Matilde Serao, Addio, amore!, 1890

fuggire. Ma fiocamente ammortito dalla lontananza e dalle porte

andare lo sciallo, che dalla testa le era scivolato

scendendo la scaletta che dalla terrazza portava alla stanza

si sentì spossata, vinta dalla grave crisi morale che

a un tremore invincibile: dalla porta socchiusa ella vedeva

dai bigi occhi metallici, dalla piccola e fiera bocca

venerdì, alle dodici, partenza dalla tua casa; all'una

casa; all'una, partenza dalla stazione; alle due e

amerai sempre, anche lontani dalla patria, anche poveri, anche

sparendo in un confessionale, dalla parte opposta dove stava

infantile nella vecchiaia, e dalla corona di capelli candidi

in una cappella, sparve dalla porta della chiesa, che

rumore sulle rotaie bagnate dalla rugiada sciroccale: e Anna

quando ella si scuoteva dalla contemplazione più estatica della

sui campicelli che vanno dalla stazione all'albergo Diomede

rossastre dei suoi triclinii, dalla frescura taciturna delle sue

ella si lasciava prendere dalla prostrazione, avendo esaurito nell

atto dell'audace fuga dalla chiesa, nel viaggio, prima

tutto il suo volto dalla bella fronte, dagli occhi

Mare, donde si esce dalla città morta. ¶ - Andiamo via

nome, senza fortuna, perseguitata dalla tua famiglia... ¶ - Se tu

fra le mani, irrigidito dalla fatalità: a un tratto

intendi? Io son fuggita dalla mia casa, dalla mia

fuggita dalla mia casa, dalla mia famiglia, da dieci

lacrima, nè un singhiozzo dalla sua gola oppressa; pareva

in quell'invincibile torpore, dalla bocca tumida e schiusa

Francesco Acquaviva fu colto dalla malattia di cuore di

rettorica sarà sempre uccisa dalla rettorica. Pensava che messo

che messo a posto dalla sua glaciale alterezza, quell

Anna Acquaviva era fuggita dalla sua casa, che aveva

di fiori da togliere dalla stanza, sopra un biglietto

non muoversi dal letto, dalla stanza, di non levare

ma adesso! Così vinta dalla trascorsa malattia, dal dolore

malattia, dal dolore e dalla permanente espiazione, ella non

sono uomo. Poteva uscire dalla oscurità, aver danari, aver

il capo, si alzò dalla sedia, passeggiò per la

calzato di seta bianca, dalla scarpetta di raso bianco

l'alto cappello incerato, dalla coccarda lucida. Ogni volta

diradava, assorbita dai palchi, dalla platea, dal loggione. Alle

di tutta la sala, dalla nera e bianca falange

donne ingioiellate, nei palchi, dalla fittissima platea nereggiante di

sembrava una statua, sgorgante dalla linea netta di quell

e Anna Acquaviva, accompagnate dalla loro damigella di compagnia

consumata dagli anni e dalla esistenza a oltranza, e

tante malinconie, donde sgorgavano, dalla dolcezza, grida strazianti di

dal palcoscenico alla platea, dalla platea alle ultimissime file

e Cesare Dias sono dalla contessa d'Alemagna. ¶ Anna

liberarsi, anche un minuto, dalla suggestione di tornare innanzi

Caracciolo non sono più dalla contessa d'Alemagna. ¶ - Già

Luigi Caracciolo, di ritorno dalla visita fatta alla contessa

speranza! Ella, sì presa dalla sconosciuta mano del suo

o languida, fiaccola riattizzata dalla musica, dalla notte, dal

fiaccola riattizzata dalla musica, dalla notte, dal calore, dal

tutti i cuori colpiti dalla fatal legge. Non sola

meridionali e tutto concedeva dalla poesia alla purità, conservava

pieni di limpida luminosità, dalla trasparenza della pelle, dal

dalle linee tutte caste, dalla bocca fresca, simile a

non si lasciava tangere dalla fiamma di quell'incendio

