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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giuseppina Torregrossa, Cortile nostalgia, 2017

concordanze di «da»

nautoretestoannoconcordanza
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se ne stava acquattato da qualche parte nelle loro
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dal mattino presto echeggiavano da una cantunera all’altra
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Biscottari avevano un bel da fare a sedare le
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poi era stato cresciuto da una donna, assumendone gusti
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in mare aperto. ¶ Libero da qualsiasi impegno, si aggirava
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la folta peluria che da un pezzo gli adombrava
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rubiconda, stava poco distante da lei e si girava
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calze sottili, tenute su da giarrettiere traforate; lombi prominenti
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lombi prominenti che debordavano da mutandine di seta arricciate
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Cominciò quindi a passeggiare da un capo all’altro
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cacciati dalla città nel 1492 da Ferdinando il Cattolico. Insensibile
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Melina si sentiva umiliata da quelle scenate e, pur
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Se solo avesse avuto da mangiare” pensò intenerita, “forse
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domandò il padre stupito da tanta fretta. ¶ «Lavora, è
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punto alla sua vita da signorina. ¶ * * * ¶ Mario avrebbe dovuto
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cresciuto. «Abbiamo tante cose da raccontarci» disse Ninetta, facendolo
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mezzo per non rimanere da solo. ¶ Al tramonto, quando
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e piegando la testa da un lato. ¶ Per un
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finestre, era già pronta da giorni. La notte il
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ai gatti che facevano da padroni e anche alla
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si fermava a dormire da loro. C’era un
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il gorgo della passione. ¶ Da Messina a Termini Imerese
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la porta della camera da letto. ¶ Melina dormiva abbandonata
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le sfilò la camicia da notte. ¶ Soppesò quella nudità
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fare. Girò la testa da un lato e si
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per affrontare una maternità da sola. ¶ «Quella accanto, la
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il modo per tornare da Melina. ¶ “Tutti hanno un
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racconti della guerra ascoltati da zia Ninetta. A lui
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ora aveva una famiglia da mantenere. ¶ A luglio il
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che non avevo nulla da fare». ¶ L’altra, intenerita
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picciridda è sapurita, niente da dire” pensò mentre le
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maresciallo era diventato padre da poco. «Ma con regolare
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è superba Melina, non confidenza a nessuno. E
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illuminavano la facciata dipinta da poco. Una buganvillea nodosa
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ne ho più notizie da allora.» E scoppiò in
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Nica e sgusciò via da quell’inutile abbraccio. ¶ Mario
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Il capo si muoveva da un lato e dall
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di svegliarla. ¶ Melina, affaticata da un’intera giornata di
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sole. Gli occhi velati da una sottile membrana, i
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giornalaio compiacente gli teneva da parte. ¶ Prima però telefonava
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spalle tirate indietro. Anche da seduto, pareva stare sull
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diventato. La vita, appesantita da responsabilità e insoddisfazioni, scorreva
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distingueva i suoni esterni da quelli interni della casa
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una fastidiosa sensazione; perciò da un giorno all’altro
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ci ritorna!» Ninetta, esasperata da quel silenzio, acchiappò la
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puzzo acre veniva su da una fila di gozzi
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specchio d’acqua stagnante da sembrare poggiati sulla terraferma
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candida. Ninetta lo adocchiò da lontano. ¶ “Che bello” pensò
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ne approfittò per squadrare da capo a piedi Antonio
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tratti si offuscavano, attraversati da una corrente sotterranea. L
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di girare intorno, scese da cavallo e interruppe quel
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un broncio irresistibile. ¶ «Andiamo da Ilardo» propose l’uomo
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con aria distratta. «Sapete, da ragazzo avevo un amico
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con gli occhi bassi. ¶ * * * ¶ Da ore zia Ninetta fissava
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lei. ¶ «Non dire sciocchezze, da quando ti ho conosciuta
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in modo meno evidente. Da che frequentava Ninetta, gli
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Aranciu Pilusu che aveva da poco promosso a suo
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Roma. Perché non mi un altro quartiere?». ¶ «Tu
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rassicurò. «Ho dei risparmi da parte, cerca di prendere
