parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Italo Calvino, Fiabe italiane, 1956

concordanze di «da»

nautoretestoannoconcordanza
1
1956
fece la ragazza, – sconficcati da questo tavolino e conficcati
2
1956
mio petto. ¶ Il Re, da sotto al letto, appena
3
1956
e questa la schiava da lei comprata. Mi dicano
4
1956
figlio? ¶ Il Mago gli una mela e dice
5
1956
la mela e la a sua moglie. – Mangia
6
1956
violino. Il cavallo camminava da solo perché loro muovevano
7
1956
di bronzo che suona da solo e lo fa
8
1956
tre sentenze: ¶ «Che abbia da trovare tre cavalli, uno
9
1956
i cavalli bianchi, abbia da saltare sul bianco e
10
1956
Se no: ¶ «Che abbia da trovare tre cagnolini, uno
11
1956
sposo, un biscione abbia da entrare dalla finestra, e
12
1956
ha augurato che abbia da incontrare tre cavalli, uno
13
1956
nero, e lei abbia da saltare in groppa al
14
1956
prima Fata, – che abbia da trovare tre cagnolini, e
15
1956
Che vada subito via da noi, quest’uomo matto
16
1956
che traboccava d’anguille da tutte le parti e
17
1956
Re abbia un figlio da me. ¶ Dopo un po
18
1956
e il bambino gli la mela d’argento
19
1956
tutto intero, e vestito da gran signore. – Sei contenta
20
1956
rubato due! Adesso avrà da fare con me! ¶ – Ma
21
1956
vede una bella stanza da ricevimenti, un tinello, una
22
1956
un tinello, una camera da letto col baldacchino. – Guarda
23
1956
miserie e si veste da gran Regina. Se prima
24
1956
vestita così era bella da non dirsi. ¶ C’era
25
1956
via tutta la roba da casa. Quello che ti
26
1956
le disse: – Senti, ho da dirti una cosa. Mio
27
1956
m’è toccato ricominciare da capo la mia condanna
28
1956
essere –. La abbraccia, e ordine per le nozze
29
1956
un altro mondo, diverso da quello in cui era
30
1956
botte. C’entrò vestita da principessa, con la corona
31
1956
un po’ di roba da mangiare per il viaggio
32
1956
intanto, coi suoi dentini da topo, aveva rosicchiato la
33
1956
dire: ¶ Porti i sassi da bollire? ¶ disse Margherita Margheritone
34
1956
e tanta. Avresti qualcosa da darmi da mangiare? ¶ Il
35
1956
Avresti qualcosa da darmi da mangiare? ¶ Il tignoso le
36
1956
un po’ d’acqua da bagnarmi la lingua, salvi
37
1956
Fallo entrare e dàgli da mangiare e da dormire
38
1956
dàgli da mangiare e da dormire. ¶ L’oste guardò
39
1956
lavare bene, e vestire da signore. Quando si ripresentò
40
1956
fuori un editto, e da tutte le parti del
41
1956
salvo –. E li porta da quel giovane. – Benedetto giovane
42
1956
momento; vieni a farmi da compare d’anello! ¶ S
43
1956
se non avesse avuto da vedere tutto il resto
44
1956
ce ne sarebbe ancora da vedere! ¶ – Lo credo, ma
45
1956
di una storia sentita da ragazzo. Prese i libri
46
1956
cena? Presto, trovami qualcosa da mangiare! ¶ – Qui non c
47
1956
nell’occhio, andiamoci uno da una parte e uno
48
1956
a quel campo, lui da una strada e sua
49
1956
al giorno a portargli da mangiare, si fecero l
50
1956
a Borgoforte, stava mal da morte. Allora la sorella
51
1956
Dove corri così forte? ¶ – Da mia mamma a Borgoforte
52
1956
le è preso mal da morte. ¶ – Cosa porti in
53
1956
Dove corri così forte? ¶ – Da mia mamma a Borgoforte
54
1956
le è preso mal da morte. ¶ – Cosa porti in
55
1956
Dove corri così forte? ¶ – Da mia mamma a Borgoforte
56
1956
le è preso mal da morte. ¶ – Cosa porti in
57
1956
vedere un lupo uscire da una casa, gli si
58
1956
vecchio, e faceva vita da signore. Passavano gli anni
59
1956
ora sono morti tutti da un bel pezzo. ¶ – Be
60
1956
estendeva una gran prateria. Da una parte c’era
61
1956
sarei bell’e morto da un pezzo!» ¶ Passò dal
62
1956
di scarpe vecchie, tirato da un bue. – Signore, mi
63
1956
a impiantare il Paradiso da un’altra parte. ¶ Sua
64
