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Bono Giamboni, Della miseria dell'uomo, 1292?

concordanze di «da»

nautoretestoannoconcordanza
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1292
Questo Libro conoscimento perchè si possano
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si sentono gravati. E inviamento ¶ a coloro, che
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e nell’altro. E conforto e vigore a
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si cusano tapini, quando da alcuna vile avversitade sono
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altro che miseria. E da Dio fue dato all
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nel fuoco, non è da maravigliare. E se delle
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detto dalli Savi. E da che le tribulazioni altrui
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le cose troverai dette da’ Savi. E nel partire
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ch’io sia sofficiente da potere pienamente dire quello
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della gloria del giusto. Da sezzo diremo della sentenza
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per le pene, che alla madre stando nel
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di quelle che le nell’uscita, che fa
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e fatta e creata da Dio sanza macchia, ma
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dell’umana generazione, e da cui noi siamo tutti
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che sono poscia discesi da lui, sono fatti di
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del cerchio, ed intorno da lei è posta l
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innanzi. Ma di sopra da quello n’hae uno
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che cessa alla femmina da poi che è gravida
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per le pene, che alla madre ¶ stando nel
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per quelle che le nell’uscita, che fa
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della madre, sì le molta gravezza ed angoscia
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vuole uscire, sì le molta pena e dolore
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quello peccato fue maladetta da Dio in questo modo
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male, che hanno sofferto, da che passato ne hanno
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perchè gli altri albori da sè producono foglie, e
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e frutto; ma questo da sè lendini, e pidocchi
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e lombrichi Quelli hanno da sè vino ed olio
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balsimo; e questo ha da sè sputo, e feccia
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ed orina. Quelli hanno da sè soavissimi odori; e
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odori; e questo ha da sè abominevoli fiati. Chi
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uomo e la femmina da che va innanzi co
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cioè della vecchiezza. E da sezzo ti porroe certi
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partorito, disse: Perchè è da me divisa la materia
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tutti quelli, che nascono da Adamo e da Eva
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nascono da Adamo e da Eva, dicono e possono
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che soffera la creatura da che va innanzi co
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trovare. E riceve doglie da tutti gli animali mordaci
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gli animali mordaci, e da tutti quelli che sono
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che sono velenosi, e da tutti i frutti, ed
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sofferirle al postutto, e da Dio non è meritato
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giusto nel mondo, come da Caino fue morto per
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volte, che lo sceverasse da me; e Dio mi
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sofferire al postutto, e da Dio non è meritato
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disse bene uno Savio: Iddio a noi tutte
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delle cose, ¶ e come da sezzo tornano a vanità
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affaticherà di cercare, tanto da sezzo troverrà meno. Ed
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signori, che furono dinanzi da me, e ragunai argento
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mettevi grandissima speranza, e da sezzo non riceve da
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da sezzo non riceve da loro neuno beneficio, siccome
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loro neuno beneficio, siccome da quelle, che non hanno
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intendimento e speranza, e da sezzo non riceve da
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da sezzo non riceve da loro niuno beneficio, perchè
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sanza ragione, il quale da che non è buono
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fue data nello incominciamento da Dio. La terza; l
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onche veruno giusto abbandonato da Dio. La quinta; colui
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possiede, o songli venute da colui, che in mala
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avvegna che sia buono da sè, e molto utile
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contro all’ammonimento, che Isaia Profeta a coloro
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l’altro ammonimento, che Santo Paolo a’ ricchi
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è ingiuriato il ricco da altrui, ne guadagna; e
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di lungi si partono da lui. Ma coloro, che
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quale è molto biasimata da’ Savi; e danno per
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perfetta caritade, cioè amore, da sè medesimo si comincia
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amore, ne dona, riconosce da Dio le ricchezze, che
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sapere conservare e ritenere. ¶ Da che noi abbiamo veduto
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cento acquista più danno da colui, a cui egli
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cosa non è sì da chiudere la mano in
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possa aprire; ne sì da aprire, che sia manifesta
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sopra e di sotto da’ detti due vizj e
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Guarda la lingua tua da male parole. E che
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onde dice Seneca: Astienti da’ rimproveri e dalle sozze
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gli sarà dato grazia da Dio. E de’ temperare
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e amato, non è da far maraviglia, perchè non
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di possedere quello, che da molte persone è perseguitato
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e così non esce da che non è ismaltito
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delle sue malizie, e da sezzo porremo i suoi
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fuga, e col dilungarsi da lei; e però dice
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siamo perseguitati e vinti da lei. E Ovidio dice
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E Seneca dice: Guardati da’ ragionamenti malvagi, perchè l
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dice uno Savio: Chi da’ vani pensieri si vuole
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non è loro commessa da Dio. E però dice
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le signorie date sono da Dio nostro Signore; e
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Niuno pigli signoria se da Dio non gli è
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è l’amininistragione commessa da Dio, che per loro
