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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Aldo Palazzeschi, Sorelle Materassi, 1934

concordanze di «dal»

nautoretestoannoconcordanza
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1934
non sarà facile cancellare dal ricordo; producendosi tale armonia
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1934
paesi e di borgate dal tono mansueto, rinunciatario; che
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scopo d’indispettirla, e dal quale emerge soltanto la
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serva invece, la guarda dal basso socchiudendo gli occhi
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solo arco, e che dal suo cantuccio t’invita
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convento laico questo, chiuso dal muro lungo la via
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e il comandamento avuto dal suo signore. Appresso alla
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fatti letti, e tutti dal discreto siniscalco di sarge
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si scambiano abitualmente. Già dal tempo delle carrozze a
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raro il caso, scendendo dal tranvai si vede entrare
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al cui centro scende dal soffitto una vecchia sospensione
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gridò alla moglie cacciandola dal capezzale: «sei te, troia
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mise sottosopra il vicinato. Dal parroco all’ultimo parrocchiano
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Materassi a Roma! Ricevute dal Papa.» Tutti volevano sapere
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dall’altra sala irradiata dal sole. In quello, con
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sposare. Alzata la testa dal telaio quelle, prima di
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sposatasi, a cinque anni dal matrimonio che le aveva
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piegato, la gola martoriata dal dolore, aprì il cuore
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odio verso l’uomo dal quale era stata avvilita
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come lavorante e lei, dal canto suo e senza
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secondarle, s’era mostrata dal canto suo riconoscente di
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anche a Giselda, che dal canto suo s’infischiava
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non si muovevano mai dal loro arsenale intorno al
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1934
senza alzare la testa dal telaio, cortesi e sostenute
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cortesi e sostenute come dal trono due regine. E
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femmine bisognava sorprenderle lontane dal lavoro, fuori da quella
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che una volta allontanate dal lavoro, quelle donne esemplari
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altre? ¶ Dall’armadio e dal cassettone incominciavano a tirar
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vita, non solo, ma dal tempo altresì. ¶ Dopo essersi
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assurdo ispirate e sospinte dal passaggio delle coppie, e
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preso e un signore, dal canto suo, non avrebbe
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fredda, evasiva; guardandosi bene dal riportarle al giusto livello
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la mattina, quando scappa dal letto, che arnese.» ¶ Era
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alla femminilità. Ma quelle, dal canto loro, erano talmente
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in gran parte, ereditato dal padre che, nato benestante
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in cattivo arnese, ma dal quale dovevano passare le
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un fluido che partendo dal frutto le attraversava la
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la persona. Finché, risvegliandosi dal fugace abbandono, si decideva
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annientare dalla confusione e dal rumore. Non vi erano
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della messa. Finché abbacinate dal fracasso, sospinte dal trambusto
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abbacinate dal fracasso, sospinte dal trambusto, non riprendevano verso
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bambine; soste tranquille, decise dal calendario, che non danneggiavano
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nella corsa, i fili dal grembiule o qualche frammento
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risultava chiaro dall’andatura, dal modo di guardare o
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di sorridere, di cantare, dal genere delle canzoni, dalla
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più curioso era costituito dal passaggio di un reggimento
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a guardarli in faccia dal primo all’ultimo; dal
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dal primo all’ultimo; dal colonnello all’attendente le
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Augusta era ben lungi dal subìre il fascino delle
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dalla famiglia e queste dal lavoro; ma soprattutto le
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alla volta di Firenze. ¶ Dal momento che al letto
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piuttosto buffe, e trattenendosi dal ridere per non averne
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sollevate dalle corse, distratte dal paesaggio che non vedevano
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e senza cercare, fino dal primo incontro, di cattivarsene
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a quel nipote piovuto dal cielo in mezzo a
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parte di quanto ritraevano dal lavoro… Per non diminuire
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ogni tanto guardava fuori dal finestrino il paesaggio, penetrato
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un’altra sala inondata dal sole e coperta di
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mitragliatrice o come inseguite dal nemico alle spalle. Teresa
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tirata su una mela dal sacchetto, si dette, così
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lui; le quali raffreddate dal suo contegno finivano per
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sodisfatto come chi, cadendo dal cielo e riprendendo la
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lavorare tenendosi la pancia dal ridere. Visto da occhi
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riscattata dalla bontà e dal calore. Cuore semplice, era
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si prodigassero il doppio dal loro verso il ragazzo
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boccacce che fecero scoppiare dal ridere le commensali ancora
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dei “sì” che andavano dal soffitto all’impiantito e
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la voglia di ridere dal corpo delle galline. E
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spintosi sopra e sotto dal paese, aveva incontrati i
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non si teneva più dal ridere. Appena uscito nel
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dimostrata al ragazzo fin dal suo arrivo, impedivano d
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rimanevano interdette o sgomente dal poco parlare che faceva
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parlare che faceva, o dal suo sguardo interrogativo tanto
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in quella tremenda città: “dal meccanico”, rispose con semplicità
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semplicità e dignità virile. ¶ “Dal meccanico…” Le due sorelle
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quando nessuno le vedesse. “Dal meccanico…” Questa parola metteva
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insinuante, a pochi passi dal cancello ebbe un’interruzione
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che una volta guizzata dal predellino in terra si
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stessa, tirando lunghi respironi dal fiato grosso, e che
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alla confidenza, sempre relativa, dal tono più forte e
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vuoi rivedere? Si passa dal campo, non ci vede
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con tanta semplicità, sollevate dal peso che le opprimeva
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tavolino, estratte le lenti dal giacchetto le aveva inforcate
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nipote. Un altro gocciolino dal futuro licenziando elementare, e
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volta estrasse le lenti dal giacchetto e le inforcò
