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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alessandro Verri, La vita di Erostrato, 1815

concordanze di «de»

nautoretestoannoconcordanza
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coperti di scheletri avanzi de' corvi. L'altro con
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per investigare la mente de' Numi e placarli se
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far dolente la vita de' genitori, che quelle visioni
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presagi, entro la nebbia de' quali gli sembrava vaticinarsi
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cura da supplire quella de' più teneri genitori. Ippodamia
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rattenute dalle continue insidie de' cacciatori; ma i nembi
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al bambino la providenza de' Numi. Fra' quali ivi
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questi segni della potenza de' Numi si commosse. Avvenne
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alquanto sottratto alla vigilanza de' suoi, si abbatté in
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i luoghi più illustri de' poeti, degli storici e
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ne facea pur agevolmente de' nuovi, talvolta parea coperta
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a concorrere alle palme de' giuochi Olimpici. In queste
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rendea incerta la investigazione de' suoi pensieri. ¶ Ma già
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la Grecia la tromba de' giuochi della centesima seconda
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giovanetto fossero più tranquilli de' suoi. Ecco le apparve
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e la moltitudine giudicava de' meriti loro. Rimanea frequente
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col bisbiglio; e molti de' concorrenti si sottraevano umiliati
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della servitù, gli oltraggi de' despoti dell'Asia, l
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biga e il giogo de' suoi destrieri. Questi erano
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breve consapevole della indole de' corsieri, il susseguente giorno
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la terra. Il fischiare de' flagelli, le grida de
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de' flagelli, le grida de' condottieri, il battere delle
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il cuore palpitava conscio de' rischi delle corone olimpiche
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volle da lui contezza de' casi di Olimpia, ma
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reti, delle frecce e de' lacciuoli, lungo il lido
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negli orti, al margine de' ruscelli i canti, i
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te congetturiamo la immagine de' Numi e serbiamo quella
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suo tempo, delle vittorie de' Greci e delle memorabili
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quale, non senza volontà de' Numi, lo raccolsi fanciullo
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sulle brage. Il capo de' sacerdoti stese le braccia
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incontanente in traccia, uno de' quali trapassando la spiaggia
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udiva lo invito pietoso de' nocchieri di Lemno a
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la sventura negli atrii de' templi, nelle adunanze del
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erano percossi gli animi de' genitori, perocché non si
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nel circuito dalle immagini de' trapassati, nella cui sommità
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trofeo nuziale all'ara de' Penati. Alla quale Erostrato
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cadde fra gli amplessi de' servi. Poi con voce
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concede altrui la obblivione de' mali, esso ne ritraeva
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continua testimonianza. Il mormorio de' ruscelli, l'aura che
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gemono nelle torri superbe de' magnati, il mugghio degli
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pietà vostra, se niun de' mali impedite? Dove la
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arderne taluno in vendetta de' vostri oracoli menzogneri". ¶ CAPITOLO
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deliziosi per gli ornamenti de' simulacri di fontane e
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calma, l'aculeo velenoso de' cuori. Idolo pernizioso, tu
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per la vita onesta de' saggi, per le utili
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eccellenza della storia e de' poemi vince le ingiurie
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furono, inefficaci gli sforzi de' sapienti. Ma tu, il
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che soffrire le ingiurie de' nemici. E con qual
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terra. Imperocché la fama de' nostri più celebri eroi
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libertà della lingua, quella de' pensieri. Pur non così
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stare fra la turba de' combattenti, ma in quella
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Dei infernali al cospetto de' capitani, giurando non ritornare
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le trombe. Il nitrito de' corsieri gareggiava col suono
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ma ciascuno ne coglieva de' lanciati, finché si venne
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meriggio. Allora declinò quella de' Spartani, i quali oppressi
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fuga superati dall'impeto de' Tebani. Questi alzarono trofei
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delle trombe, all'aspetto de' nemici, alla vista della
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cagioni e gli oggetti de' commovimenti dell'animo, si
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monumenti con flebili memorie de' trapassati. Ivi pertanto ne
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plebe e più miseri de' bruti". Così dicendo chinò
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taluni bruti perfino ingordi de' loro parti recenti li
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rigori suoi in paragone de' suoi benefizj? Vedi il
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io segua la disciplina de' Pitagorici alunni, i quali
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nel silenzio i ragionamenti de' loro institutori." "Con modo
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Non lungi dal tempio de' solitarj entro le maggiori
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Corinto senza indugio uno de' più esperti oratori di
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paragonando io le garrulità de' miei contrarj, le esalto
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dell'obbedienza e rispetto de' figliuoli, e della sacra
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genitore esposto alla caparbietà de' figliuoli, spregiato nella età
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il fanciullo alla cura de' Numi, i quali con
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Solo un empio schernitore de' Numi può biasimare chi
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conceduta dal magnanimo condottiero de' Greci vittima loro. Tanto
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non porre in tutela de' Numi quella prole che
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motto ambiguo, le asserzioni de' tuoi servi incalliti alle
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disciplina è lo sfogo de' capricci dell'antenato, bensì
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tardi fa qui pompa de' suoi teneri affetti. Ora
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permette di biasimare alcuno de' suoi terribili instituti. Però
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Lemno sarebbesi alla presenza de' luoghi del suo amore
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gemono sotto il giogo de' tiranni per la loro
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del volgo, la scaltrezza de' magnati, il terrore della
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cielo mosso a pietà de' nostri mali, c'invita
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del volgo e sdegno de' buoni. Questi opponevano a
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di secoli, della prudenza de' legislatori, della sacra tutela
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armoniosi; odorava la fragranza de' sacri profumi, e con
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oltre le perturbazioni continue de' sogni sofferiva la infermità
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Cadeano supplichevoli alle are de' Penati le matrone; temeano
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alteramente declamò in presenza de' giudici e della moltitudine
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tutto incongrua la violenza de' tormenti con chi non
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più maraviglioso. Le reggie de' grandi per alcuno accidente
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fortuito incendio alla età de' nostri avi il tempio
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è il più indomito de' mostri: non basta a