Alberto Moravia, I racconti, 1952
concordanze di «dalla»
n | autore | testo | anno | concordanza |
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1 | 1952 | più che disgustato rattristato dalla poca allegria con la | ||
2 | 1952 | dal corpo esiguo e dalla testa grossa, ma vestita | ||
3 | 1952 | che non connette più dalla gelosia... Perché non vieni | ||
4 | 1952 | tavola, il viso rabbuiato dalla falda del feltro, la | ||
5 | 1952 | vestito di veli, uscì dalla stanza. ¶ Rimasti soli, l | ||
6 | 1952 | fumo dal naso e dalla bocca: ¶ "È un caso | ||
7 | 1952 | Sei tu che muori dalla rabbia." ¶ "Basta, basta, basta | ||
8 | 1952 | vuoi sapere perché muori dalla rabbia?... Perché l’Elvira | ||
9 | 1952 | della signora Carina, presi dalla seggiola il vestito di | ||
10 | 1952 | Ma ora," soggiunse, ripresa dalla gelosia, "va via con | ||
11 | 1952 | per toglierti la peluria dalla faccia? Sei poi andata | ||
12 | 1952 | tuttavia togliere il braccio dalla vita della donna, "non | ||
13 | 1952 | per caso ci recassimo dalla persona a cui aveva | ||
14 | 1952 | modeste. Sull’altra sponda, dalla massa nera della città | ||
15 | 1952 | tozzo, largo di spalle, dalla testa grossa e dalla | ||
16 | 1952 | dalla testa grossa e dalla faccia sanguigna, ansimante e | ||
17 | 1952 | varietà di abiti, andando dalla marsina fino alla chiara | ||
18 | 1952 | Un piccolo uomo bruno dalla faccia malinconica e servizievole | ||
19 | 1952 | un’alta e magra, dalla figura elegante e sentimentale | ||
20 | 1952 | che velavano le finestre, dalla toletta ornata di nastri | ||
21 | 1952 | lei," ella si tolse dalla manica un fazzoletto e | ||
22 | 1952 | suo indignato stupore, uscì dalla stanza. ¶ Lo seguii. Dal | ||
23 | 1952 | non rispose, aveva tratto dalla borsetta la chiave di | ||
24 | 1952 | lucido, una chiave passare dalla mano di Alina in | ||
25 | 1952 | una gola angusta formata dalla confluenza di due mediocri | ||
26 | 1952 | rabbrividendo e guardandosi intorno. ¶ Dalla cima di uno dei | ||
27 | 1952 | mare di grinze sottili. Dalla gran bocca ridente spuntava | ||
28 | 1952 | in fretta e uscì dalla capanna. Ormai era quasi | ||
29 | 1952 | Sbucò ad un tratto dalla capanna, porgendo al marito | ||
30 | 1952 | lei, si sentiva ripreso dalla timidezza. Tuttavia, come giunsero | ||
31 | 1952 | collo sottile, venendo su dalla camicetta, era grazioso come | ||
32 | 1952 | fuori le gambe impacciate dalla strettezza della gonna. Lorenzo | ||
33 | 1952 | mare. A poca distanza dalla sponda il vento riusciva | ||
34 | 1952 | E ricadde non lontano dalla riva, quindi, galleggiando sulla | ||
35 | 1952 | cominciò a trarre fuori dalla borsa le provviste. C | ||
36 | 1952 | ancora la polvere sollevata dalla macchina con la quale | ||
37 | 1952 | più accanito, come raddoppiato dalla speranza di un suo | ||
38 | 1952 | Si staccò con rammarico dalla contemplazione della sciarpa e | ||
39 | 1952 | andò direttamente alla balconata dalla quale si godeva lo | ||
40 | 1952 | l’ufficiale a scendere dalla macchina e a raggiungerla | ||
41 | 1952 | a contenere la macchina. Dalla parte della strada, invece | ||
42 | 1952 | indifferenza. ¶ La donna trasse dalla borsa la chiave, disserrò | ||
43 | 1952 | trovarono davanti una scala dalla nuda e sommaria ringhiera | ||
44 | 1952 | lasciandola nella serratura. Tolse dalla mano dell’ufficiale il | ||
45 | 1952 | ella disse e uscì dalla stanza. ¶ Andò in fondo | ||
46 | 1952 | rispose con convinzione. Trasse dalla tasca un astuccio e | ||
47 | 1952 | aspetto di ripiego dettato dalla miseria e dalla solitudine | ||
48 | 1952 | dettato dalla miseria e dalla solitudine. "È prigioniero," disse | ||
49 | 1952 | sempre essendone impedita così dalla povertà come dal fatto | ||
50 | 1952 | per aiutarla, per salvarla dalla prigione che non meritava | ||
51 | 1952 | Albina trascinavano Cosma lontano dalla verità profonda dei loro | ||
52 | 1952 | di Cosma questo corpo dalla dolce pelle liscia sfuggiva | ||
