Vittorio Alfieri, Merope, 1782

in cui le fu da morte crudelmente involato altro

i miei giorni lontano da lei, conservo pur sempre

d´Elide muove ¶ già da sei lune, e tutta

Merope ¶ Io niuna udirne da te voglio.... ¶ Polifonte ¶ O

fin vedea, ¶ dimmi, perché da ben un anno or

lagrimevol caso ¶ udir membrar da me? L´orrenda notte

andonne, in vita salvo ¶ da me il dicesti? Oh

solingo, che ai pedon dà via ¶ lungo il Pamìso

che mostra ¶ mi fea da lungi vaga, e in

ad uno appena ¶ adito dà: sul fiume alto scoscende

andassi, al ponte. ¶ Ivi da´ tuoi, ch´io non

or sovviemmi, ch´ei da pria celava ¶ col pallio

lascio. ¶ Polifonte ¶ No. Perché da lui più sappi. ¶ se

l´indizio primo, che da me non sdegni ¶ ogni

che ascolto? ¶ Egisto ¶ Io da bambino ¶ dir gliel´udiva

figli tuoi, svenati tutti ¶ da rio tiranno, il cui

madre non fosse, e da gran tempo, ¶ parria che

veggo ¶ sì dolorosa vita da tanto alta ¶ donna, or

vissuti giorni ¶ per me! Da un anno io ti

te vo in traccia da sei lunghi mesi; ¶ ed

mai più non ebbi da quel dì... Che dico

se natura, vinta ¶ pur da stanchezza, un cotal po

mani e i piè; da rei sicari ¶ ora assalito

Polifonte l´odioso aspetto, ¶ da me sofferto; e tanti

tiranno m´odo ¶ nomar da te, men di te

primo, ¶ questo mi fia da te... Ma, vero parli

semivivo; ancora forse ¶ tal da potersi trarre dalle orrende

forse atterrir mi lascierò da un vile ¶ tiranno?... ¶ Polidoro

più a lungo or da lui stesso dei ¶ cose

altro ¶ più mi riman da udire. A fren non

sol nacque ¶ l´error da ciò. Messeni, a voi

vecchio ¶ solo, ramingo, e da te compro: eppure, ¶ altre

piegarti io spero ¶ alle da me proposte nozze... ¶ Egisto

umili modi assumer, tali ¶ da trargli, o almen nell

il giorno a noi! Da me festosa pompa, ¶ per

dintorno, udito ¶ forse han da te, che sono io

vittoria mia. — Merope, omai ¶ da te soltanto io pendo

empi soldati: Adrasto giace ¶ da me svenato; i cittadini