Pietro Gori, Le basi morali dell'anarchia, 1902

stessi bisogni dell'individuo, dà all'uomo cosciente la

condotta e di vita. ¶ * ¶ * * ¶ Da questa premessa derivano i

il diritto alla vita, da esercitare – prima di ogni

della civiltà fu contrassegnata da uno sviluppo, sempre maggiore

regione alla nazione: e da questa, in un domani

sentimento di constatata utilità da prima, di ragionata simpatia

e di interesse comune – da un lato l'economia

diritto e di fatto da quella dei simili cooperanti

una solidarietà di interessi, da cui scaturisse, per la

la trasformazione della proprietà da feudale a industriale-capitalista

che rimase apparentemente interrotta da questa parentesi, fosca e

cose dal lavoro create. ¶ Da questa condizione nuova di

studio combinato degli sforzi da cui si sviluppa una

anche quei legami morali, da prima inavvertiti, e poi

del parassitismo padronale, affrancandolo da questa ultima forma di

eroismo, dagli altri follìa, da quelli gloria, da questi

follìa, da quelli gloria, da questi infamia. Un massacro

esistenza, quando uno sconfitto da queste crudeli battaglie di

un altro pregiudizio diffusissimo da distruggere, pregiudizio che inganna

migliaia e migliaia, che da anni ed anni sopportano

che non impedì, che da cotesta gente, in cui

di violenza individuale commessi da anarchici o da ribelli

commessi da anarchici o da ribelli dichiarantisi tali, e

principio che a lui dà vita. Cosicchè in Italia

fangose contumelie, si darebbero da torno, per innalzare anche

i partiti d'azione, da quelli politici dei Cordiglieri

L'anima della rivoluzione da anni alitava sobillatrice nelle

di assoluto esiste – parte da questo principio fondamentale, che

incompatibile con lo Stato.» ¶ Da questa premessa scaturisce una

compiuta su di me da un agente governativo o

un agente governativo o da un altro prepotente qualsiasi

la marea assidua rode da migliaia di anni, e

è quella di fare da can da guardia del

di fare da can da guardia del parassitismo di

sangue e di vendetta da nemici e da ciechi

vendetta da nemici e da ciechi amici suoi) subentrerà

scuola politica dell'autorità da Aristotele a Bismarck, era

sconfitte e di audacie da Platone a Kropotkine – che

di tutti nella lotta da impegnarsi contro la natura