1956
senza vederla. Ora andrò da mia madre a dirle
65
1956
far apparecchiare le nozze da un giorno all’altro
66
1956
sottobraccio la terza, coperta da sette veli. – Si ricordi
67
1956
lasciarono entrare perché avevano da spogliarla e da metterla
68
1956
avevano da spogliarla e da metterla a letto. Finalmente
69
1956
un lembo della camicia da notte. ¶ Quella notte tre
70
1956
piallare! ¶ – Piallare! Dimmi, dimmi! Da chi? Che mi voglio
71
1956
mai a pescare abbastanza da comprare la polenta per
72
1956
reti, sentì un peso da non poterlo sollevare, tira
73
1956
e sapeva anche che da mezzogiorno alle tre spariva
74
1956
Allora il vagabondo uscì da dietro ai tendaggi, si
75
1956
disse il vagabondo, – ho da raccontarle una cosa meravigliosa
76
1956
dove va il granchio da mezzogiorno alle tre! – disse
77
1956
dentro, senza farsi vedere da nessuno. ¶ Quando il giovane
78
1956
pericolo, la fece seguire da lontano da un po
79
1956
fece seguire da lontano da un po’ di truppa
80
1956
non c’era altro da fare che combinare le
81
1956
poco, vedono il padre da lontano, gli corrono incontro
82
1956
un po’ di roba da mangiare e partì. ¶ Trovò
83
1956
a terra, non sapeva da che parte andare: a
84
1956
spia, e vede che da dietro la casa vengono
85
1956
tavola imbandita. C’era da mangiare per tredici persone
86
1956
consolò e le diede da bere e da mangiare
87
1956
diede da bere e da mangiare. Tornarono gli altri
88
1956
capo: – Domani notte avremo da andare tutti nel palazzo
89
1956
sola la giovane, vestita da assassino pure lei. I
90
1956
ancora: – Padroncina, me ne un altro po’? ¶ Allora
91
1956
tranne che per farsi da mangiare. ¶ Così passò un
92
1956
disincantò. Saltarono fuori camerieri da una parte, damigelle dall
93
1956
Sei stata sempre tu da sola a vegliarmi? ¶ Gli
94
1956
che la facesse vestire da gran regina, con l
95
1956
le cose che aveva da fare, e quand’ebbe
96
1956
qualche posto in modo da poter vedere cosa fa
97
1956
del Re tutto circondato da guardie. Loro con un
98
1956
battere il capo. Va da uno che era in
99
1956
un mendicante. Chi mi da mangiare della carne
100
1956
mendicante. Chi mi dà da mangiare della carne, gli
101
1956
dentro e potremo vederlo da cadavere. ¶ Cric e Croc
102
1956
Faccia trascinare il morto da due cavalli per tutta
103
1956
Entrano le guardie chiamate da quel pianto, e vedono
104
1956
Cric si fece dare da un becchino un cadavere
105
1956
perché non avesse più da rubare, il Re gli
106
1956
le pagava con stipendi da Casa reale. Alla ragazza
107
1956
stanza ben messa, e da mangiare e da bere
108
1956
e da mangiare e da bere tutto quello che
109
1956
quel castello che sapeva da chissà quanti anni disabitato
110
1956
e con le uose da cacciatore e la spingarda
111
1956
lì come sempre, quando da dietro a un albero
112
1956
Chi sei? Cos’hai da ridere? – disse vivamente il
113
1956
due innamorati così stupidi da starsene tanto lontani! ¶ – Sapessi
114
1956
sentiero, ed ecco che da giovane vestito di giallo
115
1956
giallo con le uose da cacciatore che le si
116
1956
piccina! Io devo tornare da tuo padre. Hai bisogno
117
1956
Principe riapparve grondante sangue da profonde ferite che gli
118
1956
annodarle insieme in modo da farne una fune lunga
119
1956
convegno sotto quell’albero. Da una spaccatura del tronco
120
1956
le ferite. ¶ La Principessa da dentro all’albero stava
121
1956
tutto quel che avevano da dirsi e presero ognuna
122
1956
comprò una vecchia roba da dottore, e un paio
123
1956
cercare. Si fece fare da un fabbro sette paia
124
1956
di cristianum, ¶ gli diede da mangiare e lo calmò
125
1956
ci so andare ormai da solo. ¶ E non ci
126
1956
a imparare il cucito da una maestra. In casa
127
1956
