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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Aldo Palazzeschi, Sorelle Materassi, 1934

concordanze di «da»

nautoretestoannoconcordanza
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1934
avuto modo di recarsi da lui. Non è facile
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1934
sentiva acchiappare, palpare, strimbellare da quei diavoli che se
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1934
farla divincolare. ¶ Palle faceva da galoppino e da cameriere
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1934
faceva da galoppino e da cameriere. Scendeva a prendere
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1934
cucina e al salotto da pranzo, e magari fino
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1934
proprio sopra la stanza da mangiare, dove i giovani
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1934
avendo Remo tirato fuori da un cassetto una camicia
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1934
gazzarra come nel salotto da mangiare. Davanti alle mutandine
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1934
più limite. È roba da revolver”. ¶ Finché Remo, congedati
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1934
non facilmente definibile, costituita da giovani che non erano
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1934
maschi era ben diverso da quello che usava con
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1934
in maniera ben diversa da come guardava le altre
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1934
a parecchi: i pugni da lui dispensati con tanta
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1934
posizione definitiva, estrema, impossibile. Da un pezzo faceva sforzi
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1934
offesa che le veniva da lui direttamente, risparmiando a
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1934
grande, per un conto da pagare, o di una
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1934
ragione, non c’era da darle torto, poteva ringraziarlo
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1934
Noi siamo zingarelle ¶ venute da lontano; ¶ d’ognuno sulla
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Palle, rimasero assai contrariate da questa preferenza. Fra tanti
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1934
Un esercito di prodi ¶ da me guidato… ¶ Mentre la
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1934
superficiali e fragili nutrite da una solidarietà d’interesse
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1934
e che ci fosse da prendere: doveva dare, ma
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1934
regola, di un capo da seguire, di un altro
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1934
uno schiavo, un animale da tiro come il padre
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1934
che hanno tanto denaro da spendere e possono cambiarle
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1934
atmosfera di febbre generata da esse, dalle dispute, dal
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1934
indifferente, come un campo da conquistare nel minor tempo
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1934
ma spiritualmente così alta da non potersi convincere come
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1934
fra due creature unite da un vincolo indissolubile e
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1934
appena del padrone. ¶ Anche da Remo, Palle, si prendeva
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1934
con tutti nel circondario, da qualche tempo, e con
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1934
anni.» ¶ «Sta con noi da otto anni.» ¶ Se Remo
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1934
simpatia: fingeva di darsi, da ragazzone spensierato, bonariamente, per
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1934
s’è potuto fare”. ¶ Da qualche tempo era divenuta
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1934
spirito quanto quello inesorabile: da donna intellettuale era divenuta
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1934
detto “combinazione giglio”, adottato da quando la contessa si
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1934
sue macchine molto diverse da quelle con le quali
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1934
il tempo dei catorci da due o tremila lire
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1934
fosse: non era donna da lasciarsi sopraffare dalle contrarietà
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1934
salutando Remo in maniera da non lasciar comprendere se
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1934
crescente della contessa: aveva da fare, doveva recarsi in
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1934
un’altra donna. E da romana adottiva le era
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1934
una risoluzione eroica: mettere da parte ogni lavoro, lavorare
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1934
sarebbero comportate in modo da liquidarla, glie le segnarono
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1934
una busta: il conto da saldare col relativo importo
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1934
per altre dodici camicie da eseguire con tutta comodità
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1934
valore di trentacinquemila lire. Da questo passo dipendeva il
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1934
suo avvenire. ¶ «Trentacinquemila lire?» ¶ «Da pagarsi a rate.» ¶ Le
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1934
da brividi di vertigine, da un capogiro che la
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1934
senza gravi difficoltà, e da essi trasformata in rimessa
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1934
fino a un motorino da applicarsi alle barche, al
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1934
barche, al quale lavoravano da tempo con misterioso accanimento
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1934
rivelava giorno per giorno da sé: la scienza si
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1934
fare una piccola fortuna, da questa era facile farne
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1934
la signora Cherubina che da giovane aveva fatto la
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1934
