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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Marone, La tristezza ha il sonno leggero, 2016

concordanze di «da»

nautoretestoannoconcordanza
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resto dei tuoi giorni. ¶ Da uomo a uomo ¶ Eppure
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i resti di cibo da un sacchetto della spazzatura
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occhi. «Che cos’hai da ridere? Hai capito quello
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Posso confrontarmi con te da uomo a uomo.» ¶ «Già
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Già, appunto, possiamo confrontarci da uomo a uomo. Peccato
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di sicurezza. Come fai da sempre con tutti i
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a darmi: un rapporto da uomo a uomo. ¶ «Di
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le mani e messa da parte.» ¶ Non lo avevo
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modo. ¶ «Che consiglio vuoi da me?» chiesi serio. ¶ «Non
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Che ti credi, che da ragazzo sognassi di aprirmi
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possibilità?» ¶ «Avere un rapporto da uomo a uomo.» ¶ Fuori
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non ne so nulla da più di trent’anni
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più di trent’anni, da quando litigò con mio
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di mia moglie che da anni si preoccupava di
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zio che non vedevo da quando ero bambino. Matilde
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preannunciava una torrida estate da trascorrere fra i lidi
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e lunga, gli occhiali da sole, e fra i
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fratello si era trasferito da un amico. ¶ Anche zio
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al diritto. In realtà, da adulto ho capito che
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lontano dalla mia vita da un pezzo. Gli passai
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tranquillo» ribatte Valerio e una pacca sulla spalla
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io» aggiungo. ¶ «Devi tornare da Matilde?» insiste lei speranzosa
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ne torni a dormire da solo in quella stanza
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saputo che sei diversa da tutti gli altri. So
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arriva alle orecchie come da un posto lontano, il
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Mi infilo in camera da letto nell’istante in
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una parte della verità. Da circa un minuto, infatti
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un minuto, infatti, cioè da quando mi è arrivato
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Ferrara. ¶ «Perdonala e torna da lei. C’è un
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di donne in modo da avere più probabilità di
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cose ci sia poco da dare consigli, bisogna fare
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a quello che ha da donarci. Come a un
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è molto in voga. Da più parti sento spesso
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enorme, con tre stanze da letto, la cucina abitabile
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era tornato dalla Spagna da quasi due anni e
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quasi due anni e da qualche mese aveva ottenuto
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ottenuto il famoso posto da bigliettaio; normale che non
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ma noi non andiamo da nessuna parte, perciò è
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mezzi termini, come era da lei. ¶ «Non è vero
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bene decisero di mettere da parte i loro rancori
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grande quanto una pallina da tennis e un Suv
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delle gnocche. Verrebbe quasi da pensare che a un
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se non sbaglio, era da un amico a Londra
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È che la lontananza da Matilde mi stava facendo
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finito, vengo un po’ da te.» ¶ E fu così
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lo vuoi proprio sapere, da quel punto di vista
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stata un’esperienza indimenticabile. Da qualche mese le ronzavo
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il padre si presentò da me con la figlia
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scoprissero e mi separassero da te e da questa
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separassero da te e da questa casa, da questa
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e da questa casa, da questa famiglia.» ¶ Non so
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e Giulia mi aveva da poco lasciato per il
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che la incontrai fuori da un bar, in compagnia
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i capelli arruffati trattenuti da una fascia, orecchini di
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era più concesso. Visti da lontano, sembravano personaggi di
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viva. Perché l’amavo da sempre, da una domenica
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l’amavo da sempre, da una domenica di tanti
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i giorni scorressero, così da poterla incontrare. Prima o
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di diverso colore, scelte da Renata. Io, invece, me
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che non avevo nulla da perdere. Ecco perché ho
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Duomo, a pochi passi da noi c’era la
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succhiavo una Coca calda da una cannuccia troppo piccola
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in grado di vedersela da sola.» Poi si alzò
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preparava una vita lontana da me e dall’Italia
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cerimonie.» ¶ «Ci stavamo dando da fare per costruirci una
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bianchi, e mi viene da pensare che non ho
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esalti la sua femminilità, da non so quanto tempo