signore allora si travestì da pescivendolo e andò sotto
128
1956
a comprarle un pesce da friggere per cena, e
129
1956
altro scherzo. Si vestì da uomo e si mise
130
1956
lei facendo la voce da uomo, gli disse che
131
1956
mia bella, ¶ Va’ invece da mia zia, che è
132
1956
mia bella, ¶ Va’ invece da mia zia, che è
133
1956
Se lei mi porta da suo padre, le darò
134
1956
i passeri: un cinguettìo da assordare. – Questi passeri mi
135
1956
maestro ha voluto cominciare da quelle. ¶ Il cane correva
136
1956
pace col tuo linguaggio da bestie! Poveri soldi miei
137
1956
voi avete l’ordine da mio padre di portarmi
138
1956
fosso! – disse una rana. ¶ – Da quando la figlia del
139
1956
aveva una figlia, malata da sei anni, ma nessun
140
1956
Il contadino trasecolò. – Ma da chi sapete tutte queste
141
1956
mangiare me. ¶ Il lupo uno spintone all’uscio
142
1956
spalla. ¶ Il lupo tornò da Marietta e si mise
143
1956
Marietta vide il lupo da lontano, non sapendo dove
144
1956
scorpacciata di zucche io da solo», e cominciò a
145
1956
trovate alzata potete prenderlo da voi. ¶ Ora, bisogna sapere
146
1956
e il più benvoluto da tutto il paese. Non
147
1956
verde, che, essendo amaro, intelligenza. ¶ In quei tempi
148
1956
ritorno di Masino, che da quando era partito soldato
149
1956
al contadino che stava da solo a far la
150
1956
vergogna, perché Masino trattandoli da paurosi, li aveva toccati
151
1956
barbiere. Quanti sono venuti da te questo mese? ¶ E
152
1956
hanno portato gli zoccoli da aggiustare, questo mese? ¶ – Ahimè
153
1956
strisce e intrecciate, ¶ Corde da pozzo, di vimini e
154
1956
e non avete pelo da perdere nei cespugli; e
155
1956
leghiamo a un palo da spaventapasseri! Lo chiudiamo in
156
1956
e non avendo altro da mangiare, rosicchiava le pere
157
1956
ed era tanto graziosa da farsi voler bene da
158
1956
da farsi voler bene da tutti. Anche il figlio
159
1956
non l’ammazzo, perché da tanto non ero unta
160
1956
tre figlie gli portavano da mangiare. Un giorno andò
161
1956
gran picchio sottoterra, e da sotto la pietra uscì
162
1956
un paniere di roba da mangiare se ne portò
163
1956
non c’era nulla da mangiare, e il padre
164
1956
non riusciva a capire da dov’erano caduti, perché
165
1956
cogliere neanche una foglia da quell’albero, il Re
166
1956
che tutte le ragazze da marito venissero al giardino
167
1956
si mise la veste da sposa e così si
168
1956
la ragazza si vestì da Regina ed era la
169
1956
erano andati a rubare da un esattore delle tasse
170
1956
e nessuno voleva andar da lui per pastore. Il
171
1956
un terzo colpo, e da sotto la pietra venne
172
1956
palazzo tutto di cristallo. Da tutte le porte uscivano
173
1956
di fiori d’oro da mettere sul cappello, e
174
1956
tre figli in età da prender moglie. Perché non
175
1956
cuccioli alla sua cagna da caccia preferita, e li
176
1956
con carrozze infiorate tirate da quattro cavalli, e le
177
1956
foglia di fico tirata da quattro lumache. Presero ad
178
1956
il pappagallo fu interrotto da un servitore che veniva
179
1956
e d’un vestito da uomo e andò in
180
1956
era buono a guarirlo: da mezzanotte fino al mattino
181
1956
Arrivò la ragazza vestita da uomo e disse che
182
1956
la vecchia che veniva da parte del Re.) La
183
1956
sentire. La ragazza vestita da medico, non volle sposare
184
1956
non s’è mossa da casa, – disse il mercante
185
1956
che s’era travestito da pappagallo perché innamorato di
186
1956
e se ne andarono da casa. Si costruirono una
187
1956
la ragazza saltar fuori da sotto un letto. Quando
188
1956
senza fuoco e aveva da preparare la cena. Per
189
1956
esser andata per fuoco da una strega e di
190
1956
agnello a cui dare da mangiare tutti i giorni
191
1956
