Ercole Luigi Morselli, Orione, 1910

TROCHILO: ¶ Meno male! Sento dalla voce che non piangi

un così provvido messaggio dalla reggia di Tebe? ¶ Trochilo

quel che ho udito, dalla sua bocca sola hai

ciancie, ch'io muoio dalla voglia di sapere del

pazzo Cremete mi rapì dalla casa di mia madre

i loro abiti bagnati dalla pioggia.... ¶ Trochilo tira il

io ero per impazzire dalla gran paura d'aver

avuto il cuore tocco dalla bella e divina forza

sapiente, curvato e róso dalla fatica degli studi, che

degli studi, che attratto dalla fama delle tue gesta

grande figura, per udire dalla tua bocca medesima il

Ho udito dir questo dalla bocca stessa del mio

stantia io!!.. ¶ SCENA TERZA. ¶ Dalla foresta giunge qualche arpeggio

che Merope è fuggita dalla sua alta reggia di

ti parlo: il quale dalla sua alta reggia di

tratto i satirelli fuggono dalla lettiga; Enopione si fa

Orione. E quel vecchio dalla gran barba, quello è

dico che cascherebbe morto dalla maraviglia! ¶ PRIMO SCHIAVO: ¶ Vedi

lui. ¶ LA NUTRICE, ¶ divincolandosi dalla stretta di Cissibio che

sostenere che dipende tutto dalla accortezza della donna!... ¶ ZETO

vino saprà cavar costui dalla China Dorata, con l

pur mi sia permesso.... dalla potenza tua.... mi sembra

gli schiavi guardano giù dalla balza, mentre da destra

sempre con voce soffocata dalla stretta: ¶ No.... no.... tu

Chio! ¶ Afferrando lo schiavo dalla corba, e spingendolo: ¶ Spargi

par tuo! ¶ Ireo, ringiovanito dalla gioia, si mette all

due bestie infuriate: costui, dalla cima di una palma