Giovanni Battista Casti, Gli animali parlanti, 1802

opinioni e dei pregiudizi dal pubblico adottati riguardo al

straordinari che si distinguono dal comune, come quei corpi

danar? La monarchia rimedia. ¶ Dal ciel sono i monarchi

canale in canal, nè dal condotto ¶ Goccia trapela, benchè

al Gran Cucù, ¶ Che dal gener quadrupede e pennuto

saria pesato addosso, ¶ Se dal concorde universal suffragio ¶ Si

vide assicurato il regno ¶ Dal voto general dell'assemblea

gli Achei ¶ Se parlavan dal tripode gli Dei. ¶ E

figliuol d'Enea, ¶ Scappato dal famoso incendio d'Ilio

a un grado altissimo dal basso, ¶ Come a re

LIONE ¶ Sorge di là dal Gange, in non ben

ingombro il tergo. ¶ Sgorga dal fianco dell'alpestre masso

e di spezie straniera, ¶ Dal re Lion fu non

Che il Can ministro dal sovran favore ¶ Nomato fosse

Di lor famiglie provenia dal cielo, ¶ D'onde di

con sua presenza: ¶ Onde dal Can per quel geloso

D'uom che travia dal suo proposto e svaria

appresero. ¶ Poscia il Can dal padron congedo prese, ¶ E

e dall'oppresso ¶ E dal debol l'esige e

Il re Lione allor dal carro scende, ¶ E dal

dal carro scende, ¶ E dal Cerimoniero accompagnato, ¶ Su pei

Pietà del buon sovran, dal ciel lor dato; ¶ Ciò

voti al cielo, ¶ Che dal torrido cerchio al freddo

freddo polo ¶ Rampolli ognor dal lionino stelo ¶ Di successivi

sacro Ancile che cadde dal cielo, ¶ Sì portentosi, come

in oggi ottiene, ¶ Spesso dal buon sentier travia, prevarica

del vizio; ¶ Onde abitudin dal delitto prende ¶ Che a

distaccar il re Lion dal Gatto ¶ Pur alfin giunge

arresta ¶ Fatto eriger colà dal Cane istesso. ¶ In piè

vasto impero ¶ Di là dal mar, di là dall

bestie il giogo scossero ¶ Dal dispotismo affaticate e stanche

talor le interrogava: ¶ Chi dal Tibet venia, chi dal

dal Tibet venia, chi dal Bengale, ¶ Chi dal Siam

chi dal Bengale, ¶ Chi dal Siam, chi dal Pegù

Chi dal Siam, chi dal Pegù, chi d'Ava

senza fiocchi, ¶ Acculattar facevasi, dal che ¶ L'uso ne

fu tutta allogata, ¶ Preceduta dal Gran Cerimoniere ¶ Levasi la

sua gran Maitresse e dal Zampiere, ¶ Scorrendo la quadrupede

quel saggio: ¶ La Corte dal comun pensar si stacca

Per cui tutti cerchiam dal mal salvarci, ¶ Dritto sacro

grandi avvezza! ¶ Così forse dal rigido Torquato, ¶ Con esempio

se provenir faranno ¶ Almen dal ciel l'autorità che

esigo ¶ In prence eletto dal comun suffragio; ¶ Pur, malgrado

inquieta ambizion ardente ¶ E dal natio di comandar prurito

è tutto. ¶ Così poichè dal cacciator fu uccisa ¶ Rondine

fiamme ardenti; ¶ Spinti altri dal dolore insano e cieco

non muor mai, ma dal defunto ¶ Rapidissima passa al

in glossari, ¶ Gelosamente fur dal Can raccolti; ¶ E a

garantirli dall'acqua e dal foco, ¶ Per ordine n

tutto il felicissimo reame ¶ Dal suddito quadrupede bestiame. ¶ Che

soggette. ¶ La Lionessa allor dal suo consiglio ¶ Fe' legge

Con facil rapidissimo passaggio ¶ Dal finto duolo alla mentita

che il Toro, insin dal giorno ¶ Che fra le

L'Asino incoccia, nè dal colpo scampa; ¶ Sorride, applaude

principin, che della madre ¶ Dal seno porta un dritto

s'apparecchia, ¶ Arde, e dal cener suo giovin risorge

