Massimo Carlotto, L'amore del bandito, 2009

uscita. Seguiva la donna da una settimana esatta e

che farsene. Erano pronti da un pezzo e lo

suoi complici, erano protette da guanti di lattice che

ma era uscito indenne da una guerra civile e

movenze flessuose e sensuali, da ballerina di danza del

del ventre. Si esibiva da oltre venticinque anni nei

occhi che ridono, circondati da rughe profonde. Lo aveva

donna si faceva arrivare da un piccolo produttore di

chiese titubante. ¶ Annuii. «Qualcosa da bere?». ¶ Scosse la testa

anche i cinesi, che da tempo si stavano comprando

antico ghetto. Mi fermai da Alberto all’Anfora a

inaugurazione era stato gestito da Rudy Scanferla, un barista

un barista che conoscevo da una vita. Sapeva il

e a Max piaceva. Da anni sedevamo sulle stesse

male. Non la vedevo da qualche mese, mi sentivo

unico commento di Max, da sempre certo che tra

alla sua banda. Cortesie da gangster d’altri tempi

fettina di mela verde da mangiucchiare alla fine per

mi riusciva particolarmente bene. ¶ «Da oggi lavori per me

ricerca del tesoro rubato da una stanza blindata dello

qualcuno è così sfacciato da usare codici e chiavi

giorno seguente fui svegliato da Ramzi, un clandestino del

sono così in alto da potermi permettere di tornare

che avessi sempre qualcosa da nascondere o temere, ma

presenta, e per giunta da solo, vuol dire che

dove le ruspe avevano da poco trasformato la campagna

interrogazione parlamentare del giugno 2004, da cui risulta che i

patteggiare al ribasso, ma da quanto si dice a

mente verso territori infestati da incubi di violenza inaudita

Quindi ero il primo da punire». ¶ «Lo penso anch

lusso, ormai fuori produzione da qualche anno. Rossini la

si era fatta corteggiare da un industriale di paese

ogni tanto nei locali da aperitivo. Mi salutava con

gambe accavallate che spuntavano da un vestitino corto ed

Sylvie le avrei offerto da bere. ¶ A Morena non

la scena venisse notata da qualcuno. «La galera gli

farti passare questa angoscia da carcere. Ne hai fatto

gli infilai una banconota da venti nel taschino della

duro, ma aveva ragione da vendere. La galera è

avevo offerto di dormire da me, ma come le

bicchieri con una faccia da funerale. In un attimo

Capelli bianchi, volti segnati da turni di notte e

e alzatacce. Tempo ritmato da caffè e sigarette. Uno

collega non ho niente da dire». ¶ «Sai che possiamo

riattaccare...». ¶ «Abbiamo qualcos’altro da dirci?». ¶ «Potremmo parlarne a

come una bomboniera, frequentato da rampanti sniffatori di ambo

che avevo il look da negro». ¶ «Avevi una camicia

a casa e lontano da occhi indiscreti facciamo lo

proprie, d’argento. Vezzi da intoccabili. ¶ Finalmente riuscii a

di essere stato aggredito da un pregiudicato in un

Doti della vecchia scuola. Da circa un anno era

che lo avrei affrontato da solo non appena fosse

Tirai fuori una banconota da duecento euro. ¶ Sospirò. «Io

ma ci dovrò provare ¶ Da quando i becchini hanno

una danzatrice in costume da esibizione. Il volto era

non eravamo così fessi da credere che tutto si

tu ce la farai da solo?». ¶ «Penso di sì

Toscana dove i quattrini da soli non bastano per

così vero. Perché se da un lato non riuscivo

soldi li hai investiti da qualche parte e un

di nuovo. Stavano offrendo da bere a mezza Belgrado

mano. ¶ «Teresa». ¶ Le offrii da bere e rimanemmo a

logistici e nessuna “facilitazione” da parte dei servizi di

mie non sono chiacchiere da bar, ha capito, signor

titolo scelto all’epoca da un quotidiano. ¶ «Più o

notai subito gli occhiali da sole troppo grandi. Li

Ho sempre voluto muovermi da sola, ma credo sia

mi porse un biglietto da visita. «A me non

scese dalla sua auto da cinquantamila euro per entrare

