Melissa Panarello, La bugiarda, 2013

guardava come chi ha davanti qualcosa di abominevole, gli

portone. Padre Pasqualino camminava davanti a mia madre, indossava

paura. Figure indistinte saettavano davanti ai miei occhi, correvano

le costrinsero a stare davanti alle roulotte in attesa

ha continuato a sfilarci davanti senza che riuscissimo a

sulla fronte, mi sedetti davanti a mio padre e

Arena mi fece sedere davanti a una macchina rettangolare

tanto passava la mano davanti al bocchettone d’aria

portavano i propri problemi davanti alle telecamere. ¶ Io scrissi

altra lettera, la D, davanti a IO. ¶ “Da oggi

platea ammutolita dei compagni davanti a me. ¶ Anche loro

una cravatta senza personalità. Davanti a lui aveva finto

e mi ero vergognata davanti all’austerità di sua

vicedirettore gli aveva scattato davanti al centro commerciale. Indossava

mi girai di spalle davanti allo specchio, vidi un

ci pensavo mi immaginavo davanti a uno specchio con

lunghissimi sciolti sulle spalle davanti a una finestra affacciata

come se avesse avuto davanti un professore e ci

parte rimase lì, ferma davanti a me. ¶ Lessi il

erano fermi, muti, dritti davanti a me. ¶ Finii e

abbandonavano il gruppo raccolto davanti a me, io in

mi aiuti a venderle davanti a Villa Bellini. Se

un cappello, in piedi davanti a un paio di

minuti avevo guardato dritto davanti a me. Parlammo. Gli

parlato con mio padre, davanti a lui la mia

madre mi trattò malissimo. Davanti a un uomo la

realtà battendo le mani davanti ai suoi occhi fissi

capelli usati come sipari davanti agli occhi, le mani

spalla, un grande specchio davanti a me senza che

misi in fila, arrivai davanti all’impiegato che mi

su L’Espresso. ¶ Arrivai davanti all’edicola non ancora

profumare di albero. ¶ Arrivammo davanti a un palazzetto liberty

splendida che si sventaglia davanti ai loro occhi increduli

bastava. ¶ Restammo in silenzio davanti alla TV sintonizzata su

Il taxi mi accompagnò davanti al ristorante in corso

volta e si trova davanti un mondo diverso da

Thomas, non passava. Era davanti a me e le

sai che sono passata davanti a una libreria e

mangiare, indicando il piatto davanti a me. ¶ Dissi che

sventolando il dito grassoccio davanti il mio naso. ¶ “Sono

bambine?”, disse alle bambine davanti alle televisioni della domenica

che mi avevano dedicato davanti scuola. ¶ Mia madre era

mia vita abbia srotolato davanti a me il passato

riesco a fingere neanche davanti allo specchio. ¶ “Il tuo

gettonate. ¶ Appoggiata al balcone, davanti a una folla inferocita

collina e la appesi davanti al mio letto. ¶ Socchiudevo

il gatto in tv, davanti ai cartoni della pizza

si arrossava. ¶ Ci salutammo davanti ai metal detector. ¶ “Tieni

la vedo in piedi davanti alla nostra roulotte, mi

hai vista? Ero lì davanti a te. Perché hai