nessuno capiva cos’avesse da belare, e nessuno sentiva
192
1956
in letto? ¶ – No, è da stamattina che sono quaggiù
193
1956
E a farsi far da mangiare dalle serve di
194
1956
canapa era sempre lì da filare. Ormai era l
195
1956
tutta la canapa ancora da filare. Si mise a
196
1956
E la ragazza: – Eh! da quell’ora! ¶ – Tieni questi
197
1956
ne ricordasse neanche uno. ¶ Da allegra che era, cadde
198
1956
non c’era nulla da fare. ¶ Lo sposo, visto
199
1956
preparato un tavolo rotondo da parte, ma così piccolo
200
1956
visse felice e contenta da quel giorno in poi
201
1956
di piede, allora partirai. ¶ Da quel giorno, tutte le
202
1956
abbatté sradicato. Giuanin corse da sua madre, che venne
203
1956
non si lasciava montare da nessun altro che da
204
1956
da nessun altro che da Giuanin. ¶ Da quel giorno
205
1956
altro che da Giuanin. ¶ Da quel giorno il Re
206
1956
abbiamo questo asino morto da spartirci; tu hai la
207
1956
Tieni: questa ti servirà da tana e dentro troverai
208
1956
tana e dentro troverai da mangiare finché vorrai –. Poi
209
1956
cane: – Qui tu hai da rosicchiare finché vuoi! – Tagliò
210
1956
un leone tanto forte da ammazzare il leone nero
211
1956
con le sue orecchiuzze da formichina, stava a sentire
212
1956
Mago aveva una febbre da cavallo e stava rannicchiato
213
1956
gli disse lei. ¶ – Roba da niente, – disse Giuanin, – adesso
214
1956
tanto; volevo solo sentire da te cosa volevi dire
215
1956
per non essere decapitato da vostro padre domattina. Voi
216
1956
tre mele che cantano! ¶ Da quel momento, il pastorello
217
1956
Ti sei fatto bestemmiare da qualcuno? – E lui le
218
1956
non c’è altro da fare: devi partire e
219
1956
buono. ¶ Il pastore passò da un altro ponte e
220
1956
venuta buona. ¶ Poi passò da un mulino, e il
221
1956
sete, e non avendo da bere pigliò una delle
222
1956
ne fece tanta legna da bruciare e la portò
223
1956
pesce buttate dalla finestra, da resche di pesce mi
224
1956
e poi in ciocchi da bruciare spaccati da te
225
1956
ciocchi da bruciare spaccati da te, e ogni giorno
226
1956
quanto più lontano poteva da quella stanza infernale, ma
227
1956
Il giorno dopo ritornò da quella donna. – Vostra figlia
228
1956
si trova tanto bene da me, ma il lavoro
229
1956
le gridò, – liberami tu da quest’Inferno! – Ma la
230
1956
vestito come al solito da gran signore, si ripresentò
231
1956
pensiero? ¶ – Quando sono partita da casa mia madre non
232
1956
sta bene gliela date da lavare. Non vi pesa
233
1956
il sacco della roba da lavare. Ma ce lo
234
1956
lo portate davvero fin da mia madre? ¶ – Non ti
235
1956
virtù: che posso vedere da lontano, e, se fate
236
1956
di posare il sacco da qualche parte, io lo
237
1956
della virtù di vedere da lontano ci credeva poco
238
1956
gridò subito la sorella da dentro il sacco. ¶ «Perbacco
239
1956
Perbacco, è vero! Vede da distante!», si disse Naso
240
1956
vi manda questa roba da lavare e vuol sapere
241
1956
delle Tradizioni Popolari Italiane da lui diretto; infine al
242
1956
meraviglie, nove fiabe raccolte da una ragazza della campagna
243
1956
delle scuole secondarie inferiori da GIOSUÈ CARDUCCI e dal
244
1956
Palermo 1949). Un manuale che tutto l’essenziale sulla
245
1956
Cassel); molte furono riferite da persone colte, come ricordavano
246
1956
sarebbero sembrate completamente staccate da tutto il resto, e
247
1956
raccolte, le fiabe raccontate da ciascun narratore sono raggruppate
248
1956
Re di Francia, raccontata da Giovanni Becheroni contadino, l
249
1956
e giornalista VITTORIO IMBRIANI (1840-86), versioni fedeli al parlato
250
1956
provincia di Lucca, raccolte da Giuseppe Ferraro; del Mugello
251
1956
Ferraro; del Mugello, raccolte da Raffaello Nocchi; e di