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e non sono eletti da Dio, i quali sono
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e co’ doni: e da sezzo, se fa pur
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stato puote essere che da’ suggetti possa essere sicuro
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comandamenta di Dio e da’ suoi ammonimenti, laonde le
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e quando si parte da lui, ogni peccato abbandona
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della gente, e fallo da non potere comportare. Anche
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capo toccherà li nuvoli, da sezzo come letame sarà
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cui ella fa grande, da sezzo il dichina. E
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coloro, che sono umili, grazia. ¶ CAPITOLO XXIV. ¶ Del
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e non potè avere da Lazzero una gocciola d
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d’utilitade, ma al da sezzo tornano a vanitade
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sono seguitati. Ora è da vedere sopra il quarto
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vale, perchè sono spaventato da’ sogni, e dalle turbazioni
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di combattere per difendersi da’ suoi ninnici, così l
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stare ammannati per difendersi da loro, perchè assaliscono altrui
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luogo caggiono al postutto da sezzo; pognamo che campassono
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io non ho paura da che non ho commessa
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anni fossero passati dinanzi da te, ti sono come
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età, la quale durò da Adam infino a Noè
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la quale si cominciò da Noè, e durò infino
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alcuno passa maggior tempo, da indi innanzi è la
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la quale si cominciò da Cristo, ed è durata
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e dalla famiglia, e da’ parenti e dagli amici
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l’uomo fue fatto da Dio, il quale è
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la quale fu data da Cristo, e poscia predicata
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beneficj a noi dati da lui. In conoscere Iddio
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beneficj a noi dati da Dio, è la fede
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per lo quale si lo Spirito Santo, non
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Santo, il quale si agli infermi, si rimettano
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fondamento, sempre si ha da mettere innanzi. E quando
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quelle, e sono date da Dio per recare l
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quanto più è amata da Dio, e quanto più
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dichinamento dell’amore fa da lui, abbiendo rispetto a
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più Santa Maria, perchè da Dio è più amata
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lei sono più amati da Dio. E ama più
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più e meno sono da lui amate, e a
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perchè allotta è gastigato da lui; e sono quelle
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fare per quello amore. ¶ Da che abbiamo veduto come
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Savio: Ogni perfetta caritade da sè medesimo s’incomincia
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non sia tu ischifato da Dio. Da’ largamente, se
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tu ischifato da Dio. Da’ largamente, se d’assai
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prossimo tuo, gastigalo prima da te a lui. E
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non giova, digliele palesemente: da indi innanzi, se non
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Bibbia, che furono date da Dio a Moyses, acciò
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die, cioè il Sabato, da ogni sua opera s
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Dio, perchè risuscitò Cristo da morte in cotal die
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de’ suoi Santi, e da ogni sua fatica si
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cose necessarie alla vita da’ loro se sono bisognosi
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del fatto, che vi opera, o soprastà follemente
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che tutte sono date da Dio per adattare l
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riverisce ed onora, e loro le cose necessarie
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perchè tutte sono date da Dio, non è se
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fossero. E furono date da Dio acciò che l
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renduto infino al quadrante da sezzo. Ed il Profeta
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e fuggirà la morte da loro. E però dice
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eglino son fatti figliuoli da Dio, e tra’ Santi
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del Giudicio, però che da indi innanzi dice la
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femmine sono tutti fatti da Dio; e la Scrittura
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creatura, e cosa fatta da lui, non si cruccerà
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dopo molto tempo saranno da Dio vicitate. Dunque se
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nel ninferno saranno vicitate da Dio, non le abbandonerà
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tormentato. E avvegna che da Dio sia poscia visitato
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del giudicio sarà visitato da Dio, e saragli renduto
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non fia più visitato da lui. E quello che
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novantanove giusti. Ma poscia da che l’anima è
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quale è di sopra da noi, e sono appellati
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però essendo Cristo domandato da’ Sadducei, che non credevano
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contare, pure questo interviene da che l’anima è
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Savi perchè la pietra maggiore percossa quanto più
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maggiore percossa quanto più da alti cade, non pesando
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ventre della terra, e da che non trovano luogo
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non si riposa; ma da che nel detto luogo
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e riposasi mai sempre da tutte le sue fatiche
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quello che è apparecchiato da Iddio a coloro che
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mondo si de' dare da Dio in quel dì
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a cui dee essere da' Dimonj data tanta potenzia
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coltivasse nel mondo; ma da sezzo, per la volontà
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di fuoco si leveranno da ponente contra la faccia
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i sepolcri del mondo, da levante insino a ponente
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tutte in uno luogo da' quattro venti, e tra
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accompagnato dagli Angioli, e da' maggiorenti del popolo suo
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del popolo suo, cioè da' Profeti e dagli Apostoli
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vedeste affamato, e destimi da mangiare; e vedestimi assetato
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vedestimi assetato, e destimi da bere; e vedestimi ignudo