parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Antonio Moresco, Gli esordi, 1998

concordanze di «da»

nautoretestoannoconcordanza
1
1998
nel buio, dalla camera da pranzo illuminata. Piccoli passi
2
1998
il tovagliolo. La camera da pranzo si svuotò in
3
1998
come prenderla. Mi sbilanciava da un lato, le sue
4
1998
sul pavimento tutto inclinato da una parte. Dovevo posarla
5
1998
fiamme...» ¶ Provai a sollevarlo da terra, e mi accorgevo
6
1998
mia testa tutta piegata da una parte, anche la
7
1998
aperta nel trambusto, oppure da tante piccole gabbie e
8
1998
cassette lasciate intenzionalmente aperte da qualcuno. Mi sembrava di
9
1998
foglie, scricchiolavano strappandosi continuamente da se stesse. Stavano tutti
10
1998
alto nell’oscurità, staccandosi da quella curvatura che fa
11
1998
giù dalla muraglia, allontanandosi da quella zona dove il
12
1998
fuori a piccole lingue da zone molto basse, sgusciando
13
1998
dentro e poi guardare da quel punto tutti gli
14
1998
a semicerchio, tranquillamente, come da dentro una cupola di
15
1998
dopo cominciarono a venire da dentro la villa gli
16
1998
tale forza il nascituro da farlo volare fuori attraverso
17
1998
l’albero delle budelle, da cui pendevano ancora filamenti
18
1998
consentiva, passando e ripassando da angolazioni differenti, ed era
19
1998
Non la vedevo pendere da una delle sue caviglie
20
1998
o delle braccia, neppure da un orecchio, non pareva
21
1998
tempie mentre volavo giù da una discesa. La Pesca
22
1998
del parco tutto inclinato da una parte. Mettevo i
23
1998
mia corsa. Mi inclinai da una parte, cercando di
24
1998
suo morsetto era privo da tempo della gomma e
25
1998
di luce doveva venire da qualche punto lontano dello
26
1998
una giacca a vento, da un punto molto vicino
27
1998
non si vedeva bene da chi o da che
28
1998
bene da chi o da che cosa fosse provocato
29
1998
cuscino, nella camerata ormai da tempo silenziosa. ¶ Molto tempo
30
1998
testa ancora tutta girata da una parte. ¶ Saliva due
31
1998
che mi portava qualcosa da mangiare su un vassoio
32
1998
di piombo. Sentivo venire da fuori, a rotazione, suoni
33
1998
stessa camerata. Lo vedevo da lontano sotto le coperte
34
1998
che mi stava bisbigliando da molto lontano, se mi
35
1998
il cigolio potesse provenire da un carrello, e che
36
1998
alcun rumore, lo capivo da una corrente d’aria
37
1998
là, perché non saliva da quella parte il minimo
38
1998
pavimento, attorno al tavolo da ping pong privato della
39
1998
incontro. ¶ Attorno al tavolo da ping pong tenevano tutti
40
1998
soffiare tutti assieme e da ogni direzione contro la
41
1998
stava spiegando il Gatto, da vicino, «non toccarla mai
42
1998
si era tutto inclinato da una parte. Cercavo di
43
1998
un paio di scarpette da football trovate in un
44
1998
con gli occhiali. ¶ «Cominciamo da qui!» disse il Gatto
45
1998
camminare con le scarpe da football su quei rametti
46
1998
per investirla col soffio da una diversa diagonale, la
47
1998
gioco continuavano a guardare da una zona un po
48
1998
comodino, fissate a lungo da tutte le parti, da
49
1998
sagoma di un cucchiaino da caffè, il profilo improvviso
50
1998
improvviso di una molletta da bucato. Mi chiedevo cosa
51
1998
lettone. La vedevo girarsi da una parte, perché almeno
52
1998
terreno, slittando un po’ da una parte. Ci stavo
53
1998
quel suo incredibile fermaglio da un punto sempre più
54
1998
si trovasse, di averla da tempo sotto gli occhi
55
1998
il loro tonfo venire da invisibili punti del parco
56
1998
aveva procurato anche uno da caccia, con la rosa
57
1998
gatto” mi chiedevo, perché da un po’ di tempo
58
1998
parco. ¶ La potevo osservare da ogni lato, ora che
59
1998
già caduti a terra da tempo, accartocciati, come ritagliati
60
1998
seguendo un percorso diverso da quello tracciato dai viali
61
1998
viali, che Lenìn stava da un po’ di tempo
62
1998
come per potersi mostrare da ogni angolo visuale. Non
63
1998