252
1956
nell’«edizione nazionale» diretta da Giovanni Gentile (del 1941; rimasta
253
1956
centotrenta novelline senesi raccolte da Ciro Marzocchi – è ancora
254
1956
non c’è che da stampare. ¶ 23. (Per questi come
255
1956
riporta tre fiabe raccolte da lui stesso. Uno dei
256
1956
spesso le fiabe raccolte da Antonio Airetti a Monteu
257
1956
Antonio Airetti a Monteu da Po, manoscritto di cui
258
1956
COMPARETTI, le sette pubblicate da lui stesso nell’opuscolo
259
1956
Vita popolare marchigiana», diretto da Alighiero Castelli. Poco v
260
1956
o favole (come quelle da me scelte) o leggende
261
1956
e a Tito (Potenza) da Raffaello Bonori e i
262
1956
al Museo di Roma, da fare una raccolta sarda
263
1956
di dieci fiabe raccolte da Francesco Loriga, di Porto
264
1956
Ortoli, e non ci l’idea del modo
265
1956
Torino 1950) messe in rilievo da VITTORIO SANTOLI nel saggio
266
1956
antichi editi e ordinati da EZIO LEVI, Serie prima
267
1956
dove lo hanno raccolto da una fruttivendola italiana»). È
268
1956
Propp precedente a quello da me già citato (traduzione
269
1956
semiologici soprattutto in Francia, da parte di A.J
270
1956
vagabondo e un uomo da bicchieri, e nessuno lo
271
1956
per darle un colpo da ammazzarla, ma invece della
272
1956
Vieni, che ti porto da tuo padre, – disse lui
273
1956
Era la stessa nave da cui Baciccin era stato
274
1956
in vista del porto da cui erano partiti. Il
275
1956
vicinato che gli facesse da padrino. Andarono in città
276
1956
Buon uomo, ci fate da padrino a questo figlio
277
1956
che era il losco da cui doveva guardarsi. Si
278
1956
Andò per prenderlo ma da dietro all’albero saltò
279
1956
vita, – disse, – devi farmi da servitore e fingere che
280
1956
vecchio marinaio. ¶ – Buono, – dissero da terra, – è quel che
281
1956
noi, non avrete che da dire: «Topi, bei topi
282
1956
albero che s’alzasse da terra. – Che carico avete
283
1956
degli Avvoltoi, abitata tutta da quegli uccelli rapaci. Scaricarono
284
1956
pescatore con tre figlie da marito. C’era un
285
1956
uomo solo di notte; da questa condanna posso liberarmi
286
1956
per quando c’era da arrestare una donna. Così
287
1956
l’un l’altra da gonfiarsi la faccia di
288
1956
camera piena di canapa da filare. – Io sono capitano
289
1956
e questa, anche lei, da un suo nonno, una
290
1956
marinai o chi ha da fare con gente di
291
1956
specialmente della Messia, è da tener molto conto, e
292
1956
ma facendolo spesso nascere da un dato realistico, da
293
1956
da un dato realistico, da una rappresentazione della condizione
294
1956
chiuso, ma che faceva da spugna a tutte le
295
1956
di Canestrino operante» ci , con la Regina Marmotta
296
1956
che sia stato trascritto da bocca di popolano, figliato
297
1956
bocca di popolano, figliato da non so qual sottoprodotto
298
1956
nel gusto d’Occidente) da escludere che si tratti
299
1956
in epoca non lontana da noi.19 E certo, di
300
1956
fronte a un Paolino da Perugia raccontato dalla Luisa
301
1956
vedova Ginanni, che ripete da principio alla fine la
302
1956
la trama dell’Andreuccio da Perugia di Boccaccio – andato
303
1956
il giovane che trae da certe sue avventure – dovunque
304
1956
la principessa, la esime da ogni impegno verso di
305
1956
dalla gente; una virtù da uomo d’affari. ¶ L
306
1956
quarti della raccolta vengono da lei) e sa rappresentarle
307
1956
accomide in un albergo, da un perrucchieri si fecian
308
1956
corti i capelli e da un sarto presano de
309
1956
e accosì si trasficurirno da omo; poi al camberieri
310
1956
tra poco lui ha da vienir qui, vo’ potete
311
1956
fiabe che ho tratto da Nerucci – proprio perché sono
312
1956
fiabe d’altra fonte da me trascritte: una veneziana
