Cesare Cantù, Milano, 1871

dissertazione di alcune forme de' nomi locali dell'Italia

Giaceva fra i corpi de' santi Gervasio e Protasio

buoni, rileggo in Cicerone De Divinitate: - I miei cittadini

precedente e coll'opera de' fiumi e delle erosioni

poi il verde perenne de' prati a marcita; la

marcita; la succosa verdura de' gelsi in contrasto coll

in contrasto coll'argentina de' salici e colla tremula

al Carrobbio, Sant'Ambrogio de' Disciplini, la Maddalena, le

Eufemia, di San Lorenzo, de' Fabbri, di Sant'Ambrogio

pubblici e il boschetto de' tigli; 142 gli spalti; 246 i

dopo il 60, siansi spesi de' bei milioni soltanto in

impedito dall'alta schiena de' monti, e lascia dominare

senso, e coll'esame de' fatti trascorsi abituarlo a

mostri come i secoli de' nostri padri non furono

padri non furono migliori de' nostri, e in conseguenza

Insubri della terra e de' seicento loro villaggi. Gl

pomposissimo trionfo. Le spoglie de' nostri paesi appagarono l

dal vedere la vigoria de' corpi di coloro che

cioè l'uso universale de' proprj diritti in faccia

questo epigramma nella piazza de' Mercanti, e porvi anche

un gran flamine, capo de' sacerdoti pagani, al posto

Valeria marito e moglie, de' quali il primo fu

a dire il cimitero de' Cristiani, posto ove poi

ben presto riuscì uno, de' maggiori dottori di santa

curato Branca, i padri De Vecchi, il Valdani, allora

concilj; interponevasi a favore de' rei di Stato; vendeva

rosso, invece del bianco de' Romani, la benedizione si

dappoi furono detti cardinali, de cardine sanctæ, mediolanensis ecclesiæ

domandarono canonici ordinarj, ossia de ordine mediolanensis ecclesiæ; ed

trono alla papale, vestito de' pomposi arredi e della

che tutti i voti de' credenti eleva al cielo

ripetendo questa preghiera: ¶ Rifugio de' mesti, o Signore, consolatore

mesti, o Signore, consolatore de' tribolati, la tua clemenza

danno costui per uno de' migliori fra i Barbari

in balia com'era de' soldati, e turbato dalla

la vita sua e de' suoi soldati. Allora Uraja

un duca, cioè uno de' capitani dell'esercito longobardo

altro linguaggio che quel de' gazzettieri. ¶ Stanziavano qui due

a ritroso di quella de' suoi predecessori, mozzava la

clericale per ampliar quella de' signori feudali. ¶ Eriberto co

dei poveri? Il celibato de' preti non è un

massime colla indipendente elezione de' proprj ministri. ¶ Come suol

disciplina ecclesiastica; gran sostenitore de' quali fu Anselmo da

chierico Landolfo Cotta, caporioni de' rigoristi; e cominciarono ad

in due fazioni: una de' preti ricchi e titolati

reduci fondarono, in via de' Pattari, il pio luogo

acquistar partigiani, cedevano porzione de' loro diritti al popolo

pure la potestà temporale de' vescovi, fondata sopra concessioni

invocavano diritti in prezzo de' soccorsi prestati. Nelle contese

si provvedeva alla condizione de' campagnuoli, e avviavasi la

attribuito loro in rimembranza de' tempi romani, giacchè la

le servitù di corpo de' villani, voleva che neppure

questo li rendeva gelosi de' Lodigiani, de' Pavesi, de

rendeva gelosi de' Lodigiani, de' Pavesi, de' Cremonesi, de

de' Lodigiani, de' Pavesi, de' Cremonesi, de' Comaschi; i

de' Pavesi, de' Cremonesi, de' Comaschi; i quali, assai

lago, provigionavano la Lombardia de' frutti del loro terreno

fecer prigioniero con molti de' suoi, lasciandoli poi andare

imperatore conduce il fior de' militi franconi, bavaresi, imperiali

privilegi ecclesiastici, le immunità de' sagrati proteggevano dai feudatarj

l'irrequietudine in cuore de' tiranni sebbene cinti d

oltremonte per la via de' Grigioni, in testa alle

custodito da una compagnia de' gagliardi e con un