gè appuntata al collo da un bel cammeo di
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1934
onorando il pranzo preparato da Niobe con arte magistrale
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1934
servito dalla Tonina che da mela erasi trasformata, per
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1934
tempo del desinare, tanto da tener testa alla direttrice
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1934
e dolce, tutta illuminata da un sorriso inestinguibile, come
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1934
allo stomaco c’era da guardarsi la pelle.” Questo
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1934
a fare un mestiere da povera gente, il facchino
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1934
sarebbe potuto andare anche da sé: lo avrebbero veduto
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1934
e l’illusione uscenti da una bocca modellata e
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1934
allora i fantocci umoristici da mandare a gambe all
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1934
gli eventi vennero avanti da sé. È una cosa
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1934
che la barca va da sé, se la ridono
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1934
gestire e gridare. Macché! Da altro non essendo attratti
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1934
che la barca camminava da sé: “Ah! Oh! Eh
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1934
non ci fu nulla da vedere, altro che il
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1934
occhi di Remo, sormontati da sopracciglia marcate e lucide
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1934
a questo fatto straordinario, da sogno, del ragazzo capitato
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1934
allo stesso modo e da ognuno, pronunziati in tal
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1934
nulla per farlo uscire da tale isolamento, anzi vi
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1934
armonia risultante più che da uno studio da un
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1934
che da uno studio da un istinto, da una
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1934
studio da un istinto, da una grazia nativa e
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1934
limite non avendo altro da fare. Anche dal sarto
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1934
un’ora, in modo da poterla ricostruire intatta senza
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1934
rimanevano sempre molte cose da vedere. ¶ E la cosa
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1934
sbertucciati in malo modo da romperli, e tanto da
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1934
da romperli, e tanto da doverli accuratamente ristirare, riscuotendo
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1934
sulla base attuale. Giselda da quella parte avrebbe trovato
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1934
aveva mantenuto un contegno da portarsi per esempio all
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1934
verginale contegno del nipote, da portarsi per esempio a
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1934
solo in parte, tanto da potersi mostrare a chiunque
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1934
l’esistenza si dilaniano da mattina a sera, il
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1934
ragazzo, nato in Ancona da due operai disgraziatissimi, romano
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1934
finestra, dove le sorelle da tanto tempo non stavano
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1934
serva per confabulare, futilità da persone ricche, lussi che
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1934
questo incomodo per dargli da mangiare. Una cena incominciata
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1934
del liquido che ingeriva. Da quando stavano a vedere
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1934
tavola e dar loro da mangiare. E leggendo sulla
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1934
argomento era tanto persuasivo da lasciarla libera sull’istante
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1934
ce n’erano tante da poter bastare, e quando
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1934
che si sarebbe sentito da Firenze. Remo frugava in
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1934
che cosa interrogarlo e da che parte incominciare. «La
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1934
è già in pensione da qualche anno e la
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1934
poi non ha nulla da fare. Che maestra, quella
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1934
peso che le opprimeva da molti giorni, Teresa e
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1934
hai tanto ardire?” Quindi, da quell’atteggiamento offeso di
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1934
il biscottino. Sì, sì, da lui se lo lasciava
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1934
amiche invece no, niente da quelle, ma da lui
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1934
niente da quelle, ma da lui lo prendeva e
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1934
li teneva nel salotto da pranzo. L’astuta Niobe
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1934
dovevano essere dei mutandoni da prete, di trent’anni
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1934
volle salvare le amiche da tanto disordine, riversando tutta
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1934
eseguiva un ricamo, tratto da disegni cinesi originali, e
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1934
eccezionale domenica venne coronata da una decisione straordinaria: dovendo
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1934
alla clientela illustre, riscuotendo da tutti plauso e consenso
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1934
domanda; Carolina invece, assalita da uno slancio a cui
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1934
il perché: era presa da un capogiro, nelle sue
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1934
di tutto per incontrarsi da solo a solo con
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1934
turbatissima, né mai più da allora lasciò rinascere un