53 | 1952 | per salvarla non soltanto dalla polizia ma anche da | ||
54 | 1952 | si levò e uscì dalla capanna. Trovò il vestito | ||
55 | 1952 | e allora la guardia dalla borsa, preso l’oggetto | ||
56 | 1952 | altrove. Quindi la guardia dalla borsa cavò di tasca | ||
57 | 1952 | a certe radici penzolanti dalla ripa franata. ¶ "Aiuto," gridò | ||
58 | 1952 | per ritirare il naso dalla pezzuola e riporre questa | ||
59 | 1952 | e passa con facilità dalla gioia allo scoramento, toccò | ||
60 | 1952 | dell’acqua partiva precisamente dalla terza apertura che era | ||
61 | 1952 | ci fossimo sposati; e dalla gran rabbia strinsi i | ||
62 | 1952 | acqua che avevo sentito dalla strada. Tranquillo, querulo, strano | ||
63 | 1952 | bocchettone di ferro sporgente dalla muraglia. Non era molto | ||
64 | 1952 | ero sempre più spaventato dalla prospettiva di quelle nozze | ||
65 | 1952 | con la sorella accorsa dalla provincia. Spesso, spiando quel | ||
66 | 1952 | una volta, quasi ripreso dalla mia antica frenesia, fui | ||
67 | 1952 | un’isola non lontana dalla costa. Era giugno, ancora | ||
68 | 1952 | sapendo che fare, stordito dalla delusione come da un | ||
69 | 1952 | bianchi traboccanti di verdura. Dalla cima di questi muri | ||
70 | 1952 | e dinoccolate, venendo fuori dalla gonna larga, davano un | ||
71 | 1952 | con le sue babbucce dalla suola di gomma. Ella | ||
72 | 1952 | vide furono le cosce dalla pelle bruna e un | ||
73 | 1952 | mare a parecchia distanza dalla barca. Ella era una | ||
74 | 1952 | egli si chinò, prese dalla borsa dell’amante l | ||
75 | 1952 | Non fare lo sciocco." ¶ Dalla piazza, per una scalinata | ||
76 | 1952 | purché si mangi: muoio dalla fame." ¶ La terrazza del | ||
77 | 1952 | della donna si levò dalla tavola. ¶ La cucina dava | ||
78 | 1952 | e si girò alquanto dalla parte del muro. Ma | ||
79 | 1952 | di verdura, abbagliava percosso dalla luce del sole. Nell | ||
80 | 1952 | tutto degno di chi dalla vita non si aspettasse | ||
81 | 1952 | Canicattì," disse Giacomo divertito dalla vergogna della grande. ¶ "No | ||
82 | 1952 | me ne vado." Prese dalla seggiola la camicetta, se | ||
83 | 1952 | ne vado... non dubitare... dalla tua sudicia casa." ¶ "Vattene | ||
84 | 1952 | tutto gualcito e uscì dalla stanza. ¶ "Lori," chiamò ad | ||
85 | 1952 | e non ancora offuscate dalla caligine dell’afa, invogliavano | ||
86 | 1952 | cambiamento di umore, abbagliato dalla luce improvvisa, finsi di | ||
87 | 1952 | notte. Finalmente, mi staccai dalla finestra e cominciai ad | ||
88 | 1952 | quasi un altro uomo dalla sonnacchiosa e ispida persona | ||
89 | 1952 | stipiti, ci guardava venire dalla soglia di una di | ||
90 | 1952 | che aveva chiamato Giovanni dalla finestra. Ella era tutta | ||
91 | 1952 | sorte le avesse offerto dalla sua condizione di ragazza | ||
92 | 1952 | Giovanni pareva essersi sciolto dalla sua trasognatezza e girellava | ||
93 | 1952 | avanti, cogliere un bacio dalla testa ostinatamente curva della | ||
94 | 1952 | ritirammo senza far rumore. ¶ Dalla camera della studentessa, Giovanni | ||
95 | 1952 | Giovanni. ¶ Egli si mosse dalla soglia e si avvicinò | ||
96 | 1952 | un cenno; uscimmo ambedue dalla casa. ¶ Io ero disgustato | ||
97 | 1952 | nel guardaroba. Qui, sforzato dalla necessità e dall’urgenza | ||
98 | 1952 | una speranza. Si tolse dalla finestra e corse fuori | ||
99 | 1952 | il pranzo, si congedò dalla famiglia. ¶ (1939) ¶ LA SOLITUDINE ¶ Pur | ||
100 | 1952 | molto tempo senza apprendere dalla bocca stessa dell’amico | ||
101 | 1952 | colline che sembrava illuminato dalla luna; sebbene luna non | ||
102 | 1952 | che gli veniva incontro dalla parte opposta. L’amico | ||
103 | 1952 | meno di pensare Perrone, dalla grossa treccia arrotolata fino | ||
104 | 1952 | complimenti; in realtà moriva dalla voglia di vederla nel | ||
105 | 1952 | come la navicella passava dalla parte della collina, si | ||
106 | 1952 | si sentì tutto irrigidito dalla solita ripugnanza. Ella aspettò | ||