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le parole di lei da piccola, il famoso piano
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non ci trovò nulla da ridere, in un attimo
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Arianna adolescente che veniva da noi non giocava più
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mestruazioni mi sono venute da un bel po’.» ¶ «Davvero
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per strada, forse perché, da quel che si diceva
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già tornato in America da un pezzo» risponde, e
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telefono col mio fidanzato. Da allora iniziai davvero a
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si porta sul viso da sempre. ¶ «Poi arrivò il
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chi meno, abbiamo qualcuno da perdonare e qualcosa da
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da perdonare e qualcosa da farci perdonare. ¶ Giulia, per
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Flor.» ¶ «Anche lei ti del represso?» ¶ «Sì, in
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qualcosa di così grande da non potersi ridurre a
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vita che si rigenera da millenni.» ¶ La guardo senza
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tuo corpo è attraversata da questa forza, un’energia
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difenderti.» ¶ «Già, a difendermi da me stessa, però. Tento
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amori, che possa guarirti da te stesso. Solo tu
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proteggere quella povera creatura da me stessa. No, meglio
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figlio non si fa da soli...» ¶ «Io credo che
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con gente che viene da lontano. Avremmo tanti cani
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un modo per fuggire da questa casa di matti
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la strada che porta da Acciaroli a Palinuro. Era
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Erri. Ciascuno deve vincere da solo i propri demoni
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almeno una volta tornassi da casa Ferrara con un
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che non si spiega da dove nasca il nostro
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della sua pipì fa da sottofondo all’improbabile conversazione
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è stata una cosa da niente. Comunque, dicevo... quando
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camminerei a due metri da terra. Questo le stavo
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vita, sul suo corpo da donna che si plasmava
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del buco allo stomaco da riempire. ¶ Il fatto è
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su sette». ¶ Invece andai da mio padre. ¶ Un così
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la mano. ¶ Valerio mi una pacca sulla spalla
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ho una non scelta da raccontare. Per un periodo
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ad aprirle, la squadrò da capo a piedi e
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fatto che vuoi scappare da casa?» ¶ «C’entra, voglio
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C’entra, voglio andare da lui.» ¶ «In Finlandia?» ¶ «Sì
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un finlandese col nome da vichingo?» ¶ «Non piango per
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non vieni a vivere da noi?» ¶ La guardai titubante
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noi?» ¶ La guardai titubante. «Da voi?» ¶ «È pure tuo
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vorrei andare a vivere da solo. Mica posso tornare
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indietro.» ¶ «Andrai a vivere da solo?» ¶ «Vorrei.» ¶ «E io
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che mi farai dormire da te tutti i sabati
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solo un istante e un altro morso al
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in salotto sembrano provenire da un mondo lontano. ¶ «Che
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potevi venire lo stesso da me?» ¶ Giovanni sospira e
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dai nostri errori, così da non ripeterli, per non
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po’ stupiti (non era da me citofonare alle dieci
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se la rideva pensando: Da oggi ti tocca fare
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coltivare l’insensibilità. ¶ Arianna da piccola ripeteva sempre che
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Sono chiusi là dentro da un po’...» ¶ «Che fanno
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stato ingiusto. C’era da aspettarselo.» ¶ Potrei polemizzare, chiederle
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non la portasse mai da nessuna parte. Così, quando
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me, mi hai lasciato da sola con lei. Ti
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stipite della finestra che sul cortile interno e
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Se non fossi arrugginito da anni di vita matrimoniale
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ha altro di sé da mostrare. Renata fece uno
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indossava sempre degli occhiali da vista a goccia con
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un avvocato che cenò da noi un paio di
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e rimasi a fissarla da vicino, cosa che non
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nemico grande e grosso da combattere con l’unica
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che mi stavo comportando da maleducato. ¶ Lui, però, non
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la visione della carta da zucchero che il mio
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faccio invitare a pranzo da tua mamma» disse guardando
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avevo un compito importante da portare a termine per
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se vogliono, possono farti da padre. ¶ Homo sapiens ¶ Quando
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nato Valerio mi trovavo da mio padre. Era maggio
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d’altronde papà era da poco tornato dalla Spagna
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bene e la proteggerai da tutto e tutti?» Poi
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te lo devi risolvere da solo». Quindi se ne
