch’esse bianche, ma d’un bianco ancora diverso
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appena letto il biglietto d’invito. E la prima
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non doveva salutare nessuno. ¶ D’altra parte mica poteva
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senza pensarci nei momenti d’ansia. ¶ L’immagine che
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divano, quella domenica pomeriggio d’ottobre, a fissare nello
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e lo aveva tracannato d’un fiato. Del resto
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per lei quel pomeriggio d’inferno che, se Dio
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stata ripagata in marenghi d’oro. E il commendatore
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il commendatore era uomo d’una parola sola, su
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quello sguardo strano, come d’intesa? Cosa voleva dirle
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a terra la teiera d’argento con un gran
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non si curavano più d’esser viste fumare, tra
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Ecco, non aveva bisogno d’altro per lasciarsi andare
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e si rese conto d’essere arrivato davanti a
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ripagato tutti in marenghi d’oro. Ripagati per aver
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non capire un granché. D’altra parte ciò che
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modo che dalla porta d’ingresso si possa arrivare
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di prendere una boccata d’aria. Quand’era così
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che brillavano come pagliuzze d’argento. ¶ Talvolta, a forza
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era la poltroncina Retour d’Egypte. ¶ PARTE SECONDA ¶ Dove
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poteva essere il nome d’un cane. ¶ Di buon
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che stirava le tovaglie d’altare e i camici
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che pareva il collare d’un cavallo da tiro
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arriva dall’Africa, carico d’umidità e di sabbia
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resto data la differenza d’età, cosa vuole mai
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fece in tempo. ¶ Monsignore d’istinto si protese sul
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sembrava quasi un rigurgito d’estate, meglio, di primavera
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ambiente brunendo le pareti d’una bella patina ambrata
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indice, facendo il becco d’anatra. «Niente da fare
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Faccende che al giorno d’oggi si incontrano a
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tanto, ormai. «Non andavano d’accordo, ecco. Lei aveva
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cucina, attraversò il salone d’ingresso e il salone
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e salì la scala d’ardesia che portava all
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di uomini e donne d’altri tempi lo osservavano
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era un pentolino pieno d’acqua che, nella notte
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sul tavolo una pentola d’acqua bollente e il
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letto sotto il piumino d’oca, ma non si
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di soffocamento, di mancanza d’aria, come se qualcuno
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come il suo. ¶ Quindi d’ora in avanti lei
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un poco e incurvò d’istinto le spalle, perché
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ammiccò verso la porta d’ingresso. «E così quando
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matrimonio... difficile. La differenza d’età, il fatto che
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carattere e la differenza d’età. Così non mi
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se c’era bisogno d’aiuto. Più che altro
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arrossì lievemente rendendosi conto d’aver fatto un commento
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e spruzzò un po’ d’acqua di colonia nell
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altro gesto di stizza. D’altronde in qualche modo
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scansato l’argomento cruciale. D’altra parte cosa poteva
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sarebbe voluto un motivo d’urgenza che non c
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che bevendo un bicchier d’acqua era scemato a
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uomo gioviale e gentile, d’accordo, lo trattava con
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male come lascito: marenghi d’oro, come diceva sempre
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stata ripagata in marenghi d’oro.» ¶ Nicolò sedette accanto
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un poco, come fossero d’argento. ¶ Capitolo 21 ¶ Era stato
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si apriva sul salone d’ingresso, la seconda sull
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quella partiva uno scalone d’ardesia di proporzioni nobiliari
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di vasi di vetro d’ogni forma e colore
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come tutte le cose d’arte di grande qualità
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di bottiglie di vino d’annata, numerosi salumi pendevano
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commissioni.» ¶ Risalirono la scaletta d’ardesia. ¶ «Allora io vado
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appena firmato, alla cieca. D’altra parte cosa avrebbe
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di strappargli il cappello: d’istinto si portò una
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dopo sentì uno spostamento d’aria e un forte
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collegio: con lui andava d’accordo da sempre e
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piuttosto debole e malandato. ¶ D’altra parte gli avevano
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salsa verde che sapeva d’aglio. ¶ Quando entrò in
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il ragazzo per toglierlo d’impaccio. ¶ «Sì. Cioè, no
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aveva sputato e dunque d’ora in poi monsignore
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Nicolò con uno stridore d’ansia nella voce. ¶ «E
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come se avesse fame d’aria, come se il
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arrivare a destino credendo d’essere seduto sul sofà
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sporca, l’alito sa d’aglio. Cos’ha mangiato
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davvero. Se lei è d’accordo, naturalmente. È solo
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i nervi non vanno d’accordo con la matematica
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quel che doveva fare. ¶ D’altra parte che alternativa