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1934
Niobe, intanto, erano pervenute da parte del vicinato alcune
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1934
avesse offerto dei confettini da sgranocchiare. Più il colpo
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1934
Gli tentenna un dente.» ¶ «Da tante che glie ne
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1934
ce l’avesse, tanto da doverglielo domandare. ¶ Palle ¶ «Palle
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1934
gli venne messo e da chi; anzi non gli
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1934
tutti sanno quando e da chi, e gli rimane
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1934
fatto nascere, è sbocciato da lui come dalla pianta
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1934
rotondo di torace, massiccio, da assumere una sua imponenza
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1934
sua testa, una cosa da ridere, come un paltò
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1934
nome; sporgendo il capo da una porta, affacciandosi alle
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1934
e con tale sollecitudine da lasciar credere che il
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1934
capitato a Santa Maria da qualche mese, ritornò a
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1934
Palle poté mai sapere da quale parte fossero venute
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1934
possibile; giacché non è da credere che egli vi
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1934
aprir bocca, quasi che da un momento all’altro
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1934
stima e la simpatia, da queste l’intesa e
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1934
rivalità, ogni rancore. ¶ E da quel giorno si ricercarono
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1934
uno sgabuzzino che serviva da cucina, e glie le
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1934
con l’esigua mercede, da mangiare a mezzogiorno. La
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1934
aspetto del vecchio cavallo da tiro a cui la
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1934
poche parole che uscivano da quelle labbra di donna
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1934
ad aspettarla quando usciva da lavorare. Davanti al cancello
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1934
Era incantato dalle macchine, da tutte le macchine, dalla
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1934
di condizione agiata e da bene, superando con vantaggio
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1934
conte di Venezia che da molti anni s’era
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1934
che siamo ben lontani da ciò. ¶ Questo era Palle
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1934
erano di tale importanza da permettere molte cose. E
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1934
un cittadino ragguardevole e da bene. La quale cosa
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1934
il nipote doveva elevarsi da quel punto per illuminare
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1934
tanto si sentiva assalire da brividi di vertigine, da
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1934
sempre, ma nel salotto da pranzo come le domeniche
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1934
ospite fu di dargli da mangiare facendolo riempire a
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1934
del “lei” doveva ricevere da tutti, nessuno escluso. Quella
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1934
simili fanfaluche sarebbero cadute da sé. Erano cose da
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1934
da sé. Erano cose da far ridere le galline
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1934
differenze che lo riguardavano da vicino, Remo opponeva una
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1934
funesto di vedersela placata da un momento all’altro
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1934
dalla ruggine. ¶ Il gradimento da parte del ragazzo fu
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1934
di fanciullo uno stato da sogno fiabesco finché era
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1934
ma valeva a preservarlo da essi e a temperarlo
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1934
sapere?”. Messa in sospetto da tale argomento, essa rispose
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1934
no, non era uomo da restare infilato in quelle
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1934
nel sottoscala che serviva da ripostiglio e da dispensa
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1934
serviva da ripostiglio e da dispensa, attiguo alla cucina
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1934
era un finestrino inquadrato da due sbarre accanto alla
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1934
era un’impresa elementare, da principiante; e spiegò come
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1934
principiante; e spiegò come da qualunque lato si potesse
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1934
disorientate, non sapendo più da qual parte sarebbe apparso
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1934
stirandosi tanto sulla vita da raddoppiare la propria statura
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1934
fare assediate com’erano da un lavoro che non
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1934
si dovettero far venire da Ancona le sue carte
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1934
sbarazzata anche la stanza da lavoro e messa in
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1934
aria e una luce da chiesa prima della funzione
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1934
e le apparenze, ma da un giovane del Ponte
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1934
bene e lucidissimi, interdetto da ogni iniziativa, da ogni
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1934
interdetto da ogni iniziativa, da ogni volontà, dondolandosi appena
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1934
cucina era all’ordine da poter passare una rivista
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1934
vita, il lusso derivante da tanta febbre, la naturale