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sono ancora abbastanza giovane da non dover affidare la
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ti preoccupare, ti conosco da quando sono nato.» ¶ «Bravo
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Ma non dovremmo passare da lei?» ¶ «È a cena
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lei?» ¶ «È a cena da amici.» ¶ «Siete una famiglia
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per la prima volta da marito e moglie, bisbigliai
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tuo piccolo corpo provengano da quell’astro lontano nell
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a Pari, che mi le spalle. ¶ Lei si
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e se non avessi da pensare a cose più
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l’anta dell’armadio da più di trent’anni
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a noi stessi. ¶ Crediti da riscuotere ¶ «Allora, che è
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di viaggi, film, incontri. Da questo punto di vista
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di gelosia, si risolse da solo con la nascita
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la nascita di Flor. Da quel momento Rosalinda cambiò
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verso la figlia, così da farne, come diceva spesso
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vissuto una vita diversa da quella che si era
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te. Eri troppo dipendente da lei». ¶ Ero stanco e
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funzionavano, c’era poco da fare, trascorrevamo le serate
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soprattutto, così tante cose da dirmi in una sola
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Spagnoli, un investimento fatto da giovane, subito dopo la
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mia e un progetto da tramutare in realtà. Una
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divano e la postazione da disegno di Flor: una
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di un edificio tutto da costruire. Qui, invece, l
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Lei chinò il capo da un lato e aggiunse
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erba, fratello? Flor è da un po’ che non
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un po’ di soldi da parte: con le giuste
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volta. Ero lì solo da qualche ora e il
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si fosse lasciata corteggiare da Ghezzi la mia vita
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Cose così, piccoli inconvenienti da sopportare, di sicuro nulla
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le inutili paranoie, saprai da dove arrivano e, con
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dalla ricerca del locale da affittare per la fumetteria
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più a casa tua da anni e poche notti
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anni e poche notti da te non mi fanno
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aperto sul comodino (ottenuto da una di quelle vecchie
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sorrisi. ¶ Subito dopo sbucò da dietro la porta anche
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otto sedute di terapia da ottanta euro l’una
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con un nano travestito da Führer, ma una storia
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di una canna, va’ da Obi a prendere un
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vengo. Stasera semmai dormo da Valerio.» ¶ «Da me?» domandò
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semmai dormo da Valerio.» ¶ «Da me?» domandò lui preoccupato
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più leggero. ¶ «Vi conoscete da una vita, come vi
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ha detto che dormiva da me.» ¶ «Ecco, appunto. Fate
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Sentiamo.» ¶ «Che avresti dormito da me il sabato.» ¶ «E
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più andato a vivere da solo.» ¶ «Eh già, un
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provare nemmeno a farcela da solo. Mamma mia, fratellone
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la verità, sai? Che da trent’anni muori dalla
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chiudere un discorso aperto da trent’anni?» ¶ «Arianna è
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vita.» ¶ Non sono tipo da cazzate ¶ E la cazzata
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che l’amica disegnava da sempre e aveva ottenuto
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gli anfibi sul parquet da lucidare dopo aver gettato
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Rebecca era una tipa da tenere alla larga. Però
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stavo con una donna da non so quanto e
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mi sembrava la tipa da portare al ristorante, di
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alternativa possibile, una cena da me, e lei ne
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già addosso. Mi strinse da dietro e mi morse
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sei grande, puoi cavartela da solo. E poi dovresti
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che non sono tipo da follie. E che la
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andava in giro truccata da dark, con shorts e
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sorella di Alice e, da ultimo, da papà in
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Alice e, da ultimo, da papà in persona, che
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si rispettavano e, forse, da qualche parte, si invidiavano
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mai e che Ernesto da noi non poteva stare
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Se ci fosse, insomma, da qualche parte, qualcuno che
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un «ciao». Era magro da far spavento, indossava jeans
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prendere Ernesto.» ¶ «Vi conoscete da tre giorni?» chiesi sbigottito
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tre giorni?» chiesi sbigottito. ¶ «Da lunedì» rispose serena lei
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sa che vi conoscete da tre giorni?» ¶ «Sì, ti
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si rifugiò nella stanza da letto. ¶ A me la
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ma c’era poco da fare, dentro l’abitacolo