313
1956
primi esempi romantici, animati da moralismo patriottico e religioso
314
1956
gran cura glottologica, e da cui traspira talvolta una
315
1956
stesure brevi brevi, incorniciate da canzoncine e ritornelli in
316
1956
sappiamo di quel terreno da cui trasse alimento il
317
1956
Lucania,39 e mi pare (da quelli che presentò il
318
1956
è stata ancora compiuta da nessuno. Devo perciò, in
319
1956
sulla base del materiale da me preso in esame
320
1956
una sua storia, diversa da quella della fiaba, ma
321
1956
a spogliare la fiaba da quel décor che le
322
1956
iniziazioni venatorie, nella principessa da immolare al drago la
323
1956
delle principesse, quante imprese da cavalieri, e quanti diavoli
324
1956
nelle numerose storie marinare da me riportate come all
325
1956
di sangue di colomba da cui sorge a un
326
1956
ne ho trovata una da poter dire versione-principe
327
1956
evocato con un sortilegio da un bacile di latte
328
1956
mai vista, una vittima da liberare per prova di
329
1956
di valore, una posta da vincere in una giostra
330
1956
con i giovani travestiti da animali, oppure al buio
331
1956
non devono essere visti da nessuno; quindi è come
332
1956
amato. Dimenticati gli usi da millenni, la trama del
333
1956
motivi» che si scambiano da un «tipo» all’altro
334
1956
ladri, le tre noci da schiacciare, la casa dei
335
1956
è la fiaba contadina da principio alla fine, con
336
1956
in quantità di terra da muovere con l’aratro
337
1956
questo libro è venuta da un’esigenza editoriale: si
338
1956
de’ peccerille» e ci un libro, il Pentamerone
339
1956
deforme Shakespeare partenopeo, ossessionato da un fascino dell’orrido
340
1956
né streghe che bastino, da un gusto dell’immagine
341
1956
anonima creazione del Volksgeist, da un’antichità ancestrale che
342
1956
novelline» (come nell’Ottocento da noi le fiabe si
343
1956
pubblicando nella collana – diretta da lui e dal D
344
1956
il genere «fiaba», mentre da parte degli studiosi veniva
345
1956
i poeti non conobbe da noi la voga romantica
346
1956
che percorse l’Europa da Tieck a Puškin, ma
347
1956
antologie per i ginnasi da lui curate5 qualche novellina
348
1956
sia anche libro piacevole da leggere, popolare per destinazione
349
1956
e dato il distacco da un «problema della fiaba
350
1956
a freddo, come tuffarmi da un trampolino in un
351
1956
un mare in cui da un secolo e mezzo
352
1956
tra onde insolite, ma da un richiamo del sangue
353
1956
razza, custodita dai volghi, da far risorgere nel giorno
354
1956
delle specie di coleotteri da classificare e incasellare, ridotte
355
1956
che si può trarre da quei testi, e d
356
1956
Insomma, ci sarebbe stato da chiedermi perché avevo accettato
357
1956
a poco preso come da una smania, una fame
358
1956
in me quella passione da entomologo che m’era
359
1956
friulano un tipo «Prezzemolina» da un tipo «Bellinda». ¶ Ero
360
1956
tra reale e irreale da non fargli invidiar nulla
361
1956
amori fatati, o sconvolte da misteriose magie, sparizioni istantanee
362
1956
ingiusto, messe alla prova da percorsi irti d’ostacoli
363
1956
cioè d’essere determinato da forze complesse e sconosciute
364
1956
il non potersi liberare da soli, il liberarsi liberando
365
1956
che mi sono serviti da materia prima; e su
366
1956
svolto dai Grimm: scegliere da questa montagna di narrazioni
367
1956
interna unità, in modo da renderla più piena e
368
1956
qualche importanza sono rappresentati da una o più versioni
369
1956
campo del tutto diverso da quello della fiaba, le
370
1956
in altri dialetti italiani da me viste. Attraverso le
371
1956
d’ogni regione; è da dire che in molti
372
1956
che testimonianze così gracili da domandarmi se non dovevo