appena drenata colava giù da ogni lato della montagnola
64
1998
il sibilo del proiettile da guerra che quasi mi
65
1998
Attendevo di poterla vedere da più vicino ancora, per
66
1998
lasciato cadere dall’alto da Maciste le aveva sbarrato
67
1998
dalla bottoniera dei calzoni da lavoro, mentre continuava a
68
1998
gatto che pendeva fiammante da una collana, tra i
69
1998
nuova fasciatura e raccoglievo da terra quella vecchia, per
70
1998
se si stesse spostando da sola per i viali
71
1998
alzava e si sollevava da una parte, e poi
72
1998
un fumo leggero uscire da una delle imboccature. Cercavano
73
1998
portone della legnaia. Vedevo da lontano i loro corpicini
74
1998
spalle. Le rane schizzavano da ogni parte, non era
75
1998
qualche punto del parco, da lontano, o cercava addirittura
76
1998
improvvisi sgorgavano a raggiera da un segmento di canna
77
1998
venire alle mie orecchie, da zone lontanissime del parco
78
1998
dopo, in cortile, fissavo da lontano la massa traballante
79
1998
centro del cortile, fissando da vicino l’orologio, stupito
80
1998
sì essere stato provocato da un’unghia spuntata fuori
81
1998
un’unghia spuntata fuori da una di quelle vellutate
82
1998
si allargava, si muoveva da tutte le parti, a
83
1998
suoi fianchi tutti frastagliati, da cui spuntavano a tratti
84
1998
di foglie premevano stratificate da ogni lato. Mi accucciavo
85
1998
muraglia per poterle vedere da più vicino ancora, molte
86
1998
erano diversamente crivellate, trapassate da un unico proiettile o
87
1998
ricamo controluce. ¶ Stavano venendo da non molto lontano dei
88
1998
dalla calce sbriciolata fungevano da gradini. Ci posai sopra
89
1998
di legno tutta inclinata da una parte, fino al
90
1998
parco. ¶ Era passata ormai da molto l’ora del
91
1998
Ducale erano già rientrati da tempo alle loro piccionaie
92
1998
cielo. Non si alzò da sedere neanche quando, poco
93
1998
entrò dal portone seguito da un codazzo di persone
94
1998
del parco, stavano confluendo da ogni lato verso il
95
1998
leggero brusio si levò da ogni lato del grande
96
1998
stanze, fino alla camera da pranzo dove la tavola
97
1998
una pila di indumenti da stirare, altri piccoli oggetti
98
1998
Veniva un leggero russare da un punto molto vicino
99
1998
suoi piedi spuntavano appena da una vestaglia esageratamente lunga
100
1998
sottratto per l’occasione da un cassetto della Dirce
101
1998
dall’alto nella stanza, da un punto dove mancavano
102
1998
dei fratelli, illuminandoli alternativamente da un punto vicinissimo. Stringevano
103
1998
collo. Agitati e smossi da quel nuovo ruotare di
104
1998
piccolo bagliore così intenso da non poter essere provocato
105
1998
un minuscolo coriandolo vagante da chissà quanto tempo nel
106
1998
un istante uno spazzolino da denti, una gommina tutta
107
1998
perché mi ero svegliato da un brevissimo sonno a
108
1998
della porta, mentre leggeva da vicino l’ora sulla
109
1998
correndo nella serra, occupata da un lunghissimo tavolo che
110
1998
in tanto il cinturone, da cui pendeva il martello
111
1998
la mano nell’aria, da ogni lato. Erano tornati
112
1998
di colombi viaggiatori, provenienti da un’altra piccionaia di
113
1998
i colombi mi guardavano da dentro le casse con
114
1998
invitati, che stava fermo da un po’ di tempo
115
1998
raccontare qualcosa con concitazione, da lontano. Lenìn guardava perplesso
116
1998
tutti con grande animazione, da quando a qualcuno era
117
1998
uccelli piombavano a terra da ogni lato. ¶ Ma un
118
1998
assembramento stava già sciamando da quella parte, per andare
119
1998
Lenìn era tutta spostata da una parte, gli svolazzava
120
1998
dentro i piatti, portati da quattro ragazze di Ducale
121
1998
scoppiato all’improvviso. ¶ Osservavo da un po’ di tempo
122
1998
osservavo con molta attenzione, da vicino, nei pochi istanti
123
1998
testa per poterle vedere da sotto tutto il volto
124
1998
la Pesca, resa irriconoscibile da una nuova e diversa
125
1998