l'incanto, che viene dalla bellezza senza emozione? ¶ Anna

oppressa dal caldo e dalla musica, ma era invece

Anna si sentiva affranta dalla malinconia delle persone umili

ala bianca parve fuggissero dalla fantasia di Anna tutti

di tutta la gente dalla platea, dai palchi. Anna

scettici, anche gli esseri dalla brevissima vita sentimentale, sentono

soccorsi ed aiuti morali dalla ricchezza, dalle distrazioni. La

tutto questo e, tormentato dalla curiosità, talvolta, aveva lealmente

avesse: e malinconicamente, intenerita dalla domanda, Anna aveva risposto

che aveva dovuto udire dalla bocca di Cesare Dias

sentiva consumare dall'inquietudine, dalla pena, dal sospetto, dalla

dalla pena, dal sospetto, dalla gelosia. Sì, dalla gelosia

sospetto, dalla gelosia. Sì, dalla gelosia! Non aveva mai

con degli occhi azzurri, dalla carnagione fiorente di giovinezza

Ella si sentì punta dalla parola e dal gesto

nervoso, che ella passava dalla tristezza al pianto in

Ogni lettera chiede risposta, dalla persona a cui è

moneta antica che pendeva dalla catenella dell'orologio, e

l'avvenire, erano sparite dalla discussione; e solo loro

con gli occhi coperti dalla mano, sospirando ogni tanto

vene, malgrado sieno guarite dalla gran febbre, ardono ancora

furono distrutte, esse sparvero dalla mia anima, per sempre

purificare il mio cuore dalla mediocrità del suo primo

soffio esiziale che veniva dalla montagna, era perduto, e

morale è passato e dalla grande mestizia di questo

carezzare una fronte infuocata dalla febbre, per essere amato

mondane; mentre era distratto dalla conversazione, dal giuoco, dallo

Credo che sia tormentata dalla passione - e quest'ultima

soggiunse subito Laura, uscendo dalla stanza per troncare la

disfatta, dagli anni e dalla povertà, che stende la

con gli occhi accesi dalla febbre. ¶ - Non parlate così

di suo padre, contratto dalla dolorosa idea della vita

Dias si era rivelato, dalla primavera ella cominciò a

trasformata, già perfettamente diversa dalla impetuosa creatura che era

fermava, accecata, dovendosi levare dalla piccola scrivanietta da fanciulla

la conducesse, senza spasimi, dalla vita alla morte. A

viva; talvolta ella usciva dalla sua stanza ed andava

si faceva bianco, divorato dalla luce, dal sole, dove

la curva del cielo, dalla dolce collina degli olivi

nessun suono potette uscire dalla sua bocca: non poteva

spera, quando si ama. Dalla prima volta in cui

vostra orbita, satellite assorbito dalla folgorante luce dell'astro

gran terrazza fiorita, bagnata dalla luce lunare, sul golfo

immenso candore che pioveva dalla luna: e attraversò l

carezzavano, guardandola. Ella tremò, dalla testa ai piedi, a

le aveva fatto rispondere dalla cameriera, che, certo, la

cui egli poteva uscire dalla sua camera e dalla

dalla sua camera e dalla casa, senza che ella

letto lungo e stretto, dalla spalliera anteriore di legno

dei soci sul prato, dalla tribuna dei soci al

era inguaribile, poichè veniva dalla medesima essenza dell'anima

pranzo; vado a pranzo dalla contessa d'Alemagna, con

po' pallide, colpite forse dalla freschezza del tramonto dolcissimo

tinte di viole salivano dalla terra al cielo, dietro

Nella propria stanza, strappò dalla testa il cappello, lacerandone

intensità che si accresceva dalla solitudine e dall'ora

giocare, a chiacchierare, trattenuto dalla compagnia degli amici, dimentico

legame annoso, reso invincibile dalla consuetudine, dai doveri della

accanto a un essere dalla falsa bellezza, dalla falsa

