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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Vittorio Alfieri, Mirra, 1786

concordanze di «dal»

nautoretestoannoconcordanza
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1786
non conte, ¶ se non dal dì che al viver
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giorno in giorno ¶ io dal dolor strugger la veggio
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non avesse ella mai! ¶ Dal giorno in poi, sempre
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nel mio letto, ¶ che dal suo non è lungi
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in tal martìr, che dal mio fianco antico ¶ fugge
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conoscendoti?) ma trarle ¶ potrai dal petto la cagion tu
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Sento ¶ scoppiarmi il cor dal pianto rattenuto... ¶ Euriclea ¶ E
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del tempio... Io sento ¶ dal terrore arricciarmisi di nuovo
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ti dissi? io cieca ¶ dal dolore,... nol so: deh
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prova, udiam noi stessi ¶ dal di lei labro il
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tu il vedi; ¶ né dal materno labro udisti mai
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fremo) il destin vostro; ¶ dal mio partir, tutto, purtroppo
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sconsigliata!) io giunsi, che dal labro ¶ io sfuggir mi
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l´addietro in Cipro ¶ dal sacro culto della Dea
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mi narri?... ¶ Cecri ¶ Ecco, dal giorno in poi, ¶ Mirra
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dianzi, ¶ rimembra; or son dal suo parlar convinto, ¶ che
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sgombro ei l´abbia ¶ dal pianto appieno. Indubitabil prova
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augurio lieto io traggo ¶ dal vedervi precedere a noi
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tempo! Omai disciolta ¶ sei dal richiesto ed abborrito giogo
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di se stessa è dal dolore... ¶ Euriclea ¶ O Mirra
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uopo hai, son certa; dal digiun tuo lungo ¶ nasce
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venir lenta ¶ mostrasi: eppur, dal terzo messo ella ode
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O il vero udirne ¶ dal di lei labro io
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pur troppo io giungo... ¶ Dal proprio acciaro trafitto, ei
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fra i singulti estremi, dal suo labro ¶ usciva ancor
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vendetta. — Io quindi, ¶ non dal terror dell´armi sue
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vero amor di padre dal mio petto. ¶ Il tuo
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forza, ¶ l´orrido arcano... dal cor... mi strappasti... ¶ ma
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mia vita... egli esce... ¶ dal labro mio,... men rea