e diversa acconciatura e da quel continuo mutare di
126
1998
la pila dei piatti da lavare, con gli occhi
127
1998
passava, piccoli applausi venivano da zone sempre nuove, e
128
1998
a uscire. Lenìn guardava da un punto distante del
129
1998
cassette, cadevano a terra da ogni lato quando Bortolana
130
1998
una sua lacrima, ferma da qualche istante al centro
131
1998
del soffitto, in modo da far entrare per intero
132
1998
gatti ci balzarono sopra da ogni lato, cominciarono a
133
1998
petto. ¶ Stavo tutto inclinato da una parte, anche quando
134
1998
era un po’ inclinato da una parte, perché la
135
1998
Avevano apparecchiato nella saletta da pranzo a pianterreno. Eravamo
136
1998
tutt’intorno così forte da impedirgli la minima espressione
137
1998
tenevo pronto ad afferrarlo da dietro per la veste
138
1998
accatastando molte cassette vuote da portare su in piccionaia
139
1998
istante dopo sentii gridare da lontano. ¶ Girai gli occhi
140
1998
testa inclinata e premuta da una parte, eppure mi
141
1998
cortile ancora tutto inclinato da una parte. ¶ Quando il
142
1998
capigliatura elettrizzata si spostava da sola nello spazio, attratta
143
1998
per riapparire di colpo da tutt’altra parte, precedute
144
1998
altra parte, precedute soltanto da una zona punteggiata, come
145
1998
Ziò sotto il ferro da stiro arroventato, che certo
146
1998
fondi stava già fumando da qualche istante la minestra
147
1998
tenuti vivi nella vasca da bagno piena d’acqua
148
1998
a guardarli con attenzione da lontano, pareva di cogliere
149
1998
e così calcolate asimmetrie da far nascere il sospetto
150
1998
alla pila dei piatti da lavare, spolpava uno per
151
1998
sul letto e pronto da infilare, dopo essersi tolta
152
1998
sospinti in quella direzione da Lenìn. Mi sedevo su
153
1998
per non essere scorto da qualche volatile notturno mentre
154
1998
l’un l’altro da lontano, da minuscoli buchi
155
1998
l’altro da lontano, da minuscoli buchi scavati sotto
156
1998
Il vento aveva cambiato da qualche istante direzione, allineando
157
1998
Pesca stava infatti muovendo da un po’ di tempo
158
1998
è impossibile non guardare da tutte le parti verso
159
1998
una delle rotelline girava da sola su se stessa
160
1998
toglieva chicchi di granoturco da un magone di pollo
161
1998
e rimasto nella carne da quando mi erano stati
162
1998
e Bortolana stavano facendo da un po’ di giorni
163
1998
cintata su tre lati da un alto muro mezzo
164
1998
la testa tutta inclinata da una parte. Stendeva meticolosamente
165
1998
finestre. Sporgendomi un po’ da un davanzale, potevo vederli
166
1998
per uno i corpi da un unico blocco che
167
1998
tutto franava e ondeggiava da ogni lato, mi puntellai
168
1998
dentatura di una sega da legno, che era appoggiata
169
1998
qualcuno lo stia osservando da qualche parte, da lontano
170
1998
osservando da qualche parte, da lontano. L’Albino aveva
171
1998
lontana dal mio corpo da non poter essere più
172
1998
Pesca impegnata a discendere da chissà quanto tempo la
173
1998
che potesse essere vista da qualcuno anche da lontano
174
1998
vista da qualcuno anche da lontano, forse persino dalle
175
1998
finestre della villa o da quelle della casa di
176
1998
temevo che potessero notare da lontano il suo leggero
177
1998
col manubrio tutto girato da una parte, il carrettino
178
1998
taglienti del bambù frusciavano da tutte le parti contro
179
1998
la testa tutta girata da una parte. La ghiaia
180
1998
l’acquavite il cane da caccia di Lenìn. L
181
1998
Albino l’avesse staccata da me con l’aiuto
182
1998
pareva dovesse prendere fuoco da un momento all’altro
183
1998
non guardavo ormai più da quella parte. Stavo adesso
184
1998
sempre spalancare di colpo, da un momento all’altro
185
1998
a tirarla un po’ da ogni lato, per ridurre
186
1998
al minimo la zona da strappare. Intinsi di nuovo
187
1998
un rotolo pulito. Passandomelo da una mano all’altra
188
1998
era ormai spenta, anche da dietro le finestre non
189
1998
