Giovanni Verga, Nedda, 1874

Le sue membra schiacciate da pesi enormi, o sviluppate

enormi, o sviluppate violentemente da sforzi penosi erano diventate

esser robuste. Ella faceva da manovale, quando non avea

manovale, quando non avea da trasportare sassi nei terreni

lavori più duri che da quelle parti stimansi inferiori

una buona giornata estiva da manovale, la quale dava

miseria l'avea schiacciata da bambina con tutti gli

loro monotono brontolìo accompagnate da qualche sbadiglio. Dopo le

il quale gridava sempre da fattore coscienzioso che difende

Il sole era tramontato da qualche tempo e le

andava su e giù, da un capo all'altro

canzone che l'accompagna da venti anni, nelle notti

coi buoi del padrone. ¶ - Da dove vieni? domandò Nedda

dalla Piana. Son passato da casa tua; tua madre

dietro Janu. ¶ - Addio, balbettò da lontano Nedda. ¶ E le

lutto, e prese argomento da ciò per predicare in

dei loro begli abiti da festa, si tiravano in

Una sera - aveva spento da poco il lume - udì

soleva tornarle in bocca da lungo tempo. ¶ La pentola

la messe, quando avrò da banda quel po' di

Nedda, che avea udito da dietro il muricciolo, si

gran tratto di chiuse da mettere a vigneti. Le

po' di quattrini metterò da banda... e se tu

si mise a ridere. ¶ Da lontano si udì il

vecchiarella sull'uscio deserto da sei mesi. ¶ Venne la

che aspettavano la comunione. Da quel giorno nessuna ragazza

quelli che le davano da lavorare ne approfittavano per

della viottola un carro da buoi, e si vide

e colla testa fasciata da un fazzoletto tutto sporco

le febbri, era caduto da un'alta cima, e