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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ugo Foscolo, Tieste, 1795

concordanze di «da»

nautoretestoannoconcordanza
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a comparir mi torni ¶ da mie vergogne avvolta; e
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l'aspra ¶ minaccia rapiran da disperata ¶ madre l'unico
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mio rimorso: sangue; e da me il chiede ¶ del
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non pero. ¶ IPPODAMIA ¶ Qual da' tuoi detti feroce traluce
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Atreo, non soffocasti ¶ sin da quel giorno astretta a
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Atreo spaventami. Lo scaccio ¶ da' miei pensieri; ei la
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tu... No, no... lungi da questa ¶ reggia di sangue
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che ivi tu se', da Atreo ¶ rispettata non fia
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se... inasprito ¶ l'altro da' mali suoi, potrebbe il
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SCENA IV ¶ ATREO seguito da una Guardia che resta
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cinto e avvolto ¶ sommi da mille ognor: pur sol
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e portane! Ramingo, ¶ abborrito da' suoi, da' rii pensieri
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Ramingo, ¶ abborrito da' suoi, da' rii pensieri ¶ ognor seguito
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E tanto Erope mesta ¶ da te non vuol. Ultima
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pochi ¶ sanno del par da qual delitto impuro, ¶ inumano
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La sala è illuminata da alcune lampade. ¶ EROPE, IPPODAMIA
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perfido... forse... ¶ EROPE ¶ Tu da me il rapisti, ¶ e
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me il rapisti, ¶ e da te voglio il figlio
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tu il puoi, ¶ e da te il chieggio. ¶ EROPE
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SCENA II ¶ IPPODAMIA seguita da TIESTE, EROPE. ¶ TIESTE ¶ Qual
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EROPE ¶ Incauto, fuggi ¶ lungi da me. ¶ TIESTE ¶ Dunque perigli
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morte ¶ avrò affrontato, onde da te sì acerbo ¶ guiderdone
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Sua sposa a torto ¶ da me svelta ti volle
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e livore ¶ l'occupi da quel dì! Quattr'anni
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petto ¶ sento; era allora da profana ingombra ¶ fiamma; da
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da profana ingombra ¶ fiamma; da orrore or son. Tieste
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con lui, e fia da noi tutto sfidato ¶ il
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prende il ferro) ¶ e da me ascolta al fine
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Voi mi strascinate ¶ lungi da questa terra: io no
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che l'amo. — ¶ E da me intanto il scaccio
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qui trassemi. ¶ IPPODAMIA ¶ Gemea ¶ da ogni uom qui lungi
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sala è appena illuminata da un lontano chiarore. ¶ EROPE
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quindi volli ¶ seguirli ambo da lungi. — «Qui s'aggira
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l'unico istante che da tanto affanno ¶ mi sciolga
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core? Chi te allor da eterno ¶ torriati affanno? Pur
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orrore a te. Fuggi da me; tue mani ¶ son
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Ebben la bramo; ¶ ma da tue mani: svenami, il
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Dio! — Giacchè non vuoi da me tu udire ¶ nulla
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che poi esce preceduto da Guardie con faci. ¶ ATREO
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di pugno strappaile ¶ il da lei tolto ferro, onde
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qual, ond'io deggia da te averne pena, ¶ qual
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questi ¶ i vanti son da contrappormi. Io mai, ¶ d
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Chi cacciò superbo ¶ me da Micene? chi mi spinse
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mio. — Di filial pietade ¶ questo segno almeno; unico
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dall'orror, dal scorno, ¶ da rea tristezza: della tomba
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chiuda miei lumi ¶ contaminati da men colpe. ¶ TIESTE ¶ Cessa
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tempo ch'io, ¶ benchè da scure di fratel, sia
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tu brami? Or vola ¶ da' miei scortato in Calcide
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abborro ¶ mio viver grave da tanti delitti ¶ contaminato, e
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tanti delitti ¶ contaminato, e da infamia cotanta. — ¶ Pur io
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tuo divieto ¶ romper potea? Da' tuoi custodi il figlio
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è l'opra: imprendi ¶ da me tu prima: io
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ridico, alcuno ¶ non preverrammi da te spento. ¶ ATREO ¶ Donna
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figlio; ¶ ma t'allontana da' miei sguardi: giura ¶ di
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traete? Indegno dono ¶ aver da Atreo la vita? E
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che poi esce seguito da IPPODAMIA e da Guardie
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seguito da IPPODAMIA e da Guardie. ¶ EROPE ¶ (guata stupida
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il sangue) ¶ TIESTE ¶ (sostenuto da Ippodamia) ¶ Ah... qui mi