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visita alle due vicine, d’accordo, ma tutto gli
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più guai che gocce d’acqua in mare, e
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pensieri: sembrava una macchia d’inchiostro sbilenca, caduta sul
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il concetto. Si avvicinò d’un passo. «Ma se
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fu un’altra sgranata d’occhi. «E invece la
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il tavolo, lo precedette d’un passo e gli
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l’inizio del lavoro d’ufficio, di regola, non
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casa si aprì come d’incanto e Bertina lo
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uno con un grappolo d’uva. Lì accanto era
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sulla credenza, sul vassoio d’argento, spiccava una busta
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Monsignore spiluccò qualche acino d’uva, tanto per far
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furono sogni confusi, immagini d’infanzia che affioravano senza
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sul viso, la mancanza d’aria... ¶ D’improvviso gli
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la mancanza d’aria... ¶ D’improvviso gli incubi si
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trovava in una stanza d’ospedale dalle pareti candide
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trovava in una camera d’ospedale, e quell’uomo
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si agitava per parlargli d’affari e propinargli delle
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complicato. E decise che d’ora in avanti avrebbe
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buona guarigione. Allora restiamo d’accordo così: mi telefoni
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paura. ¶ Capitolo 33 ¶ Una giornata d’inferno. ¶ Il venerdì 25 di
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Malacalza fu una giornata d’inferno. A partire dalle
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un po’ a sapere. ¶ D’altra parte ogni giorno
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Non già per mancanza d’appetito, la perpetua sapeva
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ben discernere i casi d’indisposizione, quanto per una
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Il dottore dagli occhialetti d’oro e dai capelli
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impettita come un generale d’armata, si avviò lungo
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casa, il pomeriggio precedente. D’istinto alzò lo sguardo
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dire. Ci mancherebbe altro d’altra parte. In un
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Ce n’è fin d’avanzo. Allora cosa faccio
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Gli occhi le brillarono d’astuzia. «E di chi
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più di primo pelo. D’altra parte neppure lui
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avrebbe ripagata in marenghi d’oro. Insomma mi ha
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poco, è passata.» ¶ Marenghi d’oro. Lo zio prometteva
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Lo zio prometteva marenghi d’oro a tutti e
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versò un altro bicchiere d’acqua. Gioconda si soffiò
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c’era nemmanco bisogno d’uscire dal portone per
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rigovernare, attraversò il salone d’ingresso, aprì la porta
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La pulizia dell’atrio d’ingresso e della scala
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rubinetto e lo riempì d’acqua. Quindi tornò al
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in sala del piatto d’argento Palmolive a un
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Sicilia per il Natale. ¶ D’accordo, il Natale era
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montando come il bianco d’uovo per le meringhe
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La chiamo io domani, d’accordo? Buonanotte, monsignore.» ¶ Galanti
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accesero; passò nel salone d’ingresso e da lì
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Nicolò scese lo scalone d’ardesia, facendo attenzione a
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giro di un quarto d’ora ebbe la meglio
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di quell’esperienza, tenersela d’esempio per un’altra
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impolverata rischiarò la scena d’una luce asfittica. Così
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allungato in due palmi d’acqua. Cercò di rialzarsi
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quelli sardi a perdita d’occhio, e far saltare
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si apriva sul salone d’ingresso. ¶ Pensò che Jole
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Galanti alzò il cappello d’ordinanza e si diede
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non basta. Un paio d’ore fa mi telefona
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alito che sa pesantemente d’aglio.» ¶ «Avrà mangiato il
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sguardo calmo e privo d’espressione. ¶ «Jole! Cosa significa
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con uno sguardo carico d’odio. «Invece niente. Fin
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e aveva una paura d’inferno, ma la curiosità
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sentì trafficare nel salone d’ingresso, poi più lontano
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forse no. ¶ Dal salone d’ingresso arrivarono dei colpi
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il tappeto. ¶ Una scena d’inferno. La cucina era
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di nuovo nella stanza d’ospedale per degenti privati
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lui aveva dei rapporti d’altro genere con la
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in persona, col cappotto d’ordinanza e il berretto
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Campava praticamente di gioco d’azzardo, aveva diversi precedenti
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sguardo fermo ed enigmatico, d’una fissità inquietante. «E
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scappando dagli Stati Uniti d’America?» ¶ «No, questa è
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gli portò un bicchiere d’acqua. Glielo mise sotto
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debiti, era un giocatore d’azzardo anche lui, ed
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Poteva tornare in America, d’accordo, ma l’idea
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era per nessuno. Come d’incanto le boccette cessarono
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metà e misteriose scalette d’ardesia, mezzanini sopra e
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sono saltati fuori come d’incanto, qualcuno dal vissuto
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che regge una caffettiera d’argento. ¶ Infine ho preso