cangiato in farfalla esce dal bozzolo. ¶ Pur, donne mie

instruir nella politica: ¶ E dal Gatto e dall'Asino

ogni governo, ¶ Che, indipendente dal volere altrui ¶ Ed all

chiamato ¶ Dalla fiducia e dal favor sovrano, ¶ Eran gli

quella marca ¶ Premiato fu dal bestiolin monarca. ¶ Il supremo

tal riconosciuto ¶ Quest'animal dal suddito bestiame ¶ Quadrupede-codifero

liberi latrati. ¶ Belva così dal cacciator ferita ¶ Empie d

per anche aggiorna, ¶ Quando, dal lungo errar languido e

sonno. ¶ E si destò dal torbido riposo ¶ Che di

A liberar la moglie dal marito. ¶ Mal per lui

non amare. ¶ All'odio dal timor breve è il

immerso in infantili inezie. ¶ Dal Pappagallo alcuni motti avea

alcuni motti avea, ¶ E dal cerimoniere alcuni inchini ¶ Appresi

rimosso ¶ Fu il Can dal ministero, in guardia stassi

e l'Elefante. ¶ Poichè dal dì che abbandonò colui

venne ¶ Il disgraziato Can dal ministero, ¶ E la carica

E il ciondolo strappandosi dal collo: ¶ Vanne dicea di

parecchie ¶ Conceder si solean dal favor regio: ¶ Chi al

io: ¶ Penda l'opinion dal voler mio. ¶ Degli ordini

Vi venne il Puma dal Perù, dal Chile, ¶ E

il Puma dal Perù, dal Chile, ¶ E il Tajaco

Tajaco da Quito e dal Brasile. ¶ Siccome poi convien

in tetro loco; ¶ Ma dal raggio del sol qualor

Quanto è l'oprar dal minacciar diverso. ¶ Dunque arrabbiato

d'anime schiave, addette ¶ Dal nascer primo al rio

innocente esser vuoi, scendi dal soglio. ¶ Scendi dal soglio

scendi dal soglio. ¶ Scendi dal soglio? iva fra se

e come fosse ¶ Inspirato dal cielo: o figlia mia

campo aprico ¶ Impetuosamente escon dal bosco, ¶ E ratte ad

postato avea la retroguardia ¶ Dal campo di battaglia un

cerchio. ¶ Il Babirussa, ognor dal Can protetto, ¶ Ognor del

note renderle volea; ¶ Nè dal fatuo bestiuol mai sospettosse

un periodico giornale, ¶ Che dal suo nome si chiamò

tutti i felicissimi animali ¶ Dal tristo aspetto dei sofferti

o Cerva ¶ Della Reggente dal favor distinta, ¶ Al politico

Servita a meraviglia era dal Gatto; ¶ E giunta di

lontan l'Asino scorse ¶ Dal quartier della Tigre uscir

e ne giurò vendetta; ¶ Dal che dedur si può

impudica? ¶ "Ah, pria fulmin dal ciel sovra me scenda

esser de', ¶ È diverso dal dire: così è. ¶ Or

non tanto, ¶ Come consta dal fatto e si comprende

lungi non molto, ¶ Sorgea, dal gran sentiero alquanto fuori

Che, per non distaccarselo dal lato, ¶ Aitante suo di

Son sempre doni che dal cielo cascano. ¶ In fatti

nelle secrete soglie, ¶ Già dal parto vicin precorritrici, ¶ La

derisoria ¶ Suoi calcoli facea dal dì che morto ¶ Era

E ti sollevi altissimo dal suolo ¶ Sopra il fulmine

numero degli empi. ¶ Pertanto dal mio re spedito io

a far dell'ambasciata ¶ Dal lionino minister fu eletto

tradizion venuta, ¶ E adottata dal credulo bestiame ¶ Senza criterio

me poc'anzi addotta, ¶ Dal volgo ammessa e dalla

de' gabinetti; ¶ E lungi dal pensar che avvenimenti, ¶ Tanto

Ma più il Can dal comando imperioso ¶ Dello spettro

Di cavernose rupi uscì dal seno ¶ Innumerabil stuol di

di pomposi encomi ¶ Odi dal vile adulator mendace. ¶ Oh