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1934
propria persona, già esaurito da un pezzetto probabilmente, ma
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1934
ci sarebbe stato tanto da ammirare che il tempo
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1934
formava la sua pettinatura da educanda. Una ragazza che
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1934
pesati bene, e scendevano da quell’altezza accompagnati da
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1934
da quell’altezza accompagnati da sorrisi esercitati a scala
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1934
mantello quasi talare a da cui, scaturendo le braccia
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1934
domanda e risposta, tutto da sé, modulando così bene
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1934
così bene la voce da lasciar credere che rispondesse
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1934
vado, dissi, ci vo da me, ci voglio andare
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1934
c’è la corrispondenza da aprire, da sbrigare, ci
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1934
la corrispondenza da aprire, da sbrigare, ci sono tante
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1934
liberarla di un minuzzolo, da un filo o un
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1934
di ridere per passare da un tema allegro alla
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1934
ritirarli in bocca, tanto da non sapere, per le
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1934
ora Tirinnanzi? Veniva spesso da noi la domenica, d
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1934
lavoro le aveva distolte da tutto, conclusero, e aveva
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1934
giorni prima delle nozze, da un giovane maestro, suo
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1934
ella aveva ben poco da aggiungere. ¶ «Te ne ricordi
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1934
che camicie e mutandine. Da quel ragazzo intelligente ch
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1934
significato era ben diverso da quello che le amiche
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1934
e Carolina che già da lontano avevano dimostrato il
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1934
le avrebbe dato tanto da vivere, decisa la partenza
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1934
sorelle che non vedeva da diciotto anni, il volto
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1934
bellissimi occhi erano incorniciati da ciglia lunghe e forti
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1934
minuscola siepe; e coronati da sopracciglia di seta, lucenti
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1934
mente fosse tanta saggezza da suggerirgli che per ora
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1934
non c’era che da tacere e aspettare. Ciò
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1934
veste nera che portava da un anno con un
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1934
reggia rispetto al tugurio da cui era uscito, una
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1934
era uscito, una casa da signori comoda e sana
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1934
sue necessità. Erano travolte da un bisogno cocente di
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1934
la persona nel fermento da cui si sentiva possedere
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1934
finestrino il paesaggio, penetrato da esso, ma senza perdere
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1934
parole salgono alle labbra da sé così languenti che
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1934
dopo una vaga sofferenza da sogno agitato, la figura
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1934
nella luce che veniva da un’altra sala inondata
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1934
risorgere costumi così empi da quelle rovine. ¶ Del viaggio
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1934
terra, la via che da Firenze conduceva a Faenza
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1934
immensa lamiera grigia mossa da una mano ignota per
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1934
una mattina umida, alternata da pioggia con qualche sospetto
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1934
in mano il cestino da viaggio, correvano per dar
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1934
pranzo pronto e caldo, da non lasciarsi raffreddare, Teresa
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1934
dalla forma bellissima. Partendo da uno strato fine sotto
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1934
sopra il mento, divise da un lieve solco, le
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1934
le donne una mercede da cui si sentirono lusingate
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1934
e così armoniosamente sviluppato da dimostrarne sedici con comodità
219
1934
impulso, o per sciogliersi da un groviglio di sensazioni
220
1934
era sentita afferrare, travolgere da un capogiro, dopo del
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1934
facendosi, al tempo stesso, da specchio reciprocamente. Ora la
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1934
istintivamente di ogni cosa da mettere in bocca che
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1934
come un lattante che da un momento all’altro
224
1934
difficile, del mangiare, sostenuta da un appetito di prima
225
1934
e poi tante cose da fargli vedere, Remo non
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1934
desiderando una maggiore espansione da parte sua. Avrebbero voluto
227
1934
in eredità un ragazzo da campare: «Ci fa buca
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1934
riserbo, disturbare il dolore da cui lo giudicavano compreso
229
1934
aveva concluso con voce da apocalisse: «più grande di
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1934
collo e il viso da quell’alito fresco profumato
231
1934
pancia dal ridere. Visto da occhi nuovi e in
232
1934
le cose che creavano da più di trent’anni
233
1934
di trent’anni e da cui erano circondate. Carolina
234
1934
ve le ripose. Assalita da un colpo di tenerezza
235
1934
offerta che gli veniva da quella parte. Niobe era
236
1934