campanile pareva avere smesso da tempo di battere le
190
1998
era stata bloccata ormai da tempo. Se ci passavo
191
1998
strisciolina di luce, filtrando da una fessura tra i
192
1998
sementi, una zuppiera coperta da un piatto rovesciato, una
193
1998
acqua bollente appena versata da una delle brocche. La
194
1998
del parco, perché venivano da tutti i punti minuscoli
195
1998
grandi radici che sbalzavano da terra ai limiti del
196
1998
erano sormontate all’esterno da una lunetta cieca. Provai
197
1998
ormai staccato e lontanissimo da terra, solo che poggiassi
198
1998
che pareva stare sospeso da solo e senza una
199
1998
Tutta la luce entrava da un’unica finestra esplosa
200
1998
era stretta, tutta inclinata da una parte, sembrava non
201
1998
appoggiata su un tavolone da falegname, lì vicino. Mi
202
1998
disabitate. Attraversai una saletta da pranzo semibuia. Nella penombra
203
1998
suo volto era nascosto da un paio di occhialoni
204
1998
un paio di occhialoni da viaggio, altrettanto impolverati. ¶ Non
205
1998
della ghiacciaia era coperto da uno strato di terra
206
1998
pietra su cui spiovevano da ogni lato le foglie
207
1998
aria. Vedevo Turchina spuntare da una parte e dall
208
1998
appena costruiti perché veniva da quella parte un fragoroso
209
1998
sempre nuovo filo, gridando da dentro la serra, mentre
210
1998
vedevano i fili fuggire da ogni lato verso la
211
1998
diverse arie che provenivano da punti lontanissimi del parco
212
1998
nello stesso modo, passando da una zona all’altra
213
1998
seguendo la musica proveniente da un diverso giradischi ancora
214
1998
le radici balzavano fuori da terra e tutto il
215
1998
pareva inclinarsi di colpo da una parte. Sollevai entrambe
216
1998
momenti i colombi viaggiatori, da un luogo lontanissimo dov
217
1998
complessa costruzione calcarea ancora da sbozzare. La callista se
218
1998
dal suo sguardo preoccupato, da come seguiva la caduta
219
1998
era solamente uno. ¶ Seguivo da un po’ di tempo
220
1998
dentro la voliera, saltando da un becco all’altro
221
1998
che sbattesse la testa da ogni lato, emettendo un
222
1998
braccia nell’aria smossa da mille ali in movimento
223
1998
cortile, allungando le mani da ogni parte in cerca
224
1998
su se stesso, sollevato da terra. Tutta la volta
225
1998
forse colpiti di striscio da qualche cacciatore, avevano piccoli
226
1998
tirando le ultime boccate da una cicca ormai quasi
227
1998
alle sue spalle, vedevo da una vicinanza estrema il
228
1998
Bortolana si era girato da quella parte, li guardava
229
1998
inclinato macchinalmente la testa da una parte, scuotendo due
230
1998
sue dita. ¶ Stavo guardando da un po’ di tempo
231
1998
più attorno alla ciotola, da quando avevo improvvisamente capito
232
1998
nel secondo, il lucido da scarpe e il libro
233
1998
a rifarmi il letto da solo, di mattina. Lucidavo
234
1998
proiettili appena tirati fuori da una pesante scatolina. Luccicavano
235
1998
degli spari, si levavano da ogni parte cinguettii. Lo
236
1998
dai raggi del sole da una particolare angolazione, irradiava
237
1998
parco fosse illuminato soltanto da una debole luce artificiale
238
1998
o condotti per mano da vecchie con il volto
239
1998
pelle era tesa, deformata da oggetti pesanti, inusitati. Cercavo
240
1998
di un vecchio ferro da stiro tutto pieno di
241
1998
realtà da quella parte, da qualche punto invisibile sotto
242
1998
Scrutavo la sua bocca da lontano, per accertarmi che
243
1998
colpo silenzioso, si allontanava da me con aria quasi
244
1998
il volto del Gatto, da lontano, per accertarmi che
245
1998
Erano arrivati un tavolo da ping pong e alcuni
246
1998
nel legno delle racchette da ping pong, i mattoni
247
1998
le palline vere. Quelle da ping pong erano così
248
1998
di qualcuno dei giocatori da farne esplodere di colpo
249
1998
occhiali, perché lo vedevo da un po’ di tempo
250
1998
sua voce, eppure vedevo da lontano i tendini sbalzargli
251
1998