373
1956
dovevo, per salvarla, ritesserla da cima a fondo di
374
1956
in testi dialettali non da tutti decifrabili. Le raccolte
375
1956
in un modo diverso da tutto il resto d
376
1956
moralità letteraria. ¶ Insomma, variano da fiaba a fiaba la
377
1956
scattare qualcosa, a passare da un gradino a un
378
1956
e due sono – lasciando da parte folklore, fedeltà stenografica
379
1956
ioniche), messe sulla carta da Giuseppe Pitrè (1841-1916), un medico
380
1956
vasta équipe di raccoglitori da lui diretti. Non tutti
381
1956
quel qualcosa che – diversamente da ciò che avviene per
382
1956
dell’ingegno che sortì da natura. La Messia conta
383
1956
madre, nonna ed avola; da fanciulla ebbe raccontate da
384
1956
da fanciulla ebbe raccontate da una sua nonna, che
385
1956
porterete al Re, troverà da ridire perché ci manca
386
1956
manca? Cosa può trovarci da ridire, anche un Re
387
1956
rigirarlo e a sbirciarlo da tutte le parti. Poi
388
1956
anche se è scardassato da un maestro; e le
389
1956
dal Re e ditegli da parte mia che la
390
1956
mi troviate una rete da pescatori. ¶ Alla mattina prima
391
1956
non c’è nulla da opporre. Però tu bada
392
1956
carro, e giù botte da ciechi. Al rumore si
393
1956
comparvero dinanzi al Re da solo. ¶ Dopo aver sentito
394
1956
così: mettetevi una zucca da pescatore alla cintola, tenete
395
1956
tornartene subito a casa da tuo padre. Prendi nel
396
1956
Maestà; non ho che da obbedire. Le chiedo solo
397
1956
arrostite, prosciutti, tutta roba da caricar la testa e
398
1956
cena il Re mangiò da non poterne più e
399
1956
cominciò a farfugliare, e da ultimo s’addormentò come
400
1956
oggi ci vivono, e da quel giorno il Re
401
1956
farlo erede e avere da lui una discendenza, non
402
1956
c’era tanta pietra da calcina e terra giglia
403
1956
incivile, su un’isola da cui non si poteva
404
1956
bara della sposa vestita da Regina, e dietro veniva
405
1956
gran caverna sotterranea serrata da un pietrone: là, spostato
406
1956
gli diedero anche roba da mangiare per cinque giorni
407
1956
ma fuggirò con te da questo sepolcro. ¶ La donna
408
1956
il Sole né esser da lui vista. ¶ La balia
409
1956
esserci al mondo fuori da quella torre, la figlia
410
1956
con fasce d’oro da regina, la portò in
411
1956
un campo di fave. ¶ Da quel campo passò un
412
1956
sé e la portò da sua moglie. Le trovarono
413
1956
la fece andar via da palazzo confinandola in una
414
1956
Corte tutti volevano sapere da dove veniva, e gli
415
1956
figlia del Sole che da quel giorno diventò una
416
1956
Regina d’Inghilterra vestita da sposa. La Regina ogni
417
1956
alla Regina: – Scendi, entra da quel contadino e digli
418
1956
e digli se ti il suo vestito, in
419
1956
in cambio del tuo da regina –. Al contadino non
420
1956
d’avere un vestito da regina e per di
421
1956
e per di più da sposa; e in cambio
422
1956
brache. La Regina vestita da contadino salì in sella
423
1956
se ne innamorò tanto da volerla sposare. ¶ – Sposarla senza
424
1956
ci trovò più nulla da ridire. ¶ Lo sposalizio si
425
1956
Drago l’aveva visto da lontano e gli sbuffò
426
1956
addormentato per una fiatata da lontano. Il Drago levò
427
1956
Principe era stato preso da tanta collera? Il Re
428
1956
remi, e di nascosto da tutti la mandarono via
429
1956
una gran macchia, fitta da non poter passare; ma
430
1956
battaglia e sono corsa da te. Ho ucciso il
431
1956
mostrarono la lettera ricevuta da lui, disse: – Questa non
432
1956
erano state scambiate chissà da chi. ¶ Subito il Principe
433
1956
Corte l’acclamò Regina. Da quel giorno se ne
434
1956
di mela. «È bella da poter essere mia sposa
435
1956
canto e si riveste da par suo; poi torna
436
1956
Questa non è donna da Re. Che direbbe la