pronto soccorso, gli telefonai da una cabina. Gli feci

e difficile. ¶ Eravamo circondati da persone anziane e mamme

signora scomparsa, si esibisce da poco tempo in un

assicuro che non dipende da me». ¶ «E quale sarebbe

me trattare. «Sette giorni da oggi per i due

colpi a due passi da casa. Battevano la provincia

Fort de la Bastille, da cui si domina l

una cinquantina di chilometri da Grenoble. Lì i due

Il volto era segnato da rughe profonde nonostante avesse

avesse passato i quaranta da poco. Giubbotto di pelle

che le era servita da camicia da notte. Trentacinque

era servita da camicia da notte. Trentacinque anni, capelli

centrale, chiamato Belvédère Vauban, da cui si poteva ammirare

possibile portarvi a vederla da vicino» spiegò Christine. «Ci

vecchio Rossini. ¶ Nessuno ebbe da ridire. Luc indicò una

ponte poco lontano. «Passeremo da lì. All’andata e

allarme. L’unica cosa da fare è aprire col

calibro .22 silenziate con caricatore da dieci colpi. Nuove, ancora

una Mercedes». ¶ «Sono dentro da un sacco di tempo

per guardare il lago. Da quando vivevo in quell

arrivato qualche ora prima da Beirut, dove lui e

anni e sei giorni da quando avevamo liberato Sylvie

si era allontanato troppo da Padova. Aveva trovato rifugio

c’era un caso da seguire. ¶ Non ero mai

che la mia voce da bianco non era abbastanza

Anch’io ne ho da parte» intervenni. ¶ «Vi ringrazio

prendendo un computer portatile da una borsa. «Lui e

l’Est è gestito da un cartello. Oltre a

stati costretti a farlo. Da un lato perché lungo

scannatoio» obiettò il ciccione. «Da quanto ho capito, con

si era dato parecchio da fare e potrebbe essere

Uscii per comprare qualcosa da mangiare in una rosticceria

Alessandria. Il caveau serve da salvadanaio per una banda

c’è un cazzo da fare, la cucina italiana

bel po’ di cosette da organizzare». ¶ Padova, martedì 10 febbraio

Padova, martedì 10 febbraio 2009 ¶ Camminare da clandestino nella propria città

incontrare gente che conoscevo da una vita e che

paio di finti occhiali da vista e cambiato radicalmente

e faceva quel mestiere da più di quarant’anni

Mi aveva dato appuntamento da Donna Irene in piazzale

bene». ¶ «È vero, ma da qualche tempo non lavoriamo

esibiresti in questo numero da anima bella». ¶ «Io sono

andò. Terminai di mangiare da solo, raccontando alla cameriera

e mezza di automobile da Padova, il doppio del

Il mio vecchio giubbotto da aviatore mi avrebbe tenuto

di malviventi. Erano scortati da un paio di guardie

li incontravano. Mi videro da lontano e puntarono su

lungo e in largo da pattuglie e “pattuglioni”, come

di liberare i quartieri da spacciatori e puttane, in

della microcriminalità, così fastidiosa da finire troppo spesso sui

farsi pulire le case da colf senza documenti. Laboratori

di qualcuno razzolava male, da un lato chiedendo a

figli e mariti disoccupati da mantenere, un posto di

le mafie hanno capito da un pezzo è che

bulgaro che guida ininterrottamente da dieci ore ti sfondi

parrucchino. Doveva aver passato da poco la sessantina. Ci

erano le loro chiacchiere da cocainomani altolocati a interessarci

tale Lenez, appena giunto da Peja, aveva chiesto a

non era abbastanza importante da dover sapere tutto. Arben

rivolsero l’identico sorriso da escort che indicava che

uno dei tuoi ristoranti da sniffatori. Non voglio spacciatori

Tranquillo. Sembra persino finto da quanto è ben frequentato

bene». ¶ Lo stile era da vecchia osteria del centro

Quel posto era frequentato da educatissimi defunti. ¶ «Vedi sempre

Ero rimasto subito stregato da quella voce di settantasettenne

d’approccio molto diversa da quella concordata con i

smantellare l’organizzazione». ¶ «E da me cosa vuoi?». ¶ «Informazioni

c’è stato niente da fare» raccontò il ciccione