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più di dieci anni, da quando la sua fallimentare
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stagioni. ¶ «C’è poco da scherzare, Erri, quel che
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pezzetto di fumo regalatomi da Orlando. ¶ Per l’intera
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nutrita scorta di bugie da elargire al momento giusto
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contestarla. Fatto sta che da quel momento è iniziata
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Così, approfittò dell’invito da parte di una trasmissione
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se non avevi qualcosa da dire. Che c’è
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Non vi siete lasciati da un anno?» ¶ «Be’, la
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fratello Giovanni, e nonostante da quel pomeriggio dovessi cercare
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non le vedevo addosso da una vita. La afferrai
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alle spalle, e tornai da mia madre. ¶ Dall’agenda
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stata la mia casa, da mia madre e Mario
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crisi si protraeva ormai da un anno. Dalla fatidica
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presentare la domanda.» Già da un po’, a dire
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per muoversi, di seppellire da subito la speranza che
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giusta scelta del vino da abbinare alla serata d
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per la prima volta da anni ci sembrava di
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una coppia abbastanza unita da affrontare un passo così
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di un bambino nato da altri genitori, che con
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passo indietro, il ritorno da mia madre. ¶ E siccome
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puoi continuare!» ¶ In effetti, da quando il mio gentilissimo
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alla mia ex stanza da letto col telefonino in
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esistessero che mia madre da un giorno all’altro
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appena avvistato una carcassa da spolpare. «Perfetto, bravo. Da
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da spolpare. «Perfetto, bravo. Da cosa?» ¶ «Da cosa, cosa
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Perfetto, bravo. Da cosa?» ¶ «Da cosa, cosa?» ¶ «Da cosa
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cosa?» ¶ «Da cosa, cosa?» ¶ «Da cosa distoglie la sua
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dispendio di energie, rifare da capo qualcosa non rientra
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prima volta che andavo da lui per una difficoltà
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fare finalmente quello che da sempre sognavo di fare
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di fare il cameriere da mio padre per mesi
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Mi intrufolai in cucina da Rosalinda, che appena mi
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erano serviti per mettere da parte una discreta somma
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giorno, ero a pranzo da loro, papà me ne
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tortillas, perciò mi diedi da fare e spazzolai i
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idea che gli brillava da tempo nella testa: smettere
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dava più i brividi da tempo, perciò fui entusiasta
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capito cosa ci fosse da fare di tanto urgente
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accarezzava i capelli. ¶ È da allora che mi servo
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allora, veniva a giocare da me; quasi sento l
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distanza gli altri. ¶ «Quando da piccola mi chiudevo qui
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quei magnifici personaggi irreali, da Snoopy a Linus, a
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valigia e a trasferirmi da lui, senza la mia
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le mie vignette ancora da completare. Io la lasciavo
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e io siamo legati da un filo invisibile.» ¶ Sorrido
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E lo faceva anche da piccola. Non credo sia
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disse: «Ho un segreto da confessarti, però non lo
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fuggire via. Arianna scappa da sempre, ormai l’ho
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completo, non dovrà stare da una parte e dall
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tempi dopo la separazione da Matilde furono duri da
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da Matilde furono duri da digerire, anche perché Orlando
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d’amore, era sparito da tempo dalla mia vita
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davanti un tipo tosto. Da quando sono bambino, infatti
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di quel che eravamo da piccoli. Di come erano
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troppo vicina alla sala da pranzo e non vorrei
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non capisco cosa voglia da me. «Mi piacerebbe poter
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Arianna dov’è?» ¶ «Boh, da qualche parte di là
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il matrimonio non fosse da imputare più alla volontà
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pulmino un po’ vecchiotto da un amico e trascorreva
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mi andava di allontanarmi da mia madre e da
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da mia madre e da Mario, di lasciare casa
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la situazione. Si presentò da me e domandò: «Perché
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dedicava alla figlia esistesse, da qualche parte nel mondo
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piena di animali che da sola sarebbe bastata a
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scordai del compito assegnatomi da Mario e lasciai la
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comodino della nostra stanza da letto, finché Clarinda non
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degli altri, a cominciare da mio padre, che passava
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a papà, quindi tornai da Clarinda. ¶ Avevo già vissuto