437
1956
albero però tanto alto da sporgere un ramo di
438
1956
venne messo a far da giardiniere e da ortolano
439
1956
far da giardiniere e da ortolano, e lavorava la
440
1956
abbia fatto ad arrivare da noi senza essere mangiato
441
1956
ai merli. Pietro andò da uno dei bastimenti e
442
1956
anche una figlia grande da marito, la quale s
443
1956
in un albergo, e da un parrucchiere si fecero
444
1956
i capelli corti, e da un sarto si fecero
445
1956
fecero fare dei vestiti da uomo, e chiesero al
446
1956
cameriere se c’era da trovare impiego in qualche
447
1956
non sapeva come uscire da quest’imbroglio. Quando la
448
1956
Macché! Non sono affari da donne! – disse il Re
449
1956
a parlare di cose da donne, torni a casa
450
1956
volta che rammentasse cose da donne, la riportasse subito
451
1956
Avete parlato di cose da donne! – Voltarono i cavalli
452
1956
casa! Avete ricordato cose da donne! ¶ E tutto l
453
1956
La ragazza si vestì da guerriero, con l’elmo
454
1956
e lui subito corse da sua madre. – Mamma, mamma
455
1956
Re tornò di corsa da sua madre: – Mamma, il
456
1956
orecchio. Il Re tornò da sua madre in grande
457
1956
ma domattina –. E preso da parte Tonino lo scudiero
458
1956
arriva lo scudiero e a Fanta-Ghirò una
459
1956
e l’allegrezza. Corse da sua madre: – Mamma! Mamma
460
1956
quando non aveva nulla da fare andava a discorrere
461
1956
Eh, – disse Occhi-marci, – da giovane sì che sapevo
462
1956
Regina provò a darle da cucire una camicia. E
463
1956
fatto cucinare le pietanze da una parte, tutte senza
464
1956
i contadini s’aspettavano da un giorno all’altro
465
1956
perché imparasse i lavori da donna e anche a
466
1956
buona, bella e benvoluta da tutti. ¶ La famiglia dei
467
1956
molte lagrime si separò da quei buoni contadini che
468
1956
che le avevano fatto da mamma e da babbo
469
1956
fatto da mamma e da babbo per tanti anni
470
1956
e ti caccio via da casa. Abbi giudizio, perché
471
1956
voleva, e le dava da mangiare a spizzico; perché
472
1956
moglie. Principesse par tuo da sposare ce ne sono
473
1956
anzi me n’andrò da palazzo e mi chiuderò
474
1956
creature sulle braccia una da una parte una dall
475
1956
Le mani per aiutarti da te non ti mancano
476
1956
sostanziosi. L’Uliva diede da mangiare ai bambini, mangiò
477
1956
per mano. La Regina da rossa per la rabbia
478
1956
zappando la sua vigna, col ferro nel duro
479
1956
oro. ¶ – Questa è roba da Re! – dice. – Lo porto
480
1956
lui chissà cosa mi in regalo! ¶ A casa
481
1956
rispondeva la madre. – Nasci da me che sono un
482
1956
una libbra di canapa da filare. Se torna alla
483
1956
l’erba, se ho da filare tutta questa roccata
484
1956
il braccio una matassa da una libbra di canapa
485
1956
datemi pure la canapa da filare. ¶ Sua madre l
486
1956
a cogliere i raperonzoli da quel contadino. – Come? – fa
487
1956
videro ancora tanto imbellita da splendere come il sole
488
1956
se no divento serpe. ¶ Da allora in poi Rosina
489
1956
ombra, lavorando e cantando. Da quella finestra si partiva
490
1956
bellezza in una capannuccia da contadini?» Ed entrò in
491
1956
di salire, aveva preso da parte il cacciatore e
492
1956
nozze e Rosina visse da allora felice e contenta
493
1956
e senza più dispetti da nessuno. ¶ (Montale Pistoiese) ¶ 65 ¶ L
494
1956
di gran bellezza, e da marito. Un Re suo
495
1956
ultimi giorni aveva girato da ogni parte senza trovare
496
1956
non paia messo su da te; gli chiederò io
497
1956
Non t’allontanare mai da lui. ¶ E la mattina
498
1956
viso l’aveva nascosto da un gran velo: non
499
1956
imbatté nel cacciatore che da tre giorni stava cercandolo
500
1956
finalmente Fiordinando le raccontò da cima a fondo quel