107 | 1952 | andare a bere; moriva dalla sete. ¶ Entrarono in una | ||
108 | 1952 | stupito e già illuminato dalla speranza. ¶ "Io no... perché | ||
109 | 1952 | L’amante per curarla dalla sua deplorevole inclinazione con | ||
110 | 1952 | stesso della morte, rimastogli dalla malattia, anche dopo la | ||
111 | 1952 | vada?" Il muro, interrato dalla parte del giardino, dall | ||
112 | 1952 | attraversava di sbieco partendo dalla pineta e alzandosi gradualmente | ||
113 | 1952 | facile azzeccare i barattoli dalla superficie tonda e sfuggente | ||
114 | 1952 | penetrò nel corridoio che dalla cucina portava alla sala | ||
115 | 1952 | spavento. Uscì con precauzione dalla sala, attraversò in fretta | ||
116 | 1952 | voci; e sembrava venire dalla camera attigua, la cui | ||
117 | 1952 | dubbio, qualcuno ora usciva dalla stanza procurando di far | ||
118 | 1952 | dibatteva sempre; Tancredi angosciato, dalla seggiola su cui era | ||
119 | 1952 | con mondana compostezza preceduta dalla cameriera portacandele. "Piuttosto prendi | ||
120 | 1952 | secco, una fiammata divampò dalla tabella, accecato egli cadde | ||
121 | 1952 | nel sole. Cavalli bradi, dalla coda lunga e grossa | ||
122 | 1952 | sentiero laterale si dipartiva dalla strada e scendeva tra | ||
123 | 1952 | Torta discese in fretta dalla macchina ma, invece di | ||
124 | 1952 | giunsero ad un passo dalla sponda, il Torta fermò | ||
125 | 1952 | gli ruscellava il sudore dalla fronte che il Torta | ||
126 | 1952 | grande schizzo, uno solo, dalla parte del fiume. Ma | ||
127 | 1952 | che i ramoscelli portati dalla corrente stentavano a toccare | ||
128 | 1952 | anche a grande distanza, dalla strada. Non c’era | ||
129 | 1952 | era il modo tenuto dalla banda per impedire alle | ||
130 | 1952 | L’Ataman tutto bianco, dalla fronte ai piedi, con | ||
131 | 1952 | che erano stati assaliti dalla banda, che Cosma si | ||
132 | 1952 | va bene,"e toltosi dalla spalla il fucile, ne | ||
133 | 1952 | giunti a poca distanza dalla sponda, il biondo ingiunse | ||
134 | 1952 | scilinguagnolo fin allora gelato dalla sorpresa. E disse che | ||
135 | 1952 | Si sentì colpire duramente dalla canna del fucile nella | ||
136 | 1952 | proprio su quella pianta dalla pannocchia verde e rossa | ||
137 | 1952 | sentì portare in giù dalla corrente, e poi ravvoltolare | ||
138 | 1952 | sollievo, sentì di uscire dalla corrente principale e di | ||
139 | 1952 | un viso di donna dalla fronte bassa sotto i | ||
140 | 1952 | un uccello da preda, dalla rossa bocca capricciosa in | ||
141 | 1952 | la sconosciuta evidentemente sorpresa dalla persistenza dello svenimento, per | ||
142 | 1952 | ma ardente. La mano dalla fronte scese al collo | ||
143 | 1952 | riconobbe subito l’Ataman dalla bianchezza e grassezza, e | ||
144 | 1952 | ripiegato sopra se medesimo, dalla magrezza e dal colorito | ||
145 | 1952 | povero ragazzo è intimidito dalla mia presenza..." ¶ "Nient’affatto | ||
146 | 1952 | Ma pareva assai sollevato dalla partenza del nipote e | ||
147 | 1952 | Negrini gli avrebbe parlato dalla sua tavola, con quella | ||
148 | 1952 | alcun desiderio di andarsene dalla stanzetta calda e intima | ||
149 | 1952 | molto piacere," rispose turbato dalla propria arditezza; ma nello | ||
150 | 1952 | avesse potuto parlare, uscì dalla stanza. ¶ Di corsa, per | ||
151 | 1952 | sui tacchi e uscì dalla stanza. ¶ Nel corridoio trasse | ||
152 | 1952 | uno i pensionanti uscire dalla sala; finalmente si alzarono | ||
153 | 1952 | contemplazione delle proprie condizioni dalla voce della donna. "La | ||
154 | 1952 | allora, che dicevano prodotta dalla sabbia del deserto di | ||
155 | 1952 | di automobili ferme, dominata dalla facciata barocca di una | ||
156 | 1952 | abbandonarmi..." ¶ Senza riflettere, commosso dalla voce e dall’atteggiamento | ||
157 | 1952 | sul guanciale la testa dalla parte di Luca e | ||
158 | 1952 | di vetri sbattuti. Gonfiate dalla ventata, le tendine si | ||