cristiana alla servitù legale de' giuristi imperiali. Non voleano

ebbe ingerenza nella nomina de' magistrati. ¶ Quando in Federico

nostra saputa: e molti de' nostri l'avranno accompagnato

il Broletto (1228), oggi piazza de' Mercanti, vasto edifizio quadrato

tempo a Milano uno de' santi più famosi e

monumenti dei Brivio e de' Visconti avrà un'idea

politiche sostituir l'ordinamento de' rapporti individuali, dove l

il sindacato. Giudice supremo de' processi e capo degli

ma il podestà Beno de' Gozzadini volle prolungare quell

a ponente di piazza de' Mercanti, e che dissuade

Porca, nel 1216 per norma de' giudizj civili e criminali

qualche vendita (come quella de' cavalli) che fin ad

si istituì il collegio de' medici; le scuole, che

tra i quali Passaguado de Sedara, Malfiliocco de Cremenulfi

Passaguado de Sedara, Malfiliocco de Cremenulfi, Arnaldo de Mariola

Malfiliocco de Cremenulfi, Arnaldo de Mariola, e l'architetto

e l'architetto Girardo de Castagnanega, e il sopraintendente

fu istituita la compagnia de' Gajardi, e n'era

si riscontra nelle poesie de' Trovadori, poeti provenzali del

in versi da Pietro de Bescapè nel 1274, incomincia: ¶ Como

lo mondo ¶ E como de terra fo lo homo

formo, ¶ Cum el descendè de ciel in terra ¶ In

ke l'omo intenda ¶ De qui traita sta legenda

di visitare i granaj de' preti, e levarne quanto

eretici; al podestà Oldrado de' Grassi da Trésseno fu

sono il supremo desiderio de' popoli. Così gli onesti

amici, e diveniva padrone de' suoi eguali. ¶ Per tali

pace, a scapito però de' popolani. Questi mal lo

Torriano, sfuggito all'eccidio de' parenti, aveva raggomitolato i

trovossi allora a capo de' Ghibellini in contrasto coi

che un famoso diplomatico de' nostri giorni chiamava nemici

ripagato. Sua moglie Isabella de' Fieschi, fingendo recarsi per

padroni, tra gli sghignazzi de' paesi che attraversavano. ¶ Agli

ospedale di San Pietro de' Pellegrini, ove poteano fermarsi

aveano giurato fedeltà, nè de' tanti principi con cui

che oggi sarebbero 20 milioni de' nostri; cioè metà di

dire, e "allo spettacolo de tanta solemnitate vi concorse

solemnitate vi concorse quasi de tutte le nazioni dei

da Pandino e Francesco de' Zavatari. Jacobino da Tradate

degli Osj in piazza de' Mercanti e il salone

il coperto testè distrutto de' Figini, sormontato da finestre

Giacomo da Campione, Giovanni de' Grassi, Marco da Carona

che neppure i figli de' figli loro ne vedrebbero

straniero e la compiacenza de' patrioti, è realmente di

d'architettura? La serie de' lombardi scultori, architetti, pittori

fra le caduche stanze de' mortali, così lo spirito

sempre la idea federativa de' potentati o del popolo

essi. Intanto le fazioni de' Guelfi e Ghibellini eransi

di questi e uno de' Guelfi. ¶ A capo de

de' Guelfi. ¶ A capo de' Ghibellini stava Facino Cane

non iscapitare al confronto de' vicini. L'agricoltura progrediva

si miglioravano le razze de' bovi e de' cavalli

razze de' bovi e de' cavalli, de' quali, celebri

bovi e de' cavalli, de' quali, celebri per grossezza

Alessandro Borromeo e Domenico de Andrea. ¶ Milano esibì a

servaggio alterava la semplicità de' costumi, e Galvano Fiamma

giovani, toltisi dalle vestigia de' maggiori, in istrane guise

la barba a uso de' barbari, cavalcando con furiosi

occhio, e della golosità de' nostri sono testimonio due

legge, ed alla serie de' bassi che comandavano agli

di rimanersi alla marra de' suoi avi. ¶ Francesco pose

Francesco, come anche Cosmo de' Medici, il quale gli

vigore senza le crudeltà de' Visconti: sul trono serbò

ducale e il palazzo de' poveri, cioè l'ospedal

l'ospedal maggiore, uno de' più insigni monumenti dell