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il cambio di cognome da Gargiulo a Ferrara (uno
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passi che mi separavano da lei. Quando le fui
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sia affrontata con maturità da ognuno di voi, in
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di voi, in modo da farmi vivere con serenità
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quel che mi resta da vivere.» ¶ A questo punto
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dice mia madre, che da svariati minuti è concentrata
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non è così folle da attentare alla vita che
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ma perché Ernesto mi la possibilità di parlare
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funzionare alla grande. ¶ Avevamo da poco affittato un bilocale
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bagno o la mensola da mettere in soggiorno. All
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a parlare degli acquisti da fare, calcolando la cifra
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fare, calcolando la cifra da spendere e discutendo sul
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a parte la camera da letto), lei con il
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dietro la moglie, così da poter osservare indisturbato la
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lampadario per la stanza da letto, pretendendo che lui
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cucciolo, lo aveva cercato. Da un po’ di tempo
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stato cacciato, nell’ordine: da casa del padre di
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Una volta andammo anche da uno specialista, il quale
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in una sonora risata. ¶ Da allora ho cambiato specialista
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grosso pitone. ¶ «Cosa vuoi da me?» dissi. ¶ «Nulla, avevo
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Lo avresti capito anche da solo, prima o poi
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fermi nel traffico, avvolti da un grigiore insolito per
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Matilde, giovane manager rampante da poco laureata e già
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ciò che c’era da dirsi, un momento banale
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meno di un metro da me. ¶ «Non posso parlare
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un disegnatore iraniano morto da poco, quando mi è
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un messaggio sul telefonino. Da allora lo guardo e
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impossibile. ¶ E allora verrebbe da chiedersi come sia riuscito
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paradosso, proprio lei che da quando fa la madre
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mia invece è ancorata da tempo immemore. Chissà perché
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sguardi divertiti e soddisfatti da lontano. ¶ Prima di risalire
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aveva appena comunicato che da quel momento in avanti
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ma erano sentimenti diversi da una cosa così forte
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l’ultima parola pronunciata da Giovanni e il grido
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siano contenti è tutto da vedere, invece. Checché ne
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e il sottoscritto abitano, da almeno trentacinque anni, in
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giallo che faceva capolino da un cartone alla tv
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dire una cosa diversa da quella che chi gli
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stata data in dono da mio padre, il re
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formule algebriche o colpe da espiare: solo coincidenze. Io
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ignoranti e avevano poco da offrire ai figli, ma
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aveva sì un passato da dimenticare, ma il presente
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aiutarlo nel disegno tecnico. ¶ Da adolescente, capitava spesso che
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quando mi ero allontanato da Matilde e me ne
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sussurrò: «Non facciamoci sentire da tua madre, ma ci
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è la frase preferita da mia madre. E da
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da mia madre. E da tutti coloro che credono
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Barbapapà alla televisione, così da non ascoltare le loro
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sue chiacchiere sterminate e da quel po’ di cannabis
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non diventi un passatempo da coltivare solo nel fine
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soddisfa e un dio da ringraziare. Io non ho
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la scelta, non venite da me. E poi non
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in dono un vuoto da riempire, è certo che
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Avrei dovuto alzarmi, andare da lei, insultarla, schiaffeggiare il
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del nostro quartiere, lontano da occhi indiscreti. Lei aveva
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non potevo aver preso da lei? ¶ Poi li vidi
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è una scelta fatta da vostro padre e da
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da vostro padre e da me, per il bene
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Invece mamma, come punta da uno scorpione, trasale e
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pensi ai giochini!» ¶ Allenato da anni e anni di
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ridere. ¶ «Cazzo c’hai da ridere?» domanda Valerio con
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malsana a casa Gargiulo da una parte, e dall
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padre stupidi e rimbecillenti) da parte di mamma e
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impara a farti accettare da chi non è obbligato
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gruppo, imparare a cavarmela da solo, amare la natura
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nel corridoio di casa, da un lato mia madre
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crisi dei miei durava da sempre, ma quella sera
