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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Venier, La puttana errante, 1531

concordanze di «da»

nautoretestoannoconcordanza
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la presente opera non da me composta, ma dalla
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hanno. ¶ Tirati, Apollo ciaratan, da parte ¶ Con donne Muse
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te, grandissimo Aretino, ¶ Plusquamperfetto, da bene e cortese, ¶ Pel
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lingua, che palese ¶ Faccia da l'Arsenal fin a
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stomacosa sua geneologia ¶ Derivata da ladri e traditori. ¶ L
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ghiotton padre suo creò da poco, ¶ Di cui li
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volte giurato, ¶ Che fu da quei per esser divorato
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lungo, che non è da vespro a nona, ¶ Ne
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Com'al tambur, che danari, i fanti, ¶ Com
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A tôr il giubileo da la sua potta. ¶ XXVI
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sua Signoria di fottiture; ¶ Da Eva e Adam in
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Dipinger l'alma vaccaccia da carro: ¶ Cazzi ebrei, cazzi
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manico ha di spiedo da dovero, ¶ Che s'adropa
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Quel gran cul trionfal da quattro soldi. ¶ XXXVI ¶ Come
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altri tanti smisurati; ¶ Poi da cattiva, malitiosa e ghiotta
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del mese di genaro ¶ Da Cerbar, che di fotterla
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che 'l gran cul da la potta non falla
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veleno. ¶ Volse 'l diavol da beffe o da dovero
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diavol da beffe o da dovero, ¶ Che 'l cavallaccio
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ch'i' fo mal, da bene inchiostro, ¶ A farti
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Poi è onesto impazzir da dovero, ¶ Se non tre
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madonna 'l capello ¶ Levò da gli occhi, e dischiavò
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piatoni ¶ Ben cento piche da' sbirri arrestate. ¶ Or chi
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bravi e più bestiali, ¶ Da la strenua potta fûr
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essenza, ¶ E monna Honesta da Campi divina, ¶ Che facea
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carampana, ¶ Le tue virtù da forche venerande. ¶ La sempre
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schena, ¶ Che ne crepâr da rider le brigate. ¶ I
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sfibbia. ¶ Ciarlò la porca da nona a la squilla
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XL ¶ Quando quell'uomo da ben del marzocco ¶ Vide
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co i membri sani ¶ Da' leoni, et andò du
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Con l'allegrezza, che april a l'anno
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l capello, ¶ Che non 'l prete fottitura buona
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foia grasso e baldo, ¶ fottiture tanto spensierate, ¶ Che
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core; ¶ Quel saper sempre da carne e da vino
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sempre da carne e da vino, ¶ D'agliata, di
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I' avea, via là, da undeci anni ¶ O circum
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soldo, ¶ Sfoiand'ogni uom da bene, e manegoldo. ¶ XXXVIII
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E che non è da Ferrara a Fiorenza, ¶ E
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Ferrara a Fiorenza, ¶ E da Roma a quel ch
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a quel ch'è da quel che fue. ¶ Di
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Ch'un che pute da latte è in sé
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Un cazzo vol saper da cazzo schietto, ¶ E l
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schietto, ¶ E l'uomo da uomo, altramente dispiace. ¶ Se
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sa du' la filosofia ¶ 'l culetto melato a
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Ogn'altro è più da poco e più ignorante
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Arcolano ¶ A ogni donna piena licenza, ¶ Che faccia
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cose ¶ Non più pensate da vacca eccellente, ¶ Ch'ognun
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suoi preti, ¶ Savi, santi, da ben, buoni e discreti
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pelle, ¶ Ossa di morti da l'urne cavati, ¶ Grasso
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celebrati ¶ Con rime ladre da banche e da chiassi
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ladre da banche e da chiassi, ¶ Con quel poeta
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Et il Tinto gli da dà bere lo strame
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il Tinto gli da bere lo strame, ¶ Et
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rauchi di villan tromboni ¶ Da far caccar ne le
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bacil, tamburi e cornamuse ¶ Da intertenir puttane gaglioffe use
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e pii, ¶ Hansi lasciati da tutti i bargelli ¶ Senz
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L'Errante, proprio vaccaccia da carro. ¶ XLVI ¶ A ponte