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picciridda? Io! Chi le da mangiare? Io! Chi
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Io! Chi le dà da mangiare? Io! Chi la
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Moro era un pezzo da novanta, e Mario di
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un cuscino della suocera, da noi invece crescono trazzere
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serra Corsini, le vasche da bagno della regina di
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figlia, non la vedeva da due anni. “Chissà com
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il prato. Fu còlto da un accesso di tosse
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una licenza per andare da lei? Sono almeno due
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due anni che manchi da casa. Non hai un
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moglie ha sempre qualcosa da fare e per me
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stanco di cavartela sempre da solo. Guagliò, ti piacerebbe
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altro piegò la testa da un lato, sembrava un
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secco e quella faccia da volpino. Ora io non
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come uno stoccafisso, guardava da lontano i due piantoni
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gli porse un foglio da leggere, si trattava di
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gli piaceva e, stimolato da quell’uomo che considerava
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e temperatura erano segnate da due piastrine grigie e
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patata calda in bocca. Da dove vieni?» ¶ «Bangladesh.» ¶ «Dove
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scusò per quel comportamento da sbirro. ¶ L’uomo riprese
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fino a Mosca e da lì un pullman per
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dormi per terra? Vai da don Gaetano» gli suggerì
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solito quelli che vengono da fuori non fanno altro
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La guerra era finita da più di vent’anni
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miniere. ¶ Il conte Ruggero da un po’ non si
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nessun rappresentante delle istituzioni, da sempre assenti nel quartiere
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l’Africa era venuta da lui. ¶ La gente del
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e praticava l’accoglienza. Da principio nessuno protestò contro
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Fate ebbero una gran da fare. La gente le
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annerite, il pavimento coperto da uno spesso strato di
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gas, l’acqua gocciolava da un cannolo arrugginito in
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prima cosa li spediva da un barbiere amico, poi
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il cuore e prepariamo da mangiare» disse risoluta l
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e soffrivo della lontananza da casa. Mi mancavano gli
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carne era così secca da attaccarsi in un niente
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e ondeggiavano la testa da un lato e dall
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sua coscienza, non gravata da divieti e sensi di
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di quei pomeriggi che da ragazzo trascorreva con gli
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primo a venir fuori da quel ghiaccio fuso che
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meglio, si era insultato da solo: «Garrusazzo, va bene
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prima di andarsene, ché da lì sotto, era chiaro
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fine, tenuto al laccio da due Giuda che un
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modo per tirarsi fuori da quell’impiccio, ma proprio
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di bufali. Gli scarponi da cantiere erano coltelli che
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n’era uscito già da un pezzo. ¶ Le campane
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una vita ben diversa da quella immaginata. Aveva capito
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cucite a mano non da un semplice calzolaio ma
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un semplice calzolaio ma da Alfonso Gatto, un artista
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Cuciva pancere, sottovesti, camicie da notte con perizia. Aveva
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sempre uguale. Le giornate da mantenuto erano noiose e
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rituale, finché lei, infastidita da quella pigrizia, cominciò a
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suoi occhi furono attratti da un sedere pizzuto. Apparteneva
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gambe dritte che spuntavano da una minigonna di lanetta
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sembra che vieni fuori da un fotoromanzo!» ¶ Lui si
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un territorio così profondo da procurargli le vertigini. ¶ Quando
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aveva sempre più spesso da ridire. Masticava veleno, ce
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sussurrò con la vocetta da cretina e schioccò dei
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anomalo che il vento da sud ha portato in
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banda di estorsori che da tempo tiene in scacco
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Ho del lavoro urgente da finire» si scusò la
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di fare l’amore. Da qualche settimana non si
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a rigirarsi come trafitta da una sensazione di pericolo
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e quasi le venne da piangere. ¶ Aveva ragione. Antonio
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forme d’indifferenza, mossa da una alta e nobile
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con la voce addolcita da una nota confidenziale: «Le