di Melzo e Gorgonzola; de' quali donativi si eresse

Galeazzomaria cercò il favore de' nobili col nominar cento

per girarvi a comodo de' magazzini, poi congiungersi con

Leonardo da Vinci, uno de' più grandi pittori fiorentini

frà Luca Paciólo, un de' primi a riconoscere i

alla sua degnissima biblioteca, de innumerevole moltitudine de volumi

biblioteca, de innumerevole moltitudine de volumi in ogni facoltà

è una seconda natura de' Milanesi. Allora infatti si

ma larga e libera de' vecchi nostri. Stefano Seregni

degli sposi. Che dirò de' tornei, delle corti bandite

un senato a modo de' parlamenti di Francia, a

fiscale Girolamo Morone, uno de' più fini uomini di

era succeduta alle bande de' condottieri, e che, come

le sassate, i calci de' combattenti e la certezza

loro. ¶ Vedete strana politica de' nostri vecchi! ¶ Taluni però

imperatore Carlo V, un de' nomi più gloriosi e

poi che il danno de le case consumpte estimato

gran cosa questa concordanza de tutta questa generazione, perchè

tutta questa generazione, perchè de queste compagnie non se

alla sua fatta, e de continuo moltiplicando, tanto che

di luogotenente imperiale Anton de Leyva, famosissimo generale, e

al meglio che possenno. De quelli del borgo delli

aspettando qualche buona provisione de qualche capo, e de

de qualche capo, e de molti che pareva che

e non erano uomini de dir sua rasone. E

giorno, purchè andassero fora de casa; perchè, come entravano

a casa, che stavano de questi soldati per le

et ancora le cappe de dosso... Se uno voleva

loro maestà ottenne perdono de' torti che avea ricevuti

mila zecchini; in pegno de' quali l'imperatore teneva

immensi suoi dominj; Anton de Leyva ne prese possesso

far far qualche male, de subito fu fatto cride

ammutinò contro le vessazioni de' soldati; onde il marchese

figlio (1546), re di Spagna, de' Paesi Bassi, dell'America

opericciuole. Andrea Alciato (1492-1550) fu de' primi a districare colla

pag. 97), il cui libro De usu feudorum divenne classico

Luigi XII; Bonaventura Castiglioni, de Gallorum Insubrum antiquis sedibus

a Milano l'accademia de' Trasformati, e alquanto più

Cicerano) sono stà causa de fare pervenire molti eximii

un palazzo in via de' Bossi a Cosimo de

de' Bossi a Cosimo de' Medici di Toscana, che

prova l'ambigua cortesia de' possessori di gallerie, voi

vedere, nel chiostro demolito de' Servi, alcuni santi di

Paolo Lomazzo ed altri, de' quali sin l'esclusivo

e quadri di Gaudenzio, de' Procaccini, dei Campi, di

di Carlo V; Domenico de' Cammei, emulo di Giovanni

intagli le ferree armadure de' Farnesi e degli Estensi

Trivulsi, attesta l'abilità de' nostri cesellatori. ¶ Per ricami

navigare, e nella Generazione de' tuoni e venti diede

michelangioleschi. ¶ Cesare Cicerano fu de' primi illustratori di Vitruvio

poeta, principe della Compagnia de' Facchini, per la quale

merito presso Jesu Cristo de ammazzarli... e diceva ch

capo legittimo. Però molti de' soldati di Carlo V

dottrine protestanti lusingarono alcuni de' nostri, non foss'altro

ci si presenta uno de' concittadini più memorabili. ¶ Già

accennammo la famiglia milanese de' Medici, di cui era

perocchè Carlo riuscì uno de' prelati più zelanti a

non faceano che mandarvi de' vicarj, lodevoli nè per

complici e i frutti de' lor peccati; era piuttosto

uno papa. ¶ Carlo fu de' più animosi a promuovere

grandissima ed autorevole unione de' maggiori prelati del mondo

divenuto papa Gregorio XIV. ¶ De' sei concilj provinciali si

d'andar a servizio de' proprj compatrioti; il cardinale

amano il fracasso, passione de' piccoli ambiziosi, invelenirono la

