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Cesare Pavese, La luna e i falò, 1950

concordanze di «da»

nautoretestoannoconcordanza
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1950
so; non c’è da queste parti una casa
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1950
valle, dai boschi o da una casa di balconi
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1950
portato in un cavagno da vendemmia due povere donne
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1950
vendemmia due povere donne da Monticello, da Neive o
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1950
povere donne da Monticello, da Neive o perché no
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1950
Neive o perché no da Cravanzana. Chi può dire
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1950
tutta vigne spoglie, tagliate da rive, e le macchie
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1950
paesi, non so se da ragazzo mi sbagliavo poi
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1950
è facile starci tranquillo. Da un anno che lo
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1950
quando posso ci scappo da Genova, mi sfugge di
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1950
un piede sulle passerelle. Da quando, ragazzo, al cancello
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1950
uscirne. Proprio lui che da giovanotto è arrivato a
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1950
le allegrie dei paesi. ¶ Da un anno tutte le
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1950
mezza costa sul Salto, sul libero stradone; c
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1950
a me che venivo da un casotto e da
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1950
da un casotto e da un’aia sembrava un
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1950
uomo fatto, lavora e lavoro, la sua casa
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1950
ne sapeva già qualcosa da gente di Genova e
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1950
Nuto, – è una cosa da aggiustare. Perché ci dev
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1950
dai cani che rispondono da matti, suonare cosí. – Serenate
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1950
e macchie di rive. Da quanto tempo non bevevo
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1950
sulle colline. ¶ Ci vivevo da un pezzo e m
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1950
non mi piaceva piú da quando lavorava con me
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1950
sentii raccontare di Nuto. Da un uomo che veniva
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1950
un uomo che veniva da Bubbio. Lo capii dalla
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1950
la sera, fin che da fuori non sfiatarono il
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1950
beve questa roba… Mica da dire, riscalda, ma un
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1950
riscalda, ma un vino da pasto non c’è
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1950
di tutti i paesi, da Cortemilia, da San Marzano
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1950
i paesi, da Cortemilia, da San Marzano, da Canelli
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1950
Cortemilia, da San Marzano, da Canelli, da Neive, e
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1950
San Marzano, da Canelli, da Neive, e avevano suonato
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1950
dei grilli. Mi scappò da ridere, all’idea se
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1950
mia stanza. Il poggiolo sulla piazza e la
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1950
questo mondo, voleva sapere da me quel che si
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1950
fatica. Trangugiò la saliva. Da quando ci eravamo rivisti
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1950
abituato a considerarlo diverso da quel Nuto scavezzacollo e
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1950
meno fantastico, quella faccia da gatto era piú tranquilla
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1950
ferito e gli portava da mangiare di notte. Me
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1950
quei tempi? ¶ – Sono gesti da ignoranti, – aveva detto. – Facevamo
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1950
scendere dal cielo esce da sotto – dalla terra, dal
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1950
nero, con gli occhi da talpa, che mi guardò
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1950
villani sono gente perversa… ¶ Da solo ero tornato su
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1950
forse nemmeno – che lavorava da mezzadro. Da quante case
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1950
che lavorava da mezzadro. Da quante case era uscito
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1950
quante case era uscito, da quante terre, dopo averci
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1950
noce, e potevo girarli da solo, trovarci uno. ¶ Poi
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1950
Le due donne guardarono da me a lui, che
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1950
Come avessimo potuto cavarci da mangiare, era un mistero
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1950
della camicia, delle scarpe. Da quanto tempo non andavo
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1950
a vendere l’uva da Gancia. E certi giorni
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1950
delle Madonne – e venivano da lontano, dalla punta delle
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1950
i boschi, andavano su da Gaminella, da San Grato
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1950
andavano su da Gaminella, da San Grato, da Camo
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1950
Gaminella, da San Grato, da Camo, tornavano infangati, morti
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1950
non ci sono piú – da Gaminella scendevano i lupi
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1950
boschi non trovavano piú da mangiare, e la mattina
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1950
strada? – dissi. ¶ – No, veniva da lassú, nella riva. L
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1950