Giselda si era astenuta da manifestazioni troppo tenere, non
237
1934
un uomo utile e da bene, e non un
238
1934
L’uomo utile e da bene non era stato
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1934
delineandosi una tale resistenza da quel lato, Teresa e
240
1934
spiegata, facendo quanto poteva da suggeritore nel dar dimostrazioni
241
1934
in testa e vestite da casa sotto una cappa
242
1934
sull’altra, in modo da poter concludere tranquillamente che
243
1934
la mano dalla corrente, da rendere poi necessario l
244
1934
e assegnata a loro da giovinette dopo la morte
245
1934
mantelline che avevano portato da giovinette, o appartenuti alla
246
1934
volta infarinate come pesci da friggere, e dopo aver
247
1934
l’enigma è facile da risolvere, l’argomento era
248
1934
Vincigliata, non popolata né da case né da ville
249
1934
né da case né da ville e dove è
250
1934
coppie fossero formate tutte da creature giovani e belle
251
1934
tale sagoma o sproporzione da seminare soltanto un po
252
1934
brutale e selvaggia, scomparsa da diecine d’anni, tutta
253
1934
di casa era corso da sua madre per informarla
254
1934
trabiccolo, di una faccia da cattiva e dispettosa. «Ma
255
1934
e del proprio piacere da non accorgersi neppure del
256
1934
campagnola così pittorescamente infronzolate da sembrare due maschere, e
257
1934
quale erano immerse? ¶ E da un’altra cosa, pure
258
1934
padre che, nato benestante da un campagnolo autentico, e
259
1934
cittadina, aveva disprezzato fino da fanciullo l’origine del
260
1934
poteva occuparsene, aveva troppo da fare; mentre l’altro
261
1934
neppure riceveva certe richieste da parte di Fellino, giacché
262
1934
uomo capace di rimuoverla da una decisione, rappresentasse quella
263
1934
le furie, adducendo che da un momento all’altro
264
1934
o compassione un cavallo da lavoro, e consideravano il
265
1934
contadini non aveva nulla da spartire, quasi fossero uscite
266
1934
stretto per alcuni secondi da lasciar credere che invece
267
1934
turbamento che le veniva da quel contatto sul quale
268
1934
era presente nel pensiero da considerarlo vivo in mezzo
269
1934
mezzo a loro, e da poterlo amare senza quell
270
1934
poco a poco, allontandosi da Fiesole, il brio dell
271
1934
camera: «Ah! Ah!» ciondolandosi da ogni parte, sgangherate, e
272
1934
avevano accompagnate sempre fino da bambine; soste tranquille, decise
273
1934
primo avviso delle trombe, da lontano, o con orecchio
274
1934
o dinoccolati nel passo da campagna, le lasciavano padrone
275
1934
reparto del genio, formato da giovani di condizione civile
276
1934
ai gradi alti, valutando da quelli, per quanto femmina
277
1934
in tale rigoglio virile da farle abbacinare gli occhi
278
1934
ma soprattutto di sazietà da farle correre un brivido
279
1934
abbondanza, propria della gioventù, da lasciar credere che di
280
1934
o chiudendo la finestra da far cadere i vetri
281
1934
aizzati al giuoco più da chi si ritrae che
282
1934
chi si ritrae che da chi si concede pacificamente
283
1934
che non ho niente da dire, ma che per
284
1934
che arrivati là, come da un sacco a sorpresa
285
1934
vestitini scelti o eseguiti da loro stesse e di
286
1934
tanto che Augusta, partita da casa quando le sorelle
287
1934
e le ricchezze. Augusta, da parte sua, si sarebbe
288
1934
appena di vedovanza, còlta da un morbo violento, in
289
1934
solenne. ¶ La parte abitata da esse era una vecchia
290
1934
una villa né casa da povera gente, sia per
291
1934
essa, ma con entrata da un cancello speciale in
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1934
case già descritte, centrate da un pozzo, umili ma
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fianco il grande caseggiato da affittare, riducendolo insieme un
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debiti e d’ipoteche da rendere appena possibile alla
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come abitazione. ¶ Tanta dissolutezza da parte del padre, il
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insieme a Firenze, fino da giovinette, la scuola di
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almeno alcune cose uscite da quelle mani divenute celebri
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di quella bizzarra stanza, da quelle donne i cui
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virtuosismo nella sua materia, da lasciare perplesso il più
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grado di riprodurre, tanto da poter valutare e riparare
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prodigi in questo genere da reggere il confronto coi
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bandiera patriottica, Teresa lasciava da parte le camicie e
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meglio ancora, cosa desiderata da tutti, trasportarsi a Firenze
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di grido, sfarzosissima, specie da me omessa poc’anzi
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una miopia così acuta da non poter distinguere quella
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di centro era rappresentato da un viaggio a Roma
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un avvenimento tanto grande da rivoluzionare il paese: tutto
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di lavorare. Per togliersi da tanto orgasmo decisero di
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vapore che sale. ¶ Accompagnate da un prelato di Firenze
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un altro gruppo accompagnato da un prelato anch’esso
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di sacerdoti che stavano da sé. Non più di
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aprì con tanta semplicità da sembrare di cartone, e
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e confessata aspirazione, rientrate da alcuni anni nel possesso
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mai pensato a distaccarsi da quella forma di vivere
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gioventù e avvenenza, rilevata da tutti, si erano mostrate
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Finché un fatto, imprevisto da quegli essere esiliati dalla
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che una nuova avventura. Da ogni parte le informazioni
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lasciandogli poi una sostanza da liquidare; qui, la famiglia
