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Bono Giamboni, Della miseria dell'uomo, 1292?

concordanze di «de»

nautoretestoannoconcordanza
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1292
venuto nel mondo, e de’ pericoli del mondo non
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a vedere i detti de’ Savi sopra la miseria
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l’occhio alla sozzura de’ suoi piedi, immantinente si
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come degli alletterati, come de’ laici ; acciò che leggendo
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perchè si fa cibo de’ vermini, ed esca di
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acerbe, laonde i denti de’ figliuoli ne sono allegati
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v’ aggiugneremo. ¶ CAPITOLO IV. ¶ De rimedj, che dee pigliare
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su le tribulazioni, ¶ e de’ beni che ne incontra
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morto per invidia. Pensa de’ Profeti, e degli Apostoli
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e degli Apostoli, e de’ Martiri, come furono straziati
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è dunque la via de’ buoni, non vuole essere
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Se tu se’ fuori de’ suoi gastigamenti, de’ quali
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fuori de’ suoi gastigamenti, de’ quali sono partefici tutti
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cupiditade ed avarizia; e de’ disiderj nascono cose sozze
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di sopra l’uno de’ quattro capitoli delle fatiche
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pericolosi del mare e de’ fiumi, e cercano le
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oro, e le ricchezze de’ re e delle provincie
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modo l’avere. E de’ sapere che colui guadagna
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essere cortese, e come de’ fare ad usare cortesia
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essere cortese, e come de’ usare la cortesia. ¶ L
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e spegne il furore de’ nimici. E dee rinfrenare
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non s’ammenda. E de’ rinfrenare la lingua sua
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colla lingua discordie. E de’ rinfrenare la lingua che
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te il simigliante. E de’ temperare la lingua che
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grazia da Dio. E de’ temperare la lingua, che
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Savio disse: Questa virtude de’ regnare nel signore, che
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nel Saltero: Il cielo de’ cieli serbò Iddio a
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nuovo tra loro: essendo de’ detti due vizj le
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trovate tutte le regole de’ religiosi e molti altri
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d’avere. ¶ CAPITOLO XIX. ¶ De disiderj della carne nasce
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lussuria. ¶ Dicesi in prima de’ disiderj della gola, e
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e degli uccelli e de’ pesci e d’altre
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non vegni in ischerni de’ nimici tuoi, perchè nel
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e ingannati. ¶ CAPITOLO XXI. ¶ De’ rimedj che sono trovati
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fortissimi e fermi petti de’ savi, come t’ho
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di difendersi dalla malizia de’ suggetti, che, s’egli
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sedere negli onorati luoghi de’ conviti, e de’ ragunamenti
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luoghi de’ conviti, e de’ ragunamenti delle genti, e
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pericolose del mare e de’ fiumi Per l’aria
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che nascono all’uomo de’ detti quattro alimenti, potesse
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in peccato. ¶ CAPITOLO II. ¶ De’ rimedj che debbono pigliare
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conviene fare gran guardia de’ detti quattro nimici; e
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mondo e nell’altro; de’ quali Isaia Profeta dice
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sezzo; pognamo che campassono de’ pericoli del mondo, che
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del prossimo sono friggimento de’ giusti. Ed è a
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bene a mente come de’ morire al postutto è
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d’altro per ragione de’ essere nella terza. Nella
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veracemente il peccatore ne de’ avere paura, perchè la
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è amara, che gli de’ essere la morte? Certo
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di Dio la morte de’ santi suoi. E però
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è detta la morte de’ santi preziosa, perchè ella
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sono io nella terra de’ Giudei; guai a me
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paese suo, e dove de’ mai sempre dimorare; nel
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quali, chi è savio, de’ avere gran paura d
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Iddio, e deesi guardare de’ peccati, perchè dice la
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tre corpora, l’uno de’ quali fosse il Padre
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detta nostra fede, che de’ detti sagramenti nascono questi
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mostrare, che il detto de’ Santi e della divina
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e tutti i detti de’ Profeti. Ed è questo
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l’uomo all’amore de’ detti due comandamenti, li
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uomo e la femmina de’ avere in Dio, si
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fede vostra. E però de’ l’uomo delle tribolazioni
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Se tu se’ fuori de’ suoi gastigamenti, de’ quali
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fuori de’ suoi gastigamenti, de’ quali sono partefici tutti
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IV. ¶ Come l’uomo de’ amare il prossimo suo
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uomo e la femmina de’ amare Iddio, e che
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tenuto di fare. E de’ l’uomo amare il
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avere paradiso, perchè ciascheduno de’ volere che sia salvo
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uomo tenuto cotanto, perchè de’ l’uomo in prima
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E nelle altre persone de’ osservare certo ordine, che
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certo ordine, che prima de’ l’uomo sovvenire la
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amore che l’uomo de’ avere nel prossimo suo
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sovvenirlo, e gastigarlo. Sopportare de’ l’uomo il prossimo
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l’opera sua. Sovvenire de’ l’uomo il prossimo
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avere a dispetto. Gastigare de’ l’uomo il prossimo
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ch’egli erra, E de’ l’uomo gastigare il
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solamente uno Dio si de’ credere, e adorare, e
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onore di Dio e de’ suoi Santi, e da
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pende tutto il detto de’ Profeti e della divina
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quante sono le generazioni de’ peccati. ¶ CAPITOLO IX. ¶ Mostrasi
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quante sono le generazioni de’ peccati; e però la
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peccato; onde favellando Salamone de’ peccatori, che sono in
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e luogo di pentersi de’ loro mali, e fare
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quando vedrà la vendetta de’peccatori. ¶ CAPITOLO XI. ¶ Rìsponsione
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il Profeta, le anime de’ peccatori saranno messe nel
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Iddio, e il fummo de’ tormenti suoi ascenderà nel
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suoi ascenderà nel secolo de’ secoli, E anche dice
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dice il Vangelio, che de’ dire Iddio nella sentenzia
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suo servigio: dunque che de’ fare dei peccatori, che
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uno punto a rispetto de’ cieli, che le vanno
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suoni degli Angeli e de’ Santi, che non cessano
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il detto die si de' disfare il mondo; e
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disfatto il mondo si de' dare da Dio in
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Ed in quei tempi de' venire Anticristo, uomo molto
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dì del Giudicio si de' disfare tutto il mondo
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ed abbatterassi la soperchianza de' forti. ¶ CAPITOLO III. ¶ Qui
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III. ¶ Qui determina brevemente de' quindici segni, ¶ che andranno
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sopra tutte le altezze de' monti, stando nel luogo
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leveranno tutte le ossa de' morti, e staranno sopra
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si fanno nel mondo, de' quali dice Daniel Profeta
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ragione le anime solamente de' fatti loro; onde dice
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lo suo peccato. E de' loro proprj fatti renderanno
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d'ardere nel secolo de' secoli. ¶ Finisce il Libro