doppia esistenza; ¶ E inoltre dal consenso universale ¶ Di tutte

certa pastoral dicea, ¶ Esser dal Gran Cucù favor concesso

il debol sperar deggia dal forte: ¶ Ma oime! che

Vero è che alfin dal loro irritamento ¶ Niuna di

adottati vocaboli e parole ¶ Dal consenso comun, qualor del

vuole, ¶ Dall'oggetto e dal fin per cui fur

su seggio eccelso, augusto ¶ Dal voto universal fur collocati

credean che generato fosse ¶ Dal Lione e dall'Aquila

principalmente ammessi ¶ Color cui dal quadrupede monarca ¶ Furon sonori

tratta. ¶ Onde il Pavon dal cortigian, che teso ¶ L

troncar fin dallo stipite, ¶ Dal suo Vice-Zampier si

La Police volea scacciar dal regno ¶ Gli augei, gli

foggia ¶ Il debol compra dal potente, o merca: ¶ Cotal

molte, ¶ Al guasto universal dal caso tolte. ¶ Certamente non

chiede, o spera. ¶ Nè dal sacrificar ministro o servo

disonor della canina schiatta, ¶ Dal cui caratter sì diverso

seguente il mattutino raggio ¶ Dal balzo oriental dubbio apparia

Corvo: andiamo. ¶ Approvato così dal lionino ¶ Ambasciador quanto il

abitasse; ¶ E si volea dal credulo bestiame ¶ Che il

nomato ¶ Fu il Corvo, dal brutal volgo fanatico, ¶ Protettor

gridavan: Corbo, Corbo, ¶ Esci dal buco fuor, vieni sul

quel Barbagianni, ¶ A cui dal suol diviso arido stecco

d'albero foglia, erba dal prato ¶ Si saria mai

l'abbattuto animo scosse ¶ Dal profondo spavento ond'era

e inezie? ¶ Nè rimorso dal sen l'alma vi

venisse ella a perire, ¶ Dal Lioncin chiamato al ministero

Lionessa ¶ Mossa e animata dal desio verace, ¶ Non avea

beneficenza. ¶ E così sia dal cielo e gloria e

non ebbe, ¶ Titolo avrai dal pubblico indulgente ¶ Di protettor

ben distinguete il gran dal gioglio, ¶ Dalla zucca il

stiam cheti, altrimenti usciam dal manico. ¶ Quelle ed altre

Indo ai monti Altai, dal Tauro al mare. ¶ Della

libertà non è concessa ¶ Dal duro e pusillanime governo

gian spinti al macello ¶ Dal brusco birro e dal

Dal brusco birro e dal crudel bargello. ¶ Voi v

che l'ame. ¶ Dannato dal destin sembra all'ignavo

torna schiavo, ¶ E trar dal ceppo antico il piè

Lupo Cerviero ¶ Che Lince dal comun chiamato venne, ¶ E

viaggio accompagnar si fea, ¶ Dal Patas, dal Magot e

si fea, ¶ Dal Patas, dal Magot e dal Mammone

Patas, dal Magot e dal Mammone: ¶ Ma in incognito

il Conte Babbuino. ¶ Venia dal Mindanao, dov'ei regnava

Babbuini, ¶ Dichiarato perciò fu dal collegio ¶ De' teologi suoi

jus di regnar nasce dal fatto, ¶ E che il

per assisterlo (sendo egli ¶ Dal cammin lungo affaticato e

di Corte. ¶ In fretta dal Castor fu espressamente ¶ Quel

schiavi puoi trarre, ¶ Quai dal tuo vasto immaginar fecondo

pelliccie e i manicotti. ¶ Dal regio palco un pochettin

tentato avea sedurre, ¶ Staccarlo dal servizio lionino, ¶ E lui

materie esercitate e instrutte. ¶ Dal Cane General fu riunito

ogni altra specie strana, ¶ Dal nastro, dall'anel, dalla

sporco mestiero, ¶ E traggon dal disordine profitto, ¶ Dalla licenza

profitto, ¶ Dalla licenza e dal comun delitto? ¶ A che

non lo farò; ¶ Che dal destin v'è tratto

fame; ¶ Ma che stretto dal blocco, in pochi giorni

impetuoso e fiero ¶ Balzò dal trono, e ad affrontar