ero passato per caso da Gaminella e avevo voluto
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1950
disse: – Non hanno fruttato da vivi. Non fruttano da
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1950
da vivi. Non fruttano da morti. ¶ Ecco, pensai, Nuto
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1950
nel gilè. E anche da noi una volta, quand
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1950
se tuo padre ti via? Basta che hai
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1950
Non l’avrei detto, da ragazzo. Lontano da casa
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1950
detto, da ragazzo. Lontano da casa si lavora per
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1950
grand’e grosso, libero. Da ragazzo non lo sapevo
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1950
interessa cambiarlo. ¶ Capivo che da ragazzo, anche quando facevo
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1950
se li era consumati da scapolo in città; la
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1950
non era un luogo da riceverci nessuno, tutt’altro
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1950
Sapeva ch’ero stato da altri a veder terre
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1950
al cimitero del paese. Da dodici anni e gli
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1950
a quello del Cavaliere. Da ragazzo fin lassú non
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1950
ero mai potuto salire; da giovane lavoravo e mi
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1950
n’è delle cose da cambiare, – disse Nuto. ¶ Allora
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1950
inutile che trovasse tanto da dire sul governo e
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1950
Io sono scemo, dicevo, da vent’anni me ne
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1950
che Cinto – come me da ragazzo – queste cose non
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1950
quadrettoni blu, una zucca da bere, un manico di
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1950
casa che gli desse da mangiare e si era
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1950
e palazzotti sulle colline. Da ragazzo non mi ero
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1950
L’avevo percorsa, cominciando da Gaminella. Se mi fossi
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1950
Germania. ¶ – Che c’è da pigliarsela? – dissi. – Si sa
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1950
Diversi anni prima – qui da noi c’era già
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1950
a cui ero avvezzo da dieci anni, tornava a
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1950
intorno al motore – niente da fare, non avevo bobine
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1950
corrente come si fa da ragazzi. Quella corrente veniva
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1950
carretto di messicani, tirato da un mulo, carico che
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1950
era venuto a stanarli da casa con la fame
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1950
voci. Avevo bevuto abbastanza da non prendermela piú. Fiutavo
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1950
statura dei corpi e da una medaglietta di San
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1950
lui due anni fa da un deputato socialista venuto
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1950
deputato socialista venuto apposta da Asti. Nella riunione in
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1950
politica che la sentissero da Alba, di fare una
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1950
se l’avesse… ¶ Passai da Nuto per raccontargli anche
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1950
catturato due zingari che da mesi andavano e venivano
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1950
gialla, uno strazio. Fiori da tutte le parti. La
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1950
sugli scalini della chiesa, da quanto tempo non sentivo
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1950
sua. E pensare che da ragazzo quando la Virgilia
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1950
zolfo del Consorzio. ¶ Tornai da Nuto e lo trovai
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1950
gli dissi, – non è da furbi cimentare le vespe
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1950
arrampicammo per il Salto. Da principio non si parlava
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1950
Nizza. Dopo Nizza Alessandria. Da soli non farete mai
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1950
dopo erano di là da Bormida. E mai che
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1950
non c’erano piú. Da un pezzo non c
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1950
saputo che farmene. Venivo da troppo lontano – non ero
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1950
aveva battuto di là da Belbo, e tutti i
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1950
uno steccato il cavallo da tiro. Sotto la tettoia
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1950
stalla, c’era soltanto da spalare il cortile e
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1950
succedeva tante volte uscendo da un bar, salendo su
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1950
il massaro metteva ancora da parte, il sor Matteo
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1950
perché avevo qualche commissione da fare, e mi bevevo
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1950
il vino buono. Aveva da un pezzo sotterrata la
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1950
le due figlie; fatta da poco un’altra figliola
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1950
mattina, che c’era da far qualcosa alla grondaia
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1950
a Belbo che non da Gaminella, perché la strada
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1950
sera non avesse lividi da mostrare alla Mora. Poi
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1950
poco che avevo sentito da Nuto, e la faccia
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1950
e non gli davano da mangiare, e il cane
