Cesare Battisti, Gli alpini, 1916

a sufficienza: la gratitudine degli irredenti verso i soldati

non dei combattenti ma degli amici che bisognava ad

abbattè ormai su molti degli esuli delle mie terre

se di loro, se degli alpini, che più di

fanno fede gli attacchi degli austriaci, incamiciati di bianco

appena videro i drappelli degli alpini che eran guidati

che chiamavan il papà degli alpini, dal generale che

che limitata la coltura degli alpigiani e l’analfabetismo

cumulo delle professioni proprie degli emigranti, ragioni determinate dal

anzitutto dei veri montanari; degli altri molti ne accoglie

peste dei viandanti e degli animali; se c’è

dei ricoveri, dei ripari, degli indumenti adatti, ciò testimonia

venuto ultimo nella famiglia degli alpini, potrei o saprei

di pace l’ufficiale degli alpini fa spontanea rinuncia

Italia era affaccendata che degli interessi. dei pastori in

che con la divisa degli alpini, vanno ora alla

delle varie costruzioni successive degli alpini, gli archeologi e

miagolando, fischiando. Le pallette degli shrapnells hanno appena finito

già cambiata l’anima degli Italiani. ¶ L’alpino venuto

Alpi, sapea certo meno degli altri delle ragioni e

e che, a preferenza degli altri soldati, ha potuto

tutta la ribelle protesta degli alpini: «Austria maledetta! Maledetta

sorta davvero la fratellanza degli italiani. ¶ Il regionalismo, mai

il grido di dolore degli oppressi; ed ha oggi