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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matilde Serao, Addio, amore!, 1890

concordanze di «dal»

nautoretestoannoconcordanza
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1890
fiamma le era salita dal cuore al cervello, le
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del vivido sangue giovanile dal cuore al cervello. Spesso
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e si fermò, stordita dal colpo preso nella fronte
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follia che le saliva dal cuore al cervello, ella
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Ma la tacita fanciulla dal nobile e niveo volto
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buon prete dei Verginisti, dal viso rotondo e roseo
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andare? Tremò, quasi desta dal sogno: e dovette fare
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città dell'amore, distratta dal fuoco, perenne soggetto di
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fanciulla quella che scese dal vagone di prima classe
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guardavano quella solitaria viaggiatrice dal volto bruno e pallidissimo
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un sospiro le usciva dal petto. Pure, riprendeva il
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amarezza che le sorgeva dal cuore e le invadeva
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uno smarrimento che veniva dal pudore muliebre, la vinse
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suo bellissimo animo esulcerato dal rimorso e dall'amore
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non si era mosso dal suo posto, con la
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ti sei potuto strappare dal cuore questa passione... ¶ Egli
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una tenebra perenne dominata dal silenzio. ¶ Anna la seguì
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che ella si levasse dal fianco destro su cui
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che ascendevano senza posa dal cuore agli occhi, a
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non le amava. Piovutegli dal cielo, conoscendole appena, avvolgendole
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vampe amorose sono attizzate dal vento della contraddizione; seccandosi
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cenno, si sedeva lontano dal letto, senza parlare. Se
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veniva in marsina: arrivava dal circolo, dove aveva pranzato
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desiderio di non muoversi dal letto, dalla stanza, di
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o troppo presto, diversa dal suo tempo, e il
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una ragazza deve cominciare dal non dire: così, non
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vinta dalla trascorsa malattia, dal dolore e dalla permanente
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speculazione, per non avere dal mondo, e forse un
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innanzi alla sua fantasia dal discorso paradossale e velenoso
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dai palchi, dalla platea, dal loggione. Alle otto e
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1890
gas si alzò; e dal maestoso sipario che il
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fosse stata segnata colà dal dolore, per sempre; e
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di cuori angosciati: nasceva dal dramma che si iniziava
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il resto del teatro, dal palcoscenico alla platea, dalla
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mariti, i fratelli, uscivano dal proprio palco per lasciar
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i suoi occhi, guidati dal cuore, le mostrassero solo
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dalla musica, dalla notte, dal calore, dal bisogno del
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dalla notte, dal calore, dal bisogno del cuore, vampa
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morali e fisiche, ripresa dal turbine vertiginoso dell'esistenza
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dalla trasparenza della pelle, dal molle nimbo biondo dei
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Mentre Saint-Bris, agitato dal furore fanatico, narra ai
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il capo quasi oppressa dal caldo e dalla musica
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ventaglio. Mentre ella fremeva dal desiderio di prenderlo, lei
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respiro. Da se stessa, dal suo cuore, dall'ambiente
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si cerca il sole dal fiore innamorato, ma non
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non da quella sera, dal fatal giorno in cui
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drammatiche strida desolanti uscivano dal petto di Valentina per
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speranzosi o disperati, morsicati dal dubbio o nobili di
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discendano, un po' malinconicamente, dal paese dei sogni in
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aveva cancellata una riga dal libro del passato, fino
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la sua novella vita dal giorno in cui era
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levigata, che le salva dal mostrare le loro tragedie
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sentimento, prendeva a prestito dal suo tutore il lieve
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notizie. Cesare fece rispondere dal suo cameriere, senza neppure
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lei, che viveva soltanto, dal fatale giorno di Pompei
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dall'inquietudine, dalla pena, dal sospetto, dalla gelosia. Sì
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punta dalla parola e dal gesto. ¶ - Non è per
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sole allegro che entrava dal balcone non giunse nè
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pregare; ma fu vinta dal rispetto umano, si vergognò
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potuto lacerare quel foglio dal libro della sua vita
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follia che mi sale dal cuore al cervello... se
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lamento le fosse strappato dal cuore. ¶ - Addio, Anna - disse
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montagna altissima di ghiaccio, dal sentiero stretto e ripido
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di terrore le uscì dal petto. ¶ - Che hai? - le
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preghiere, implora e vuole dal Signore il divino dono
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era distratto dalla conversazione, dal giuoco, dallo spettacolo teatrale
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Stella Martini udì sgorgare dal petto di Anna, dalle
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mare. La villa aveva, dal lato della città e
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la bianca casa baciata dal sole, ravvolta tra le
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fatto ancora più smorto dal tempo e dal sole
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smorto dal tempo e dal sole, coi suoi merletti