Anche le posate dovevano da un po’ di tempo
252
1998
una crepa che attraversava da parte a parte la
253
1998
battere sordamente le mani, da lontano. A volte invece
254
1998
non mi trovavo lontanissimo da loro, riuscivo a cogliere
255
1998
molto pesante, opaco, formato da quattro anelli quasi neri
256
1998
quasi neri, ciascuno sormontato da un rostro. ¶ Non riuscivo
257
1998
muro, sembrava stesse dormendo da un pezzo. Guardai per
258
1998
spazio. ¶ Lo verificavo fin da quando si spalancava la
259
1998
ancora quando qualcuno, sopraffatto da quel silenzio in piena
260
1998
contento di venire attraversato da miliardi di segnali elettromagnetici
261
1998
di segnali elettromagnetici provenienti da lontanissime e invisibili galassie
262
1998
doratura. E uno spazzolino da denti, prestato in silenzio
263
1998
ciascuna setola sui denti, da lasciare lo spazzolinatore immobile
264
1998
di imbrigliarla correndole attorno da ogni lato. Fuggiva con
265
1998
di nuovo. Avevo imparato da un po’ di tempo
266
1998
fiamma, quella che non quasi luce. La sfioravo
267
1998
una scatolina di lucido da scarpe. Sfioravo il gradino
268
1998
diagonale, e mi parevano da quell’angolazione più smottate
269
1998
la scatola del lucido da scarpe, e che estraesse
270
1998
scarpe, e che estraesse da questa le particole. Evitavo
271
1998
la scatola del lucido da scarpe con una leggera
272
1998
bocca non completamente girata da una parte sola, che
273
1998
un percorso diversivo, uscendo da una finestra e camminando
274
1998
spazio. Mi spostavo così da un piano all’altro
275
1998
spiegarsi, e temevo che da un momento all’altro
276
1998
la scatola del lucido da scarpe, il temperino. Piegai
277
1998
per darmi qualche avvertimento. Da quella estrema vicinanza potevo
278
1998
tal punto sulla moto da salire allungato fino al
279
1998
non essere strappato via da quel che restava del
280
1998
all’inseguimento della motocicletta da cui era stato superato
281
1998
la mano, perché svolazzava da un po’ di tempo
282
1998
lungo muro di cinta da cui spiovevano le grandi
283
1998
alba, la ghiaia scricchiolava da tutte le parti sotto
284
1998
cresciuti a tal punto da sembrare piccoli tronchi aggrovigliati
285
1998
i viali, uscivano zampettando da una casetta in muratura
286
1998
ancora chiuse, non veniva da quella parte alcun rumore
287
1998
porta. ¶ Doveva essere disabitata da parecchio tempo, si avvertiva
288
1998
Mi affacciai alla finestra, da dove si poteva vedere
289
1998
sollevarli tutti e due da terra, li rimise in
290
1998
vecchia costruzione. Dall’angolo da cui guardavo, potevo vedere
291
1998
due o tre volte da un sonno leggero quando
292
1998
agli altri, guardando fuori da uno dei finestroni senza
293
1998
piccoli pani ancora caldi da intingere nel latte, al
294
1998
malattia. Lo vedevo accostarsi da dietro ai capannelli, posare
295
1998
un campanello multiplo, diverso da quello che adoperavo tutti
296
1998
altri giorni. Era formato da un grande campanello centrale
297
1998
grande campanello centrale circondato da altri cinque campanelli un
298
1998
un complicato manico formato da tre diversi anelli. Era
299
1998
sua grande costa lucente, da cui solo la vasta
300
1998
ondeggiare, quasi schizzare alternativamente da una parte all’altra
301
1998
occhiali si era inclinato da una parte sull’inginocchiatoio
302
1998
tenuto chiuso sul davanti da una grande borchia. C
303
1998
Lo vidi inclinarsi pesantemente da una parte. Fissava la
304
1998
a vederlo in volto, da dove mi trovavo, ma
305
1998
polpastrelli, mi sembrava che da un momento all’altro
306
1998
spegnevano qua e là. Da un po’ di tempo
307
1998
cominciato a pulsare incontrollabilmente, da quando avevo capito che
308
1998
fumando di nascosto e da solo sul pendio. ¶ Mi
309
1998
dov’era in corso da tempo un banchetto ancora
310
1998
acuminata, altissima, come sprigionandosi da una lingua di lamiera
311
1998
su un quaderno... ¶ Avevamo da poco festeggiato una ricorrenza
312
1998