ostili ¶ Bendato e avvinto, dal Cervier fin sotto ¶ Al

O svelle il cor dal petto, o dalla pancia

torse, ¶ E se lei dal mortifero veleno ¶ Salvar non

pennuta ¶ Cometa lo credean dal ciel caduta. ¶ Vedi intanto

ed i viventi, ¶ E dal Caos primier nella profonda

sbilenco e zoppo, ¶ Scende dal colle capitombolando, ¶ E per

torrente ¶ Che rapido precipita dal monte, ¶ Tumido d'acqua

che la Iena, ¶ Morsa dal Boachira, a un tratto

In quanto al maggiordom, dal Boa schiacciato, ¶ Il caso

nazioni Europee ¶ S'adottaron dal volgo e dagli eroi

per passar di là dal poggio, ¶ Ove dell'Elefante

rinvenne ¶ Dallo spavento e dal pensier profondo ¶ Che alcuni

Crepò, traea caldi sospir dal petto. ¶ Qui forse da

dubbio v'è che dal mio testo è tratto

è questo ¶ Tratto ancor dal medesimo mio testo? ¶ Ma

Che della filosofica arroganza ¶ Dal magistral imperioso tuono ¶ Emancipa

gli spettatori. ¶ Seguita allor dal cortigian suo gregge, ¶ Dalla

Toro, ¶ A farsi dinoccar dal Cacadoro. ¶ Per lo più

di sì onorevole incumbenza ¶ Dal sacro Corvo essendo incaricato

le più famose ¶ Opre dal mondo inter saria pregiata

affar di ministero; ¶ E dal purgare i ventri duri

Bibbia dei Persi. ¶ Imperocchè dal Coccodrillo e dalla ¶ Ippopotamo

ciarle ¶ Procurò tal pensier dal capo trarle. ¶ Condur dicea

scerner vedrovvi il ben dal male, ¶ E il torpor

E in oggi sol dal perspicace Azara ¶ Natura, nome

in qualità d'eletto ¶ Dal sacro Corvo ambasciador l

da lor tentata fosse, ¶ Dal proposito suo non si

Idra però plaudiron, quando ¶ Dal congresso l'Allocco escluso

accoppia e mesce: ¶ Donna dal mezzo in su, termina

universal brutalità concede: ¶ E dal Caval la Volpe accompagnata

varia, ¶ Colà adunata fin dal giorno innanti, ¶ Fea risuonar

s'espresse: ¶ Che se dal dì che il poter

accusa. ¶ Ah se te dal delitto e dagli errori

Costituillo il voto universale, ¶ Dal pubblico riscuota applauso e

fa d'uopo, ¶ Toltili dal fatal traviamento, ¶ Ove il

del Porco; ¶ Anzi trarrò dal savio suo parlare ¶ Ovvia

l'ignoranza che detta dal soglio ¶ Di leggi il

tutto ¶ Previdenza mortal toglier dal mondo, ¶ Tolta l'ereditaria

giusta teoria non è dal fatto; ¶ E che giusta

l'energia compressa, ¶ Che dal dritto sentier per voi

si chiami ovver Lione. ¶ Dal Cavallo un sovran, ma

vortice de' mali ¶ Sia dal servil negoziator sottratta ¶ La

albori s'aggrappa e dal periglio ¶ Tenta sottrarsi invan

Il Porco ambasciador, cui dal profondo ¶ Sonno destò il

funestar non venga. ¶ Che dal naufragio universal scampasse ¶ Solo

la favella, e sciolto ¶ Dal primiero reciproco legame, ¶ Ignorante

Il debole fuggir sempre dal forte. ¶ Ma fra le

senza voi non lice ¶ Dal turbolento vortice dei mali

Coromandel la costa tutta ¶ Dal capo Comorin fino a

luogo suo la verità. ¶ Dal gran Bramino stesso ci

tavole di creta ¶ Che dal tempo pareano in parte

di secoli migliaja ¶ Ignorato dal mondo unico resto; ¶ Ciò

Islanda; ¶ E assorto fu dal tempestoso flutto ¶ E tutto

E grande si credea dal popol basso ¶ Operator d

eran l'istesse ¶ Che dal naufrago inglese ivi fur

padre stesso per salvar dal boja; ¶ Non solea mai