159 | 1952 | il soffitto, piovve rabbiosamente dalla fitta oscurità dentro la | ||
160 | 1952 | Ella incominciò a tremare dalla testa fino ai piedi | ||
161 | 1952 | donna. Pur lasciandosi scrollare dalla sorella, teneva il volto | ||
162 | 1952 | intorno al letto, uscire dalla stanza, uscire dall’appartamento | ||
163 | 1952 | ma impedito com’ era dalla donna che tuttora si | ||
164 | 1952 | sicuro, e Bosso comparve. ¶ Dalla soglia su cui stava | ||
165 | 1952 | tintinnio dei ciondoli e dalla vista di quella faccia | ||
166 | 1952 | Uscirono tutti e quattro dalla cameretta; per ultima Marta | ||
167 | 1952 | a spogliarsi e uscì dalla stanza. Seguì un lungo | ||
168 | 1952 | era tuttora favorevole. Poi, dalla radio, una grossa voce | ||
169 | 1952 | tenne più e uscì dalla stanza. ¶ Andò a caso | ||
170 | 1952 | sempre canterellando si staccò dalla toletta e cominciò ad | ||
171 | 1952 | fece quest’ultima. Uscirono dalla stanza ma questa volta | ||
172 | 1952 | Adesso Marta pareva invasa dalla sua stessa furia, in | ||
173 | 1952 | di far presto, uscì dalla stanza stringendo tra le | ||
174 | 1952 | scarso chiarore che giungeva dalla strada, attraversarono il vestibolo | ||
175 | 1952 | e dormiva. ¶ (1937) ¶ IL RITORNO DALLA VILLEGGIATURA ¶ Tutti gli uomini | ||
176 | 1952 | avrebbe permesso di uscire dalla grave noia in cui | ||
177 | 1952 | provinciale, vestito a nuovo dalla testa ai piedi, rubicondo | ||
178 | 1952 | dal proprio turbamento e dalla pipa spenta che stringeva | ||
179 | 1952 | insipienza dei ritorni precoci dalla villeggiatura. Gente che viaggiava | ||
180 | 1952 | Tarcisio, dopo essere uscito dalla sala da pranzo, vi | ||
181 | 1952 | aria impermalita e soggiogata dalla parte dell’invisibile commensale | ||
182 | 1952 | per fortuna molto lontano dalla realtà, non rifiuti di | ||
183 | 1952 | fu costretta a scendere dalla tavola. ¶ "Su, da buona | ||
184 | 1952 | esso, il fiasco sbilenco dalla paglia annerita. La frutta | ||
185 | 1952 | buon sonno, pensò levandosi dalla tavola, farà svanire tutti | ||
186 | 1952 | di rinfrancarsi, Tarcisio uscì dalla sala da pranzo. ¶ Tarcisio | ||
187 | 1952 | né staccare le ginocchia dalla sponda del letto, ella | ||
188 | 1952 | saputo ritrarsi a tempo dalla vista della ragazza che | ||
189 | 1952 | il Lopresto, oltre che dalla gran copia di oggetti | ||
190 | 1952 | La ragazza, forse esaltata dalla lettura dei romanzi, credeva | ||
191 | 1952 | la donna si smuovesse dalla sua contemplazione; quindi, vedendo | ||
192 | 1952 | L’Urati si tolse dalla fessura e, in punta | ||
193 | 1952 | soverchiato dal ribrezzo e dalla paura, vorrebbe che la | ||
194 | 1952 | diversa dal dilettantismo e dalla falsità che si rivelavano | ||
195 | 1952 | aver tolto le mani dalla pietra, dal cemento, dai | ||
196 | 1952 | dai sensi incalliti, oppressa dalla noia. Si indovinavano le | ||
197 | 1952 | Mancuso non parlava mai: dalla bocca non gli uscivano | ||
198 | 1952 | Amelia voluto e imposto dalla De Cherini; il quale | ||
199 | 1952 | e le strade combuste dalla bianca canicola; una voluttà | ||
200 | 1952 | prete e sarebbe fuggita dalla chiesa; o sbadatamente e | ||
201 | 1952 | estate funesta, Silvio, esaltato dalla passione, l’aveva fin | ||
202 | 1952 | sul pelo dell’acqua, dalla corrente impetuosa di un | ||
203 | 1952 | e dalle esitazioni, uscì dalla stanza e discese nella | ||
204 | 1952 | testa contro la spalliera; dalla finestra, Silvio vedeva il | ||
205 | 1952 | te ne avevo parlato, dalla gioia mi buttò le | ||
206 | 1952 | questo, Silvio lo capì dalla disinvoltura forzata di tutta | ||
207 | 1952 | parole quanto aveva udito dalla finestra, e le domandò | ||
208 | 1952 | però." ¶ La risposta uscì dalla bocca di Silvio quasi | ||
209 | 1952 | poco dopo l’arrivo dalla città natale, nella pensione | ||
210 | 1952 | sulle guance appena adombrate dalla peluria di una barba | ||
211 | 1952 | alla testa. Per fortuna, dalla soglia, si voltò un | ||
