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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Salvatore Di Giacomo, Nella vita, 1903

concordanze di «dal»

nautoretestoannoconcordanza
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Riviera Casilina,» e alta dal parapetto, si stagliava sul
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due uomini si staccarono dal parapetto e parlando piano
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capo basso, scesero lentamente dal ponte nella piazza. Alle
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in quell'ora, arrivando dal «Corso Appio» soffermato sul
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d'un lago percosso dal mite chiarore della luna
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donna. E pareva giovane, dal facile moto, e dal
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dal facile moto, e dal disegno della persona e
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presso. Il fanciullo veniva dal «Corso Appio» e andava
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Letizia s'era sporta dal parapetto sul fiume tacito
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Letizia scivolò sul ponte dal parapetto e a questo
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disperdevano. Allora ella scese dal ponte verso il «Corso
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finestre basse penzolava, sbattuta dal vento, l'insegna tarlata
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alle nari di Letizia, dal mensale chiazzato da larghe
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della grondaia era superato dal crepitar della pioggia sulle
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carne molle e ondeggiante dal petto enorme sul ventre
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donne, attonite, incerte scendevano dal marciapiedi l'onda dei
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de' berretti, per ripararsi dal sole, s'era proprio
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voce femminile lo chiamò, dal lato del marciapiedi. ¶ - Cocchiere
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Non così lontano. Ma dal Caffè Grande a casa
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eco malinconica. ¶ Come spuntammo dal Corso nella Via del
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vetri appannati. Vedevo venir dal mercato alla mia volta
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allegra quando sono uscito dal carcere! Tutto perso, bestie
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coagulato, distinto, si noti, dal canale dell'arteria con
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porta a sinistra. Vado dal medico ogni tre o
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spazioso cortile tutto inondato dal chiaro lume della luna
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che le avevano portato dal villaggio, un marmocchietto bianco
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sinistra puntato sul foglio dal quale ricopiava - Ovatta pacchi
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lascia cascar giù fuori dal letto! ¶ - È guarito. ¶ - Ah
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E mentre di laggiù, dal fondo alla sala, qualche
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è vero..... ¶ Ma, protesa dal letto, l'Ercolano urlava
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sull'arsa terra che dal suo casolare raggiungeva la
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non s'era sconciata dal ribrezzo. E diceva sempre
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riconobbe suo padre. ¶ Chiamò, dal muretto: ¶ - Tata!.... Tata!.... ¶ Gli
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vuole!.... Ohi, Tata! ¶ Scese dal muro, sedette per terra
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di stanchezza mi allontanò dal mio compagno. Lo incontravo
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che non si partiva dal balcone, rideva e continuava
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a poco prima turbate dal molesto vocio de' distributori
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Una voce gli chiese, dal ballatoio: ¶ - Dì, è vero
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Nella via, come uscimmo dal palazzo della biblioteca, il
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avuto tempo di svellere dal muro istoriato a fresco
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Donna Clorinda scivolò giù dal letto, in camicia, rabbrividendo
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Mastia, ottenuta in carità dal Municipio, fosse una reggia
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che discendo dagli Aragona, dal grande Alfonso? ¶ Il soldato
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così detto del Fondo dal teatro al quale è
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lubrificati dall'umido e dal traffico, una fresca voce
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divanetto. ¶ - Senti, Milia, senti... ¶ Dal letto si stese un
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comunale. A poca distanza dal parapetto, seduta a una
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Marangi. ¶ - S'è buttata dal balcone! S'è buttata
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si schiaffeggiava, pazzamente, urlando: ¶ - Dal balcone! Dal balcone!.. ¶ Sparse
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pazzamente, urlando: ¶ - Dal balcone! Dal balcone!.. ¶ Sparse. La porta
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Due fanali a gas, dal muro di faccia alle
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frettolosi e pesanti, accostarsi dal lontano e subitamente davanti
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della chiesa. Di fuori, dal vasto cortile ove le
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di luce si riversò dal cortile nella chiesa e
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le prescelte! - disse una dal viso sconciamente butterato - Devono
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sbucciare un'arancia. ¶ - Levati dal sole - ammonì. ¶ E una
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ripetette, forte: ¶ - Cocotte, levati dal sole! ¶ - Ieri il Padre
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vociava. ¶ Sopraggiungevano le recluse, dal refettorio. Cocotte era caduta