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1950
era vecchia e parlava da sola, diceva il rosario
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1950
ch’io ero già da piú di un anno
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1950
si facevano soltanto giochi da ragazzi, non si perdeva
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1950
un guadagno, un fatto da raccontare. E poi, a
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1950
allora quegli occhi forati, da gatto, e quando aveva
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1950
e mi pareva che da solo non sarei mai
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1950
lavoro che fa ma da come lo fa, e
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1950
imparai molte altre cose da Nuto – o forse era
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1950
e cominciavo a capire da me. Ma fu lui
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1950
vallata filando o venendo da Canelli, in quei momenti
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1950
soldi, mi vergognai, e da quel giorno lasciai perdere
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1950
di avere i calzoni da verderame e anche gli
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1950
stasera. ¶ – Domani c’è da fare quel traino… ¶ – Ha
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1950
cinque lire per me. Da un pezzo non le
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1950
se volevo far banca da lei – a tenerle in
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1950
che voleva un regalo da me, e tutta la
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1950
idee non so, credo da suo padre e dai
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1950
e trovai lui vestito da festa, con gli zoccoletti
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1950
non osavo rivoltarmi. Ma da un pezzo si aspettava
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1950
fino a sera, e da ubriaco abbeverai i manzi
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1950
a ripassare sulla strada, da dietro la griglia chiesi
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1950
cena ci fu ancora da bere. La carrozza grande
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1950
tardissimo, ch’io dormivo da un pezzo e sognavo
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1950
Arrivava con quel berretto da ciclista e la maglia
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1950
notte dei ladri venuti da fuori avevano rubato il
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1950
uva, stendeva i biglietti da cento su un canniccio
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1950
farla uscire dal mazzo da sola, di cavarla dall
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1950
latino come il libro da messa, di quelli con
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1950
quelle lunghe mani bianche da signorina. Ma suonava e
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1950
aveva studiato in Alba da bambina. Chi invece buttava
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1950
correva. Ancora adesso che da quasi vent’anni non
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1950
maestra ch’era venuta da chi sa dove, da
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1950
da chi sa dove, da uno stato del grano
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1950
le facesse una foto, da stampare poi su un
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1950
figli sarebbero potuti uscire da noi due – da quei
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uscire da noi due – da quei suoi fianchi lisci
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1950
fianchi lisci e duri, da quel ventre biondo nutrito
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sugo d’arancia, e da me, dal mio sangue
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Venivamo tutti e due da chi sa dove, e
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1950
mesi dopo una cartolina da Santa Monica chiedendomi dei
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giardini sotto le piante da frutta. Ho anche capito
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1950
contessa di Genova – tornata da quindici giorni al Nido
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e la cravatta bianca. Da noi questa carrozza non
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era ancora una ragazza da niente e faceva l
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in carrozza e dava da mangiare e da dormire
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1950
dava da mangiare e da dormire ai nipoti. Ma
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1950
balli, invitava la gente da Nizza e da Alessandria
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1950
gente da Nizza e da Alessandria. Venivano belle donne
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in carrozza a tiro da due, coi domestici, e
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1950
si scaldavano e ridevano. ¶ Da quella volta della gita
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girava con degli stivali da cacciatore, si batteva il
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piano, le tendine ricamate da Irene, e la lampada
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1950
e invece aveva vinto da pagare una cena. Il
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1950
la storia si seppe da Lanzone che passava per
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1950
sere si vedevano spuntare da Canelli. Dovevano averci qualche
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di là – loro tagliavano da Belbo, sulla pontina, e
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cascare nel letame, ma da quella sera non passarono
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1950
anni, era una cosa da vedere. Veniva su bionda
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1950
giorno venne la sarta da Canelli per vestirle. Io
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1950
in quel cortile – vista da sotto la palazzina era
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1950
signore sarebbero state accompagnate da qualcuno. ¶ Quando fui fuori