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e al tuo futuro. Da quanto tempo non vai
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non vai a casa?». ¶ «Da molto, signor presidente.» ¶ «E
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trasferimento non arriverà mai. Da domani sarai comandato di
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convergenze parallele”. Fu invaso da un senso di straniamento
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risultò ancora più penosa da sopportare. ¶ Cominciò a dimagrire
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questo il soprannome affibbiatole da Mario, si mostrò subito
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Un cristallo azzurrino, profilato da un bordo argenteo, era
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animali, paesaggi, tanto realistici da sembrar veri, comparivano come
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perdeva occasione per mettere da parte altri soldi. Il
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anni precedenti fu scalzata da una concretezza impaziente e
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acme diventò un acuto da soprano. Il marito respirava
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gliel’aveva insegnato, e da quel punto di vista
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bambina non si muoveva da casa. «Scusa se non
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Africa. ¶ «Magari vengo io da te, e mi fai
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Maruzza era così felice da sentirsi piena come un
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tre mesi prima, costruendo da sola i pastori con
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gesti d’insofferenza mascherati da una finta premura, il
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fortuna si girava irrequieta da una parte e dall
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Sentiva il petto oppresso da un macigno e respirava
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tempesta. Il letto correva da un punto all’altro
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solo una trasparente camicia da notte, si era dimenticata
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pelose, a Maruzza scappò da ridere. ¶ C’era un
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assurdo, che fu rotto da un boato, una sorta
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e cominciò a urlare da una cantunera all’altra
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che non c’è da mangiare nei negozi?» ¶ «Non
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futuro. «Siamo in crisi da un po’, ma tutti
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immobile nella stessa posizione da diverse ore. L’umidità
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del gelo, gli scappò da urinare. ¶ «Ho un bisogno
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moderna. A pochi passi da lui c’era Villa
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camionette della polizia faceva da baluardo agli scalmanati che
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passo gli fu sbarrato da un ciccione con gli
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suora porgendogli un crocifisso da baciare. ¶ Dopo tre settimane
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A forza di carte da bollo, in caserma non
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il congresso della DC, da mesi ogni capocorrente affilava
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attuale momento politico, lasciando da parte ogni valutazione critica
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andò a rispondere. ¶ «Guagliò, da carabiniere scelto ad appuntato
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che finalmente mi levo da davanti all’uocchi il
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sulla mano, la camicia da notte scivolò sull’avambraccio
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Lui, colpito a morte da tanta indifferenza, s’infilò
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il turco c’ha da ridire” considerò, e con
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mi avessero comandato qui da voi» lo interruppe Mario
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antistato, s’è formata da qualche anno sul territorio
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Ora vada, che ho da fare.» ¶ Mario sbatté i
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L’intonaco era segnato da un fitto reticolo di
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sopravvivenza che aveva imparato da ragazzo tra quelle strade
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le sue abili dita da sarta lo strappo nella
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muro di riserbo che da sempre la teneva al
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la teneva al riparo da ogni forma di intimità
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si avvicinò con aria da cospiratrice. «Spogliala» ordinò indicando
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bagno e della camera da letto erano sempre ben
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Si chiama vagina e da qui nascono i bambini
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fossero quelle cose. ¶ «Roba da femmine» rispose Melina, che
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e assunse l’aria da maestrina: «I bambini li
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questo che non ti pace, scimunita». Soffiò il
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le tornava. “Il sangue da dove esce?” si chiedeva
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che riusciva a cavarsela da sola. ¶ La sigla risuonò
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Agì d’istinto, ma da quel momento cominciò a
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si offriva di farle da paracadute. ¶ * * * ¶ «È complicato essere
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c’è differenza. Ma da noi, prima che una
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se ci giri intorno da quando ti conosco!» Binah
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controllo del corpo, che da quel momento in poi
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il problema dell’imbastitura da scucire, se avesse voluto
