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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Bernari, Speranzella, 1949

concordanze di «dalla»

nautoretestoannoconcordanza
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accecato. La vernice estenuata dalla pioggia e dal sole
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a sonnecchiare sulla sedia dalla lunga spalliera di vimini
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don Luigi che torna dalla sua ronda. È l
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s’era appena riavuto dalla narcosi che lo aveva
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dalle bombe; ad isolare dalla linea uno stabile distrutto
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l’immondezzaio saltando giù dalla predella su cui viaggiava
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chiedere il suo espresso dalla strada con la voce
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di caffè clandestina guidato dalla moglie; ed ora possiede
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vapore che si solleva dalla espressi sbuffante. Ciccillo ha
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intorno al cranio levigato dalla luce verde è l
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vecchio ora che, resuscitato dalla tiepida bevanda, uno squadrone
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che si sentiva tradito dalla vita se non riusciva
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aveva piantati in giro dalla Speranzella al Cavone ed
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signor Mele, che entrando dalla porta fra le luci
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un piattino più sano dalla pila, vi colloca dentro
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gli dice, e cavando dalla tasca una manciata di
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un po’ di denaro dalla cassa e, come all
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Quel giovane che guardava dalla sbiadita lontananza della stampa
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se la parola, portata dalla corrente magnetica, stentasse a
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la real cifra sormontata dalla corona sabauda; ma appena
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la vita: un mostro dalla testa enorme. Nella testa
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nelle divise appena sfornate dalla Base Laundry. Che pieghe
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le tasche, riempite sin dalla mattina d’ogni ben
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Nannine che portavano loro dalla strada i rifornimenti necessari
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i suoi affari dipendevano dalla tranquillità di coscienza dei
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il postino ad uscire dalla fila. Congedati gli altri
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di fumo. ¶ La liberazione dalla schiavitù familiare acquistava ora
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Nannina sollevò un piede dalla mattonella fredda, non se
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i muri per ripararsi dalla pioggia che aveva ripreso
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a rispondere Nannina spaventata dalla perentorietà della domanda. Infatti
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destino. ¶ Indubbiamente Nannina invigorita dalla forza medianica che lei
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bruciacchiati dal mare e dalla sabbia, Nannina uscì quella
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svampire le fiamme che dalla pancia le salivano al
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tante carezze aveva raccolte dalla mattina. Mai aveva avvertito
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tratti dagli armadi, avanzava dalla cucina un odore di
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tondo di luce sprigionandosi dalla lente andò a spiaccicarsi
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come a prendere aria dalla scollatura della canottiera Nannina
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e sollevò gli occhi dalla mano della ragazza. ¶ «Non
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a difendere gli occhi dalla luce, avevano un moto
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chiesto il chiromante affacciandosi dalla porta. E rassicuratosi che
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i panni ancora umidi dalla fune, d’indossarli in
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tutti i magliari reduci dalla flanella fatta sulle case
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veramente si sentiva vista dalla Cafettèra, che mescendo caffè
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non toglierà l’occhio dalla strada fino al suo
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proveniva da donn’Elvira, dalla sua potenza magica. Così
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naso adunco; riconosce lui dalla forma delle parole, anche
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poi si voltò brusco dalla parte di Nannina che
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così” si gettò giù dalla macchina con un balzo
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il vento e soffiava dalla terra al mare. La
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levava dagli alberi sferzati dalla tramontana. Il cielo andava
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americano certamente fu preso dalla bizzarria di quella natura
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bello ciò che vedeva dalla macchina in corsa, le
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occhio si chiudeva offeso dalla luce. ¶ Ora la Jeep
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l’atto di sporgersi dalla porta, e in coro
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posto, respingendo da sé, dalla sua intimità compromessa, se
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E che v’esce dalla bocca!… Voi perciò non
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busto e si alzava dalla sedia coi seni dondoloni
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perché così si voltano dalla parte nostra… E quanti
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Nannina era anche stupita dalla sontuosità dell’arredamento, tutto
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questi galeotti si volteranno dalla nostra parte…! E quelli
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reni seriamente, farsi raggiungere dalla cinghia, perché la Cafettèra
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qualche cosa di diverso dalla solita cosa. Soddisfatta la
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della luce che veniva dalla strada con la luce
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avuta proprio per combinazione, dalla figlia di Cotenella che
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parola. Si sentiva sorvegliata dalla Cafettèra e da Ciccillo
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all’improvviso. Anche Pascalotto dalla soglia su cui sedeva
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più dall’interno che dalla strada, girò le gambe
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il piatto nella rigovernatura dalla quale lo aveva appena
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permesso?» disse Parenti, affacciandosi dalla porta, più alto, più
