Vittorio Alfieri, Saul, 1784

TOMMASO VALPERGA DI CALUSO ¶ Da che la morte mi

in molte altre scienze, da tutti siete conosciuto dottissimo

dall´inimico brando! ¶ Ma, da Saùl deggio aspettarla. Ahi

tua figlia scelto ¶ io da te sposo... Ma, ben

in se stesso, or da gran tempo: in preda

La morte ¶ in battaglia, da presso, mille volte ¶ vidi

campo, ¶ per la patria, da forte; e per l

il finge; ei ti dà taccia ¶ di traditor ribelle

ella è la nostra, da che tu sei lungi

gigante ¶ agli occhi lor, da che non t´han

a dura vita, e da me lungi io veggo

con te. Tu fosti ¶ da Samuèl morente in Rama

e morte, Abner la dà; la invia ¶ spesso Saulle

pria del nemico. Io, da confonder reco, ¶ da ravveder

Io, da confonder reco, ¶ da ravveder qual più indurato

e di lagrime vere ¶ da lei bagnate. ¶ Micol ¶ Oh

mi sia! Dio, che da gravi ¶ perigli tanti sottraeati

Oh quale, ¶ qual mi dà forza il sol tuo

tutto: omai qui troppo ¶ da indugiar più non parmi

alzava ¶ Saùl nel campo da´ tappeti suoi, ¶ che vincitor

deriva ogni sventura mia ¶ da più terribil fonte... E

inimici ferri ¶ scagliato io, da gran tempo: avrei già

dir, che diviso eri da Dio? l´audace, ¶ torbido

ligio a lui cessasti. ¶ Da pria ciò solo a

stava dal trono e da ogni suo pensiero; ¶ or

ogni suo pensiero; ¶ or, da più notti, quella voce

io lo riveggo. ¶ Io, da profonda cupa orribil valle

questo capo chiedi; ¶ già da gran tempo il cerchi

duce, se son io da tanto, ¶ abbimi. A terra

o il festi tu? Da prima, ¶ chi più di

obblio sepolti ¶ sian pur da te; sol ti rammenta

odi. — ¶ Incontro a noi, da borea ad austro, giace

campo. ¶ Folte macchie ha da tergo; è d´alti

i Filistei, fia vinta ¶ da noi la guerra. è

d´uopo a ciò da pria ¶ finger ritratta. In

tripartita schiera ¶ piegando noi da man manca nel piano

anco per noi combatteran da sera. ¶ Abner ¶ Ben dici

Micol ¶ Sposo, non sai? Da lieta mensa il padre

abbracciava a vicenda; e da noi stirpe ¶ s´iva

dolenti, lagrimose, umili, tali ¶ da trar del petto ogni

amici: egro, ansio, stanco... ¶ da cruda sete travagliato... Oh

padre; a´ tuoi pensieri ¶ da´ tregua un poco: or

ben tu il sai, da gran tempo, hammi partito

gran tempo, hammi partito ¶ da Dio l´astuta ira

spiccate a un tempo ¶ da questo omai putrido tronco

potranno cantare senza gorgheggi da David, s´egli si

reverende — risuonanti penne, ¶ cui da Dio tenne, — ad annullar

fatti lor Dei. — Già da lontano io ´l seguo

battaglia al nome, ¶ (timor da te non conosciuto in

Spenta mia casa, e da radice svelta ¶ fia da

da radice svelta ¶ fia da colui, che usurperà il

di brandi, e tuoni ¶ da metter core in qual

vengo ¶ all´armi tue da Dio, che a te

vedrà. — Rinvigorir mi sento ¶ da tue minacce ogni guerrier

un Saùl». Mia destra, ¶ da voi sì spesso provocata

A me il morir da giusto ¶ niun re può

glorioso. Il vostro, ¶ già da gran tempo, irrevocabilmente ¶ Dio

guai, se doman, vinta da me la guerra, ¶ tu

ch´io pugni ¶ lungi da te? ¶ Saul ¶ Lungi da

da te? ¶ Saul ¶ Lungi da me voi tutti. ¶ Voi

lembo, ecco ti afferro. ¶ da te mai più, no

si avanza: alcuno ¶ potria da questo padiglion spiarne, ¶ e

della orribil ombra... ¶ Micol ¶ Da chi fuggir? niun ti

puoi, la svolgi ¶ non da me, no, ma da

da me, no, ma da´ miei figli. I figli

miei preghi accetti? io da´ tuoi piè non sorgo

si beve. ¶ Ma chi da tergo, oh! chi pel

a me, rimani. — ¶ Io da gran tempo in cor

me troverai, ma almen da re, qui... morto. — ¶ Nell