Egisto Roggero, L'eredità del genio, 1898

piccole luci indistinte, forse dal luccicar misterioso delle onde

così, vinto, suo malgrado, dal grande incanto dell'ora

sul soffitto a vetri, dal quale pendea una grande

Marino ritrasse gli occhi dal quadro del padre e

artistico le sostanze lasciategli dal padre s'eran sensibilmente

in collera, ma su dal cuore mi saliva il

gocciole salmastre. ¶ In alto, dal nero delle nubi, brontolava

vederle il volto: constretta dal vento che ne scompigliava

il singhiozzo mi salì dal cuore. Le presi la

tempesta si avvicinava vorticosa dal mare, io la vidi

velo della pioggia, sbattuta dal vento, così esile, affranta

a giorni mia figlia, dal collegio. ¶ Io la guardai

passavamo ignari, ebbri, presi dal nostro sogno. Io l

della Natura che sin dal primo giorno che io

di quel volto consunto dal male e da l

manca l'alimento.... ¶ Ma dal miserabile letto di rovina

folleggianti per lei. ¶ - Toglietevi dal collo quelle trine, almeno

E togliendosi la trina dal collo si volse al