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Anna gli era offerta dal suo servitore, egli aveva
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lasciassero sfuggire un sospiro dal suo petto: ella si
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inginocchiatoio di legno scolpito, dal cuscino di raso azzurro
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bianco, divorato dalla luce, dal sole, dove il profumo
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Eccomi - rispondeva ella, uscendo dal suo sogno. ¶ - Venite via
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il bel capo affilato dal dolore. Egli taceva: aveva
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dalle sfere spirituali e dal divino paesaggio, intorno, ella
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Laura e di Stella, dal ballo, sonnecchiava in anticamera
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i merletti antichi ingialliti dal tempo, apparvero bianchi come
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vestaglia di morbida lana, dal gran colletto aperto e
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battuto veneziano che pendeva dal soffitto, della cornice di
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che azzurreggiavano sul tappeto dal fondo bianco. Erano le
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bel collo rotondo uscente dal grande colletto arrovesciato, con
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un po' appassito, preso dal solito mazzolino: ed ella
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piano. ¶ E, lentamente, scivolò dal seggiolone, se ne andò
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importanza, era stata vinta dal favorito, un cavallo di
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lontana da tutto questo! Dal giorno in cui aveva
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sempre incoerente e folle dal principio della sua vita
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libera - ella disse torturata dal pensiero che venisse suo
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presenza, che facea dileguare dal suo spirito il freddo
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quello spettacolo del ritorno dal Campo di Marte, in
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colori, da tanti volti, dal continuo flutto di carrozze
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dallo schiocco delle fruste, dal rullìo degli eleganti stages
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rullìo degli eleganti stages, dal suono delle cornette sempre
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guidato con infinita grazia dal biondo giovinotto, sorpassò il
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singhiozzi e di lacrime. Dal piccolo tavolino, a capo
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1890
appena la riconobbe, uscendo dal suo letargo. La sorella
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delle storie vere, sgorgate dal cuore in un solo
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per piazza Vittoria, tornando dal San Carlo, o da
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improvvisamente. ¶ - Quando sarete ritornata dal vostro viaggio, mi avvertirete
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levò automaticamente, e prese dal suo tavolino, presso il
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dopo, due uomini uscirono dal portone del club; ella
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gente se ne andava dal circolo, e che anche
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pericolo di esser sorpresa dal marito, dai parenti; non
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1890
sulle sue illusioni falciate dal temporale, ella pianse sopra
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sola con lui, lontana dal solito ambiente, lontana dalle
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delle spiegazioni: annoiatissimo, infine, dal pensiero che tali scene
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non si allontanava mai dal posto dove era Anna
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fece tutti i sospetti: dal più gradevole, che Anna
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sempre, Laura e Cesare, dal giorno in cui Cesare
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passeggiatina, ella fu ripresa dal suo male e soffrì
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una spalla che usciva dal busto scollacciato, e la
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idea di ritornare insieme, dal teatro a casa, in
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il coupé filò rapidamente dal San Carlo, un'altra
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bianche e fredde, ma dal profumo fine e inebriante
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profondo sospiro. Era uscito dal petto di Laura, dopo
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fanciulla, bruscamente, era scivolata dal seggiolone, dove stava seduta
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orribile calore le saliva dal cuore alla testa, e
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fosse allontanata per sempre dal suo organismo: non osava
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regale, e si strappava dal collo il filo delle
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quando Anna si levò dal letto di dolore, nel
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battere i denti. Scendendo dal letto, si guardò intorno
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si era strappato violentemente dal collo: sull'origliere un
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acceso il grande lume, dal paralume roseo; ma la
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apparirvi una figura nera, dal volto pallidissimo, che tenea
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la bionda sorella, scivolando dal letto, infilando le pianelle
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le tolse le mani dal volto e le disse
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sorella: Anna capiva che, dal principio alla fine, ella
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tropici, fra la gente dal cuore frivolo, fra la
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frivolo, fra la gente dal cuore profondo. Era destino
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sola udiva, si levò dal letto. ¶ - Cerchiamo l'ultima
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sole? Anna si levò dal letto, d'un tratto
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non si era mosso dal suo posto; inchiodato da
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altro lamento, sommesso, uscì dal petto di Anna, un
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in questi due anni, dal minuto seguente a quello
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laggiù, sbucava il tram, dal rumore sordo. Ella attraversò
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rotonda era come segregata dal mondo e la luce
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fascio di nivee rose dal cuore roseo, fini rose
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cuore roseo, fini rose dal profumo quasi inafferrabile, e
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cercando di attirarla lontano dal balcone. ¶ Ella non rispose
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grido di dolore sgorgò dal petto ad Anna Acquaviva
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che giungevano dai capelli, dal collo alla faccia, agli