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scelta. Che non era da chi dei due farmi
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mamma. Rimase a fissarmi da lontano. Quando sollevai gli
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non so quanti perché da chiedere che saremmo potuti
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me. Ero così inebetito da anni di rapporti mirati
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mirati che mi venne da chiederle un’unica cosa
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e si lasciò vincere da una smorfia di disgusto
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potuto afferrare la valigia da sopra l’armadio e
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anticipo. C’è poco da fare, sono un anticipatario
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il benvenuto. Sono pallido da sempre, mamma!, così dovrei
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sta prendendo i piatti da un pensile. Appena mi
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allergico alla pesca fin da piccolo, ciononostante il frigo
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l’odore mi viene da rimettere. All’inizio Matilde
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hanno qualcosa di importante da dirci. Per un istante
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oggi nella sua stanza da letto campeggiano due quadri
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capì che doveva vedersela da sola e ribatté: «Be
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studiavo poco e male, da mia madre, ormai, ricevevo
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bisogno di un esempio da seguire. E io l
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Le ho fatte tappezzare da poco!» ¶ Abbasso le gambe
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attillato. ¶ «Che cos’hai da ridere?» ¶ «No, niente, pensavo
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viaggio verso la sala da pranzo con una pila
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famiglia in ordine decrescente, da me a Giovannino. Da
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da me a Giovannino. Da allora mamma è alla
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alla dispotica signora Ferrara. Da qualche parte Valerio e
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alla guerra. ¶ Io ho da poco aperto una piccola
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mi faccio di speranza da quarant’anni.» ¶ Se esistesse
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inebriante. ¶ Ho due precisazioni da fare. La prima è
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editore. Se li stampa da sola (anche qui, con
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ribadito: «Cosa c’è da capire? Volevo un figlio
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questi discorsi potrei aspettarmeli da papà, non da te
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aspettarmeli da papà, non da te». ¶ «Ecco, appunto, papà
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ecco, mi sono data da fare, diciamo pure». ¶ «Farti
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Erri è già circondato da maschi alfa Ferrara, almeno
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Tu dovresti farti vedere da uno bravo, invece.» ¶ «Se
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notizia bomba appena ricevuta da mia sorella quando ha
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e la tipica pancetta da quarantenne insoddisfatto. Se aggiungiamo
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Brown. Insomma, rido poco. Da piccolo, invece, pare lo
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nome dello scrittore cambiandolo da Henry in Erri. Senza
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si può sempre rialzare da una caduta finché c
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un sogno di scorta da rincorrere. ¶ I Cavalieri della
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voluto rispondere, stanno insieme da poco, possono fare l
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l’occasione si traveste da Circe. ¶ «Non ci siamo
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Quando raggiungiamo la sala da pranzo, mia madre porge
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alla tavola rotonda acquistata da Renata Ferrara un paio
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me. Una conquista non da poco. ¶ Un altro dei
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ma anche molto invidiato da cugini e amichetti. Se
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quello con più doppioni da scambiare in classe. Fui
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un record per me, da sempre abituato a utilizzare
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e cervello, in modo da sopperire all’insufficienza estetica
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ritardo rispetto ai concorrenti. ¶ Da ragazzo mi definivo un
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e non sapevo nemmeno da dove iniziare per trovarne
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Chi non ha progetti da inseguire dentro di sé
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E allora dove?» chiesi. ¶ «Da te?» ¶ Guardai l’orologio
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la chiamata e tornai da Matilde, solo che il
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eventi ci fu data da mio fratello e dall
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diritto di essere accudito da te.» ¶ Matilde rise e
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sia stata ridotta così da una macchina che vi
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del cielo. È lì da sempre, e ci sarà
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che non sapevi nemmeno da dove cominciare e mi
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si avvia in camera da letto. Io lo seguo
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Sorrido e lui mi un buffetto sulla guancia
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d’inizio, mentre succhiavo da una cannuccia una Pepsi
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sguardo fisso sul campo da gioco, dove i calciatori
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che non avevo avuto da bambino. ¶ Oggi posso dire
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Matilde lasciata a metà ¶ Da un po’ di tempo
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felicità. ¶ Gambino mi saluta da lontano ¶ Appena Crispino Del
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una vecchia racchia scelta da mia suocera dopo accurate
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che se c’era da comunicargli una cattiva notizia