gioco, divisi tra loro da rette immaginarie, erano così
313
1998
il terreno gelato, smosso da tanti piedi in corsa
314
1998
al refettorio. Mi giravo da ogni lato, per cercare
315
1998
un giocatore che gironzolava da un po’ senza fare
316
1998
alle suole delle scarpe da ginnastica, mentre faceva il
317
1998
Nella sala studio guardavo da un po’ di tempo
318
1998
l’armonio. Venivano infatti da quella parte intermittenti folate
319
1998
avevo appena scritto, capii da un minuscolo indizio che
320
1998
girava le pagine guardando da tutt’altra parte, sbadigliava
321
1998
altra parte, sbadigliava. ¶ Cominciò da quel medesimo istante una
322
1998
fronte come per scacciare da sé qualche pensiero. Scendeva
323
1998
arrossivo, torcendo la testa da una parte. Il Gatto
324
1998
muovendosi in modo tale da far apparire che questo
325
1998
nello scaffale delle scarpe da ginnastica. A volte tentavo
326
1998
scosse elettriche lo attraversassero da parte a parte durante
327
1998
lampione?” pareva volesse gridarmi da lassù. “Ma a cosa
328
1998
lo guardavo dal basso, da un punto molto lontano
329
1998
incontenibilmente ridendo nel brusio da poco incominciato. Aveva gettato
330
1998
mi pareva fosse scosso da incontenibili sussulti, tanto che
331
1998
tavolate, sembrava doversi spezzare da un momento all’altro
332
1998
suono della risata veniva da punti sempre differenti, come
333
1998
suono della risata veniva da punti sempre diversi e
334
1998
dal fondo della piscina, da dietro la catasta dei
335
1998
pensiero che potesse esplodere da un momento all’altro
336
1998
camerata nascessero in realtà da quella parte, da qualche
337
1998
di passare di colpo da uno stato di sonno
338
1998
priore mi stava aspettando da un po’ di tempo
339
1998
Osservavo a mia volta, da dietro, la testa del
340
1998
che la si guardasse da destra o da sinistra
341
1998
guardasse da destra o da sinistra che avevo persino
342
1998
rimasti appiccicati tra loro da quando avevano stretto la
343
1998
eppure non ancora scoperto da nessuno, e allora qualcun
344
1998
un posto già occupato da un altro, senza farsi
345
1998
l’intento di raggiungere da un punto inaspettato la
346
1998
muratori era stata scambiata da qualcuno o da molti
347
1998
scambiata da qualcuno o da molti per una figura
348
1998
e immobile, così concentrata da permettere al vento di
349
1998
sue luci parevano venire da profondità sottomarine. Salivamo di
350
1998
avere un’espressione inimmaginabile da dietro perché, man mano
351
1998
di una mentina tenuta da lungo tempo in serbo
352
1998
che ti stava parlando da almeno dieci minuti e
353
1998
a distanze così grandi da insospettire l’interlocutore. Bastava
354
1998
questo tipo di lettura da creare un’assuefazione così
355
1998
un’assuefazione così grande da ritardare al massimo e
356
1998
a cui appartenevano veniva da un lontano paese e
357
1998
Non c’è niente da fare, è ancora là
358
1998
per cercare di immaginare da quelli la sua forma
359
1998
che riverberavano il sole da ogni lato. Guardando verso
360
1998
che non pareva nascere da nessuna parte. Era passato
361
1998
crosta, al cui interno da un po’ di tempo
362
1998
l’inclinava un po’ da una parte perché la
363
1998
le dita le puntine da disegno che la tenevano
364
1998
e ingigantiva soffiandoci dentro da punti calcolati. Poi il
365
1998
le teste leggermente inclinate da una parte, fino in
366
1998
gli occhiali stava camminando da solo. Sfiorava col palmo
367
1998
forati, che erano attraversati da parte a parte dalle
368
1998
stanzone degli abbeveratoi. Vedevo da lontano che si stava
369
1998
Non smetteva di osservarmi da dietro, potevo vederlo mentre
370
1998
ancora. ¶ «... e vedere se da quel punto in poi
371
1998
forte un sasso, e da così lungo tempo, che
372
1998
acqua appena formata, inudibile, da sempre pensata, cadesse giù
373
1998
sempre pensata, cadesse giù da una volta sotterranea sopra
374
1998
vesti che si rincorrevano da un punto all’altro