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1950
contro il cielo – visti da sotto non erano piú
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1950
ma ognuno faceva lea da solo – e sul cancello
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1950
la sorella, ma quando da due giorni non la
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1950
ch’ero passato pedalando da matto verso Canelli e
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1950
la vecchia le dava da leggere. Erano vecchi libri
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1950
Irene fosse tanto interessata da darsi via per ambizione
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1950
finire che si veste da uomo, corre le fiere
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anche adesso. ¶ Succedevano cose da pazzi. Adesso lei e
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letto, venne il dottore da Canelli, venne quello della
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Noi andavamo e venivamo da Canelli per medicine. Fin
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altro e ci versava da bere a tutti e
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1950
anche lui era morto da un pezzo, s’era
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rotta la schiena cadendo da un fienile e aveva
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1950
girato abbastanza il mondo da sapere che tutte le
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1950
avanti, e mi dava da mangiare in cucina. Su
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1950
si è ragazzi, anche da un vecchio, da un
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anche da un vecchio, da un povero meschino come
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non si sente piú da un pezzo. E pensavo
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1950
venivi a cercare? ¶ Veniva da me, non voleva tornare
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1950
dalla lea, è nascosta da uno sperone. Ma appena
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1950
una donna a prendere da bere al Morone; facemmo
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1950
le donne ci offrirono da bere; gli uomini si
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1950
giorno dopo ci fu da farsi brutto sangue. Sentii
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1950
era partito per Genova da un pezzo, senza aver
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1950
tornata subito in gennaio da Alba, e perfino alla
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1950
di Canelli che lavorava da Contratto e sembrava che
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1950
l’inglese e veniva da Milano, alto e grigio
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1950
lo vidi mai che da lontano, ma per Silvia
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1950
Canelli prestava a loro. Da un pezzo volevo seguire
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1950
Oppure la storia cominciava da un ragazzo scavezzacollo nei
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1950
storie le sapevo già da un pezzo, le aveva
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1950
tornando sotto le gaggíe da casa di Bianchetta, ero
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1950
che stato era tornata da Genova, e la vita
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1950
testa e andò giú. Da quel giorno restò mezzo
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1950
già provveduto. Era andata da una levatrice di Costigliole
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1950
che venni in licenza da Genova, la dote – metà
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1950
cosí, con un sorriso da bella ragazza, e in
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1950
campanile di Calosso, mostrai da che parte restava adesso
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1950
aie piú sperdute, e da piú lontano ancora, dalle
219
1950
c’erano che strade da capre e non passava
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1950
la gobba e frustava da matto. Avevo vicino il
221
1950
gente cominciò a vociare da un’altra parte, il
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1950
Genova. Un’altra cosa da decidere: portarlo in Alessandria
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1950
io lo presi ancora da parte e gli spiegai
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1950
che andavano e venivano da Canelli – guardasse sempre prima
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1950
Cinto trovò una casa da viverci, e io dovevo
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1950
un altro figlio… ¶ Levati da tavola, Nuto si decise
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1950
Quanti ne sono morti da quando sei partito dalla
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1950
delle correnti, e che da bambino guardando le nuvole
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1950
non ero mai salito, da ragazzo. Si vedeva lontano
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1950
era, aveva subito trovato da impiegarsi alla Casa del
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1950
faccia una vita non da scema. Vorrebbero che facessi
232
1950
la mano che mi uno schiaffo. Ma io
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1950
la mano che mi uno schiaffo… gentetta che
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1950
conoscenze vigliacche che venivano da lei a sfogarsi, e
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1950
di maggio – Santa scappò da Canelli perché l’avevano
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1950
sue notizie a caso, da chi passava di notte
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1950
in una conca riparata da gaggíe. C’era una
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1950
quei mesi. Per uscire da Canelli s’era rimesso
239
1950
era rimesso un vestito da donna, un vestito chiaro
240
1950
donna, un vestito chiaro da estate, e quando i
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1950
non ero suo fratello. Da quell’inverno Angiolina giudiziosa
242
1950
Gaminella, non essere sbucato da sotto i noccioli o