212 | 1952 | che, uscendo di nuovo dalla stanza, si accorse con | ||
213 | 1952 | massiccio e tetro palazzo dalla facciata sopraccarica di stucchi | ||
214 | 1952 | Quella sera, appena uscito dalla camera, si accorse di | ||
215 | 1952 | nerborute della cuoca tendere dalla cucina i piatti delle | ||
216 | 1952 | anzi volerli tenere lontani dalla sua vita privata. Questa | ||
217 | 1952 | di essere già uscito dalla zona neutra e dubbiosa | ||
218 | 1952 | e visibili non solo dalla persona a cui venivano | ||
219 | 1952 | altri commensali e persino dalla direttrice, ritta all’estremità | ||
220 | 1952 | vide la direttrice prendere dalla tavola un largo vassoio | ||
221 | 1952 | non potrà più toglierselo dalla bocca." ¶ Ma già, nauseato | ||
222 | 1952 | servetta Edvige si difendeva dalla direttrice severa e inquisitiva | ||
223 | 1952 | di togliere del tutto dalla pelle imbevuta le tracce | ||
224 | 1952 | sedette con disinvoltura, trasse dalla tasca posteriore dei pantaloni | ||
225 | 1952 | più nessuno..." ¶ Uscirono tutti dalla sala da pranzo ormai | ||
226 | 1952 | musica da ballo trasmessa dalla radio. Sempre precedendolo, voltandosi | ||
227 | 1952 | da quell’odore, attratto dalla vicinanza di quel corpo | ||
228 | 1952 | girò anche di più dalla sua parte; e Gianmaria | ||
229 | 1952 | sorriso, prendendo il foglio dalla mano del ragazzo, "lei | ||
230 | 1952 | fu lesto a cavare dalla tasca il portafogli e | ||
231 | 1952 | Fu un bacio lungo: dalla bocca le labbra di | ||
232 | 1952 | la strada del vizio dalla megera Cocanari e dal | ||
233 | 1952 | dietro le lenti opache, dalla bocca nera e senza | ||
234 | 1952 | com’era venuta, uscì dalla stanza. ¶ Alla parola "partita | ||
235 | 1952 | la direttrice fu uscita dalla stanza, avidamente afferrò la | ||
236 | 1952 | fulminea discesa sottoterra; balzò dalla sedia sulla quale si | ||
237 | 1952 | pur nella contentezza, uscì dalla pensione. ¶ Era così ben | ||
238 | 1952 | a non grande distanza dalla pensione. Di lui, Gianmaria | ||
239 | 1952 | e mi lasciassi travolgere dalla corrente... il giorno dopo | ||
240 | 1952 | dai torsi erculei anneriti dalla polvere e rigati dagli | ||
241 | 1952 | alzò con uno strillo dalla sedia, inciampò, riuscì alfine | ||
242 | 1952 | Vagnuzzi. Il quale, aiutato dalla cameriera, tolse facilmente il | ||
243 | 1952 | che gli avari, ossessionati dalla loro passione, non siano | ||
244 | 1952 | donne piccole e magre, dalla persona infelice e dal | ||
245 | 1952 | sebbene per nulla giustificato dalla condotta dei giuocatori e | ||
246 | 1952 | sentiva raggelare di nuovo dalla solita timidezza ricadendo controvoglia | ||
247 | 1952 | in una magnifica sala dalla volta dipinta e dal | ||
248 | 1952 | ancora pallide e contratte dalla tensione del giuoco, dagli | ||
249 | 1952 | che pareva più dominato dalla passione del giuoco, e | ||
250 | 1952 | come la De Gasperis; dalla soddisfazione gongolava; arrivava, parlando | ||
251 | 1952 | spettava ritirare il fiore dalla mota e metterlo al | ||
252 | 1952 | gli era infatti venuta dalla profondità del suo antico | ||
253 | 1952 | allora l’avevano diviso dalla De Gasperis erano scomparsi | ||
254 | 1952 | lui. Così si sporse dalla poltrona e ripeté il | ||
255 | 1952 | si lasciò sfuggire, sporgendosi dalla poltrona, "lei, se suo | ||
256 | 1952 | seminudo, i bagliori espressi dalla pietra dell’anello mentre | ||
257 | 1952 | stesso tempo si levano dalla campagna strida lamentose di | ||
258 | 1952 | che era mattino inoltrato, dalla madre la quale, aggirandosi | ||
259 | 1952 | accanito malumore, Tullio passò dalla camera da letto nel | ||
260 | 1952 | silenzio. Il fumo spicciava dalla sigaretta dell’ospite in | ||
261 | 1952 | vapori di tanti bagni, dalla tazza sconnessa a forza | ||
262 | 1952 | del tempo appena scandito dalla gocciola che dalla bocchetta | ||
263 | 1952 | scandito dalla gocciola che dalla bocchetta cadeva nell’acqua | ||
