Vittorio Alfieri, La congiura de' Pazzi, 1789

duole ¶ Bianca, abbenché sia dei tiranni suora; ¶ cara la

ella diemmi, ¶ benché nipoti dei tiranni, ho cari. ¶ Non

tiranni, ho cari. ¶ Non dei fratelli la consorte incolpo

nell'avvezzar gli sguardi ¶ dei cittadini a ereditario dritto

di un solo. — Intorpidir dei pria ¶ gli animi loro

denno esserne il fabro ¶ dei cittadin le stolte gare

e capo ¶ farlo così dei mal contenti? E sono

non spento, ¶ fia ludibrio dei molti a chi il

non entra a parte dei comuni oltraggi?... ¶ Raimondo ¶ Egli

qui favellargli. ¶ Salviati ¶ E dei tiranni stanza ¶ anco talvolta

il successor di Piero ¶ dei tiranni è nemico, oggi

invidioso forse ¶ del poter dei tiranni. — O ciel, tu

così di tutti noi: dei crudi ¶ fratelli, a un

util certo, ¶ dalla temenza dei futuri danni, ¶ più vera

Lorenzo ¶ La schiatta infida dei roman pastori ¶ fea tremar

inefficace frutto ¶ par riputarle dei maneggi nostri. ¶ Tal securtà

la estrema esser ne dei ¶ di servaggio, o di

S'uopo mai fosse, dei tiranni all'ira ¶ pensa

sei madre... ¶ Viver tu dei pe' nostri figli; ai