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dei figli. Il maschio da quel momento diventò nella
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scuola non doveva arrivarci da sola. ¶ Talvolta, pentito della
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al vento che proveniva da sud. ¶ Costeggiò il decadente
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a riflettere. ¶ La gente da un po’ si era
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uscite a fare compere. Da un po’ di settimane
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c’era stato niente da fare. “Tanto la gonna
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nulla. Al tramonto, sfinite da quel tira e molla
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uno sguardo torvo. «Tieniteli da conto» l’ammonì una
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ha una mamma viva da onorare o morta da
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da onorare o morta da ricordare. Ogni anno il
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erano diventate così pallide da sparire nell’incarnato cereo
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agguantò il foglio decorato da piccoli cuori di porporina
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male, non ubbidiva e da un po’ fumava di
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e cominciò a girarsi da una parte all’altra
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confidarsi, non poteva sostenere da solo il peso di
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Maruzza… non lasciarla mai da sola». ¶ C’era nella
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quando era tornato ferito da Roma. ¶ Nonostante l’atteggimento
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le gambette storte spuntavano da un pantaloncino giallo canarino
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piedi su una brandina da campo, frastornati dalle violenze
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è un posto lontano da casa!». ¶ Arrivarono quindi altri
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Abbiamo disinfestato il quartiere da cimici e pidocchi». ¶ «E
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prudenza, ché quello veniva da una giornata difficile, lo
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profondo nei suoi confronti da desiderare che morisse. ¶ Melina
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suo cospetto, a fare da contrappeso alla fredda indifferenza
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Melina, che preferiva sbrigarsela da sola. ¶ «Non dici niente
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non aveva proprio nulla da dire. ¶ Lui se n
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furie e c’era da scommettere che quella notte
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e poi così acido da allappare l’anima. ¶ La
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non vuole non accade». Da qualche mese, zà Enza
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e Melina faceva volentieri da cavia. ¶ «Zà Melli’, talìa
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te lo mangerai tutto da solo?» domandò lei con
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L’aristocratico era tornato da poco tirandosi dietro un
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anche se aveva poco da darsi le arie, ché
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collottola e lo portò da Mamma Africa. ¶ «Io non
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dietro le spesse lenti da miope. Chissà da quanto
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lenti da miope. Chissà da quanto tempo era lì
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è piena di porte, da Porta Felice a Porta
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eppure ho già messo da parte un bel po
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in quantità. Perciò mise da parte la solita diffidenza
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non ci sono cose da fare per le Paoline
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Paoline, solo il Vangelo da vivere e annunziare.» ¶ «Lei
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suora aveva un obiettivo da raggiungere e tirava dritto
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non mi sfugge nulla. Da qualche mese ho notato
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tondi sporgevano come palle da biliardo. ¶ «Va bene, domani
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in cucina, ha altro da imparare» replicò Mamma Africa
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in Italia. Finché non soldi, lei sta con
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vecchio». ¶ «Dobbiamo farla uscire da lì» si ripromisero e
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via. ¶ Bogdana la riaccompagnò da Mimì: «Ecco, vecchio, portato
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aveva raccontato: «Ragazza viene da Orsk. È scappata perché
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Un anno che lavora da vecchio e uomo cattivo
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e uomo cattivo non documento. Lei ancora non
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disse suor Antonella. ¶ «Mandiamola da zia Ninetta» suggerì Melina
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giallo oro, così piccoli da sembrare bacche. ¶ C’erano
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grandi finestre rettangolari, protette da spesse grate metalliche. Il
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non aveva avuto nulla da obiettare. Sul futuro della
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un bravo marito scelto da loro. ¶ Maruzza rifiutava di
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fastidiosi paragoni: «Prendi esempio da Luisa. Guarda, è già
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e con il muso da topo, armata di un
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armata di un centimetro da sarta, misurava la lunghezza
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Manzoni morì. Fu sostituita da una signora minuta, dal
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voleva ottenere, una reazione. Da quel momento cominciò fra
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la divideva in due: da una parte il corpo