264 | 1952 | verdi pastrani rattoppati e dalla barba bianca, le vecchiette | ||
265 | 1952 | tu" anche più che dalla presenza. "Ma come mai | ||
266 | 1952 | ad un tratto, ripreso dalla paura. E aperta la | ||
267 | 1952 | ti confesso che muoio dalla fame..." ¶ Tutte queste informazioni | ||
268 | 1952 | mangiare perché veramente muoio dalla fame... e poi non | ||
269 | 1952 | ella continuò senza deflettere dalla sua sprezzante insistenza, "io | ||
270 | 1952 | lui dirò di andare dalla sarta... un nido d | ||
271 | 1952 | stato suggerito da altri, dalla fidanzata, pensò Silvio; e | ||
272 | 1952 | quali parevano tutti dipinti dalla stessa mano e rappresentavano | ||
273 | 1952 | queste esalazioni crepuscolari, annoiato dalla lunga attesa, Silvio ormai | ||
274 | 1952 | tante immaginazioni così diverse dalla realtà. Ora, dopo aver | ||
275 | 1952 | Cherini buttando un’occhiata dalla parte della finestra; "sa | ||
276 | 1952 | finestra ogni volta che dalla strada si faceva udire | ||
277 | 1952 | proteste di Silvio uscì dalla stanza. ¶ Il giovane non | ||
278 | 1952 | badava ad aspirare scontrosamente dalla sigaretta lunghe boccate che | ||
279 | 1952 | Questo silenzio durò parecchio, dalla casa non giungeva un | ||
280 | 1952 | sguardi del giovane passarono dalla madre alla figlia, vide | ||
281 | 1952 | di una civiltà lontanissima dalla nostra. Evidentemente chi costruì | ||
282 | 1952 | conoscessi e dovessi giudicare dalla casa della vita che | ||
283 | 1952 | e guardando con circospezione dalla parte del salotto: "Quello | ||
284 | 1952 | sole batteva con forza; dalla piazza e dalle strade | ||
285 | 1952 | intorno l’obelisco, uscirono dalla porta, imboccarono una lunga | ||
286 | 1952 | certo, ma ero indispettita dalla sua indifferenza... avevo poco | ||
287 | 1952 | mia madre, qualche volta dalla rabbia mi veniva da | ||
288 | 1952 | era tolto un peso dalla coscienza... Questo avvenne qualche | ||
289 | 1952 | risentimento bonario ma fermo, dalla soglia. Un minuto dopo | ||
290 | 1952 | soltanto allora Lorenzo, scrollandosi dalla sua amara distrazione, si | ||
291 | 1952 | un capo all’altro dalla strada del Corso dove | ||
292 | 1952 | vanagloria, era spinta proprio dalla persona che avrebbe dovuto | ||
293 | 1952 | ove fossero state commesse dalla piccola gente della città | ||
294 | 1952 | come loro due, perseguitate dalla sfortuna, le quali debbono | ||
295 | 1952 | Gemma ubbidiva e usciva dalla stanza. Ma, nella sua | ||
296 | 1952 | buia e afosa, uscì dalla villa con l’intenzione | ||
297 | 1952 | boscose. Uscì, dunque, Paolo dalla villa chiusa e addormentata | ||
298 | 1952 | moglie restava ancora lontana dalla sua mente. E invece | ||
299 | 1952 | resistette più e uscì dalla sua camera deciso di | ||
300 | 1952 | il fratello. ¶ Ancora turbato dalla sorpresa e dai propri | ||
301 | 1952 | due ragazze e uscì dalla stanza. ¶ Paolo non si | ||
302 | 1952 | mai separabile in lei dalla speranza di uscir presto | ||
303 | 1952 | sposare. Così, inconsapevolmente, trascinata dalla passione, ella si faceva | ||
304 | 1952 | la casetta del vicolo, dalla scala ripida e angusta | ||
305 | 1952 | quella sciocca conversazione derivava dalla sua timidezza e dalla | ||
306 | 1952 | dalla sua timidezza e dalla sua inesperienza, l’avrebbe | ||
307 | 1952 | che andava coi piatti dalla stanza alla cucina e | ||
308 | 1952 | stanza alla cucina e dalla cucina alla stanza e | ||
309 | 1952 | lontananza, ambedue si distaccavano dalla discrezione delle passeggiate e | ||
310 | 1952 | lagrime. Erano lettere insincere dalla prima all’ultima parola | ||
311 | 1952 | si alzò e uscì dalla stanza. Però il Vagnuzzi | ||
312 | 1952 | le rispose appena, uscì dalla stanza. ¶ Il giorno dopo | ||
313 | 1952 | le erano sconosciute. Raddolcita dalla speranza di giorni migliori | ||
314 | 1952 | tutta turbata e perplessa. Dalla tasca del grembiule le | ||
315 | 1952 | e uscì in fretta dalla stanza. ¶ Contrariamente al detto | ||
