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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ortensio Lando, Novelle, 1552

concordanze di «da»

nautoretestoannoconcordanza
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fuggire un inganno apparecchiatole da importuno amante. Vedesi ancora
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con infinita leggiadria, che da ogni parte d’Europa
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con grate offerte, accompagnate da affettuose parole, ch’ella
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molto l’ordine pensato da Tebaldina et il giorno
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disparte si tragga, perché da veruno veduto non sia
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una leggiadra vendetta fatta da un figliastro ad una
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molto, era pessimamente trattato da madonna Caterina de’ Baroncelli
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d’impaccio e me da una continua noia, volentieri
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d’Andrea una fante da Empoli detta Lucina, con
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e d’ira, sempre da capo richiamando l’impaurita
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per calci si voleva da lei spiccare, tanta era
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la debol vecchia e, da lei sbrigatasi, levò i
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s’avesse fatto spinta da frenetico umore e incominciò
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lagrime. Non fu però da veruno conosciuta, tanta era
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dette queste parole partiratti da lei e recherammi di
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dolevano. Or questo fu da tutte leggiermente creduto cosa
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una leggiadra beffa fatta da una giovane moglie ad
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e con tal deliberazione, da lei partitasi, tanto andò
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il ciuffetto, il vento da ogni lato il percuoteva
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tre o quattro mattoni da scagliarli nel capo». Rivolta
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mentre andava, fu preso da’ sbirri, né gli giovò
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parole e trassigli, commossa da grave sdegno, di molte
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scampar potesse, veduto che da un lato del palagio
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figliuol mio, che lasciarti, da crudel povertà oppresso, ma
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pregiatissimi doni gli lasciò da sé partire. Or, tenendo
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Baruti, non molto lontano da Gierusalemme. Navigò con molta
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essendo alla sproveduta colto da crudel tempesta, venne in
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galea e furono presi da’ Soriani forse venti di
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era ingannato et abbandonato da alcuni de’ suoi. In
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fu a mezzogiorno sopragiunto da que’ due cavalieri che
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ove non trovava né da mangiare né da bere
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né da mangiare né da bere, pensò di volersi
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la lingua, fece apparecchiare da desinare, et il giorno
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la via nuova, furono da’ ladroni presi e morti
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sentì dolore, non è da dimandarne. Ma, veggendo che
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dormiva, il che subitamente, da denari corrotta, fece. Non
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Vitrio, per potersi diffendere da sì orribil sentenza, aveva
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rammemorando come scampato fosse da’ strani accidenti solo per
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animali irragionevoli. ¶ Messere Ugo da Santa Sofia, gentiluomo Veronese
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predisse che il regno da una femmina retto sarebbe
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temperato, il monte netto da nuvoli; et appresso s
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un nuvoletto, il quale, da impetuoso vento sospinto, ingombrò
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chiara faccia del sole. Da settentrione venivano ardentissimi lampi
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gli veggiamo fare quando da mosche e da taffani
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quando da mosche e da taffani vien trafitto. E
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astrologia che messer Ugo da Santa Sofia; e presesi
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meno di messer Ugo da Santa Sofia». Risapendo il
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tutta la Lombardia, fu da tanta collera assalito, che
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soggiunse: «Non è, Monsignore, da maravigliarsene punto, perciò che
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nella casa un fante da Savignano goloso più d
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Se Iddio mi guardi da male, Monsignore, la cosa
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d’esser sì focosamente da un vecchio amata e
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assai dimestica del sire, da cui molto solazzo ne
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vedere la donna tanto da lui amata. La Pomarina
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che poté glielo levò da dosso e spinselo fuori
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crederà che ciò sia da dovero et incontanente affaccierassi
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soprastanti alla piazza. Or da questi officiali fu confinato
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veder possiate facendovi portar da due fachini, li quali
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cadereste nella pena, sendovi da altrui portato e non
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dato gli aveva e, da lei partitosi, senza molto
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comprò la bigoncia e da due fachini, dando loro
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che donato m’abbia da comprare un paio di
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v’andò; et essendo da lui richiesta per qual
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vedere la donna tanto da lui amata, la Pomarina
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né mai ho avuto da voi da comprarmi un
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ho avuto da voi da comprarmi un paio di
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subitamente ne fu advisato da lei e venne con
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spargiate fama che, venendo da Pera un cavalier Genovese
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intendere ciò che ha da farsi; e questo ordinato
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dispiacque l’invenzione e, da lei preso commiato, dopo
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aveva a tenere. Partironsi da Vinegia più di quaranta
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acciò che paresse morto da dovero, coprendo appresso il
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fuggì anche la Fulvia, da gran paura soprapresa. Ma
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le graziose offerte fattegli da madonna Marzia, a lei
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come dal marito e da tutto il vicinato era
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sciolta per cotal caso da ogni matrimonial legame. Mentre
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spesa e pericolo rivocata da morte a vita, parevagli
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amore farò dolorosa partenza da questo misero mondo, che
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appena poté dirgli: «Iddio da mal ti guardi». Lodovico
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nel pericoloso torrente, fu da sì grave cordoglio sopragiunta
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e dir con voce da spessi singhiozzi interrotta: «Dove
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mal veduto: pure, astretto da tante preghiere, insieme con
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si rassimigliasse alla donna da lui amata, quasi da
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da lui amata, quasi da profondo sonno svegliato, disse
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non era, ma Lisbona, da lui poco fa difesa
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disse: «Facciangli vezzi, trattiamolo da figliuolo, perciò che, per
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perciò che, per quanto da’ suoi sembianti e dal
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anni nelle costui case, da tutti amato et onorato
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onorato e servito, specialmente da Lisbona, che sì fattamente
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veggendo cresciuto il fanciullo da lei allevato, a cui
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fu trenta miglia lontano da Pisa, che fu scoperto
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che egli era mandato da madonna Lippa de’ Lanfranchi
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saprai fare!». E lasciato da canto il suo figliuoletto
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e trapassò il segno da Giannotto prefisso. ¶ In quello
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l’opra sì affettuosamente da lei ricercata, veggendo omai
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primo il mugnaio, sospinto da estremo desiderio; e poi
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vostra voluntà». Il marito, da gran dolore compunto, non
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forse due piccole miglia da Rodi, dove si teneva
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aveva nome Milione, tenuto da chi lo conosceva il
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raccolse umanissimamente, come quello da cui sperava trarre molto
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liuto, e vassene trastullando da sé solo, facendo rimaner
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meritato d’essere amata da così fatto giovane; e
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determinò di volerlo vedere da vicino et a Milione
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graziosamente all’incontro fu da lei salutato e pregato
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Dio che, sì come, da poi che in Rodi
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al giardino sì lungamente da lui coltivato; e di
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giardiniero qualche dispiacevole rusticone, da cui non potesse avere
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fosse, spiccami (ti prego) da questi abominevoli legni». Piero
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che pardo, corse. Piero, da nuovo timore sopragiunto, raddoppiava
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pezzi la sera istessa da’ suoi nemici, né s
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si soleva dire: «Guardati da Milione, ch’egli non
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per Firenze e, sentendosi da ognuno biasimare, riprendere e
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avolo. Cui il fanciullo, da divina virtù spirato, disse
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cavaliere verso una donna da lui lungamente e con
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facilmente credere d’esser da sì nobile et onorato
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don Artado et essendo da lui instantissimamente pregata a
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e con le guancie da calde lagrime rigate e