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allungavano sui marciapiedi decorati da maioliche bianche e gialle
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Il marito, così timido da sembrare scostante, era più
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seria, occupata per intero da un grosso naso, sul
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sempre un problema urgente da affrontare e i libri
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una sorta di dado da brodo che scaldò alla
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ciocca ribelle, così chiara da apparire bianca, le scivolò
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fosse sfogata, sarebbe esplosa da un minuto all’altro
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era tolta il pensiero da un pezzo, ma lei
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Il fatto era venuto da sé e tutto era
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somigliava troppo all’orlo da scucire di Mamma Africa
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le guance morbide ancora da bambino. Lei ne desiderava
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bacetto, una carezza, ma da un po’ i loro
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detto con una faccia da innocente. ¶ Maruzza s’era
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sei bella, mi piaci da morire». ¶ La ragazza, emozionata
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Caterina, quindi, come gravata da un peso più grande
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una pompa di bicicletta, da sveglie! Si autodenunciano, magari
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perso l’equilibrio, scivolò da un lato, piegò il
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c’erano tanti pregiudizi da sfatare. ¶ Mario, memore della
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del Collettivo di passare da lei: «Se vi conosce
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persone più grandi si del lei” si risentì
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fortuna di poter scegliere.» ¶ «Da quale pulpito. Tu parli
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stelle, non lo faceva da molto tempo. La luna
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Solo trentaquattro!”.» ¶ Il vitino da vespa non l’aveva
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onde ricciolute che facevano da cornice all’ovale perfetto
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commisurata a quel comportamento da buttana. ¶ «Da domani non
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quel comportamento da buttana. ¶ «Da domani non esci più
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Aprì gli occhi spaventata da quell’immagine macabra, d
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sono sentita violata e, da quel giorno, sottomessa come
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disse suor Antonella saltando da un argomento all’altro
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si ricordasse di me. Da anni non riconosce nessuno
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magari aveva paura che da sola si perdesse. Passeggiavano
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Il concerto era organizzato da un circolo della Sinistra
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Maruzza» sospirò lui «mi tanti pensieri.» ¶ Antonella strizzò
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sposato sono andato via da Palermo. Melina invece è
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ragionare. Certe cose, dette da un’estranea fanno un
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io. E comincio subito, da questa sera.» ¶ * * * ¶ Antonella e
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piace iniziare la giornata da sola». ¶ La donna preparò
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dolce. ¶ «Ho una notizia da darvi: ho fatto i
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stare sulle spine, passava da un piede all’altro
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lo accetta un consiglio da una che ne ha
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ne vada anche lei da questo quartiere. Palermo è
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meglio che stia lontana da qui. Si lasci alle
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famiglia. ¶ «Grazie, ma io da Cortile Nostalgia me ne
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me ne vado solo da morto. In questo posto
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giornali, continuava a seguire da lontano il suo padre
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troppa libertà è difficile da gestire.» ¶ Lei non si
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problema, stai ancora scappando da Don Rizzo, vero?» ¶ «Pensa
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mio problema.» ¶ «E allora da chi ti scappi?» ¶ «Ma
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mamma gli arrivava inaspettata da sua figlia. L’uomo
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tutto quello che ho da fare…» ¶ «Scrivi» ripeté la
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il dito sulle mostrine da brigadiere, «peccato che da
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da brigadiere, «peccato che da domani non la metterai
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erano trovati nella stanza da letto. Si erano abbracciati
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ma era abbastanza grande da farla sentire libera, e
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libera, e abbastanza piccola da poterla attraversare nei momenti
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ripensamento. ¶ I primi giorni da sola aveva avuto tanta
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dagli occhi languidi. Coperta da un sottile velo azzurro
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scarni, altri prosperosi, impreziositi da una spilla con l
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scoperti e teste incorniciate da colorati turbanti. Uomini rigidi
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fattura e mantelli rimediati da vecchie coperte. Monache pallide
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colorati. Fronti spaziose interrotte da vermigli tilak, palpebre ombreggiate
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dai corpi possenti, avvolti da una cascata di tessuti