316 | 1952 | appena appreso la notizia dalla vedova, aveva rinunziato alla | ||
317 | 1952 | ora, per giunta, aggravato dalla delusione; Gemma nulla vide | ||
318 | 1952 | tanta noia, la traeva dalla speranza, una volta sposati | ||
319 | 1952 | partire al più presto dalla città natale dove non | ||
320 | 1952 | sconfitte, la rivelazione fattale dalla madre della sua segreta | ||
321 | 1952 | in piedi e uscì dalla stanza sbattendo la porta | ||
322 | 1952 | inverno si sarebbero mossi dalla città. ¶ Questa delusione, aggiungendosi | ||
323 | 1952 | vita non si vedevano. Dalla parte della città c | ||
324 | 1952 | una di quelle torri, dalla casa dei Vagnuzzi le | ||
325 | 1952 | una casa come quella dalla quale lo sguardo poteva | ||
326 | 1952 | non era mai uscita dalla sua città e aveva | ||
327 | 1952 | aveva accompagnata in automobile dalla villa alla città e | ||
328 | 1952 | Siamo arrivati." Ella trasse dalla borsa una chiave di | ||
329 | 1952 | dopo, si lasciarono spingere dalla donna fuori dall’appartamento | ||
330 | 1952 | persuasa dal silenzio e dalla serenità della notte, ella | ||
331 | 1952 | a dirlo, le venne dalla Coceanu a cui il | ||
332 | 1952 | si sentì quasi mancare dalla paura. E cambiò subito | ||
333 | 1952 | natura, ora poi, intimidita dalla Coceanu, disperata, rassegnata alla | ||
334 | 1952 | le offriva, uscì sdegnosamente dalla sala da pranzo. Più | ||
335 | 1952 | che poté, si congedò dalla madre. ¶ I giorni che | ||
336 | 1952 | si vedeva finalmente liberata dalla tirannia della Coceanu. Era | ||
337 | 1952 | incrudelite fino alla caricatura dalla sua immaginazione compiacente, gli | ||
338 | 1952 | non staccava gli occhi dalla figura della donna chinata | ||
339 | 1952 | avrebbe strappato quelle fotografie dalla mano e le avrebbe | ||
340 | 1952 | profumi, dal sonno e dalla morte; e poi le | ||
341 | 1952 | di denaro per andarsene dalla città, ritirarsi in campagna | ||
342 | 1952 | gli occhi. ¶ Egli uscì dalla stanza, poi dall’appartamento | ||
343 | 1952 | sul lungo naso, e dalla barba, sulle guance magre | ||
344 | 1952 | la casina: un ballatoio dalla balaustrata di legno tinto | ||
345 | 1952 | Benvenuta, benvenuta..." le gridò dalla soglia. ¶ "Ah Ripandelli, mi | ||
346 | 1952 | sul vestito fuori moda, dalla gonna lunga, dal corsetto | ||
347 | 1952 | alle sue parole prese dalla tavola un calice e | ||
348 | 1952 | tanto gli parve indipendente dalla sua volontà, afferrò sulla | ||
349 | 1952 | tranquillamente, e insieme spaventato dalla propria tranquillità. Allora si | ||
350 | 1952 | un bicchiere mezzo pieno dalla tavola, si chinò sul | ||
351 | 1952 | tutti, dal volto malinconico, dalla voce melensa, a rispondergli | ||
352 | 1952 | certo momento è uscita dalla sala e non è | ||
353 | 1952 | dopo l’altro, uscirono dalla stanza, la luce fu | ||
354 | 1952 | una psicologia completamente traviata dalla malattia e dall’abbandono | ||
355 | 1952 | piuttosto che cadere, salisse dalla terra verso il cielo | ||
356 | 1952 | entrava Joseph, appena uscito dalla camera delle operazioni, con | ||
357 | 1952 | Uscire non senza difficoltà dalla stanza, percorrere, sia pure | ||
358 | 1952 | al sanatorio, tutti impietositi dalla sensazione della propria bontà | ||
359 | 1952 | sensazione della propria bontà, dalla prospettiva di fare una | ||
360 | 1952 | Un’oscurità nera restò dalla notte nelle stanze e | ||
361 | 1952 | non staccava gli occhi dalla faccia del suo compagno | ||
362 | 1952 | portare il signor Girolamo dalla signorina Polly," annunziò quasi | ||
363 | 1952 | gli gridava: "Vada..., vada dalla sua inglese," s’abbandonò | ||
364 | 1952 | la volta dell’ascensore dalla discesa interminabile e ronzante | ||
365 | 1952 | leggera pinguedine derivata evidentemente dalla lunga infermità, che le | ||
366 | 1952 | me," pensò guardandola prendere dalla mano del postino, con | ||
367 | 1952 | di ebbrezza, nell’ascensore, dalla voce dell’infermiere il | ||
368 | 1952 | via la neve accumulata dalla tormenta. Immobile in fondo | ||