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presentarsi al suo cospetto da solo e sperare in
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sia tornato a casa da Matilde, come fa un
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sorrideva sornione mentre ondeggiava da un lato all’altro
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Non credo. Non sarebbe da te.» ¶ «Mi conosci bene
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che passeggia al ritorno da un cinema e si
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se non hai nulla da distruggere, hai voglia a
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mi scruta come faceva da piccola, quando le raccontavo
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quelli come te». ¶ Poi un altro morso alla
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è un ramo secco da potare?» ¶ «Non lo so
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idea, ma quasi impossibile da realizzare. Credo che nemmeno
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davvero con Iazeolla, tornare da lui e spiegargli questa
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fare come me, che da sempre, quando la felicità
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i doppioni pensai che da grande ti avrei sposato
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Matilde?» ¶ «Già.» ¶ «Devi andare da lei?» ¶ «In linea teorica
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volta vincono?» ¶ Arianna sorride da lontano e risponde: «Certo
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tua vita, e passi da una clinica all’altra
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a botte per vedere da vicino il nuovo arrivato
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o poi crolli, così da poter scambiare con loro
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Napoli, il solito acquisto da Prénatal (dove in realtà
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non hai più nulla da dirti (anche perché adesso
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e cazzotti senza sapere da dove arrivano. Preferisco, però
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di antistress. Funziona così da sempre, e funziona benissimo
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problema di chi funge da antistress non mi riguarda
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verso i secondi, come da diritto acquisito. Quando sono
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arrivo. Non la vedo da più di un mese
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parete. Resto a guardarla da lontano e mi scopro
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Non ti facevo tipo da vivere in centro!» ¶ E
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il quale si rifugiava da me. ¶ «È che quei
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andarono dietro, a cominciare da Giovannino, che tenne a
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anni fa mi presentai da mio padre, pronto a
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al confronto con lui da uomo a uomo, nonostante
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uno scopo, un sogno da perseguire.» ¶ Alla parola «sogno
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parsimonia. A ogni modo, da come aggrottò le sopracciglia
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decisamente controversa. Questo mi anche la possibilità di
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dal movimento giovanile e da un gruppo anarchico molto
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della carriera avvocatizia, poi da quello della moglie, infine
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Settanta, decise di espatriare da un amico a Ibiza
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nell’elenco degli anarchici da tenere sott’occhio. D
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invece c’è poco da dire: papà tentò fino
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di Lord Sheidon offertogli da un vecchio compagno di
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non ti facevo tipa da Ghezzi, vorrei risponderle, ma
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ti credono.» ¶ «Cosa vuoi da me, Matilde?» ¶ «Non ho
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sono mai dato troppo da fare. Perché le domande
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sicuro, non all’amore. ¶ Da qualche settimana, infatti, avevo
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capelli corti, occhi neri da cerbiatto, vita stretta e
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risposta alla domanda che da giorni mi ronzava nel
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seconda. ¶ Io ero tipo da Giulia, non da Marta
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tipo da Giulia, non da Marta. Marta era troppo
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malizioso, sussurrò: «Mi porti da te?» ¶ «Quando?» ¶ «Ora.» ¶ «Ora
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che volessi un figlio da te? Alla nostra età
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con Matilde. Ci salutammo da lontano, un timido sorriso
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dicevo che stavamo insieme da troppo tempo e che
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poi saresti stato attratto da una più giovane, magari
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sarei rimasta sola». ¶ «Io? Da una più giovane?» ¶ «Già
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scarsa autostima. È che da bambino i miei genitori
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avvicina e mi abbraccia da dietro. Vorrei svincolarmi, ma
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sprigiona l’energia che la vita.» ¶ Arriva un
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accorgo che è diverso da come lo ricordavo, più
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Matilde, però, non mi la possibilità di riflettere
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è venuto a trovare da un po’ e mi
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vita non ha tempo da perdere con chi non
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che marciscono, saprà scegliere da solo la strada migliore
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lei è lì già da un po’ e tu
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a un solo passo da te. Trascorriamo la vita
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il tempo sembra farsi da parte. Quindici mesi fa
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vigila su di me da lontano. ¶ Grazie a Giuseppe
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Roncato, che ha creduto da subito in me ed
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doveva esserci. Ho letto da qualche parte che non