compagnia mentre si dava da fare ai fornelli. Rossini

sento tranquillo così lontano da lei» spiegò toccando nervosamente

cinguettò con un tono da ragazzina. ¶ «Ricordati il nostro

me non si va da nessuna parte». ¶ Si tolse

Pioveva, tanto per cambiare. Da un pezzo non si

a procurarsi l’artiglieria da un salumiere che, oltre

e si era nascosto da qualche parte, per ricomparire

bar e fui investito da un’ondata di calore

alcuni avventori molto impegnati da birra e panini. Come

birra e panini. Come da copione nessuno mi degnò

essere quello solitamente usato da Alshabani, di cui però

dall’interno piuttosto che da nemici esterni. Magari un

logica, anzi gli piaceva da matti. Come avevano intuito

già esistenti e controllarle da dietro le quinte. In

la mano pesante usata da Arben Alshabani, che faceva

Cosa devo fare?». ¶ «Andrai da lui e gli dirai

invisibile cerniera. ¶ «Devi andare da Arben dicendo che questo

comprare ero e coca da diversi venditori giusto per

te ho fatto affari da due o trecento euro

un uomo abbastanza diverso da quello che avevo visto

Gli occhi ravvicinati, divisi da un naso sottile ma

aria particolarmente sveglia, ma da come mi guardò capii

il soggetto non era da sottovalutare. ¶ Colsi un guizzo

non certo per offrirci da bere». ¶ Accusò il colpo

non abbiamo più niente da dirci». ¶ Mi alzai. «Pensaci

mi aveva fatto seguire da uno dei suoi scagnozzi

di Castelfranco Veneto e da quello che so ha

in vendita?». ¶ «Ho visto da poco l’annuncio sul

volta mi sento circondato da persone vere e normali

persone vere e normali, da affetto e amicizia... E

stati costretti a fuggire da un giorno all’altro

periferia un tempo frequentato da gente che aveva voglia

ragazza, comandati a bacchetta da una mamma severa. Anche

quello che si aspettava da me era un sì

il primo pezzo cantato da Claudio Bertolin. Il secondo

buona notizia. ¶ «Allora divertiti. Da domani si entra in

decise lei con piglio da esperta. «L’effetto spugna

prima di farmi travolgere da un’altra ondata di

in taxi ed entrai da una porta secondaria. Arben

aveva finito per stanarlo da qualche parte in Francia

lo vai a prendere da solo». ¶ «Questa volta decido

al magazzino nel seminterrato da una scala interna». ¶ «I

un’arma in mano. Da solo non ce la

Pavle Stojkovic´ camminava affiancato da una donna tra i

Per essere già primavera da due giorni faceva un

e mi tenete legato da qualche parte, vero?». ¶ Beniamino

ne torni a casa da tua moglie e dai

serio. Non c’era da andarne fieri, ma non

possibilità per uscire vittorioso da quella situazione ma nessuna

evitare di essere colpito da uno o più proiettili

ed estrasse uno stiletto da commando, piatto, corto e

avevo staccato gli occhi da Pavle per godermi il

Pavle non parla torniamo da te» la minacciai. ¶ Non

tutto per farsi ammazzare da Rossini si chiamava Milan

praticati con un coltello da cucina per mescolare il

alla follia ed era da lui ricambiata con la

scatto, la bocca deformata da una smorfia amara. «Dovevo

il kosovaro?». ¶ Mi versai da bere. Un tocai rosso

promesso, perché tu vada da Agim e gli dica

dovrai essere così bravo da convincere il tuo capo

in fretta l’uscita. Da dietro la colonna del

l’ammazzo e torno da Sylvie». ¶ «E tu?» domandai

Ce la caveremo benissimo da soli». ¶ Finsi di protestare

non hai un cazzo da fare». ¶ Sabato 16 maggio 2009 ¶ Natalija

andasse, Greta era accompagnata da due donne. Una guidava

pericoloso. Parigi è controllata da sbirri preparati e cazzuti

ti sei fatto fregare da quella troia?». ¶ Mi si

Dove sei?». ¶ «Al Chiosco da Pape, Giorgio e Walter

identico a quello usato da Ceca, la vedova di

Non era più abbigliata da vedova. L’autista rimase

la faccio a lasciarti da solo, altrimenti chissà in