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Parenti non si staccò dalla soglia, rimase con la
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sulla schiena. ¶ Nannina scese dalla sedia ma si fermò
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che vedendo avanzare Ciccillo dalla strada borbottò un “vedremo
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corrente d’aria proveniente dalla porta socchiusa. Era già
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Si tolse le mani dalla fronte, se le portò
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sulle spalle appena coperte dalla trasparente canottiera di bemberg
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Maser’ ciè» si udì dalla strada. Era don Luigi
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lo farete imparare?» ¶ «Dipende dalla tua disposizione.» ¶ «Ce l
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fin sopra Cariati, arrivò dalla Pizzicatella, le fece un
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giocare e non tenertelo dalla mattina alla sera impalato
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un sacco di fagioli dalla Concordia a Taverna Penta
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America a quattro passi dalla porta di casa. ¶ Calzava
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ad una persona protetta dalla Pizzicatella aveva soggiunto: «Veramente
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capelli incollati di brillantina. Dalla carezza era emerso poi
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momento!” ¶ Ma non “uscivano”; dalla casa della Cafettèra non
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si abbracciava con uno dalla faccia scura, una specie
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conversioni di quei giorni dalla reggenza al lealismo o
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ne hanno da venì dalla nostra parte… Avete sentito
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forn’eeee campagna!» Interrotti dalla voce lunga e dolce
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devo levare certi schiaffi dalla faccia…» ¶ Lo schiaffo evocato
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faccia…» ¶ Lo schiaffo evocato dalla Cafettèra si era affacciato
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si era affacciato così dalla porta, ma don Giosuè
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il pepe senza muoversi dalla soglia, si era sentita
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convegno di popolo chiamato dalla voce della tradizione, guidato
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voci messe in circolazione dalla Pizzicatella che in Chiesa
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occhi dall’angolo preferito dalla Cafettèra, mentre con parole
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o lacerato; ma impedito dalla rotondità della sua pancia
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gridò allora Nannina, fuggendo dalla casa di Lavarra inseguita
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proprio non s’aspettava dalla Cafettèra. ¶ «Tie’,» le disse
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turbò nel vedersi sorpreso dalla ragazza davanti a quella
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a poppa…» ¶ Uscirono frattanto dalla settimana altri due giorni
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schiaffi mi devo levare dalla faccia, che schiaffi! – essa
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non volevano farsi sorprendere dalla calca, ed anche non
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sentirai cantare di nuovo dalla fame certe canzoni che
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sentiva ogni tanto chiamare dalla folla. E un’occulta
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ingresso della Galleria sbarrato dalla forza pubblica. Verso i
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menzognera, le corresse incontro dalla Speranzella alla Torretta, per
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ne mutava l’aspetto! Dalla sua nudità, come nata
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sedersi sulle basule divelte dalla strada e da certi
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nella Speranzella, di ritorno dalla sfilata, la attraversò solo
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vado» disse Nannina voltandosi dalla soglia col volto lungo
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sangue, sollevò gli occhi dalla dinamo. Si ostinava a
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sentito» fece duro Michele dalla branda. Si teneva un
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ultimo vetro del balcone. Dalla sua testa la mano
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di certi “veri reduci dalla Russia che portano ai
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di donna Filomena, scelta dalla Cafettèra all’ultimo momento
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ago succhiando ed espellendo dalla siringa l’acqua in
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proteggere…» ¶ Donna Filomena rientrava dalla spesa in quel momento
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borsa.» E quando tornò dalla cucina: «Alla Cafettèra tu
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non vi fate sentire dalla Cafettèra! Quest’altra notizia
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sentore che si effondeva dalla sua ascella Ciccillo infermiere
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giusta un’idea impersonata dalla propria moglie. Ma quando
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risveglio, asciugandole il sudore dalla fronte, il marito la
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spalancate stavano male, perché dalla strada la gente curiosava
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E diventato più bambino, dalla morte della madre; e
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confonde quando deve difendersi dalla gelosia di Ciccillo, senza
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bianco che s’intravvede dalla scollatura. Nannina vorrebbe dire
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lezzo di capra; poi dalla carne della macelleria che
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dai salumi, dai formaggi, dalla frutta; ogni ghiottoneria se
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ed è inutile invitare dalla soglia: «Onoratemi, dentro c
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è vivo, e zompa dalla spasella; la frutta perché
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caso?» È imbarazzato però dalla presenza dei due estranei
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Due figli, vedeteli, usciti dalla stessa mamma. Li chiamano
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con un esempio cavato dalla cronaca cittadina, di cui
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lui o lei, ridotto dalla morte a un cencio
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io vi so trovare dalla cronica migliaia di fatti
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nessuna mano si stacca dalla tasca in cui è
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nessuna mano si stacca dalla tasca in cui è
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a cavare il foglio dalla busta: ¶ «Oh oh», dice