369 | 1952 | È venuto per portarmi dalla Polly," pensò Girolamo; e | ||
370 | 1952 | le guance gli ardevano, dalla sofferenza avrebbe voluto gridare | ||
371 | 1952 | lasciare nulla," disse alfine dalla soglia, girando per la | ||
372 | 1952 | di freddo, probabilmente originato dalla febbre, percosse il suo | ||
373 | 1952 | e questo delirio seguito dalla rivelazione, dallo scandalo, e | ||
374 | 1952 | di Girolamo si leva dalla tavola e comincia a | ||
375 | 1952 | comincia a tirar fuori dalla stanza il letto del | ||
376 | 1952 | che non era lontana dalla sua stanza, come di | ||
377 | 1952 | poter camminare per andare dalla sua piccola amica e | ||
378 | 1952 | che gli pesava addosso dalla sera in cui, per | ||
379 | 1952 | terrazza, quando gli giunse dalla stanza attigua un rumore | ||
380 | 1952 | impallidì; "Ci siamo," pensò; dalla sofferenza avrebbe voluto gridare | ||
381 | 1952 | il nucleo biancastro, formato dalla rotula e dalla congiunzione | ||
382 | 1952 | formato dalla rotula e dalla congiunzione del femore con | ||
383 | 1952 | rispondere. Ogni volta che dalla sua ingiustificata miseria volgeva | ||
384 | 1952 | parevano ricoperti per sempre dalla patina opaca della sua | ||
385 | 1952 | la mente, come slegata dalla sua volontà, non cessava | ||
386 | 1952 | e uscì in fretta dalla stanza. ¶ Lo trovò nel | ||
387 | 1952 | malsano che l’irretiva dalla testa ai piedi, l | ||
388 | 1952 | disapprovazione e si alzò dalla toletta. In piedi, in | ||
389 | 1952 | Gente entrava e usciva dalla posta, tra cui molte | ||
390 | 1952 | Roma." Intanto erano usciti dalla piazza e camminavano per | ||
391 | 1952 | che esce sull’imbrunire dalla misera camera ammobiliata e | ||
392 | 1952 | era fuori di sé dalla gioia, lo si vedeva | ||
393 | 1952 | molto formoso strettamente fasciato dalla seta nera dell’abito | ||
394 | 1952 | senza staccare gli occhi dalla messicana. Costei si fece | ||
395 | 1952 | vergognerai." ¶ L’Albina trasse dalla borsa l’involto della | ||
396 | 1952 | almeno trarre qualche vantaggio dalla finzione e tentò di | ||
397 | 1952 | per un braccio come dalla gonna aperta che le | ||
398 | 1952 | saletta, altri si affacciavano dalla soglia, tutti domandavano che | ||
399 | 1952 | messicana, uscì con lei dalla stanza. ¶ I camerieri e | ||
400 | 1952 | saletta era vuota e dalla sala attigua non potevano | ||
401 | 1952 | pensieroso. Le scarpe nuove dalla suola grossa la facevano | ||
402 | 1952 | la sera. Egli corse dalla messicana che entrava in | ||
403 | 1952 | NEGRO E IL VECCHIO DALLA RONCOLA ¶ Come entrarono nella | ||
404 | 1952 | scosse i capelli compressi dalla cuffia e poi disse | ||
405 | 1952 | molto grande a giudicare dalla larghezza delle spalle e | ||
406 | 1952 | larghezza delle spalle e dalla lunghezza delle gambe piegate | ||
407 | 1952 | sudore che gli scendeva dalla fronte attraverso il largo | ||
408 | 1952 | testa senza fronte e dalla nuca diritta pareva minuscola | ||
409 | 1952 | intorno, si chinò, raccolse dalla sabbia un troncone di | ||
410 | 1952 | che era stato destato dalla voce struggente e cantante | ||
411 | 1952 | cantante del negro e dalla roncola del pescatore. E | ||
412 | 1952 | aria nutrita di polvere dalla terra arsa, era immobile | ||
413 | 1952 | e la nausea rimastale dalla traversata in battello. Così | ||
414 | 1952 | Simona, invece, come inebriata dalla vista del mare lontano | ||
415 | 1952 | gradini del sentiero, gridando dalla gioia. Giacomo la guardò | ||
416 | 1952 | Giacomo si allarmò, morso dalla solita gelosia: "Perché? Forse | ||
417 | 1952 | fittamente bucherellate e corrose dalla salsedine. Simona discese di | ||
418 | 1952 | escludessero in qualche modo dalla loro conversazione e si | ||
419 | 1952 | lei districava il capo dalla maglia. Ella spuntò fuori | ||
420 | 1952 | il letto ancora disfatto dalla notte. Giacomo posò la | ||
421 | 1952 | di terrore, corse via dalla finestra e venne a |