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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matilde Serao, Lettere d'una viaggiatrice, 1908

concordanze di «dalla»

nautoretestoannoconcordanza
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continue trasformazioni umane, salienti dalla puerizia alla giovinezza e
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alla giovinezza e discendenti dalla maturità alla vecchiaia, alla
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beni più preziosi concessigli dalla volontà divina. Lontano, qualcuno
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multanime! Un tramonto contemplato dalla più alta terrazza del
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le fragranze che vengono dalla florida campagna ed evocando
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appartata, quasi per sempre, dalla vita cittadina, in un
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case basse, può togliervi dalla fantasia uno dei lontani
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Roma, un’anima ringiovanita dalla libertà, capace di tutto
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monocle fissato nell’orbita, dalla marsina fiorita, dalla fisonomia
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orbita, dalla marsina fiorita, dalla fisonomia scialba e corretta
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Solo queste donne straniere, dalla grazia esotica e, spesso
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botteghe di oggetti sacri, dalla minuta chincaglieria, dal rosarietto
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e negli altri, diviso dalla verità, dalla realtà, non
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altri, diviso dalla verità, dalla realtà, non già da
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e voi sarete affascinato dalla bellezza fresca e calma
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e calma del paesaggio, dalla solitudine serena, dal silenzio
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naturali moltiplicate cento volte dalla mano dell’uomo, coi
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di tutte le burocrazie, dalla diplomatica alla militare, una
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e un poco stupidi, dalla mentalità appena sufficiente, invece
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folla dal contrasto stridente, dalla stonatura, ahimè, irreparabile! Ah
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aver compreso Firenze, fin dalla giovinezza più fervida, averla
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appena li abbiamo estratti dalla più pura essenza della
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ardor giovanile, già vinta dalla morbidezza del fascino veneziano
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canto perfetto che viene dalla grande barca illuminata, intorno
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dal poggiuolo di marmo, dalla elegante balaustra di ferro
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dottor Pagello ha visto, dalla strada, la prima volta
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una incognita, una straniera dalla fisonomia espressiva! E, più
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unirsi, sovrapporsi, elidersi, passando, dalla serenità contemplativa alla immensa
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Grande sia sempre solcato dalla indicibile linea di snellezza
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che sembrano di violetta, dalla persona sinuosa, flessuosa, incantevole
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figure che dipinge, anche dalla realtà: ci chiamano, con
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guarire il nostro spirito dalla stanchezza che danno le
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un volto di uomo, dalla fronte bianca come la
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sereni, dal corpo snello, dalla fine carnagione ove corre
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donna non più giovine, dalla bellezza che si sfiora
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stampata in tre lingue, dalla copertina rossa: ma io
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stazione di Genova, diradate dalla luce calda e aurea
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e il mare, guardanti, dalla mezza costa, i piccoli
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che si avanzano, traforati dalla via ferrata, fra il
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beltà, invero, che viene dalla natura bella, ma che
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dal paesaggio al pranzo, dalla temperatura agli alberghi, dalle
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dalle prospettive alle carrozze, dalla educazione del popolo alla
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entrano, dal primo giorno, dalla prima ora, in quest
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non fosse stata attraversata dalla battaglia più singolare, come
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i palchi sono occupati dalla più alta società: snobismo
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mi sono riapparse, evocate dalla voce che ci fu
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che ieri, è sgorgato dalla sua mente, fatta più
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dame straniere, giuocatrici accanite, dalla passione ineluttabile, confessata e
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Monaco dal porto e dalla piccola Condamine, alto, biancheggia
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di rose, e fiancheggiato dalla veranda dell’Hotel de
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e che sono fuggiti dalla sala da giuoco, a
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dove le fauci inaridite dalla febbre del giuoco si
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giorno di marzo, venendo dalla tiepida Nizza, nel paese
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con noi stessi, giunti dalla soave, dalla tiepida Nizza
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stessi, giunti dalla soave, dalla tiepida Nizza nelle più
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avuto un uniforme correzione dalla mano dell’uomo che
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pini odoriferi, si estende, dalla collina al mare: una
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la vivacità fu temperata dalla grazia francese: qualche passeggiata
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la cui doppia vendemmia, dalla banca e dei giuocatori
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e scende l’ascensore dalla stazione alla porta del
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piani al sottile velocipede dalla trombetta automatica stridente, dal
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ufficio , dal suo lavoro, dalla sua casa: ognuno si
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cari, naturalmente. Ne passano, dalla mattina alla sera, carte
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sono lassù, dal sarto, dalla sarta, dalla modista, dalla
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dal sarto, dalla sarta, dalla modista, dalla lingére a
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dalla sarta, dalla modista, dalla lingére a scegliere, a
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già consunte dal tempo, dalla vita mondana, dal piacere
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acconciati semplicemente, ma arruffati dalla morte, intorno alla fronte
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di casa, a Parigi, dalla gran dama alla più
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lusso incomparabile di fiori; dalla baronessa Edmond di Rothschild
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cui freschissima vegetazione sale dalla buona terra nutrice, nell
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aprire i polmoni essiccati dalla polvere di Parigi; un
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è fatto per riposare dalla soverchia luce dei boulevards
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mai imbarazzate, non disturbate dalla folla, quiete, ridenti, tutte
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della sera pareva salissero dalla terra fluttuante nell’aria
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una sottile stanchezza, venuta dalla dètente, venuta dall’ora
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strofe, è già diversa dalla prima: essa parla di
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del suo carico. ¶ Solo, dalla piccola stazione di Pont
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Che pensate voi, salendo dalla stazioncina all’alberghetto del
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a ch,e, uscendo dalla sua tetraggine, dava in
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floride e snelle gressonesi, dalla rossa gonna, son dietro
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sia debole o indebolito dalla vita cittadina, chi abbia
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egli salga e scenda dalla ferrovia, dalla carrozza, dal
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e scenda dalla ferrovia, dalla carrozza, dal muletto o
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dall’altra un precipizio, dalla parete a picco; un
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misere forze sono eccitate dalla più spirituale e più
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anima si distacca, ahimè, dalla realtà presente e sogna
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sulle rocce, o affogato dalla collera spaventosa delle acque
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guide da Zermat, cioè dalla Svizzera, donde l’ascensione
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quando, sulla via che dalla leggiadra Chatillon sale, sale
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via lattea si parte dalla paurosa Aiguille Bianche e
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e al corpo, eretti dalla gratitudine dei pericoli scampati
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di Fresnay, del Brouillard, dalla Brenva, si estendono, salendo
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Qualcuno, ogni tanto, venendo dalla Francia, venendo dall’Alta
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gelide dei monti, battuta dalla tormenta di neve, morente
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dall’idea, dal sentimento, dalla volontà del piccolo frate
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esse sono, così, scampate dalla morte, e poiché la
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più umili. Lentamente, vinte dalla neve, scompariranno le nere
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le valli alpine, coperte dalla candida e purissima dominatrice
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neve che lo ricovre, dalla lontana Marienhorn alla vicina
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a quello di Valdobbia, dalla collinetta di Cilvrina alla
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altra valle, sarete presa dalla candida, e fine, e