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e con le quali da dieci anni era tornata
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a ricostruirsi una vita da sé e a procacciarsi
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giorno era stata desiderata da un giovane bello e
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bianche, lasciavano trasparire. ¶ Faceva da amministratrice delle case; il
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fortunati o travagliati sovente, da disgrazie e malattie; come
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troppo alla leggera. Faceva da amministratrice anche presso la
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come aveva fatto sempre da fanciulla. Ma con quale
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piano terreno il salotto da ricevere dove le signore
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al cui servizio viveva da vent’anni, ma oramai
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dire, e resa madre da un fattore ammogliato e
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non avendone un altro da sostituire, e con un
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era la parte conosciuta da tutti e per cui
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volta a Firenze, passando da una casa all’altra
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goffa, miserabile, aveva sortito da natura una sensualità forte
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stringevano o si scioglievano da sé, fidanzamenti che anticipavano
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bene, e come mai da molto tempo non s
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ombra di complicità, uscenti da labbra severe. Tanto che
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lontane dal lavoro, fuori da quella stanza. Avvenimento assai
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e bella circondata strettamente da colline armoniosissime. Questo strettamente
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cinquanta. Dirò anzi che da un lato soltanto e
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vaste che possono separarla da esse per due o
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con cui viene pronunziata da noi questa parola; e
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alla cintura, ma trassero da quell’esercizio tanta forza
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turbano l’armonia; circondati da parchi e giardini che
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una atmosfera di irrealtà da sogno o fiaba, per
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ora tutto sembra fatto da lui: dall’uomo, sì
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poco tempo, vi separi da quella. Questa zona, si
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questa noia, e attingendo da questo la forza per
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tortuose e forse torturate da un intimo assillante perché
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o mostrano una nudità da Cristo sulla croce. Mai
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la sottoposta o le una sbirciatina dall’alto
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quanto essa la faccia da padrona, quanto sia disutile
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nelle sue ville abitate da gente ricca, nelle sue
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tenuto in unione spirituale da una parrocchia. ¶ A rigore
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convento di francescane cinto da mura altissime che mostrano
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villa sempre chiusa, cinta da un muro rotondo, molto
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molto arretrata e circondata da grandi piante, che sta
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negli occhi, le rose da un cancelletto bianco atto
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via, e rotto soltanto da un grande portone di
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questa fabbrica è composto da una casa di tre
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il largo descritto, conduce da Firenze al Ponte a
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rivela solo l’indifferenza da una parte e dall
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che discendono il primo da Fiesole, e da Vincigliata
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primo da Fiesole, e da Vincigliata il secondo. Rigagnoli
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quanto quella mattina pareva: da’ canti de’ quali accompagnati
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donne n’andarono, dove da molti più ricevuti, parve
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quella, e riproveggendo tutta da capo, tanto parve loro
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lo riguarda davvero e da vicino, anzi nel cuore
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in piena maturità accompagnate da una fanciulla, entrambe di
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per le vigenti mode, da risultare aggressive. Più che
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e delle grazie femminili, da destare la più istintiva
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vederle scendere o salire da carrozze così lucide e
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certo punto il fazzoletto da una borsetta logora e
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dimestichezza tutti gli animali da cortile; e sembrano piuttosto
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il respiro greve. E da chi potrebbero andare in
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quel luogo, se non da loro, tutte quelle aristocrazie
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un oblio causato non da indigenza, ma da più
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non da indigenza, ma da più gravi e soverchianti
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e del quale, probabilmente, da epoca immemorabile è smarrita
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pensiero a un salotto da ricevere; e accanto nella
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immagine di una camera da letto; mentre che alla