Retorica, principalmente ad uso de' seminarj; Silvio Antoniano, poi

soggetti, tolti dal collegio de' giureconsulti, dai quali sceglieva

dell'ambasciadore cattolico e de' prelati nazionali e i

nazionali e i gentiluomini de' cardinali; egli recossi all

visita. ¶ Fra il collegio de' giureconsulti, tutti nobili almeno

all'oriuolo di piazza de' Mercanti. Nobili erano pure

i membri del collegio de' fisici. Onoratissimo corpo teneansi

sel pigliassero dalle sostanze de' privati. Dopo la pace

Porrone suddetto mandò cento de' suoi bravi, che scortarono

beneficenza. Non occorre riparlar de' Borromei, solo aggiungendo che

ricche le due famiglie de' Borromei e de' Litta

famiglie de' Borromei e de' Litta. Gregorio Leti, che

Longone nel 1613 il collegio de' Nobili; sicchè allora v

controsenso; dalle lungagne avviluppate de' tribunali. Un'arte poteva

la qualità della vendita de' commestibili: non ammazzar porco

decretarlo, il buon mercato de' generi col fissar le

colonna infame, alla Vetra de' Cittadini, serbò lungamente i

fosse "interrotta la coltura de' campi; gli abitanti, senza

governo parve un'usurpazione de' poteri civili, onde ne

Cipro la versione arabica de' profeti; e molti codici

dei Nobili, coi busti de' Cesari sovra le finestre

montagna; alla bizzarra pianta de' Crociferi del Pietrasanta, e

fantasia e col vigore de' naturalisti, e dai forestieri

Duomo e i 250 ritratti de' benefattori, che il giorno

grido capitassero; un'altra de' Perseveranti nel collegio de

de' Perseveranti nel collegio de' Nobili; e le volle

Alessandro, i Teatini quella de' Faticosi; poi nel Collegio

la storia letteraria Ateneo de' letterati milanesi adunati dall

Valeriano Magni, bizzarro osteggiatore de' Gesuiti. ¶ La città aveva

Corte (1666-1738) abborracciò le memorie de' medici scrittori milanesi. Tra

in oro; a controsenso de' ministri di finanza odierni

cominciò l'uso sistematico de' cicisbei. ¶ Morto Carlo II

le restrizioni al circolare de' grani, le visite, le

tutta la parte dominicale de' grani delle pievi d

sostenere le enormi gravezze de' tempi succeduti. Col censo

di far almeno prova de' miglioramenti che suggeriva: se

a coniarne per conto de' particolari. ¶ Nel 1755 fu istituito

Chi partisse dalla piazza de' Mercanti lasciava a destra

Case rotte colla confraternita de' giustiziati, e San Fedele

giustiziati, e San Fedele de' Gesuiti, e il Giardino

Gesuiti, e il Giardino de' Francescani, e San Pietro

monaci; tolti gli asili de' luoghi sacri, in grazia

luoghi sacri, in grazia de' quali i sagrati delle

all'ospedale, un solo de' quali (del Macchi) bastò

poi il Reggio, il De Cesaris, sovratutti Barnaba Oriani

ben presto divenne un de' maggiori matematici, superò difficoltà

gente che non conosceva. De' suoi figliuoli, Carlo si

idraulico, minerologo, prima di De Maistre e Bonald proclamando

sull'avvenir loro e de' loro figliuoli. ¶ Vigendo il

tolti dal nostro collegio de' giureconsulti, fra il quale

del Sigonio, una raccolta de' poeti latini colla traduzione

sacra Scrittura. Il gesuita De Carli, prevosto di San

in casa Borromeo; quella de' Trasformati, nata fin dal

contrasti colle splenetiche elegie de' nostri giorni. ¶ Avevamo pure

le quali nel 1772 mandarono, de' giovani a Lione, ed

dava una fisiologia vegetale; De Capitani curato di Viganò

ispasso della Corte o de' nobili, e ultimamente uno

Di fatto i proprietarj de' palchetti incaricarono il Piermarini

da tutta Europa, ultimo de' grandi soprani che formarono

filarmonico, e soccorso quel de' tipografi. Come attore, il

Come attore, il nostro De Marini (1772-1829) sarebbe stato incomparabile

del Parini; la Badia de' Meneghini rappresentò una mascherata

