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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Formichi, Guglielmo Shakespeare, 1928

concordanze di «dei»

nautoretestoannoconcordanza
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ravvisano nel più grande dei poeti inglesi, in Guglielmo
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ne vendeva la lana, dei vitelli vendeva la carne
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il novantanove per cento dei grandi uomini nascono da
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gentile, sottrarsi al supremo dei sentimenti gentili piantato nel
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che non sia quello dei soliti figli» (Coriolanus, V
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nessun luogo, il paradiso dei bambini, segnatamente quando, come
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tutte le caratteristiche ridicole dei suoi maestri. Quanto di
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un giorno con uno dei compagni del re, che
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pure rise della pedanteria dei maestri e dell'uso
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sempre che si tratti dei soliti cervelli, buoni solo
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tributo solo perchè abbiamo dei nasi da portar in
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inducono al più stolto dei passi politici: alla guerra
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vivo la superiorità civile dei romani sui britanni là
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prigionieri. Ma poichè gli dei voglion che sia così
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dimostrato che nel rivale dei sonetti si nasconda il
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stato un acquisto scolastico dei primi anni giovanili o
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gran lunga più numerosi dei primi, in quanto che
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debiti, imparare il gergo dei legali ed il volgare
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e roventi. I personaggi dei drammi shakespeariani sanno ingiuriare
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cadere putrefatte! Timone – Fuori dei piedi, rampollo d'un
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Apemanto – Schiatta! Timone – Fuori dei piedi, ribaldo rompiscatole! (scagliandogli
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d'accettare il beneficio dei suoi raggi benedetti, mentre
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re di Navarra e dei suoi compagni, avrà fatto
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nota delle gioie e dei dolori provati dal poeta
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dimora lassù con gli dei» (Troilus and Cressida, III
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più tenero e soave dei bocciuoli? Nessun uomo è
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per solennizzare il matrimonio dei giovani e che questo
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Occorreva, invece, il consenso dei genitori di Guglielmo ancora
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parte forzata dall'intervento dei due vecchi tutori della
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sicura rovina. La nascita dei due gemelli gli annunziava
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in eterno sarà uno dei massimi poeti del mondo
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aver deluso le speranze dei genitori, fondato una nuova
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stalliere adibito alla guardia dei cavalli degli spettatori durante
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suol dirsi, all'altezza dei tempi, il profugo di
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L'uomo è figlio dei suoi tempi, dà ai
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la storia d'uno dei più grandi spiriti dell
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Jorge de Montemayor, uno dei poeti della corte di
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Drayton intorno alle guerre dei baroni e da Daniel
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necessità, limitare la libertà dei cittadini, esigere e mantenere
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pazienza infinita, al conseguimento dei grandi fini propostisi. Lo
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della difesa della libertà. Dei costumi e della vita
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a rovesciare il dominio dei signori e ad istituire
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sudore, e il fiato dei popolani stessi è tanto
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E daccapo è parola dei puzzolenti unti berretti e
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esaltare il diritto divino dei re e d'esprimere
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Tanto vedranno i figli dei nostri figli, e benediranno
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bello. La tragica storia dei due giovani innamorati narrata
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ecco il Greene, rappresentante dei drammaturghi di professione, con
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detto, contentare il gusto dei contemporanei ed uniformarsi a
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Altro tributo al gusto dei tempi il Poeta pagò
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poeti latini. Al riaprirsi dei teatri nella primavera del
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parole! Il mondo è dei furbi, è di chi
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costretti ad una analisi dei nostri sentimenti altamente educativa
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pure partendo dalle bassure dei più o meno comici
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trono sta nel cuore dei re, è un attributo
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d'indulgere al gusto dei tempi, d'imitare Seneca
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indirizzata alla grande varietà dei lettori, di avere riprodotto
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può, il costante giuoco dei ribaldi, alleati contro gli
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del potere, delle ricchezze, dei piaceri. Claudio ammazza il
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il sorriso, il sorriso dei malvagi!Goneril e Regan
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punto: la sopraffina arte dei birbanti nel farsi credere
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campo di battaglia. Gli dei stessi, è vero, scendono
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esistenza fosse la ripartizione dei beni terreni ai virtuosi
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quale il più dolce dei suoi riposi; non ha
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ed è tutta roba dei demoni, sebbene dalla cintola
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su sia retaggio degli dei (Lear, IV, 6, 126 sgg.). Tutto
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forse l'aiuto degli dei? Gli dei sono peggiori
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aiuto degli dei? Gli dei sono peggiori degli uomini
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Pericle, III, 1, 23 sgg.). Gli dei sono ingiusti perchè fanno
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serviamo di spasso agli dei: ci ammazzano per divertirsi
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che mai alle rappresentazioni dei drammi shakespeariani. Se soltanto
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invidia, della loro falsità, dei loro inganni; agognava rinunziare