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lascia immaginare una stanza da bagno, bensì un salotto
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un salotto anch’esso da ricevere con molta intimità
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Cucitrici di Bianco – Corredi da Spose. ¶ Vicino a quella
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molto infossati, erano circondati da ombre peste che sfumavano
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sfiorita divenuta arida, e da olivastra divenuta grigia, impolverata
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lire per un conto da pagare, per far fronte
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dolore. Silenzio e indifferenza da una parte, dall’altra
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sapere che cosa volete da me?» ¶ Non aspettandosi un
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sillabe: ¶ «Che cosa volete da me?» ¶ Si guardarono ancora
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e affrontando la prova da forte. ¶ «Su che?» ¶ «Come
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amichevole si può accettarlo da chiunque.» ¶ «Ma non da
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da chiunque.» ¶ «Ma non da quella, da quella no
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Ma non da quella, da quella no, no…» Il
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e ridendo col giovane. «Da quella no, intendi, non
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si pigliano i denari da certe donne, sappiamo bene
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Teresa fu sollevata ancora da questa cifra. ¶ «Arrivederci, è
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farsele cucire dove vuole, da chi vuole, all’inferno
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in un sol colpo, da lasciar credere si fosse
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loro mani e allontanandolo da esse. ¶ «Via, via… su
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gradatamente di ridere nascondendo da parte sua, con molta
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la stoffa, farò eseguire da altri, non ha importanza
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ragione…» Ora gli parlava da camerata, con accento virile
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ridendo clamorosamente. Ridevano insieme da buoni camerati. D’altronde
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era rimasto tanto passaggio da poter respirare. E Niobe
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timori o sorprese, né da sudare sangue per farla
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uscire: n’erano gonfie da scoppiare. ¶ Teresa aveva la
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loro amore, e che da quarant’anni servivano con
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lavori di second’ordine, da gente mediocre, scegliendo dove
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scegliendo dove ci fosse da guadagnare con maggiore rapidità
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apparente. Si facevano aiutare da mani mediocri o inesperte
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col peso degli affusti. Da tanti anni non andavano
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circondario, non era amato da nessuno ma, come sempre
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forti, temuto e rispettato da tutti. “Povere Materassi! Povere
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se ne parlava neppure. Da ogni parola, attraverso l
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alitava sopra la casa da alcuni giorni, si addensava
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fatta entrare nel salotto da pranzo. ¶ Un agguato? Un
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apparizione era così fantastica da giustificare tutte le possibilità
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avesse fatto fuggire vestita da povera. ¶ Fu fatta sedere
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corpi il calore sottratto da uno stato d’animo
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quale parola potesse uscire da quella bellissima bocca percorsa
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quella bellissima bocca percorsa da un brivido quasi febbrile
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Era stata alcuni mesi da loro per imparare il
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delle zie. Virtù civiche da portarsi per esempio all
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venne chiamato nel salotto da pranzo e fatto sedere
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non c’è nulla da fare”. Mentre Teresa pareva
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non c’è niente da fare”. E Teresa era
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lista di commissioni, lunghissima, da eseguire a Firenze. ¶ Dalle
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che ci sarebbe stato da esaurire il repertorio, subodorando
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o tre mesi qui da noi per imparare il
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ora fa qualche cosina da sé, ma sì… ci
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ribatté sempre più contrariata da questa fama di ricchezza
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fini, delle cose belle; da un pezzo in qua
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suo accento era convincente da impietosire. ¶ Ma il dottore
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riconoscenti dopo avergli offerto da bere; in modo da
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da bere; in modo da lasciarla sospesa, sottintesa, e
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ultima parte del discorso, da molti: “già… sì… vedremo
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vedremo, certo, naturalmente…” intercalati da sospiri. E seguitarono per
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Giselda. Come poteva partire da lei una simile idea
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quella tavola nel salotto da pranzo davanti alle sorelle
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ecco…» Giselda restò disorientata da una tale notizia, e
