Matilde Serao, Lettere d'una viaggiatrice, 1908

che è l’anima degli uomini, sparsa dovunque, nelle

linee auguste e solenni degli antichissimi monumenti dell’Urbe

periodi, indossare le vesti degli snobs e mescolarsi alla

di sè stesso e degli altri, e si sia

di luglio: e troverete degli scogli brulli che bruciano

fiero e implacabile sole, degli scogli su cui si

tre lire, ma chiudono degli interi piani. Ai primi

a dadi rettangolari, esecrazion degli occhi, esecrazion dell’anima

Più oltre, pensate voi degli ufficii prefettizii, degli ufficii

voi degli ufficii prefettizii, degli ufficii municipali, delle Intendenze

del vero, da Farinata degli Uberti a Mosca dei

Giovanna Tornabuoni, da Ginevra degli Amieri a Gemma Donati

e nella incantevole seduzione degli orti, dei giardini, dei

e confortevoli: delle donne, degli uomini, vi sono seduti

si canta, le lampade degli altri alberghi, non giungono

in tutte le prose degli scrittori: ognuno di questi

del treno, dei piroscafi, degli automobili, delle carrozze e

allontanano verso la Riva degli Schiavoni, verso la Giudecca

appare, alle molli modulazioni degli strumenti della voce: alla

hôtel Danieli, sulla Riva degli Schiavoni, è rimasto quale

E non è colpa degli uomini, non è colpa

ove, dalle antiche sale degli antichi palazzi patrizi, alle

agli uomini, per racconsolarli degli orrendi mali della vita

singolarissimo dell’arte e degli artisti. ¶ * ¶ Gioiscano tutti, di

parvenze squisite e allettatrici degli occhi e delle fantasie

incontrando, fra le grazie degli alberi, dei fiori, e

oscure lusinghe, l’anima degli artisti, curiosa e inquieta

inquieta della vita interiore degli esseri, sono centinaia di

che vi sono ancora degli innamorati, nell’universo, salvo

dell’amore e dubitando degli amanti. Chiunque venne, qui

il canto delle donne, degli uomini e dei fanciulli

intorno, malgrado lo splendore degli alberghi, dei restaurants che

vegetazione, dei loro giardini, degli chalets così bizzarramente costruiti

che rasenta i giardini degli alberghi e delle ville

così conquistatori i mustacchi degli uomini: e l’aria

del mondo, le impressioni degli anni trascorsi e nella

proprio danaro o quello degli altri, e giocano, quasi

che questo luccicare mite degli scudi, che balzano graziosamente

non mescolarsi alla folla degli svernanti di tutte le

uva vanno nelle mani degli estremi racimolatori, chi ha

quasi nessuno; la musica degli triganes ancora suona, innanzi

francesi, direttori delle società degli sleeping cars, direttori di

dei carri, delle carrozze, degli automobili , degli omnibus: appena

delle carrozze, degli automobili , degli omnibus: appena, appena schioccano

elegante, fra le trombe degli automobili, delle biciclette, dei

Sorbona, dei professori e degli studenti — quel che fu

per i pedoni e degli alberi floridissimi, alti, curati

dei mariti, dei padri, degli amanti e nel medesimo

restituiti alle famiglie: quelli degli sconosciuti, si bruciano. Fino

ridere davanti ai cadaveri degli assassinati dagli apaches, ai

dagli apaches, ai cadaveri degli annegati della Senna e

se non vi fossero degli ignoranti, dei timidi, degli

degli ignoranti, dei timidi, degli innamorati, dei distratti, degli

degli innamorati, dei distratti, degli snobs, i grandi restaurants

il viaggiatore, spesso, ha degli accessi di stupidità, che

persuaso che nel mondo degli snobs, nessuno è di

i tonneaux, i carrozzini degli elegantissimi giovanotti; ecco le

che vi parlava, non degli imminenti ardori estivi, ma

elegante, gioconda, mai sazia degli spettacoli del lusso e

beltà delle dame e degli equipaggi; i bimbi gridavano

i boschi oscuramente verdi degli abeti severi: e strappati

fra i primi cinguettii degli uccellini, fra le prime

i buoni letti fragranti degli odori alpini. Una nuova

flora alpina, delizia umile degli occhi e della fantasia

al grave passo notturno degli alpinisti che vengono a

è in questo piacere degli occhi e della immaginazione

Busserailles è l’orrido degli orridi. Per finire di

precipita, furibondo della chiusura, degli ostacoli, dell’ ombra. Guardando

Luigi di Savoia, duca degli Abruzzi, volle condurre seco

si diresse il duca degli Abruzzi, non sono quindici

nel sonno. Il duca degli Abruzzi dormì profondamente. L

noi incontrammo il duca degli Abbruzzi, di ritorno. Con

mese fa, il duca degli Abruzzi, seguito dalle sue

carta, formavano l’occupazione degli ultimi giorni di villeggiatura

Svizzera, sotto la forma degli express, delle funicolari e

muliebri: sparirete, bianchi fiocchetti degli eriofoli, che siete già