375
1998
esistenza di una casa. Da un cascinale appena sotto
376
1998
neve scagliata con forza da un punto inaspettato. La
377
1998
l’altro prefetto, aiutato da un paio di assistenti
378
1998
altro prefetto che incombeva da dietro su di lui
379
1998
aveva ruotato la testa da una parte. L’altro
380
1998
in avanti, come se da un momento all’altro
381
1998
cima, vidi distintamente e da vicino che l’altro
382
1998
che l’altro prefetto, da dietro, aveva uncinato per
383
1998
se lo guardavano entrambi da terra, con le teste
384
1998
farlo più furiosamente ancora, da quando il padre priore
385
1998
uomo che avevo visto da poco nella piazza. ¶ «Ci
386
1998
in cui balzava fuori da una di quelle cortine
387
1998
della lunga colonna, sferrati da qualche mano tutta rosata
388
1998
Faceva ondeggiare la testa da ogni lato, come se
389
1998
intorno e ritornava indietro da solo, come ruotando in
390
1998
non volersi più distaccare da quel gioco. L’uomo
391
1998
con gli occhi infiammati, da vicino. L’uomo dai
392
1998
mi guardava adesso impietrita da una seggiolina, mentre le
393
1998
non diceva nulla già da un po’ di tempo
394
1998
per cercare di capire da quale punto del volto
395
1998
accendeva e spegneva continuamente, da una sola parte. ¶ Mi
396
1998
in una testina scodellata da poco, ancora incandescente. ¶ 10 ¶ La
397
1998
altri viaggiatori. Potevo guidare da tutte le parti, spostare
398
1998
non fossero abbastanza tempestive da apparire nell’esatto momento
399
1998
Si presentavano in modo da non farsi riconoscere, e
400
1998
farsi riconoscere, e neppure da apparire nello stesso tempo
401
1998
testa un po’ inclinata da una parte, percorrendo un
402
1998
in modo talmente simultaneo da far pensare a tutti
403
1998
se stava invece cantando da solo, a squarciagola. ¶ Qualcun
404
1998
facciate, continuavano a vorticare da sole mentre mi allontanavo
405
1998
più in là, perché da una parte era rimasta
406
1998
assieme, accendendo le luci da tutte le parti, all
407
1998
listelli. ¶ Feci qualche passo da quella parte, posai la
408
1998
matassa di ragnatele disabitate da tempo, polverose. ¶ Mi arrestai
409
1998
L’armadio cedeva pesantemente da una parte, la sua
410
1998
striscia delle vetrine accese da poco. “Come le accendono
411
1998
sotto era deserta, vedevo da molto vicino i cavi
412
1998
della portafinestra stava entrando da un po’ di tempo
413
1998
ritornare indietro di colpo, da tutto quel bagliore. La
414
1998
emettono le canne vuote da tempo e troppo asciutte
415
1998
del telefono che spuntavano da una cassettina annerita, contro
416
1998
dalla sedia tutta inclinata da una parte, camminavo avanti
417
1998
Mi chinavo per osservarli da vicino, riuscivo a capire
418
1998
vicino, riuscivo a capire da certi minuscoli particolari se
419
1998
stesso disegno veniva ripreso da qualcun altro in una
420
1998
letto con una sega da ferro trovata nello sgabuzzino
421
1998
niente fosse essere visti, da chissà quanti, chissà dove
422
1998
qualche ragione a guardarmi da fuori, da lontano. Nel
423
1998
a guardarmi da fuori, da lontano. Nel pentolino qualcosa
424
1998
dei caseggiati non veniva da tempo alcun rumore, anche
425
1998
molto certi rumorini venire da punti sempre diversi della
426
1998
soprappensiero sporgendo la testa da quanto restava di un
427
1998
di un megafono, affacciandosi da un secchio di colla
428
1998
Il numero è disattivato da tempo!» mi rispondeva una
429
1998
il finanziamento illegale, inviati da numerose sedi che dovevano
430
1998
un gruppo di macchine da scrivere elettriche con il
431
1998
mano, mi pareva formata da un gran numero di
432
1998
questa ragnatela è abitata!” ¶ “Da quanto tempo sono qua
433
1998
faceva strada, scorgevo appena, da dietro, il bagliore della
434
1998
aria?» s’informò Sonnolenza da dietro, all’improvviso. ¶ «Sì
435
1998
racconto...» ¶ 8 ¶ La cornice ¶ «Ma da dove vieni? Cos’hai
436
1998
luoghi che stavamo attraversando da un po’ di tempo