qualche desinarello, alle lepidezze de' burattini, di cui il

dicevasi in proverbio: Popol de confin o lader o

nazionalità. Che se molti de' nostri s'abbandonavano a

imperatore abbatteva i privilegi de' corpi, per concentrare tutto

alti seminarj all'ispezione de' vescovi, formossi a Pavia

soldati, cresciuta la prebenda de' parroci più poveri, impiegati

capitali delle chiese e de' luoghi pii; abolite le

creder alle buone intenzioni de' capi che non fan

conferire gli impieghi. ¶ Lieta de' ricuperati privilegi, la città

sentire che il bene de' sudditi è ben loro

preti; applaudimmo alla estinzione de' pregiudizj, alla propagazione de

de' pregiudizj, alla propagazione de' lumi; ripetemmo quel che

accondiscendere alle ambizioni ingorde de' padroni e ai bassi

erano patrimonio o usufrutto de' poveri, faceasi un traffico

lasciava ancora in mano de' soldati, e rimasero famosi

re. I collegi elettorali de' possessori, dotti e negozianti

per proporre la lista de' senatori. ¶ Qui un'infinità

che non fosse ricalco de' classici e uscisse dal

scena viva e mobile de' pubblici avvenimenti volgeva l

piviali: e le coscienze de' nostri furono conturbate quando

lusso; e nella piazza de' Mercanti vedevamo bruciarsene balle

dibatteva i pubblici destini, de' quali mai non s

mentre sollecitava le firme de' soldati che il chiedessero

giorni s'era fatto de' malevoli, oltre quello stuolo

veduto come gli animi de' nostri padri si serenavano

della carità, dall'attività de' magistrati, dalla saviezza dei

sana, sminuendosi la quantità de' gozzi e di quei

il vizio; a differenza de' troppi che lo volgono

maestri privati (1856). L'associazione de' capitali fu applicata con

non fu più privilegio de' ricchi. ¶ Il teatro era

mentre negligeva le tombe de' suoi grandi, ormai potea

di terreno l'ospizio de' vecchi e i due

nel 1802 sotto i padri De Vecchi per confortare i

nel fabbricare la galleria De Cristoforis (Pizzala), l'ospedale

Grazioso Rusca, Carabelli, Perabò, De Maria, Pasquali, Camillo Pacetti

più importanti collezioni, come de' classici, degli economisti, delle

biblioteca storica, la collana de' Greci; qui la ricchezza

delle strenne e quella de' giornali, che i buoni

nostri Ermes Visconti, Berchet, De Cristoforis, Confalonieri, Borsieri sul

dialetto del vulgo e de' contadini; e sullo scorcio

il Custodi e il De Magri; e storie intere

storie intere ne scrissero De Cristoforis, Olcese, Brambilla, Campiglio

nel Marchionn, nel Cioccon de grappa vede ritratta la

borsajuoli e le capresterie de' biricchini nostri? ma di

parla del suo Duomo, de' suoi pompieri, del suo

dei milionarj della via de' Meravigli, della sua galleria

galleria del suo corso, de' suoi monsignori che portano

Ospedale rivede le fisionomie de' benefattori defunti, che conosce

consigli nè la persuasione de' sudditi; e per la

dalle gazzette gli elementi de' loro giudizj, gli uni

imparano! ¶ L'ajuto invocato de' Piemontesi era giunto dopo

che voleva l'unità de' varj Stati senza interrogare

dottrine ostili a quelle de' nostri padri e de

de' nostri padri e de' nostri figliuoli. Si videro

decalogo. Invece del sentimento de' migliori, si prestigiano quelle

e vituperi all'imperatore de' Francesi e a quel

omnibus circolanti a servigio de' più; la splendidezza de

de' più; la splendidezza de' teatri e dei corsi

dei corsi, la lautezza de' cibi, la dovizia de

de' cibi, la dovizia de' magazzini, e 34 alberghi, 218 osterie

venne meno la fama de' vecchi e la speranza

vecchi e la speranza de' nuovi artisti. Chiese sformate

mai meno la generosità de' Milanesi, ed anzichè le

materiali e il restauro de' principj morali non vale