essere dalla falsa bellezza, dalla falsa gioventù, senza cuore

con una voce infranta dalla stanchezza. ¶ E intanto aveva

occhi bassi, senza staccarsi dalla scrivania cui stava appoggiata

Cesare - ella rispose, staccandosi dalla scrivania. ¶ E sbiancata, muta

un abbandono non imposto dalla legge, ma per propria

concluso Laura, levandosi, uscendo dalla stanza, portando seco la

sciupato dall'età e dalla vita che aveva fatta

aveva portati dei doni dalla Francia e dalla Svizzera

doni dalla Francia e dalla Svizzera: era di buonissimo

di Laura, facendosi baciare dalla sorella: istintivo fu il

coscienze, le quali attingono dalla massima purità della loro

mustacchi, ancora belli, ancora dalla curva elegantissima. ¶ - Spietata, Cesare

sua sorella, per discendere dalla carrozza, per entrare in

amoroso, che era accresciuto dalla idea della prossima partenza

villino Rey; si entra dalla strada interna. Vi giuro

mentre ella si allontanava dalla casa, come da un

Anna, spaventata dai sarcasmi, dalla fredda collera di suo

invernale napoletana: ella andò dalla sua sarta, si fece

oscuro, ma vedendo benissimo, dalla linea di apertura delle

dell'orologio che andava dalla taschina del panciotto alla

che, guardandosi, essi passavano dalla passione alla tenerezza, dalla

dalla passione alla tenerezza, dalla voluttà spirituale all'affetto

Adesso, Laura aveva preso dalla sua cintura di amoerro

Poichè ella era colpita dalla grande stupefazione, poichè non

il gran mantello azzurro, dalla forma regale, e si

erano valse a salvarla dalla sventura: e apparve a

scatto, ella si levò dalla poltroncina, dove aveva aspettato

Anna prese questa lampadetta, dalla luce tremolante, e con

un passo lievissimo, uscì dalla sua stanza: tutto nell

nessun rumore, e guidata dalla lampadina di bronzo, giunse

guardare quel puro volto dalla carnagione alabastrina che il

a dire di strappare dalla cintura di sua sorella

orribile! - esclamò Anna, ripresa dalla sua allucinazione. ¶ - Che hai

dalle lagrime all'ira, dalla gelosia alla pietà fraterna

lei, avrebbe dovuto udire dalla bocca della traditrice, la

abbandono supremo, ed aveva dalla sua la immensa ragione

la terza volta, avendo dalla sua parte il più

a suo marito. Uscì dalla sua stanza nel corridoio

proprio destino, ella cavò dalla cintura il bigliettino che

Le bruciavano gli occhi, dalla insonnia: e intanto un

disse, col viso sconvolto dalla collera e tremando di

sogghigno può farmi deviare dalla mia strada: io non

nessuno me lo leverebbe dalla mente! Oh io morirò

tua durezza non viene dalla passione, no, no, tu

hai commesso, così, discende dalla sfera di passione, dove

potevano, no, esser lusingati dalla vicinanza di una moglie

tutti i parenti, io, dalla fuga, siamo seccati dalla

dalla fuga, siamo seccati dalla malattia. La lezione era

eroina cara, morire consumata dalla passione! Gaspara Stampa, Properzia

come hai saputo metterti dalla parte della ragione! Tu

si risolvette ad uscire dalla sua stanza, e dopo

guantata non prese nulla dalla tasca: ne uscì vuota

Anna se ne andava dalla Villa, senza voltarsi indietro

lasciato il marciapiede, risalì dalla nuova grande via del

nulla, egli stesso vinto dalla commozione, temendo di disturbare

Les fleurs du mal dalla sua piccola biblioteca. Tornò

il cappellino si staccò dalla testa, ed ella restò

con la faccia coperta dalla veletta. La piccola mano

di sangue, adesso, sgorgava dalla breve ferita, sul vestito