437
1998
faccia bianca per vedere da che punto del volto
438
1998
lo deve avere fregato, da qualche parte...» ¶ La sera
439
1998
Si arrestava a guardarla da molto vicino prima di
440
1998
mentre stavamo correndo già da un pezzo e il
441
1998
tremare, sussultare, a guardarla da fuori, dalle strade. Finché
442
1998
gonfia, quella bestia?» insinuava da dietro la voce dell
443
1998
vedeva la strada già da un po’ di tempo
444
1998
di quelle feste...» suggerì da dietro l’operaio dalla
445
1998
si sbilanciava di nuovo da una parte, segno che
446
1998
ferro stava tutta impennata da una parte, dove il
447
1998
il più lontano possibile da Sonnolenza, che slittava a
448
1998
idea di voler occupare da solo una parte di
449
1998
s’impennava di colpo da una parte per via
450
1998
a lungo quella ancora da pronunciare che tutte le
451
1998
la pedana inclinarsi fortemente da una parte, segno che
452
1998
proponeva qualcuno nella cornice. «Da quanti giorni non vediamo
453
1998
una piccola luce filtrare da sotto una saracinesca per
454
1998
di ciclostile veniva infatti da dietro la saracinesca semiabbassata
455
1998
ciclostile. ¶ «Come sta procedendo da voi?» si affrettava a
456
1998
i fogli stavano uscendo da chissà quanto tempo tutti
457
1998
con una risma ancora da smazzare tra le mani
458
1998
fronte, la guardava, e da come la chiazza della
459
1998
della sua faccia sussultava, da come conficcava e allargava
460
1998
il taglio della bocca, da come avvicinava e allontanava
461
1998
faceva slittare un po’ da una parte prima di
462
1998
i militanti stavano dormendo da un pezzo attorno al
463
1998
il cieco nel buio, da vicino. «In questo periodo
464
1998
alla macchinina gialla scoperchiata, da cui anche gli altri
465
1998
la lasciava più camminare, da un po’ di tempo
466
1998
verso di me, e da come il suo corpo
467
1998
suo corpo si muoveva, da come gettava indietro la
468
1998
piazza, si sentivano anche da fuori i suoi pavimenti
469
1998
lunghissimo palo di metallo, da una delle vie che
470
1998
per cercare di capire da quale punto del volto
471
1998
che si era arrampicato da qualche istante sul palo
472
1998
per poter guardare più da vicino ancora quelle nervature
473
1998
gli occhiali, mentre saliva da tutta la piazza il
474
1998
del microfono era ricoperta da una seta sottile un
475
1998
mie labbra erano già da qualche istante deflagrate. La
476
1998
delle vocine venire confusamente da sotto la pedana, battevano
477
1998
quei corpi che vanno da ogni parte attraverso lo
478
1998
mi stavano gridando qualcosa da pochi metri di distanza
479
1998
vedere il suo volto da vicino. Capivo da quella
480
1998
volto da vicino. Capivo da quella crema di carne
481
1998
aurora boreale!” sentivo esclamare da una parte. “Stiamo correndo
482
1998
spazio, si inclinava ora da una parte ora dall
483
1998
perché si ammassavano tutti da una parte!» riprendeva animandosi
484
1998
strilli emozionati mentre correvano da una parte all’altra
485
1998
la sua luminosa corona da lontano... L’aereo continuava
486
1998
man mano che passavamo da un cielo all’altro
487
1998
un cielo all’altro, da una stagione all’altra
488
1998
con il cofano spalancato da chissà quanto tempo!» ¶ 7 ¶ L
489
1998
in tanto la mano da dietro, per fare carezze
490
1998
lo allontanavano tenendolo sollevato da terra. ¶ Mi girai di
491
1998
tutta sfalsata, a vederla da terra, i riflessi di
492
1998
mi parevano totalmente diversi da quelli che il colonnato
493
1998
testa, sulle spalle, uno da una parte e uno
494
1998
per dormire... ci spostiamo da un paese all’altro
495
1998
verso province nuove...” Niente da fare. Sospirava. Ci ha
496
1998
certa forma di bicchiere, da queste parti... Stavamo vedendo
497
1998
vedendo se restava qualcosa da tentare per riportarlo in
498
1998
Seguo il vostro lavoro da un po’ di tempo
499
1998
mio, mi sto dando da fare... Sono venuto fin
500
1998
niente!» ¶ Ci stavamo spostando da tempo attraverso le periferie