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c’è un minuto da perdere: di quanti mesi
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Non c’è tempo da perdere.» ¶ Non risposero né
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Non c’era tempo da perdere, ogni giorno rendeva
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dall’interrogarla ovunque andasse, da qualunque parte venisse; non
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tante cose strambe che da un pezzo in qua
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dagli occhi, dalla bocca, da tutta la persona, e
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a prendere la gardenia da me?» ¶ Senza accorgersene egli
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in cui si dibattevano da qualche tempo, ed erano
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corso producendo un silenzio da sacro rito. Ma quando
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non c’è altro da fare di indispensabile; rinfacciarsi
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sopra un certo debito da pagare, molto rilevante, e
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e le case gravate da ipoteche?» ¶ «Giusto per questo
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quella parola terribile che da quarant’anni non era
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la cambiale. La cambiale da pagare: lo squallore della
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di pianto. Quante volte, da bambina, aveva pesato sopra
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padre infermo, la cambiale da pagare. La madre si
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in porta nel paese, da amici e conoscenti per
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di Teresa venne colpita da queste parole: “non ne
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di carta: la cambiale da firmare. E all’apparire
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Via!» strillava Teresa assalita da un furore femmineo incomposto
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cerca di un oggetto da potergli lanciare. Sentiva un
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al sottoscala che serviva da dispensa, ne aprì l
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dispensa si sentiva invadere da un malessere puerile. Non
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non c’è altro da fare”. Guardava Remo tentando
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sorridere senza riuscirvi, mendicando da lui un sorriso che
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ripetuto ma così spento da doversi domandare se chi
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udito, in special modo, da chi cantava a viva
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lungo e così fine da sembrare un filo di
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occhio maestro, si fece da una parte rispettosamente, per
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ancora di essere lambita da quella mano indegna. Non
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non abbia un minuto da perdere, ripose la cambiale
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c’è un minuto da perdere, corro a Firenze
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a prendere l’aperitivo da Narciso alle Cascine, poi
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rigovernare; aveva i cocci da lavare. Fra le discussioni
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aveva smesso di bollire da un pezzo. Ogni tanto
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le sue padrone; attratta da un’eccessiva simpatia verso
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tutto ritorna a posto da sé, naturalmente”. Pareva proprio
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mente, il resto veniva da sé. Per questo non
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consueta naturalezza, rosata appena da una canzonatura allettante. ¶ «Zi
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non volevano essere disturbate da chicchessia, perché non avevano
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sete e bisognava dargli da bere. Interdetta fra i
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spingeva a dargli subito da bere perché bruciava dalla
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s’avvicinò facendo, già da lontano, il gesto di
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grazie”. ¶ Niobe non sapeva da che parte rifarsi ma
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le ha viste anche da sé in che stato
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bene che ci vada da sé.» Era la prima
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precedendole verso la macchina. «Da Narciso alle Cascine a
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che piace a voi.» ¶ «Da Narciso alle Cascine… a
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contegno così nobile che da nulla lasciarono trapelare di
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l’illustrazione. ¶ Aveva trovato da lavorare, da sistemarsi, finalmente
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Aveva trovato da lavorare, da sistemarsi, finalmente? Aveva delle
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indirizzandole ai vari alberghi da lui indicati, pregandolo di
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aveva molto di consolante da raccontare alle zie. Soprattutto
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e quando sentirono che da Milano era passato a
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aprirono in tale orgasmo da strapparne la busta, e
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strapparne la busta, e da strapparsela l’una con
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non avevo notizie importanti da comunicarvi; e mi premeva
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gli errori sentimentali, gravissimi, da rimediare a caro prezzo
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tante pene, i debiti da pagare, sempre in aumento
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delle belle sarebbe stato da vedersi solo attraverso un
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casa se la ripuliranno da sé, se no vivranno