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premura e minore vaghezza dal canto suo; e il
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o tre passi fuor dal cancello, nella via; e
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si sarebbe guardato bene dal mostrare, per quanto le
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Palle si guardava bene dal rispondere, e l’altro
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di quel ragazzo caduto dal cielo in mezzo ad
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buona e infelice sorella dal cielo lasciava cadere come
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Non alzavano la testa dal lavoro, non rallentavano il
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sa creare un mondo dal nulla, senza altro sussidio
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si erano guardate bene dal prendere non potendosi occupare
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con le trombe, che dal nulla era riuscito a
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Senza levar la testa dal telaio costruivano insieme, ed
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ha in sé, fino dal primo momento, quello che
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lo stupore era prodotto dal fatto che in risposta
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per modo che, fino dal suo arrivo, senza dare
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troppo a discutere. E dal momento, poi, che avevano
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altro da fare. Anche dal sarto era rapido nella
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mattina, la camera allagata dal temporale, l’acqua ghiacciata
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secchi, il giovane saltava dal letto, entrava nel grande
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era stato ben lungi dal notare. Per quanto non
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stata più volte assalita dal furore di lacerarli con
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piano piano ad allontanarsi dal nido delle ore notturne
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mostrare gli occhi arrossati dal lavoro notturno e dal
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dal lavoro notturno e dal pianto, senza aprir bocca
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venissero svegliate di soprassalto dal rumore di una o
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Si rubavano la roba dal piatto e nella lotta
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le due sorelle saltavano dal letto senza accendere il
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vedeva intatto il guscio dal quale la donna era
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si teneva la pancia dal ridere. ¶ Niobe, fra i
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fronte a un giovane dal portamento bello e forte
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portamento bello e forte, dal viso di un’armonia
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saputo resistervi: Giselda. Fino dal suo ingresso aveva guardato
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ospite con diffidenza, fino dal primo giorno si era
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sorelle. Finché avvilita, sopraffatta dal non trovare un riscontro
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quel male era immune dal suo contagio. ¶ E Remo
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contagio. ¶ E Remo, fin dal primo giorno aveva guardata
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si ritraeva quanto poteva dal provocarlo, vincendo con fatica
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per il vivere comune, dal primo piano della casa
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come faceva faceva bene… Dal primo piano si levava
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senza parole, si sentiva dal primo piano: ¶ se quel
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da esse, dalle dispute, dal bisogno di osare, di
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furbescamente non sapendo trattenersi dal ridere, domandandosi dove fosse
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E si guardava bene dal ripetere un saluto, sia
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cui assumevano il nome. ¶ Dal saluto fra Remo e
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a friggere. Se almeno dal primo piano Giselda si
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che Teresa, più che dal costo della macchina, fosse
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della macchina, fosse ossessionata dal pensiero di quell’orrenda
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la loro prima lavorante dal giorno che avevano deciso
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le gemme tutte perle, dal più modesto parroco fino
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a pensare facendo pendere dal proprio labbro le due
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sentiva una vittima pendere dal suo labbro, ma leggendo
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a Santa Maria, scendendo dal tranvai una sera all
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mai, a far sentire dal primo piano un motivetto
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volontà irremovibile. ¶ Più che dal prossimo, ipotetico posto del
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mai distolto gli occhi dal nipote, si alzò sempre
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Via!» strappando la sorella dal corpo del giovane. «Via
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suoi bicipiti, spingendole fuori dal salotto fino in cucina
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morta che si stacca dal ramo, prima ancora di
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Niobe era rimasta contrariata dal non aver fatto il
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acutissima, la flebile voce dal sottoscala che la faceva
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Un’illusione. Era uscita dal suo tormento quella voce
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suo tormento quella voce, dal suo tormento che aumentava
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e l’aria arrossata dal calore in quegli ultimi
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e che le veniva dal cuore. E pur non
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con la pelle abbronzata dal sole. ¶ Incominciò, con molta
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molto ricca…» ¶ «Peggy riceve dal padre, regolarmente, degli chèques
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e non potette resistere dal riderne con tutta sincerità
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donne sfolgoravano. Si trattennero dal saltargli addosso per abbracciarlo
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apparvero, alzarono la testa dal lavoro, si tolsero gli
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accorgere, si guardavano bene dal ridere, per poter ridere
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oramai i denari piovevano dal cielo senza tregua. Egli
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il corteo venne annunziato dal movimento di coloro che
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vedendole non poteva trattenersi dal ridere; trascinando solennemente tre
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principio la Messa accompagnata dal mistico coro della Norma
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attratto dalla sua persona, dal suo contegno, anzi pareva
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di un bersaglier. ¶ Peggy dal canto suo, abituata alle
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nascondersi e rifugiarsi, assalita dal freddo che ripercuoteva sul
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dove, quasi fossero zampillate dal pavimento, dieci o dodici
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le ravvivarono per incanto dal doloroso torpore: ¶ «Sono già
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sui dieci minuti passati dal giovane in quella stanza
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e cinquanta, che partendo dal cancello correva lunghessa incassandola
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oggetti col pensiero altrove. Dal grande armadio e dal
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Dal grande armadio e dal cassettone traevano pezzi di
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Niobe spiando una parola dal suo labbro, non riuscendo
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a capire, lontana ancora dal dubitare della generosità del
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sorelle si svegliarono insieme dal torpore. ¶ «Ecco! Glie li
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trattava di un affare dal quale dipendeva tutto il
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sorriso che le salì dal cuore, un fiotto di
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in un sogno felice dal quale non avrebbero voluto
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ostile, del giudice crudele; dal nemico, dallo straniero. Sentivano